Specialista di batterie caricatori e molto altro Altabatteria.com Italia

Recensione Google Pixel 3a. La miglior fotocamera e Android 10 a soli 399 euro

Google ha portato sul mercato uno smartphone poco ambizioso dal punto di vista dello stile ma equilibrato, equipaggiato con specifiche di tutto rispetto e con la fotocamera del fratello maggiore Pixel 3. Il risultato finale è incredibilmente piacevole e per assicurarselo bastano 399 euro.

Siamo stati due mesi in compagnia del nuovo Pixel 3a e finalmente è giunto il momento di trarre le conclusioni di quella che si è dimostrata una piacevolissima esperienza. Lo smartphone ricorda nelle forme, nei colori e nelle finiture il più grande e potente Pixel 3 e, seppur manchi quell’effetto premium che contraddistingue ormai anche moltissimi prodotti appartenenti alla fascia media, non sembra mai dare l’impressione di estrema economicità. Poche sono le ambizioni per quanto concerne il design: il retro presenta una doppia finitura, lucida/liscia e opaca/satinata, mentre il frontale è contraddistinto da ampie cornici e bordi piuttosto ingombranti. Può piacere oppure no ma, sotto il punto di vista dello stile sembra di essere tornati indietro di qualche anno.

Il peso e le dimensioni, però, sono assolutamente perfetti: il corpo in plastica aiuta a contenere il valore sulla bilancia a 147 grammi mentre l’impostazione piuttosto “allungata” permette comunque di rimanere in 151,3 x 70,1 millimetri, con uno spessore pari a 8,2 mm. Il tasto di blocco/sblocco/accensione è posto sul lato destro del dispositivo, poco sopra il bilanciere del volume, ed è contraddistinto da una “giovanile” colorazione arancione. Lo sportellino per la nanoSIM è sul lato opposto, non si possono inserire schede di memoria e non manca il jack da 3.5mm, accessibile superiormente; la porta USB Type-C è classicamente posizionata nella porzione inferiore del dispositivo, contornata da due griglie che nascondono altoparlante (l’audio è stereo, essendo prodotto anche dalla capsula auricolare) e microfono.

Buon display OLED, hardware più che adeguato

Google ha scelto di montare sul nuovo Pixel 3a un più che buono display OLED da 5,6 pollici di diagonale (spalmata su un pannello con rapporto di forma 18.5:9) con risoluzione di 1080x2220 pixel; lo schermo offre colori molto vivaci, garantisce una comodissima modalità always-on capace di mostrare tutto ciò che serve e si vede benissimo anche sotto la forte luce del sole. Il display non è protetto da un classico Gorilla Glass bensì da un meno “blasonato”, ma a quanto pare non meno efficace, vetro Dragontrail - molto oleofobico - realizzato dalla giapponese Asahi Glass.

Per inserirsi nella fascia media del mercato Pixel 3a è stato dotato di un SoC Snapdragon 670 di Qualcomm realizzato con processo produttivo a 10nm; il processore è un octa-core, di cui i sei Kryo 360 Silver viaggiano al massimo a 1,7 GHz e i due Kryo 360 Gold arrivano a toccare i 2 GHz. La GPU integrata è una più che sufficiente Adreno 615; la memoria RAM è stata limitata a 4 GB mentre la memoria fisica è di 64 GB (eMMC, 300 MB/s in lettura e 240 MB/s in scrittura).

Il sistema operativo è ovviamente Android 9.0 Pie sempre prontamente aggiornato con le ultimissime patch di sicurezza e volendo, in maniera piuttosto semplice, è possibile entrare nel programma beta col fine di testare le versioni preliminari di Android 10. Noi lo abbiamo fatto per qualche giorno e non ci è voluto molto a notare come la prossima release del sistema operativo sia già molto matura, manifestando solamente un eccessivo consumo di batteria; detto questo, siam prontamente ritornati alla versione stabile di Android 9.0. 

Nell’uso comune Pixel 3a si comporta in maniera egregia; mai un rallentamento di troppo, mai un’insicurezza e mai un crash di sistema. Chi proviene da un top di gamma di questa o della precedente generazione può notare una fisiologica - leggerissima ed estremamente relativa - mancanza di reattività nelle primissime ore di utilizzo, fattore di cui ci si dimentica presto. Insomma, un occhio esperto nota con facilità la differenza di reattività con uno smartphone equipaggiato con Snapdragon 855 così come con lo Snapdragon 845; alla fine dei conti, nell’utilizzo di tutti i giorni, non cambia praticamente nulla. Il sistema operativo è ovviamente pressoché stock e privo di personalizzazioni; presenti alcuni “Gesti” che rendono l’utilizzo del dispositivo un po’ più smart; da segnalare l’Active Edge: i lati dello smartphone sono “comprimibili” e stringendo il dispositivo con la mano si può accedere facilmente all’assistente Google, disattivare timer/sveglie così come silenziare suoneria e notifiche.

Nell’utilizzo intensivo lo smartphone accusa una leggera tendenza al surriscaldamento; nulla di preoccupante, considerando anche il caldo estremo di queste ultime settimane, ma un paio di volte - sempre utilizzando la fotocamera - il sistema ci ha avvisato del surriscaldamento. Pixel 3a non manifesta alcun problema a districarsi con i giochi 3D di ultima generazione così come non ha difficoltà a riprodurre file video impegnativi; più che sufficiente l’audio stereo prodotto dall’altoparlante e dalla capsula auricolare. Il sensore di impronte digitali Pixel Imprint presente sul retro, seppur non il migliore in assoluto che ci sia mai capitato di provare, funziona in maniera egregia.

Un gran telefono con autonomia nella media

Pixel 3a si è dimostrato un ottimo telefono: il dispositivo aggancia velocemente il segnale e passa rapidamente da una cella all’altra, manifestando in generale una capacità di ricezione superiore alla media. La qualità delle chiamate poi è ottima, paragonabile a quella offerta da alcuni dei migliori top di gamma presenti sul mercato. A fare da contraltare ci pensa un consumo di batteria leggermente superiore alla media nelle zone in cui il segnale telefonico non è così potente, caratteristica che abbiamo potuto osservare come elevata all’ennesima potenza nei pochi giorni in cui siamo stati in compagnia della beta di Android 10.

Tutto sommato l’autonomia generale può considerarsi nella media della categoria; con un utilizzo medio, staccando lo smartphone dal caricabatterie alle 7 del mattino, si arriva abbastanza tranquillamente alle 22 con un buon 20-25% di carica, percentuale che tende ovviamente a contrarsi se ci si concentra troppo su giochi 3D di ultima generazione. La batteria da 3000mAh non supporta la ricarica wireless ma è presente la ricarica veloce attraverso l’alimentatore da 18W presente in confezione, abbinato a cavo USB-C/USB-C da 1 metro (con specifica USB 2.0). Dal punto di vista della connettività c’è tutto quello che serve: WiFi “ac” dual-band, Bluetooth 5.0 e NFC. Presente il supporto d GALILEO mentre manca la radio FM.

Fotocamera al bacio: è proprio quella di Pixel 3

Il pezzo pregiato di Pixel 3a è certamente caratterizzato dal modulo fotocamera, esattamente lo stesso montato sul fratello maggiore Pixel 3, costruito intorno ad un sensore Sony IMX363 da 12 megapixel e ad un obiettivo f/1.8 con FOV pari a 73°. Nessuna fotocamera grandangolare così come non vi è una fotocamera zoom; come per Pixel 3 Google non segue la moda delle fotocamere doppie, triple, quadruple e chi ne ha più ne metta, e lo fa in maniera estremamente consapevole dimostrando ancora una volta che si può ottenere un’ottima fotocamera - per smartphone - anche con un solo sensore e un solo obiettivo. 

Il merito, neanche a dirlo, è del software: Google camera è un gioiello che tutti dovrebbero prendere come esempio, riuscendo ad ottimizzare gli scatti praticamente in ogni frangente.

Che vi troviate in condizioni di estrema luminosità oppure di notte, la fotocamera riesce sempre a soddisfare l’utente; quando c’è bisogno di effettuare un po’ di zoom, l’algoritmo riesce a ridisegnare i dettagli in maniera egregia e assicura risultati praticamente sovrapponibili a quelli ottenibili con ottiche tele. 

Dove Google camera di Pixel 3a riesce ad eccellere è certamente nella "modalità notte": la fotocamera guida l’utente nello scatto intimando quest’ultimo a non muovere eccessivamente il dispositivo una volta premuto il tasto d’azione e nei pochi frangenti successivi - che variano in base alla difficoltà della scena - il software è pressoché sempre in grado di restituire una foto dettagliata, bilanciata (l’HDR è gestito in maniera magistrale) e spesso molto al disopra delle aspettative. Se i risultati diurni sono abbastanza sovrapponibili a quelli ottenibili dalle fotocamere dei principali top di gamma presenti sul mercato, gli scatti ottenuti sfruttando la modalità notte si ergono di diritto al vertice della categoria, diventando difficilmente avvicinabili dalla stragrande maggioranza dei dispositivi.

Volendo trovare un difetto alla fotocamera, cercando proprio il pelo nell’uovo, abbiamo notato una certa tendenza ad allungare troppo i tempi di scatto in modalità “normale” in ambienti chiusi con forte luce artificiale. Nelle stesse condizioni soffre un po’ anche la messa a fuoco, sempre perfetta nelle altre condizioni, la quale ogni tanto smette di seguire il “punto” che si è deciso di mettere a fuoco con tocco sul display e decide autonomamente di seguire qualcos’altro. Lo ripetiamo però, si è cercato proprio il pelo nell’uovo e il giudizio complessivo non può che essere ottimo.

La fotocamera frontale da 8 megapixel e obiettivo f/2.0 non fa gridare al miracolo come quella principale, ma restituisce comunque immagini soddisfacenti. Pixel 3a può registrare video fino a 2160/30p ma i risultati migliori si ottengono tagliando la risoluzione a 1080p (è questa la modalità predefinita) e impostando i 60fps: i filmati sono estremamente godibili e il merito è anche della doppia stabilizzazione (ottica ed elettronica) che pare funzionare decisamente meglio a 1080p. Tutto sommato, Pixel 3a è al livello dei top di gamma anche in quanto a capacità di registrazione dei video.