NVIDIA sembra avere in cantiere delle nuove GPU. Il condizionale è d'obbligo, perché le voci di corridoio indicano sia l'arrivo di prodotti ampiamente preventivati, come le RTX 3060 e le RTX 3050, necessari per portare nella fascia più bassa del mercato l'architettura Ampere, sia di modelli di fascia alta.
Non è un segreto che AMD lancerà il prossimo anno delle schede video basate su architettura RDNA 2 più economiche rispetto alle attuali, prima con la serie RX 6700 e poi, quasi certamente, con i modelli RX 6600 e RX 6500, la naturale prosecuzione nell'espansione della gamma di GPU della casa rossa.
A stupire, semmai, è la possibile esistenza di una RTX 3080 Ti, con specifiche maggiorate rispetto al modello attuale, già ottimo, e purtroppo di difficile reperibilità. I problemi produttivi sono stati ammessi anche dalla stessa NVIDIA, che prevede un ritorno a una situazione più normale entro i primi mesi del 2021.
Le probabili specifiche delle RTX 3080 Ti, RTX 3060 e RTX 3050
Finora siamo stati piuttosto scettici sull'esistenza della RTX 3080 Ti. I motivi sono diversi, in primo luogo il breve lasso di tempo trascorso dalla presentazione della RTX 3080, lanciata sul mercato lo scorso settembre. Sono passati solo pochi mesi e la risposta di AMD, che abbiamo analizzato nella recensione della RX 6800 XT e nella prova della RX 6900 XT, ha convinto ma non è riuscita a competere nel campo del Ray Tracing. Chi vuole puntare al massimo frame rate possibile può scegliere la controparte AMD, chi invece vuole una GPU più completa, e che può sfruttare una tecnologia ormai matura come il DLSS, può puntare su NVIDIA. Insomma, NVIDIA non ha tutta questa fretta di presentare un prodotto che possa superare la RX 6900 XT nel frame rate, punto di forza di questa GPU.
L'ultimo, e più importante motivo del nostro scetticismo sull'arrivo di una RTX 3080 Ti in tempi brevi è la disponibilità di schede, la RTX 3080 non è riuscita a raggiungere gran parte del suo pubblico potenziale proprio per la scarsità di modelli sul mercato. Aggiungere una nuova variante non farebbe altro che incrementare le difficoltà produttive.
Insomma, di motivi per cui la RTX 3080 Ti non dovrebbe uscire a breve ce ne sono diversi. Nonostante questo, di recente nel benchmark AIDA64 Extreme la scheda ha fatto la sua prima comparsa, insieme a una serie di rumor che ne descrivono le specifiche. La nuova GPU dovrebbe avere 10496 CUDA Core, lo stesso numero della RTX 3090, contro gli 8704 della RTX 3080. Il bus di memoria dovrebbe rimanere lo stesso del precedente modello, a 320 bit, mentre la memoria dovrebbe raddoppiare, raggiungendo i 20 GB di GDDR6X totali.
Il discorso memoria è complesso, AMD afferma che i 16 GB delle Radeon sono più pronti a supportare il gaming del futuro, a oggi tuttavia nessun titolo mette in difficoltà la RTX 3080, capace anche di gestire Cyberpunk 2077 in 4K con Ray Tracing attivo.
Una eventuale RTX 3080 Ti avrebbe un solo scopo: colpire AMD dove fa più male, offrendo una scheda con più RAM e con un frame rate molto vicino a quello della RTX 3090, mettendo così in secondo piano l'attuale ammiraglia RX 6900 XT. Per ottenere questo NVIDIA dovrebbe venderla a un prezzo simile a quello della controparte AMD, quindi intorno ai 1000 euro di listino (i prezzi reali sono però purtroppo diversi), in uno scenario di questo tipo la 3080 Ti diventerebbe un'opzione decisamente più interessante rispetto alla rivale.
Per quanto riguarda i modelli inferiori invece ci sono pochi dubbi, arriveranno sicuramente. I rumor indicano 3840 CUDA Core per la RTX 3060, con una memoria che potrebbe variare dai 6 ai 12 GB di GDDR6, mentre la RTX 3050 potrebbe avere 2304 CUDA Core e 4 GB di RAM GDDR6. Queste due GPU sembrano pensate per offrire ottime prestazioni in 1080p, con la 3060 più pronta a gestire anche il Ray Tracing a settaggi alti.
Il rinnovamento del parco GPU di NVIDIA procede quindi senza sosta, il salto prestazionale rispetto alla scorsa generazione è stato enorme, speriamo che con l'arrivo dei nuovi modelli anche la disponibilità di schede torni ad essere quella di un tempo.
complesso e numeroso, al quale garantire importanti aggiornamenti tanto del sistema operativo come di sicurezza che ne assicurino un corretto funzionamento. Grazie alle tecnologie implementate nei processori della famiglia AMD PRO viene assicurata la possibilità di gestire l'amministrazione dei sistemi in modalità In-Band con sistema funzionante, oppure Out-of-Band con sistema spento, beneficiando della piena compatibilità con gli standard open di mercato. In questa analisi di Dan Ivanciw (Sr. Manager, Technology Enablement Group) e Chris Stoecker (Field Applications Engineer) di AMD viene spiegato coem questo avvenga con le piattaforme AMD PRO e con quali vantaggi per gli amministratori di sistema.
Distribuire e gestire una flotta di sistemi con processori AMD Ryzen™ PRO aiuta l'IT a razionalizzare e velocizzare operazioni che altrimenti risulterebbero complicate e impegnative. Tutti i processori PRO di AMD sono progettati per offrire una potente serie di funzionalità di gestione che semplifica la distribuzione, l'imaging e la gestione in scala. Inoltre, grazie alla compatibilità con la tua infrastruttura corrente, il personale IT non ha bisogno di apprendere l'utilizzo di un ennesimo nuovo strumento e può garantire da subito la massima efficienza.
La sfida: maggiori risultati con minor sforzo
Negli attuali ambienti aziendali e di produzione, è evidente quanto sia necessario disporre di una soluzione efficiente per la gestione dei PC. I team IT devono creare, gestire e proteggere reti che tengano il passo con personale e dispositivi in costante crescita. Purtroppo, a causa delle pressanti politiche di controllo dei costi, nonostante i carichi di lavoro aumentino e diventino sempre più complessi, il personale IT non riceve le risorse aggiuntive necessarie.
Questo significa che è necessario trovare modi nuovi di gestire l'intero ciclo di vita dell'hardware. Bisogna effettuare l'imaging, il provisioning e la distribuzione dei sistemi, quindi garantire che i sistemi siano aggiornati per quanto riguarda firmware, applicazioni, antivirus e altre patch di sicurezza. Mentre i dispositivi vengono utilizzati, l'IT deve anche assicurarsi di essere in grado di tracciare l'inventario delle risorse e il corretto funzionamento del sistema. Tutte queste attività sono già sufficientemente complicate da gestire in un unico sito. Sedi diverse e lavoratori da remoto possono rapidamente aumentare la portata dell'impegno e, quando si presenta un problema, tutti si aspettano che questo sia risolto tempestivamente.
La soluzione: gestione in scala dei client
Le soluzioni di gestione dei client consentono alle organizzazioni IT di scalare la propria capacità di controllare, monitorare e proteggere i dispositivi distribuiti. Che si tratti di gestire PC, laptop, tablet, thin client o persino smartphone, il personale IT necessita di soluzioni che riducano il lavoro richiesto tramite strumenti automatizzati e integrati semplici da usare e scalare. In questo modo, i team tecnici possono aiutare le proprie organizzazioni ad aumentare la produttività dei dispositivi senza incrementare i costi, consentendo all'IT di investire il proprio prezioso tempo sulle attività strategiche più importanti.
Concetti base della gestione
Gli elementi base di una soluzione di gestione sono:
Una console di gestione che gli amministratori IT utilizzano per monitorare e gestire i dispositivi client.
Uno o più processi agente in esecuzione sui sistemi client gestiti.
Un repository centrale per l'archiviazione delle informazioni e la creazione di report dei client gestiti.
In-Band oppure Out-of-Band?
Queste soluzioni sono divise in due categorie: In-Band (IB) e Out-of-Band (OOB).
Nella gestione In-Band il client PC deve essere acceso, con un sistema operativo (SO) funzionante e una connessione alla rete aziendale.
Nelle soluzioni di gestione Out-of-Band il PC non deve essere necessariamente acceso e non è richiesta la presenza di un SO funzionante, ma deve comunque essere accessibile tramite la rete aziendale. In questo modo è possibile effettuare attività di gestione base, anche se il SO non si avvia correttamente o il sistema è spento o in stato di sospensione o ibernazione.
Le soluzioni efficaci di gestione IB, che si appoggiano su software in esecuzione sul SO, sono forse i più importanti strumenti di gestione dei sistemi client desktop e mobili. Molte organizzazioni fanno già affidamento su soluzioni di gestione client IB come Microsoft System Center Configuration Manager (SCCM), Microsoft Endpoint Manager (MEM) o altre soluzioni simili. Si tratta di prodotti indipendenti dall'hardware che consentono di gestire sistemi AMD o Intel con una singola soluzione.
Iniziare nel modo migliore: la tecnologia In-Band
Per ridurre costi e tempi, le organizzazioni IT devono concentrarsi su un'efficace gestione IB dei sistemi client. L'utilizzo degli strumenti di gestione IB esistenti e l'implementazione delle best practice quando il client è attivo con il SO in esecuzione possono consentire di ottenere risparmi operativi.
Una volta che l'organizzazione ha adottato solide basi di gestione IB, l'IT può iniziare ad approfittare dei vantaggi abilitando i client che supportano funzionalità di gestione OOB essenziali. Mentre le soluzioni IB soddisfano la maggior parte delle attività quotidiane di routine, a volte può essere necessario gestire un sistema spento o con un SO non disponibile.
Passare alla tecnologia Out-of-Band
In questi casi la gestione OOB si rivela essenziale. La tecnologia di gestione dei client OOB consente di monitorare e gestire i sistemi client da remoto, utilizzando un canale di comunicazione OOB basato su hardware indipendente dal SO che offre le seguenti funzionalità:
Controllo remoto dell'accensione/spegnimento
Aggiornamenti di sicurezza e patch antivirus accelerate e automatizzate
Attività diagnostiche remote
Inventario delle risorse
In questo modo l'IT può raggiungere maggiori risultati con uno sforzo minore, gestendo una rete crescente di dispositivi senza incrementi di costi o personale.
I vantaggi della gestione AMD PRO, in sintesi:
La gestione AMD PRO unisce i vantaggi della gestione IB e OOB in un'unica soluzione che consente alle organizzazioni IT di gestire il proprio parco PC.
I processori AMD Ryzen™ PRO con gestione AMD PRO sono compatibili con lo standard DASH(Desktop and mobile Architecture for System Hardware). DASH è uno standard aperto e interoperabile di gestione basato su Web per sistemi client desktop e mobili, che consente una gestione remota e OOB sicura in ambienti aziendali distribuiti e multi-vendor.
La gestione AMD PRO, integrata con le celebri console In-Band SCCE e MEM, consente alle organizzazioni IT di usare un'unica console per la gestione IB e OOB, semplificando l'infrastruttura di supporto e i requisiti di strumenti necessari per gestire sistemi DASH.
La potenza della gestione IB, unita a una gestione OOB DASH indipendente da piattaforme e vendor standard dell'industria, consente di semplificare enormemente le attività IT. Non è più necessario preoccuparsi di mantenere i sistemi in funzione per l'applicazione di patch fuori orario. DASH consente di accelerare la saturazione delle patch accendendo tutti i sistemi prima di distribuire una patch critica. Infine, una volta che tutte le patch sono state applicate, è possibile spegnere i sistemi per risparmiare energia. Tutte queste attività sono svolte tramite un'unica console per tutti i sistemi DASH.
Un altro problema comune per l'IT è l'offerta di assistenza agli utenti finali, che spesso comporta interventi di persona. DASH consente di diagnosticare e risolvere i problemi da remoto, rilevando guasti hardware, errori di configurazione BIOS o problemi a livello di sistema operativo. Se necessario, è possibile effettuare nuovamente l'imaging di un sistema reindirizzando l'avvio a un'immagine differente come un'unità di rete, un CD-ROM o DVD avviabile, un'unità di ripristino o un altro dispositivo di avvio senza interventi da parte dell'utente locale.
Un percorso più intelligente verso una gestione semplificata dei client
Gli strumenti di gestione e le tecnologie basate su standard aperti riducono i costi di gestione generali semplificando le attività di gestione. Piuttosto che imparare a utilizzare un insieme di strumenti di gestione spesso complessi e ridondanti per ciascun produttore, gli amministratori IT possono utilizzare un set di strumenti unico per gestire i sistemi di produttori diversi. Ciò consente alle organizzazioni di ridurre il costo e la complessità della gestione di ambienti eterogenei senza ridurre la sicurezza o i tempi di risposta IT. Significa anche che i team IT possono concentrarsi sul raggiungimento degli obiettivi aziendali più importanti piuttosto che sprecare tempo nell'utilizzo di strumenti separati per la gestione di sistemi specifici.
I processori AMD Ryzen™ e la gestione AMD PRO rendono possibili tutti questi vantaggi offrendo soluzioni di gestione OOB supportate dall'industria e adottando uno standard aperto che, oltre a funzionare con qualsiasi ambiente esistente, offre vera libertà di scelta. In sinergia con altre tecnologie AMD PRO, ciò significa che sia il personale IT sia gli utenti finali possono approfittare di prestazioni all'avanguardia, funzionalità di sicurezza e gestione semplificata negli ambienti aziendali e tecnologici più esigenti.
Secondo il sito tedesco Igor's Lab, Nvidia avrebbe cambiato il mese d'uscita della GeForce RTX 3080 Ti spostandolo da gennaio a febbraio. Il nuovo modello dovrebbe offrire 10496 CUDA core come la GeForce RTX 3090, in abbinamento però a un bus a 320 bit e il medesimo TGP della 3080, ovvero 320W. A bordo dovremmo inoltre trovare 20GB di memoria GDDR6X, il doppio rispetto all'attuale 3080.
Quanto al prezzo, si vocifera un listino di 999 dollari esentasse, come la Radeon RX 6900 XT di AMD. Se confermato, si tratterebbe di 300 dollari in più della RTX 3080 (699$) ma allo stesso tempo 500 dollari in meno della RTX 3090. La GeForce RTX 3080 Ti potrebbe debuttare in prossimità del Capodanno cinese, ossia tra l'11 e il 17 febbraio, quindi molto probabilmente dovremo attendere la seconda metà del mese.
Il sito tedesco ha inoltre confermato che la GeForce RTX 3060 arriverà in due varianti, con 12GB o 6GB di memoria GDDR6. I due modelli dovrebbero inoltre avere un numero di CUDA core differenti, e questo potrebbe creare qualche grattacapo agli utenti meno esperti in fase di acquisto. In pratica, Nvidia avrebbe deciso per il momento di cancellare dai suoi piani la RTX 3050 Ti 6GB rinominandola in RTX 3060 6GB.
Di conseguenza si prefigura l'arrivo di una GeForce RTX 3060 12GB con una GPU GA106 dotata di 3840 CUDA core, mentre il modello da 6GB ne avrà solo 3548, pur basandosi sul medesimo chip grafico. Entrambe le proposte dovrebbero avere un bus a 192 bit. Non è chiaro se vedremo una GeForce RTX 3050 Ti più avanti, ma invece è certo che assisteremo al debutto di una RTX 3050 basata su una GPU GA107 con 2304 CUDA core e bus a 128 bit e 4GB di memoria GDDR6. Potrebbe quindi esserci ampio spazio per un modello Ti, magari basato su un GA107 al massimo delle sue potenzialità.
A differenza della RTX 3080 Ti, i due modelli di RTX 3060 dovrebbero essere svelati a gennaio, anche se sull'effettiva data di debutto non vi è la massima certezza: sembra comunque che il primo modello ad arrivare sul mercato sarà quello da 12GB.
Intel presenterà solo nel 2021 le sue CPU desktop Core di undicesima generazione basate su architettura Rocket Lake, tuttavia è praticamente impossibile al giorno d’oggi tenere nascosto un prodotto fino al giorno effettivo del lancio. Anche in questo caso una delle CPU 11th Gen è apparsa tra i risultati del benchmark Ashes of The Singularity e non stiamo parlando di una CPU qualsiasi ma di Core i9-11900K, la quale dovrebbe riportare in casa Intel la corona di regina delle CPU da gaming!
Intel Core i9-11900K, la quale dovrebbe arrivare sul mercato tra qualche mese, punta a riprendersi il titolo di miglior CPU per il gaming. Il processore sembra sia dotato di soli 8 core contro i 10 presenti sul modello top di gamma attuale di Intel (il Core i9-10900K) tuttavia, sembra che l’architettura dei core chiamata Cypress Cove sia in grado di colmare la differenza di prestazioni data dalla diminuzione del conteggio delle unità di calcolo.
Il chip, secondo le ultime indiscrezioni, sarà dotato di 8 core e 16 thread. La memoria cache L3 ammonterà a 16MB (2MB per core) mentre la cache L2 sarà di 4MB (512KB per core). La CPU dovrebbe funzionare a una frequenza base di 3,5GHz mentre sarà caratterizzata da un boost clock massimo di 5,2GHz single core e una frequenza di boost su tutti i core di 4,8GHz.
Il sempre attento @TUM_APISAK ha notato la CPU tra i risultati del benchmark Ashes of The Singularity con un risultato di 62,8 FPS in risoluzione 1080p a settaggi Crazy. Il processore è stato accompagnato nel test da 32GB di RAM DDR4 e una GPU Nvidia RTX 2080 Ti. Lo stesso utente ha eseguito il benchmark con una CPU Intel Core i9-10900K, permettendoci di fare un confronto diretto tra le due CPU.
Rispetto al processore Comet Lake, la CPU Rocket Lake sembra poter contare su un incremento prestazionale del 9% circa, non male calcolando il minor numero di core fisici dovuto probabilmente al backporting di Cypress Cove sul nodo dal processo produttivo a 14nm. La futura regina della famiglia di CPU desktop Intel ha persino superato il Ryzen 9 5950X di AMD nello stesso test, processore che si è fermato a 57 FPS.
Ora non ci resta che attendere l’annuncio ufficiale di Intel per poter mettere alla prova di persona la nuova CPU che promette prestazioni sicuramente golose per i gamer più accaniti.
Intel ha annunciato da tempo l'arrivo dei processori Rocket Lake per il settore desktop entro la fine del primo trimestre 2021. Le nuove CPU, compatibili sia con le piattaforme della serie 400 che i futuri chipset 500, offriranno fino a 8 core e 16 thread. Prodotti nuovamente a 14 nanometri, questi chip saranno i primi per PC desktop ad adottare una nuova architettura: Intel parla di core Cypress Cove, un adattamento dell'architettura Sunny Cove che abbiamo già visto sui chip mobile Ice Lake a 10 nanometri. Le CPU saranno inoltre pienamente compatibili con il PCI Express 4.0 e supporteranno memorie DDR4-3200 (ulteriori informazioni qui).
In attesa che Intel tolga ufficialmente i veli alla nuova offerta che sfiderà gli ultimi Ryzen 5000 Zen 3 di AMD, almeno per quanto riguarda il gaming visto il numero di massimo di core, in rete sono emerse le presunte specifiche di alcuni dei nuovi modelli che comporranno la gamma. Il portabandiera Core i9-11900K dovrebbe avere una frequenza di boost massima (single-thread) di 5,3 GHz, come l'attuale Core i9-10900K equipaggiato però con due core in più. Il clock in "all-core boost", ossia quello ottenibile con tutti i core attivi, dovrebbe invece assestarsi a 4,8 GHz, 100 MHz in meno del 10900K. Si vocifera inoltre di una frequenza base di 3,5 GHz, un calo di 200 MHz rispetto al predecessore, oltre che di valori di 125W per il Power Limit 1 e 250W per il Power Limit 2.
Non bisogna scordare che a fronte di frequenze non troppo differenti dall'attuale top di gamma Rocket Lake, in gaming i due core in meno non dovrebbero pesare, mentre ci si aspetta un aumento dell'IPC tra il 10% e il 20% dalla nuova architettura. Il Core i9-11900K non sarà però a quanto pare l'unico chip con 8 core e 16 thread nella futura offerta Intel, infatti ci sarà anche il Core i7-11700K (successore del Core i7-10700K).
A differenziare il Core i9 e il Core i7 potrebbero quindi esserci solo le frequenze, il che appare strano viste le differenze a livello di core e thread tra le due serie negli anni passati. Il Core i7-11700K, accompagnato da una frequenza all-core boost di 4,6 GHz, dovrebbe riuscire a spingersi a 5 GHz in single core supportando la tecnologia Thermal Velocity Boost (TVB).
Per quanto concerne la gamma Core i5, Intel dovrebbe continuare a offrire una configurazione a 6 core / 12 thread, mettendo in campo due modelli come il Core i5-11600K e il Core i5-11400, il primo dotato di moltiplicatore sbloccato come indicato dalla lettera K. Entrambi non dovrebbero supportare il TVB, ma potrebbero comunque interessare i videogiocatori, in particolare l'11600K con frequenze di boost che dovrebbero toccare i 4,9 GHz in single-core e i 4,7 GHz con tutti i core attivi. Il Core i5-11400 dovrebbe invece funzionare a 4,2 GHz in single core e 4,4 GHz con tutti i core attivi.
Il Core i9-11900K è apparso nelle scorse ore anche nel database del benchmark di Ashes of The Singularity. Il chip ha fatto segnare 62,8 FPS di media a 1080p con preset Crazy su una piattaforma con 32 GB di memoria DDR4 e una RTX 2080 Ti. Il risultato, confrontato con quello fatto segnare da un Core i9-10900K ottenuto sulla stessa piattaforma, mostra un progresso prestazionale del 9%. Allo stesso tempo, il chip sembrerebbe il 10% più veloce di un Ryzen 9 5950X testato su una piattaforma simile.
Invitandovi a prendere sia le specifiche tecniche che il test con cautela, sembra che i fondamentali della nuova architettura, seppur riadattati al processo a 14 nanometri, riescano a preservare la competitività di Intel nel settore del gaming. Certo, bisognerà attendere il quadro completo (consumi, prezzi, ecc.) per stabilire la bontà dei prodotti in relazione ai Ryzen 5000, tuttavia Rocket Lake sembrerebbe in grado di garantire a Intel un periodo di cuscinetto fino al passaggio ai 10 nanometri e a una roadmap più dinamica e innovativa.