Mi 10 Pro, la prova del nuovo top di gamma Xiaomi
Abbiamo passato parte della quarantena da coronavirus con il nuovo smartphone cinese, nelle due versioni, normale e Pro. Tecnologia e usabilità da primi della classe, ma il prezzo è elevato
EMANUELE CAPONE, BRUNO RUFFILLIPUBBLICATO IL02 Aprile 2020
Era l’ottobre del 2016, e Google presentava il primo smartphone Pixel: aveva hardware potente, software perfetto e costava tanto. Tantissimo, rispetto ai Nexus che era chiamato a sostituire. Sembrava una sorta di esperimento, un prodotto con cui l’azienda di Mountain View cercava di capire se i consumatori l’avrebbero seguita (anche) in quel mercato. Il futuro le ha alla fine dato ragione.
Che c’entra Google con Xiaomi? C’entra, perché i nuovi telefonini del colosso cinese sembrano andare nella stessa direzione: Mi 10 e Mi 10 Pro (annunciati lo scorso 27 marzo) hanno un ottimo hardware, il meglio della tecnologia che si possa avere al momento e però anche costano tanto. Tantissimo, se paragonati a quelli che li hanno preceduti. Il primo parte da 799,99 euro, il secondo arriva addirittura a 999,99, mentre il vecchio Mi 9 (qui avevamo provato la versione Pro) costava 449 euro.
Che cosa ci è piaciuto molto
Stiamo usando da qualche la versione base del Mi 10, con 8 Gb di Ram e 128 di memoria interna, e quella top, con 256 GB. Le differenze non sono moltissime, e in entrambi i casi la dotazione tecnologica è al top: processore Snapdragon 865 5G con velocità di clock fino a 2,84 Ghz, batteria da 4780 mAh e un bellissimo display amoled da 6.67 pollici con refresh-rate a 90Hz (non arrivare a 120 ha effetti benefici sulla durata della ricarica), con un piccolissimo foro per la fotocamera frontale, e pure curvo ai bordi, ma il giusto, tanto da non dare fastidio mentre si digita sulla tastiera. Nessuno griderà al miracolo per il design, che è curato ma piuttosto anonimo, e anzi quasi identico al P30 Pro di Huawei dello scorso anno. Ma il telefono è oggettivamente bello, con vetro Gorilla Glass (satinato) anche nella parte posteriore, che gli dà un aspetto decisamente “premium”, anche se lo rende parecchio sensibile a impronte e aloni.
Il comparto fotografico
Le fotocamere posteriori sono 4: torna il sensore da 108 megapixel del Mi Note 10, abbinato a una lente ultra-grandangolare e ad altri due obiettivi, con sensore da 20 MP per il Pro e da 13 per il Mi 10 normale. Gli altri due sensori sono due lenti zoom, una è equivalente 5X e l’altra 2X, usata per i ritratti. Questa è una fotocamera da 12 megapixel, mentre la zoom è una 8 megapixel, entrambe ƒ/2.0. Il Mi 10 ha un obiettivo con sensore di profondità da 2MP e un altro per le macro, pure da 2MP. Per quanto sia difficile provarle a fondo il comparto fotografico in questo periodo di quarantena da coronavirus, che impone di stare in casa e uscire il meno possibile, le immagini che se ne ricavano sono sempre di grande qualità, con gli scatti a 108 mp che permettono poi di visualizzare dettagli altrimenti invisibili, e il grandangolo che lavora bene anche in situazioni difficili.
Il resto
Ottimo il sonoro, davvero in stereofonia, e la durata della batteria: di nuovo, pur in periodo di forzata reclusione domestica, quindi con un utilizzo diverso dal solito, ma tantissime videochiamate con WhatsApp, non abbiamo avuto problemi a sfiorare le 2 giornate piene fra una ricarica e l’altra (per chiarezza: il Mi 10 ha sostituito uno smartphone che veniva usato come secondo telefono). Veloce e accurato il sensore per le impronte digitali nascosto sotto lo schermo; il riconoscimento facciale funziona bene ma ci pare meno sicuro, visto che si basa sulla sola fotocamera frontale. Il sistema di vibrazione offre un feedback tattile molto più accurati e realistici, con 150 diverse modalità di vibrazione, e c’è l’infrarosso per usare gli smartphone come telecomando.
Al momento della recensione, il software installato sul Mi 10 Pro in prova è la MiUi Global 11.0.7 e su Mi 10 è MiUi Global 11.0.9. Il sistema operativo, basato su Android 10, è maturo, stabile, ben fatto e curato, e però anche un po’ “fermo”, in attesa della versione 12 che dovrebbe portare qualche novità. Magari un ulteriore spostamento verso la versione stock di Android, più fruibile anche per persone meno esperte.
Che cosa ci è piaciuto meno
Sì, non ha il jack audio (ma chi ce l’ha e chi lo usa davvero, ormai?), non è impermeabile (ma chi porta davvero in acqua un telefono da 800 euro?) e non ha la memoria espandibile (ma davvero non bastano 128-256 Gb su un telefono?). Non ha nemmeno la doppia Sim, che ormai quasi tutti i concorrenti hanno. Ma il punto è un altro. Il punto è il prezzo: il nuovo Mi 10 vale 799/899 euro? Soprattutto: siamo disposti a spenderli? Proviamo a rispondere a entrambe le domande. Uno: li vale, perché la tecnologia che utilizza, soprattutto a livello di processore e schermo, ha costi importanti e perché nella quotidianità l’esperienza d’uso è sempre gradevole. Due: ha senso che li spenda chi ha intenzione di tenere il telefono almeno un paio d’anni, così da ammortizzare l’investimento. Anche perché Mi 10 Pro sono compatibili con la rete 5G, e supportano anche il 5G MultiLink per la connessione simultanea a tre reti (2.4G Wi-Fi, 5G Wi-Fi e dati mobili), per un rapido switch della connessione. Sono dotati di supporto Wi-Fi 6, lo standard Wi-Fi più avanzato attualmente sul mercato. Questo aumenta la velocità di upload e download, riducendo anche la congestione della rete quando si è connessi a più dispositivi. Sulla fiducia, almeno, visto che al momento, nell’abitazione dove si è svolta la prova, non c’è copertura 5G né è in funzione una rete Wi-Fi 6. Però in futuro, quando queste tecnologie diventeranno più diffuse, i due Xiaomi potranno sfruttarne tutti i vantaggi.
La versione consigliata
Negli ultimi anni, la nostra filosofia ci ha portato a preferire non già le versioni “super pompate” degli ultimi smartphone, ma quelle “base”, che però hanno già tutto quanto serve a un consumatore non professionale: iPhone Xr/11 invece che 11 Pro, OnePlus 7/7T invece che Pro, Samsung S10e invece che S10/S10+ e così via. Anche in questo caso, dunque, la nostra scelta è il Mi 10 da 799,99 euro, che sulla carta ha poco da invidiare al Pro. E in più permette di risparmiare un paio di biglietti da cento.