Oppo Watch in prova: candidato a essere il miglior smartwatch Wear OS
Ottimo schermo AMOLED, buona indossabilità e un'esperienza fluida e gradevole: Oppo Watch è fra i migliori esponenti della gamma Wear OS disponibili sul mercato.
Nel catalogo di smartwatch Wear OS mancava un ruolo: un dispositivo con lo schermo quadrato. Oppo Watch entra perfettamente in questo segmento e lo fa con un prodotto di qualità, pur limitato dalla piattaforma di Google.
Dopo averlo provato per due settimane, possiamo dire che Oppo Watch è uno dei migliori esponenti della gamma Wear OS: lo schermo AMOLED con doppia curvatura laterale (nella versione da 46 mm) è bello; è comodo da indossare e le lievi personalizzazioni di Oppo, sebbene un po' ridondanti rispetto ai servizi Google preinstallati, sono apprezzabili. Peccato per l'autonomia, un po' sotto la media.
Aspettando che Google acquisisca definitivamente Fitbit e di capire cosa succederà ai dispositivi di Fitbit, Oppo Watch ha cercato di proporre uno smartwatch bello da tenere al polso, ma anche funzionale. L'ispirazione è ovvia, inutile girarci attorno: lo stile è quello dell'Apple Watch, senza però la corona laterale, sostituita da un tasto Home e da uno multifunzione.
Eppure, uno smartwatch così mancava nel panorama degli smartwatch Wear OS, composto soprattutto da quadranti circolari e uno stile classico (come i Fossil o i Misfit).
Oppo Watch viene venduto a 299 euro nella versione da 46 mm e a 259 euro in quella da 41 mm. Per questa prova è stato testato il modello da 46 mm.
Lo schermo è ottimo. L'autonomia così così
Oppo Watch è uno smartwatch equilibrato. Non punta tutto sul fitness come Fitbit o Garmin, ma include le funzionalità basilari legate al benessere che ormai vengono date per scontate quando si acquista uno smartwatch: il monitoraggio della frequenza cardiaca e del sonno, per esempio, oltre all'avvertimento dopo un'ora di sedentarietà e alla respirazione guidata.
Lo schermo AMOLED da 1,91" (1,6" non curvo nella versione da 41 mm) ha una doppia curvatura laterale piacevole sia alla vista sia nell'utilizzo perché agevola le gesture. La luminosità di picco non è molto elevata, ma la visibilità all'aperto è comunque sufficiente: si sarebbe potuto fare di più.
Le prestazioni, guidate da uno Snapdragon Wear 3100 e da 1 GB di RAM, sono fluide. Qualche microscatto è percepibile durante la scrittura (consigliata solo per brevissimi messaggi considerata la dimensione dello schermo), però Oppo Watch si distingue per un'esperienza omogenea e di qualità durante l'intera navigazione. Lo spazio di archiviazione è di 8 GB.
Oppo avrebbe potuto puntare di più sull'autonomia. La promessa di 36 ore di autonomia con una modalità d'uso equilibrata viene mantenuta: con Bluetooth e Wi-Fi sempre attivi, lo schermo attivato dal movimento del polso, la luminosità adattiva e il monitoraggio di due notti di sonno siamo arrivati a coprire una giornata e mezza d'uso.
Con un uso più dinamico (luminosità al massimo per la leggibilità all'aperto e un allenamento prolungato, per esempio) serve invece una ricarica a metà giornata per essere sicuri di arrivare a sera con Oppo Watch. La ricarica rapida offre la possibilità di avere il 50% di autonomia in circa 20 minuti.
Uso sportivo sufficiente
Il lato sportivo di Oppo Watch è caratterizzato da funzioni basilari ma sufficienti.
Lo smartwatch di Oppo monitora indipendente ogni attività caratterizzata da più di 100 passi al minuto per almeno 200 m, il che significa che automaticamente tiene conto di un'eventuale "corsetta improvvisata". Non facendo partire l'allenamento dedicato tramite l'applicazione, però, si perde il monitoraggio della posizione: nell'app non appare la mappa del percorso seguito.
Il GPS viene agganciato con un ritardo che, a seconda dell'attività, va tra i 90 e i 250 m percorsi dall'inizio dell'allenamento. Oppo Watch è resistente all'acqua fino a 50 m (30 m nella versione da 41 mm), quindi può essere usato anche durante il nuoto e indossato sotto la doccia.
Riguardo al monitoraggio del sonno, una curiosità: avviene soltanto fra le 20 e le 10. Inoltre, non distingue fra un pisolino davanti alla TV e il sonno notturno. Ci è capitato di addormentarci sul divano in tarda serata e poi di stare in piedi a sbrigare faccende anche per un'ora e mezza prima di andare a dormire: Oppo Watch ha identificato l'inizio del sonno notturno con il momento di sonnolenza davanti alla TV e l'ampia camminata (sia in casa sia fuori) come un momento di veglia. Il risultato: secondo lo smartwatch abbiamo dormito circa 3 ore più del tempo realmente speso a letto.
La gabbia di Wear OS
Oppo Watch è di fatto estremamente simile agli altri smartwatch Wear OS. La piattaforma è la stessa: Google Fit e Google Pay, per esempio, sono preinstallati; con un rapido swype verso destra viene richiamato Assistente Google e sono incluse le classiche applicazioni di Google legate alla produttività, come Promemoria o Calendario. Funzioni che, però, sono integrate in tutti gli altri smartwatch Wear OS. Viene vissuto, quindi, lo stesso problema di Android: come personalizzare una piattaforma comune ad altri produttori hardware?
Lato software, Oppo ha integrato alcune applicazioni proprietarie, che permettono, per esempio, di seguire programmi preimpostati di allenamenti di 5 minuti con l'aiuto di video tutorial che vengono mostrati sullo schermo dell'orologio.
Le icone delle applicazioni installate sono disposte a griglia, sebbene si possa scegliere, fra le opzioni, la classica lista verticale.
Nel tentativo di implementare alcuni servizi propri, però, Oppo ha finito, come spesso accade nell'ecosistema Android, per creare applicazioni sovrapponibili a quelle di Google:
l'app "Allenamenti" è di fatto equivalente a quella di Google, però è più limitata: sono inclusi solo la corsa fitness, il nuoto, la camminata all'aperto, il ciclismo e la corsa brucia grassi. Per le altre attività (dal calcio fino alla calistenia e la corsa sul tapis roulant) bisogna rivolgersi a Google Fit
le applicazioni dedicate alla respirazione e alla frequenza cardiaca sono equivalenti a quelle di Google, anch'esse preinstallate; quindi, di fatto, sono inutilmente doppie
l'app HeyTap Health (che può essere installata sullo smartphone abbinato) non aggiunge nulla di più rispetto a Google Fit. Un'ulteriore ridondanza
Apprezzabile, quindi, la volontà di Oppo di aggiungere del suo. Non è però riuscita a sfuggire alla gabbia di Wear OS: dal punto di vista software Oppo Watch è praticamente identico a tutti gli altri smartwatch Wear OS.