Amazfit si conferma costantemente attiva nel settore dei dispositivi indossabili e si sta preparando al lancio dei nuovi Amazfit GTR 2 e Amazfit GTS 2, due smartwatch rivolti a due tipologie differenti di utenti.
L’immagine presente in galleria mostra quello che dovrebbe essere il design dei nuovi Amazfit GTR 2 e GTS 2: per il primo vediamo un look abbastanza classico, con quadrante circolare e bordi poco marcati; mentre per il secondo vediamo un look più sportivo, che però non brilla in originalità, con quadrante rettangolare e pulsante fisico con rotella.
Dalla Cina arrivano conferme sul fatto che entrambi gli smartwatch integreranno un sensore per la rilevazione della saturazione di ossigeno nel sangue, il quale verrà gestito tramite la tecnologia software OxygenBeats, la quale permetterà di aggiungere informazioni sul monitoraggio del sonno, delle attività fisiche e dello stato di fatica.
Come avrete intuito dall’immagine qui in basso, l’azienda cinese presenterà ufficialmente i nuovi Amazfit GTR 2 e GTS 2 il prossimo 22 settembre. La presentazione sarà riferita al mercato cinese, siamo comunque fiduciosi nel fatto che Amazfit li porterà successivamente anche dalle nostre parti.
Si è appena concluso l'evento Sony dedicato a PlayStation 5 - che abbiamo seguito in diretta - e finalmente abbiamo scoperto i prezzi e le date di lancio delle nuove console della casa giapponese. Ovviamente parliamo al plurale in quanto, per la prima volta, Sony proporrà due varianti di PlayStation 5, contraddistinte esclusivamente dalla presenza/assenza del lettore ottico, mentre non ci sono distinzioni per quanto riguarda le specifiche tecniche.
Abbiamo quindi una lineup composta da PlayStation 5 e PlayStation 5 All Digital, le quali saranno disponibili in Europa - Italia inclusa - a partire dal 19 novembre ad un prezzo di listino consigliato di 499€ euro per la versione normale e 399€ euro per l'edizione completamente digitale.
L'ufficializzazione di Xbox Series S ha, dal mio punto di vista, sollevato ancora più interrogativi invece che risolverli. È vero ed è chiaro che dobbiamo ancora aspettare la narrazione ufficiale e istituzionale di Microsoft visto che parliamo ancora di leak, rumor e reveal che non sono passati dai canali del gigante di Redmond, o comunque non completamente. Ma tra trailer, foto e specifiche, è chiaro che Xbox Series S non solo esiste, ma ha delle caratteristiche ormai pubbliche e particolarmente dettagliate.
E da qui si origina il dibattito che è al centro di questo video: Xbox Series S è davvero una console next-gen? È davvero la versione economica di Xbox Series X? La tecnologia al suo interno è la stessa identica della sorella maggiore ma semplicemente ridotta in quantità, frequenze e potenza? Oppure siamo davanti a un furbissimo rebranding di quel mostro di potenza che fu Xbox One X?
Le specifiche di Xbox Series S
Xbox Series S ha un SSD di ultimissima generazione, potenziato dalla stessa Xbox Velocity Architecture di Xbox Series X, con il medesimo collegamento NVME custom. Solo che qui abbiamo 512 GB di dimensioni, mentre nella Series X si parla di 1 TB tondo tondo.
Series S è pensata per far girare i giochi a una risoluzione massima di 1440p con un framerate di punta di 120 Frame al secondo. Series X invece, lo sappiamo bene, punta ai 4k possibilmente con un picco di 120 FPS.
Sappiamo inoltre che Series S avrà il ray tracing con DirectX e il supporto al Variable Rate Shading e al Variable Refresh Rate con l'obiettivo di raggiungere performance da next-gen. Tutto questo occupando il 60% in meno dello spazio occupato da Xbox Series X, con un form factor che ricorda Xbox One e si distanzia con forza da Series X a partire dalla colorazione bianca con l'unica eccezione della grande griglia di aerazione circolare su un fianco.
Series S sarà inoltre una console all-digital, senza lettore disco e costerà 299€. Non sappiamo ancora quanto costerà Series X, (499-599€?) E non sappiamo neanche le date di uscita di questa next-gen ma voci sempre più insistenti assicurano l'arrivo sul mercato per il 10 novembre. Una data in cui credo moltissimo anche io.
E ora spazio alla cospirazione: Xbox Series S, altro non è che il rebranding di Xbox One X!
Cosa significa rebranding? Semplicemente è un cambio di nome spesso legato a un cambio di packaging e quindi a un riposizionamento di mercato che, specie nell'elettronica di consumo alcune aziende sono solite fare. In ambito PC capita spesso, ad esempio, che le fasce più basse delle schede video vengano riutilizzate al momento del lancio della generazione successiva, cambiando semplicemente il loro nome così che siano in linea con la nuova nomenclatura.
Ecco a voler essere cattivi, immagino che Microsoft abbia stoppato solo formalmente la produzione di Xbox One X per cambiare lo chassis, modificare leggermente l'interno della console e poi rilanciarla sul mercato come una versione lowcost della next-gen. Cambia il nome, il posizionamento, ma non la componentistica interna, se non di poco.
Xbox Series S è Xbox One X
Perché Xbox Series S dovrebbe essere Xbox One X? Per tre semplici motivi.
Punto primo: innanzitutto nel trailer si parla sempre di next-gen performance, performance da next-gen. Come a dire che le performance sono quelle della next-gen, ma questa non è vera next-gen. Perché non parlare esplicitamente di versione economica di Xbox Series X o di entry-level della next-gen? O uscirsene con un claim del tipo: è come Xbox Series X ma più economica!
Numero 2: nel trailer e nella comunicazione non si parla mai, in alcun modo, delle specifiche precise del SoC: non si cita la CPU, la scheda video, le frequenze, neanche la RAM. Insomma la stessa società che al momento del reveal di Xbox Series X ha dato la console in mano a YouTuber e testate per far vedere nel dettaglio cosa c'era dentro il pezzo di plastica e ha dichiarato con estrema precisione ogni singolo valore delle caratteristiche, in questo caso ha preferito sorvolare in blocco sulle specifiche interne.
Numero 3: sempre nel trailer si parla di DirectX raytracing: non viene citato un ray tracing hardware come fatto con Series X, ma si parla di un raytracing tramite le DirectX, quasi a sottintendere che si tratti di una sorta di emulazione o gestione via software. Onestamente non trovo impossibile che le caratteristiche di Xbox One X, i suoi 6 TeraFlops, se limitati ai soli 1440p, possano far girare un ray tracing rudimentale gestito solo tramite software, con una manciata di aggiornamenti, sempre software, sul fronte della gestione variabile degli shader e della frequenza di aggiornamento dello schermo.
Xbox Series S non è Xbox One X
Ci sono però abbastanza motivi anche per essere sicuri del fatto che Xbox Series S non sia assolutamente Xbox One X. Ora ve ne dico almeno 3.
Innanzitutto abbiamo l'SSD NVME con collegamento proprietario e supporto totale alle medesime velocità e alla stessa infrastruttura della Xbox Velocity Architecture. Che senso ha mettersi a montare un pezzo di hardware così complesso, che richiede un cambio strutturale della scheda madre, dei controller e di tutti i bus per il passaggio dei dati se poi non hai una GPU che sfrutta per bene questa nuova larghezza di banda?
Punto 2: ormai lo sanno anche i sassi che è molto più costoso mettersi a fare l'ennesima revisione di un SoC che è sul mercato da 7 anni, 3 se vogliamo prendere in considerazione solo la revisione di One X, piuttosto che sfruttare l'ultimo ritrovato in casa AMD e farti produrre una versione identica come architettura ma semplicemente castrata, meno potente. Magari con frequenze minori o un quantitativo minore di unità di calcolo attive.
In questo modo, tra l'altro, sfrutti anche quei SoC che non sono venuti bene in fase di produzione e che non funzionano al massimo della loro potenza per montarli nella versione della console meno performante. Questo è anche il tipico posizionamento delle architetture video che troviamo su PC: hai una tecnologia nuova che poi viene declinata in schede video di potenza via via inferiore man mano che diminuisce il prezzo.
Punto 3: ad eccezione di un paio di scivoloni, tutti dobbiamo riconoscere che per quanto riguarda la nuova generazione Microsoft abbia fatto un lavoro eccezionale sul fronte del marketing e della comunicazione: annunci, trasparenza, disponibilità a interagire con critica e pubblico, voglia di dimostrare di aver capito dai propri errori del passato.
Ecco, partendo da questi presupposti tipici di chi ha fatto i compiti a casa, non sarebbe un autogol incredibile dichiarare ovunque che Series S è next-gen per poi, in realtà, offrire al pubblico la current-gen con qualche muscolo in più e uno chassis nuovo di zecca?
E voi a questo punto da che parte vi schierate? Xbox Series S sarà una vera next-gen o un cambio di nome di Xbox One X in funzione di una pura strategia di marketing? Fatemelo sapere qui sotto tra i commenti!
La prima volta che abbiamo sentito parlare di Microsoft Surface Duo risale ad Ottobre quando la stessa azienda annunciò un prototipo dello stesso. Fino ad oggi sono state rilasciate in maniera più o meno ufficiale molte altre informazioni rispetto alle poche e lapidarie rilasciate ad ottobre ma oggi, finalmente, Microsoft ha annunciato ufficialmente il prodotto definitivo con anche una data di lancio.
Il dispositivo, come si può vedere dal video sotto, è il primo foldable della casa di Redmond e caratterizzato dalla presenza di software Android. Microsoft ha dichiarato di aver rilasciato delle API per permettere ai molteplici sviluppatori Android di sviluppare funzioni ad hoc per il dispositivo, la suite Office 365 è già pienamente compatibile con il doppio display.
Microsoft Surface Duo è dotato di un doppio display OLED da 5.6″ con rapporto 4:3 che combinati formano un display unico da 8.1″ con rapporto di forma di 3:2. A muovere il tutto troviamo un processore Qualcomm Snapdragon 855 affiancato da 6Gb di memoria RAM e 128/256Gb di memoria interna. La batteria è un’unità da 3577mAh dotata di ricarica rapida da 18W. Il comparto multimediale è composto da una fotocamera posteriore da 11 MP f/2.0. capace di registrare video fino a 4K 60fps. Lo speaker è mono.
Microsoft Surface Duo è in preordine, negli USA, con un prezzo a partire da 1399 dollari per la variante da 128Gb. Le prime spedizioni avverranno luogo dal 10 settembre.
Siamo ancora nel campo dei rumors e delle speculazioni e ci sono solo alcuni elementi sui quali basare la ricostruzione. Sembra comunque che il produttore nipponico potrebbe introdurre in futuro un modello chiamato Sony A5. Si tratterebbe di una mirrorless full-frame che potrebbe concorrere direttamente contro Nikon Z 5 e Canon EOS RP.
Il tutto nasce da alcune indiscrezioni e dalla registrazione di un modello con codice WW850128. Tra le caratteristiche della presunta Sony A5 (nome da confermare) c'è il supporto al Wi-Fi 802.11ac, Bluetooth, batteria NP-FZ100, USB Type-C e un singolo slot SD.
Due sono gli elementi interessanti: la batteria è stata impiegata sui modelli mirrorless full-frame e su Sony A6600 mentre c'è un singolo slot SD. Questo potrebbe aprire una seconda strada: si potrebbe infatti trattare di una soluzione APS-C di fascia alta anche se non direttamente sostituta della A6600 che è stata presentata solamente a Settembre 2019.
Con un mercato sempre più esigente e che vende sempre meno unità è interessante la ricerca dei vari produttori che vogliono incuriosire i potenziali clienti. Che la strada giusta sia ampliare il bacino d'utenza per le mirrorless full-frame? In caso fossero confermati i rumors su Sony A5, potrebbe proprio essere così.