Questo TicWatch Pro 3 è il miglior smartwatch Android Wear che io abbia mai provato. La batteria dura 3 giorni, che diventano 45 in essential mode. Uno smartwatch che ha una funzione che ritengo intelligente, permette quando arriva una notifica di girare il polso e far visualizzare direttamente la notifica con anche poi le possibilità classiche offerte da Android Wear.
In confezione troviamo il cavo di ricarica e la manualistica.
Lui è costruito in acciaio e plastica, molto resistente ed impermebile fino a 50 metri. I cinturini sono da 22mm ed intercambiabili, in dotazione ne troviamo uno in finta pelle.
Il sensore del battico cardiaco è molto preciso ed arriva subito alla lettura corretta, lo metto alla pari del mio Garmin Venu. Non è presente l’elettrocardiogramma. Permette l’ossigenazione del sangue e devo dire lo fa in maniera eccelsa, lo smartwatch con la migliore misurazione.
Il display è un’unità da 1.44″ a doppio pannello: un OLED molto bello e un LCD utile quando lo utilizziamo in Essential Mode. Presente la possibilità di decidere quando fare attivare lo schermo amoled o di tenerlo sempre attivo. Funzione inutile vista la presenza del doppio layer LCD che resta sempre visibile in ogni condizione di luce ed anche la buio grazie alla retroilluminazione.
Il software è basato su Wear OS con tutte le funzioni del caso e con l’assistente Google integrato, comodo. Presente inoltre tutta la suite di applicazioni Tic che devo dire essere fatte abbastanza bene e che in alcuni casi consiglio rispetto a quelle di Wear OS.
A muovere il tutto troviamo un processore Qualcomm Snapdragon Wear 4100 affiancato da 1Gb di memoria RAM e 8Gb di memoria interna utilizzabile per archiviare immagini o, meglio, musica. Troviamo integrati anche microfono e altoparlante utili per effettuare chiamate. Buono il feedback della vibrazione.
La batteria è un’unità da 577 mAh che impiega un’ora a caricarsi completamente. La funzione Essential (monitoraggio passi, battito cardiaco e far vedere l’ora nel display LCD) si attiva automaticamente al 5% di batteria
Per monitorare i dati della salute è presente l’applicazione MobVoi che va ad integrare tutti i dati su salute e attività sportiva, anche quando si utilizza la essential mode.
Il GPS è molto preciso e funziona bene. Io vi consiglio di utilizzare le applicazioni di Tic che hanno delle funzioni particolari studiate per questo smartwatch. Con monitoraggio dell’attività sportiva, compreso GPS attivo, se utilizziamo soloil display LCD questo smartwatch riesce a garantire fino a 20 ore di autonomia.
Costa 299 euro, ad oggi è lo smartwatch con Android Wear che mi è piaciuto di più. Devo dire gran bel lavoro da parte di TicWatch. Perchè non me lo vedrete spesso al polso? Semplice, tutti gli smartwatch Android Wear devono essere formattati una volta cambiato smartphone ed io che cambio smartphone molto spesso lo trovo scomodo.
Oppo Reno 4 Pro, un telefono finalmente non padellone, gira molto bene, batteria che dura tanto, buone foto e una ricarica paurosa. La critica è sul prezzo, ma forse è solo una critica di concetto, perchè magari si ritiene che i brand orientali appena arrivati sul mercato (Oppo in realtà è sul mercato Italiano da più di due anni) debbano costare meno della concorrenza. Questo Reno 4 Pro va un po’ a scontrarsi con il Find Neo e come mi era piaciuto il Find mi piace molto anche questo Reno 4 pro.
Confezione e contenuto
In confezione troviamo una cover in silicone, delle cuffie auricolari con ingresso USB-C, un caricabatterie da 65W con uscita USB-A e un cavo di ricarica USB-A to USB-C.
Materiali design e touch-and-feel
Lo smartphone è costruito in vetro e metallo, pesa 172g ed è spesso 7.6mm.
Presente l'always on display con la possibilità di visualizzare le notifiche di tutte le app. Dal punto di vista della connettività il device è molto completo, presente: WiFi 6, connettività 5G SA e NSA, bluetooth 5.0, NFC e USB-C con anche uscita video. Nessun problema con GPS e Android Auto. Comparto connettività molto affidabile. Gli altoparlanti sono stereo. La vibrazione non mi è piaciuta, bruttina.
Display
Il display è un'unità Super AMOLED da 6.5" FullHD+ con refresh rate a 90hz. Bello ma sulle basse luci si poteva fare di più, si avverte un po' l'effetto trascinamento. Ovvio, pelo nell'uovo, ma da segnalare.
Processore e memoria
A muovere il tutto troviamo il processore Qualcomm Snapdragon 765G affiancato da 12Gb di memoria RAM e 256Gb di memoria interna di tipo UFS 3.1. Molto veloce, non fa rimpiangere lo Snapdragon 865.
Batteria
La batteria è un'unità da 4000mAh. Grande lavoro di Oppo su consumi e ricarica, a sera riesce a portarmi con ancora il 25-30% di autonomia residua. La ricarica è davvero tanta roba, manca l'opzione di ricarica lenta e quella veloce è davvero veloce, 65W che riescono a raggiungere il 60% in 15 minuti e il 100% in 35 minuti.
Software ed ecosistema
Il software è basato su Android 10 con interfaccia Color OS 7.2. Il software è ormai maturo, molto lontano da quel debutto italiano di qualche anno fa. Completo, solo le notifiche non mi fanno impazzire, ma è una questione di abitudine.
Reparto telefonico
Dal punto di vista telefonico nessun problema, buona la ricezione e l'audio sia in capsula che in vivavoce (stereo). Possibilità di inserire due sim ed entrambe ben gestite. Il dialer telefonico è quello di Google con anche il filtro antispam.
Foto e video
Il comparto fotografico è composto da tre fotocamere: la principale da 48Mp, grandangolare da 12Mp e zoom da 13Mp. Come da tradizione Oppo le foto vengono molto bene. Zoom non spintissimo ma ci siamo! I video possono essere girati in modalità Ultra-steady a 1080p e in 4K 60fps soltanto con la fotocamera principale e 2x. La stabilizzazione è paurosa da quanto buona.
Audio
Audio stereo buono, purtroppo manca il jack per le cuffie.
App e gaming
Nessun problema nel mio solito trittico app, tutto gira veloce e fluido.
Real racing si avvia in 8".
Giudizio finale
Non costa poco, 799 euro, ma penso sia uno degli Android più piacevoli da usare provati ultimamente. Finalmente non padella, ottima batteria sul lato autonomia e ricarica, ottime prestazioni, Color OS matura, buone foto. Si va a sovrapporre un po' a Find Neo. Tant'è che anche questo mi piace un sacco. Insomma, brava Oppo. Da capire ora il non Pro e lo Z quanto avranno in meno, perché a 599 euro e 399 euro potrebbero essere molto interessanti anche loro.
Quante volte ti è capitato di dovere inviare un messaggio di WhatsApp a un numero che non avevi nella tua memoria del telefonino. Oppure quante volte ti hanno dato un numero e ti hanno chiesto di aggiungerlo e mandare un messaggio. Ebbene, stai per scoprire un trucco per mandare i messaggi su questa chat senza memorizzare il numero a cui vuoi scrivere. Questa funzione di WhatsApp non la conosci ma ti sarà utilissima e ti farà risparmiare un sacco di tempo.
WhatsApp invia messaggi solo ai contatti
WhatsApp è diffusissimo. È il sistema di messaggeria che ha mandato in soffitta gli SMS. Una volta le offerte di telefonia per attirare nuovi clienti, mettevano nel pacchetto SMS illimitati. Oggi non li chiede più nessuno, perché oramai lo strumento di messaggistica che hanno tutti è WhatsApp.
Ma che, però, per funzionare ha necessità di una linea dati, altrimenti non è possibile inviare messaggi. Invece per inviare SMS basta avere una connessione vecchia tipo GSM.
E la messaggistica via SMS ha un’altra differenza rispetto a quella di WhatsApp. Se vuoi mandare uno Short Message, digiti il messaggio, digiti il numero e lo invii. Con WhatsApp non puoi mandare il messaggio se non hai memorizzato il numero.
In pratica, puoi inviare un messaggio WhatsApp solamente ai contatti del tuo telefono e non ad un numero che non è stato memorizzato. Quindi, per mandare un messaggio WhatsApp, devi prima memorizzare il numero e poi puoi inviare il messaggio.
Questa funzione di WhatsApp non la conosci ma ti sarà utilissima e ti farà risparmiare un sacco di tempo
E’ una evidente scocciatura, soprattutto quando si deve inviare un solo messaggio a un numero a cui magari non telefoneremo o non scriveremo più. Immaginiamo un contatto commerciale, o per avere informazioni su un annuncio, ecc. Non solo si perde del tempo prezioso per memorizzarlo, ma si occupa spazio nella sim o nel telefono.
Ma c’è la soluzione. Per inviare un messaggio WhatsApp a un numero che non volete memorizzare, fate così. Dal telefono aprite il browser installato, Chrome, Safari, Firefox, o qualsiasi altro browser. Digitate nella barra degli indirizzi questo testo: https://wa.me/xxxxx. Al posto delle xxx mettete il numero a cui volete inviare il messaggio.
Una volta scritta l’URL si aprirà il seguente messaggio: Chatta su WhatsApp con… segue il numero di telefono. Accettando e andando alla chat, si aprirà l’applicazione con la possibilità di inviare i messaggi al numero indicato.
Un avvertenza. Quando inserite il numero fatelo precedere dal codice nazionale, per l’Italia +39. Quindi, se mandate un messaggio a un numero USA, farete precedere il numero di telefono dal codice nazionale statunitense.
Approfondimento
Ecco come scrivere un documento senza usare mani e tastiera ma dettando al computer.
Di prodotti strani su internet se ne vedono parecchi ma, per quanto riguarda il mondo delle schede madre, questo potrebbe essere il più particolare che abbiate visto nell’ultimo periodo. Questa scheda madre con APU AMD A9 integrata ha le prestazioni di una Xbox One S e costa poco più di 100 dollari.
La scheda madre in questione, notata per la prima volta dal noto @momomo_us, non ha un nome ma sappiamo che a bordo è saldata una APU AMD A9-9820. La scheda viene venduta su AliExpress per 125,30 dollari e, nonostante non sia possibile trovare il modello specifico di processore nel database AMD, l’APU in questione è reale. La CPU dovrebbe poter contare su 8 core e 16 thread con una frequenza di boost di 2,35GHz, mentre la GPU integrata dovrebbe essere una Radeon R7 350 dotata di 512 shader dal clock di 935MHz.
Il mini PC Chuwi AeroBox utilizza lo stesso modello di APU e un rappresentante dell’azienda ha dichiarato in precedenza che il prodotto in questione ha performance simili a quelle di una Xbox One S. Queste dichiarazioni hanno fatto discutere e le speculazioni fanno pensare che l’A9-9820 possa essere niente di più che un chip AMD che non ha superato gli standard qualitativi per essere utilizzata da Microsoft in una delle sue console della scorsa generazione.
Secondo il venditore, la scheda madre è prodotta da Biostar ed è in formato CEB, ha quindi dimensioni leggermente maggiori in larghezza rispetto allo standard ATX.
Ma le stranezze non finiscono qui. Nonostante ci sia installata una APU AMD, la scheda madre dispone di punti di ancoraggio per CPU Intel con socket LGA115X. Possiede quattro slot DDR3, quattro porte SATA 3 e un singolo slot di espansione PCIe 1x. Il venditore non ha pubblicato un’immagine dell’I/O posteriore, ma sembra che includa due connettori PS/2, forse una porta HDMI, una porta Ethernet, un paio di porte USB 2.0 e USB 3.0, oltre a tre jack audio da 3,5mm.
Come ampiamente previsto, l’intera gamma di iPhone 12 avrà una confezione di vendita più sottile, perchè sarà priva degli auricolari EarPods e dell’alimentatore.
All’interno della confezione di vendita, oltre al nuovo iPhone, come accessori avremo esclusivamente un cavo di ricarica da Lightning a USB-C. Apple ha affermato che questa decisione fa parte del suo impegno verso l’ambiente, ma è chiaro che ci saranno dei vantaggi anche economici. La stessa soluzione era stata adottata anche con Apple Watch Series 6 e Apple Watch SE.
Proprio in merito all’impegno di Apple verso l’ambiente, Lisa Jackson ha annunciato alcuni nuovi parametri di riferimento ambientali per il nuovo iPhone 12.
Molte delle caratteristiche di attenzione verso l’ambiente di iPhone 12 si basano sui nostri progressi passati nella rimozione di sostanze chimiche nocive e nell’utilizzo di materiali rinnovabili e riciclabili. E ora, per la prima volta, utilizziamo elementi di terre rare riciclati al 100% in tutti i magneti, inclusa la fotocamera, il motorino del feedback aptico e MagSafe.
Sulla rimozione degli accessori dalla confezione di iPhone 12, ecco quanto ha affermato Lisa Jackson:
I clienti hanno già oltre 700 milioni di cuffie Lightning e molti clienti sono passati a un’esperienza wireless, con AirPods, Beats e altre cuffie wireless. Rimuovere gli accessori riduce le emissioni di carbonio ed evita l’estrazione e l’uso di materiali preziosi. Rimuovere questi oggetti significa anche una scatola per iPhone più piccola e più leggera.