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Honor Watch GS Pro si aggiorna di nuovo con il supporto all’installazione di app di terze parti

Lo scorso settembre Honor ha lanciato una serie di prodotti tra cui gli ultimi MagicBook e una coppia di smartwatch: Honor Watch ES e Honor Watch GS Pro. Quest’ultimo oggi sta ricevendo un nuovo aggiornamento dopo quello rilasciato nello stesso mese di lancio. Il nuovo firmware 10.1.2.52 soppianta la precedente versione 10.1.1.22 e porta un paio di interessanti novità.

Il principale cambiamento introdotto con l’ultima build riguarda il supporto all’installazione di app di terze parti anche se c’è spazio pure per diverse ottimizzazioni delle schede del previsioni meteo oltre che la possibilità di personalizzare la lunghezza delle vasche in piscina (per la gioia di tutti i nuotatori).

Mentre la prima release si era concentrata su stabilità e performance, stavolta Honor ha voluto portare un po’ di aria nuova ai possessori dello smartwatch. Per installare l’aggiornamento vi ricordiamo che dovete collegare l’orologio al telefono attraverso l’app Huawei Health > andare su Dispositivi > scegliere quello che vi interessa > e poi “aggiornamento firmware. Da qui in poi una serie di schermate vi guiderà nella rapida procedura.

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Acer Nitro 5, avvistato il prezzo del notebook con Ryzen 7 5800H e RTX 3080

Come vi abbiamo riferito qualche settimana fa, sembra che saranno commercializzati diversi modelli di notebook nel prossimo futuro che accoppieranno CPU AMD Ryzen serie 5000 a GPU di fascia alta. Ad esempio, Pinnacle, un distributore IT sudafricano, ha inserito nel proprio listino alcuni notebook da gaming ROG Zephyrus e Strix di Asus con processori Ryzen 5000.

Recentemente, presso un rivenditore tedesco, è stata avvistata una nuova variante del computer portatile Acer Nitro 5 con display da 17,3″ ed equipaggiata con il processore AMD Ryzen 7 5800H e una scheda grafica NVIDIA GeForce RTX 3080, il tutto proposto al prezzo di 1.950€. Le altre caratteristiche tecniche del dispositivo vedono la presenza di 32GB di memoria RAM DDR4-3200 e 1TB di SSD. Ricordiamo che la CPU Ryzen 7 5800H offre otto core e sedici thread e la sua frequenza operativa massima è di 3,20GHz, mentre la dotazione di cache L3 a bordo è pari a 16MB.

Oltre a questo modello, che punta ai videogiocatori più appassionati, è stata individuata anche una variante con scheda grafica NVIDIA GeForce GTX 1650 che mantiene lo stesso processore (Ryzen 7 5800H), ma con una minore dotazione di RAM e SSD.

Come evidenziato dai colleghi di VideoCardz, i processori AMD Ryzen serie 5000H dovrebbero essere presentati ufficialmente in occasione del CES 2021, mentre le specifiche complete della versione mobile della GeForce RTX 3080 rimangono al momento sconosciute.

Ricordiamo che lo scorso mese su Amazon Italia era comparso il computer portatile Acer Aspire 5 A515-45-R2J2. Per quanto riguarda il resto delle caratteristiche del prodotto, trovavamo un display FHD IPS da 15,6″ con Acer Color Intelligence e supporto alla tecnologia Acer BlueLightShield per ridurre l’affaticamento della vista. Ad accompagnare il Ryzen 7 5700U (che dovrebbe avere un clock di base di 1,8GHz), erano presenti 8GB di RAM DDR4 ed un SSD da 512GB. Per ciò che concerne la connettività, oltre ad una scheda di rete AX200 con tecnologia 2×2 MU-MIMO e supporto alle reti WiFi 6, venivano offerti una singola porta Ethernet RJ-45, due USB 3.1 Type-A, una USB 2.0 Type-A e una USB 3.2 Type-C.

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Com’è fatto un portatile adatto per lavorare da casa

Qualche mese fa, quando gran parte dei lavoratori d’ufficio e tutti gli studenti universitari hanno cominciato a lavorare o a studiare da casa, si è pensato che la cosa migliore da fare, se possibile, fosse ricreare nella propria abitazione le stesse postazioni che ci sono sul luogo di lavoro o nelle aule studio.

Questo è in parte un problema, per i lavoratori, perché l’idea di riprodurre a casa le condizioni di lavoro dell’ufficio ha poco a che vedere con lo smart working vero e proprio, ma in Italia e non solo, per ora, è andata così. Dunque, dove possibile, anche in casa scrivanie fisse e computer belli grossi. Alcune aziende, in qualche raro caso, hanno perfino consentito ai dipendenti di portarsi via il grosso e ingombrante computer che avevano in ufficio, per lavorare meglio. Poi si è capito che a casa si lavora in maniera diversa.

Stare tutto il giorno alla stessa scrivania con lo stesso computerone per molti è difficile. C’è chi ha figli a casa, quando le scuole sono chiuse, deve tenerli sott’occhio, e divide il lavoro tra il tavolo della cucina, il soggiorno, la stanza dei bimbi. C’è chi convive con un partner a sua volta in smart working, e che, a meno di vivere in una grande magione, probabilmente finirà per condividere il tavolo o la scrivania, accorgendosi ben presto che il partner è spesso “in call”, cosa che spezza la concentrazione, e dunque si rifugerà in camera da letto, in sala da pranzo, alla ricerca di un altro punto di appoggio più tranquillo. E poi, in generale: quando si ha un divano a disposizione, perché non usarlo per lavorarci qualche ora?

Problemi simili li hanno anche gli studenti: sia che vivano con la propria famiglia o insieme ad altri studenti, oltre a dover trovare un modo per isolarsi acusticamente dai propri coinquilini, devono riuscire a trovare uno spazio adatto per libri, appunti e computer – e al tempo stesso evitare di compromettere la salute della propria schiena.

Per queste ragioni lo smart working e lo studio da casa funzionano bene, forse perfino meglio, quando al posto di un computerone si usa un portatile. Che è pensato per lavorare fuori, ma è sorprendentemente efficiente anche quando si è costretti a lavorare dentro. Questo non vale quasi mai per i computer portatili aziendali, che sono stati pensati per altri utilizzi e che di solito sono grossi e ingombranti, di plastica e con la ventola che comincia a girare rumorosamente appena si comincia a fare qualcosa di più oneroso del solito. Non vale nemmeno per i portatili di fascia più bassa che usano molti studenti, ma non tutti i modelli di portatile sono fatti così.

Un buon candidato per chi vuole un miglioramento lo produce Samsung, si chiama Galaxy Book Ion e ha caratteristiche perfette per essere un computer dalla doppia vita, buono sia fuori casa sia dentro. In particolare, per tre ragioni. La prima è che ha uno schermo QLED che rende immagini e video molto nitidi, utile per chi lavora molto con le immagini (e ottimo se il computer ogni tanto lo si usa anche per guardare una serie tv o un film). La seconda è che è particolarmente leggero e compatto. La terza è che permette di ricaricare il proprio smartphone anche se non si ha a portata di mano il cavetto apposito.

Ci sono comunque anche altre ragioni per prendere in considerazione di lavorare con un Galaxy Book Ion. Anzitutto, è bello da vedere, cosa che non guasta: ha un design cangiante (“Aura Silver” è il nome tecnico), cioè cambia colore ogni volta che la luce lo colpisce da un’angolazione diversa, cosa che lo distingue dagli altri computer portatili. Lungo il lato della cerniera, inoltre, ha una striscia di colore blu cangiante, che si nasconde quando viene aperto. È anche molto leggero, dicevamo. Nella versione con lo schermo da 13 pollici pesa meno di un chilo (970 grammi, per la precisione), in quella con lo schermo da 15 pollici invece pesa tra un chilo e venti e un chilo e trenta, in base alla presenza o meno della scheda grafica. Per fare un paragone, il MacBook Air da 13 pollici pesa 1,29 chilogrammi. La grossa differenza è che il Galaxy Book Ion è fatto in magnesio, che è un metallo resistente ma più leggero.

Anche quando lo si apre (si può fare con una mano sola, cosa non scontata) il Galaxy Book Ion è piacevole: l’interno è dello stesso colore chiaro e argentato dell’esterno. La tastiera è retroilluminata ma spicca un tasto blu, che è il sensore per le impronte digitali, per sbloccare il computer. Le cornici attorno allo schermo sono molto sottili, e questo contribuisce a tenere ridotte le dimensioni del computer.

Lo schermo è un QLED con ottime caratteristiche tecniche: è luminoso e con una fedeltà di riproduzione dei colori quasi perfetta, che permette di vedere i film in grande qualità. Detto con qualche dettaglio tecnico in più, per essere precisi: la copertura sRBG è praticamente del 100 per cento mentre la copertura AdobeRGB è del 94 per cento. Se vi occupate di cose grafiche sapete già di cosa stiamo parlando, altrimenti, in due parole: lo schermo del Galaxy Book Ion riesce a riprodurre un’enorme quantità di colori — perfino molti invisibili all’occhio umano — che nel complesso rendono la visione di contenuti ad alta qualità più piacevole. Serve a poco se usate soltanto Office o comuni programmi da ufficio, ma migliora le cose se volete fare qualcosa di più multimediale, anche soltanto guardare un film.

A questo proposito: le casse del Galaxy Book Ion sono fatte in collaborazione son AKG, che è una famosa azienda di cuffie e sistemi hi-fi comprata da Samsung qualche anno fa, e questo dovrebbe garantire una buona qualità del suono. Inoltre, oltre ad avere due porte USB standard e una porta USB di tipo C, ha anche una porta HDMI che consente di collegarlo a un televisore o a un monitor esterno senza bisogno di adattatori.

Per il resto, le caratteristiche tecniche del Galaxy Book Ion sono buone e al passo con i tempi: la configurazione base prevede un processore Intel di decima generazione, 256 gigabyte di memoria SSD veloce, 8 gigabyte di RAM e in generale tutto quello che serve a un computer portatile per avere prestazioni scattanti, che non dovrebbero creare problemi in nessuna circostanza.

Un aspetto interessante è la batteria. Dura fino a 20 ore; nello specifico, il modello da 13 pollici dura 21,5 ore di riproduzione video, che è un’attività che incide poco sulla batteria. Venti ore sono un dato eccellente, significa che con un uso nella media il computer può essere autonomo per tutto il giorno e anche di più. Inoltre il computer ha la ricarica rapida: basta caricarlo una mezz’ora per poterlo usare per quattro ore.

Il Galaxy Book Ion poi come dicevamo ha alcune accortezze interessanti che riguardano la carica: il trackpad funziona anche come caricatore wireless grazie alla funzione Wireless PowerShare. Se avete un telefono o un altro dispositivo Samsung che è possibile ricaricare in modalità wireless, basta appoggiarlo sul trackpad del computer perché inizi a caricarsi. Può essere utile, specie considerando che chi lavora in casa spesso usa un mouse esterno, e dunque ha meno bisogno del trackpad; inoltre, quando si lavora sul divano è meglio avere meno cavi possibili attorno. Se invece si è in giro è perfetto per tutte quelle volte – capitano a tutti – in cui si dimentica a casa il cavo per la ricarica.

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Windows 10: la nuova interfaccia, all'improvviso

Compaiono oggi a sorpresa (condivise sulle pagine del sito Windows Latest) le prime immagini della nuova interfaccia di Windows 10. Sono il frutto di un progetto messo in campo da Microsoft, noto internamente come Sun Valley e già protagonista nei mesi scorsi di alcune indiscrezioni.

Sun Valley: la nuova interfaccia di Windows 10

Il debutto ufficiale dovrebbe avvenire per tutti con il major update 21H2atteso entro la seconda metà del prossimo anno. In queste ore il gruppo di Redmond sta però aggiornando alcune delle sue applicazioni di sistema permettendo così di dare un primo sguardo a cosa cambierà: anzitutto bordi arrotondati e animazioni inedite. Si tratta quasi certamente di un test destinato a una piccola porzione di utenti. Nello screenshot qui sotto il nuovo look di Sveglie e Orologio basato su WinUI 3 e sulle linee guida del Fluent Design.

Nella GIF qui sotto invece lo stile delle animazioni che saranno adottate da Windows 10 con l’arrivo di Sun Valley.

Anche il menu Start, il Centro Notifiche e la Barra delle Applicazioni saranno interessate dal restyling. Occhi puntati sulle build di anteprima in arrivo a partire dalle prossime settimane.

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RTX 3080 TI, RTX 3060 E RTX 3050: NUOVE SCHEDE VIDEO IN ARRIVO DA NVIDIA?

NVIDIA sembra avere in cantiere delle nuove GPU. Il condizionale è d'obbligo, perché le voci di corridoio indicano sia l'arrivo di prodotti ampiamente preventivati, come le RTX 3060 e le RTX 3050, necessari per portare nella fascia più bassa del mercato l'architettura Ampere, sia di modelli di fascia alta.

Non è un segreto che AMD lancerà il prossimo anno delle schede video basate su architettura RDNA 2 più economiche rispetto alle attuali, prima con la serie RX 6700 e poi, quasi certamente, con i modelli RX 6600 e RX 6500, la naturale prosecuzione nell'espansione della gamma di GPU della casa rossa.

A stupire, semmai, è la possibile esistenza di una RTX 3080 Ti, con specifiche maggiorate rispetto al modello attuale, già ottimo, e purtroppo di difficile reperibilità. I problemi produttivi sono stati ammessi anche dalla stessa NVIDIA, che prevede un ritorno a una situazione più normale entro i primi mesi del 2021.

Le probabili specifiche delle RTX 3080 Ti, RTX 3060 e RTX 3050

Finora siamo stati piuttosto scettici sull'esistenza della RTX 3080 Ti. I motivi sono diversi, in primo luogo il breve lasso di tempo trascorso dalla presentazione della RTX 3080, lanciata sul mercato lo scorso settembre. Sono passati solo pochi mesi e la risposta di AMD, che abbiamo analizzato nella recensione della RX 6800 XT e nella prova della RX 6900 XT, ha convinto ma non è riuscita a competere nel campo del Ray Tracing. Chi vuole puntare al massimo frame rate possibile può scegliere la controparte AMD, chi invece vuole una GPU più completa, e che può sfruttare una tecnologia ormai matura come il DLSS, può puntare su NVIDIA. Insomma, NVIDIA non ha tutta questa fretta di presentare un prodotto che possa superare la RX 6900 XT nel frame rate, punto di forza di questa GPU.

L'ultimo, e più importante motivo del nostro scetticismo sull'arrivo di una RTX 3080 Ti in tempi brevi è la disponibilità di schede, la RTX 3080 non è riuscita a raggiungere gran parte del suo pubblico potenziale proprio per la scarsità di modelli sul mercato. Aggiungere una nuova variante non farebbe altro che incrementare le difficoltà produttive.

Insomma, di motivi per cui la RTX 3080 Ti non dovrebbe uscire a breve ce ne sono diversi. Nonostante questo, di recente nel benchmark AIDA64 Extreme la scheda ha fatto la sua prima comparsa, insieme a una serie di rumor che ne descrivono le specifiche. La nuova GPU dovrebbe avere 10496 CUDA Core, lo stesso numero della RTX 3090, contro gli 8704 della RTX 3080. Il bus di memoria dovrebbe rimanere lo stesso del precedente modello, a 320 bit, mentre la memoria dovrebbe raddoppiare, raggiungendo i 20 GB di GDDR6X totali.

Il discorso memoria è complesso, AMD afferma che i 16 GB delle Radeon sono più pronti a supportare il gaming del futuro, a oggi tuttavia nessun titolo mette in difficoltà la RTX 3080, capace anche di gestire Cyberpunk 2077 in 4K con Ray Tracing attivo.

Una eventuale RTX 3080 Ti avrebbe un solo scopo: colpire AMD dove fa più male, offrendo una scheda con più RAM e con un frame rate molto vicino a quello della RTX 3090, mettendo così in secondo piano l'attuale ammiraglia RX 6900 XT. Per ottenere questo NVIDIA dovrebbe venderla a un prezzo simile a quello della controparte AMD, quindi intorno ai 1000 euro di listino (i prezzi reali sono però purtroppo diversi), in uno scenario di questo tipo la 3080 Ti diventerebbe un'opzione decisamente più interessante rispetto alla rivale.

Per quanto riguarda i modelli inferiori invece ci sono pochi dubbi, arriveranno sicuramente. I rumor indicano 3840 CUDA Core per la RTX 3060, con una memoria che potrebbe variare dai 6 ai 12 GB di GDDR6, mentre la RTX 3050 potrebbe avere 2304 CUDA Core e 4 GB di RAM GDDR6. Queste due GPU sembrano pensate per offrire ottime prestazioni in 1080p, con la 3060 più pronta a gestire anche il Ray Tracing a settaggi alti.

Il rinnovamento del parco GPU di NVIDIA procede quindi senza sosta, il salto prestazionale rispetto alla scorsa generazione è stato enorme, speriamo che con l'arrivo dei nuovi modelli anche la disponibilità di schede torni ad essere quella di un tempo.

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