Trapela quella che pare essere la prima immagine della fotocamera posteriore del nuovo Huawei P40 Pro, che a quanto pare contiene una quantità di lenti e sensori da record.
La fotocamera posteriore sarà probabilmente uno degli elementi cardine per quanto riguarda l'evoluzione di Huawei P40 Pro, e avrà una parte importante anche nel marketing dello smartphone, probabilmente, visto che si presenta dotata di una quantità record di sensori e moduli vari.
La fotocamera posteriore di Huawei P40 Pro è comparsa in un'immagine diffusa da ITHome, una rivista online cinese, ma sebbene appaia come verosimile non è detto che sia ufficiale. In ogni caso, quello che si vede nell'immagine in questione è qualcosa di piuttosto inedito.
Huawei P40 Pro dovrebbe dunque avere un totale di cinque sensori, tra i quali un'unità periscopica 10x che dovrebbe garantire uno zoom 10x senza perdita di qualità dell'immagine. Si tratterebbe di un sostanzioso passo avanti rispetto allo zoom ibrido 10x, che utilizza una combinazione di tecnologia hardware e software per raggiungere tale risultato ma con una certa perdita qualitativa che invece non avverrebbe con la fotocamera di Huawei P40 Pro.
Per il resto si nota sempre l'ormai classica collaborazione con Leica e si contano anche quattro lenti che sembrano appartenere alle tipologie più standard, probabilmente con grandangolo e altro, ma per i dettagli dobbiamo attendere la presentazione ufficiale, che potrebbe avvenire all'MWC 2020 o poco prima, occasione nella quale anche Samsung dovrebbe lanciare ufficialmente il nuovo Galaxy S11.
Intanto, è notizia di questi giorni il fatto che Huawei ha superato Apple nel mercato globale e ora è seconda solo a Samsung.
Xiaomi Mi Note 10 è uno degli ultimi smartphone di punta dell’azienda cinese ed è il primo device dell’azienda ad essere dotato di una penta camera posteriore. Tralasciando questa sua peculiarità, però, è innegabile la somiglianza tra questo device e il Huawei P30 Pro. Confrontiamo quindi brevemente le specifiche tecniche dei due smartphone.
Design e display
La parte frontale e la parte posteriore del Mi Note 10 di Xiaomi sono chiaramente ispirate a quelle del Huawei P30 Pro. Frontalmente, infatti, entrambi i device hanno un ampio display con un notch a goccia centrale e con i bordi leggermente curvi. Sul device di casa Huawei le cornici sembrano essere però leggermente più ottimizzate rispetto al device di casa Xiaomi. Il display è su entrambi un OLED da 6.47 pollici sempre in risoluzione FullHD+. Anche sul posteriore, come accennato, il design risulta piuttosto simile dato che abbiamo i sensori fotografici posti alla stessa maniera.
Comparto fotografico
Nonostante siano posizionati più o meno alla stessa maniera, la sostanza dei sensori fotografici cambia da device a device. Xiaomi Mi Note 10 ha una penta camera posteriore con un sensore fotografico principale da ben 108 megapixel e con uno zoom ottico 5x. Huawei P30 Pro ha invece una tripla fotocamera con un sensore fotografico principale da 40 megapixel ed è presente un sensore ToF 3D.
Prestazioni e batteria
Ci sono notevoli differenze fra questi due dispositivi anche dal punto di vista prestazionale. Huawei P30 Pro è un top di gamma a tutti gli effetti dato che è alimentato dal SoC HiSilicon Kirin 980 con tagli di memoria da 6/8 GB di RAM e 128/256/512 GB di storage interno. Xiaomi Mi Note 10, invece, è alimentato dal SoC Snapdragon 730G con un unico taglio di memoria da 8 GB di RAM e 256 GB di storage interno. In ambito autonomia, invece, il device di Huawei ha una batteria da 4200 mAh con ricarica rapida da 40W e ricarica wireless, mentre il device di Xiaomi ha una batteria da 5260 mAh con ricarica rapida da 30W, ma senza ricarica wireless.
Prezzo
I prezzi di listino dei due dispositivi sono differenti. Huawei P30 Pro al momento del suo debutto costava circa 900€, mentre lo Xiaomi Mi Note 10 ha un prezzo di listino di circa 600€. Tuttavia, al momento è possibile acquistare i due smartphone più o meno allo stesso prezzo di circa 550-600€.
Oggi si è tenuta la Product Communication Conference di MediaTek, e per l’occasione l’azienda ha presentato un nuovo chipset rivolto agli smartphone di fascia media e medio-alta: parliamo di Dimensity 800.
Questo chipset, del quale sono sconosciute le specifiche tecniche, verrà ufficialmente lanciato da MediaTek nel primo trimestre del 2020, mentre i primi prodotti entreranno nel mercato subito dopo, nel Q2 2020.
Huawei ritorna sotto i riflettori: questa volta non a causa del blocco commerciale imposto da Donald Trump, ma grazie ad una serie di notizie sui suoi smartphone della serie P40. I dispositivi sono attesi per marzo 2020, ma già da tempo si rincorrono indiscrezioni sulle specifiche e i componenti interni.
Da tempo circolava la voce di una possibile batteria al grafene, notizia diramata dalla stessa azienda nelle ultime ore via Twitter. Questo conferma che i nuovi smartphone Huawei avranno caratteristiche top di gamma e saranno tra i primi ad abbandonare le classiche batterie al litio. Si tratta di una vera e propria rivoluzione, anche perché la durata e la potenza dell’alimentazione è tra le caratteristiche più importanti per i consumatori, sempre più attenti alle modalità e ai tempi di ricarica. Ma alcuni sono scettici sull’attendibilità della notizia.
Huawei P40: tutto sullo smartphone con batteria al grafene
Perché c’è grande attesa per la batteria al grafene del nuovo Huawei P40? I motivi sono tanti. Innanzitutto, la durata della batteria è sicuramente una delle specifiche a cui gli utenti badano di più. Oggi, più del comparto fotografico e di altre specifiche, è fondamentale avere una batteria che duri a lungo e che si possa ricaricare rapidamente.
Il grafene ha tanti pregi rispetto alla batteria al litio: per esempio è più leggero e ha dimensioni più ridotte, e allo stesso tempo garantisce maggiore autonomia. Questo consentirà di poter inserire nei telefoni batterie più voluminose, in grado di sopravvivere più a lungo di quelle attuali.
Batteria al grafene: bufala o verità?
La notizia ufficiale è stata trasmessa dall’account Twitter di Huawei Francia. Il tweet affermava che la prossima ondata di P40 arriverà con una batteria al grafene di ultima generazione. L’azienda ha pubblicato anche un rendering creato da un gruppo di fan.
In seguito al post dell’azienda cinese, il famoso leaker IceUniverse ha negato tutto, mettendo in guardia gli utenti con un altro tweet: “la tecnologia proposta da Huawei è attualmente impraticabile”. Infatti, ancora nessun produttore ha inserito questo componente nei suoi cellulari, e molti esperti e utenti sono scettici sul fatto che sarà proprio Huawei a farlo, e non potenze come Apple o Samsung. Dopo il post pubblicato da IceUniverse, Huawei ha eliminato il suo tweet causando ancora più scetticismo tra fan ed esperti.
Insomma, non si sa ancora se la società cinese abbia pubblicato il contenuto senza pensare alle conseguenze oppure se si voglia mantenere ancora una certa riservatezza sulla notizia.
Contemporaneamente anche altre aziende stanno lavorando alla nuova tecnologia. Tra queste spicca Samsung che nel mese di agosto stava lavorando all’integrazione delle batterie al grafene nei propri dispositivi. La novità tuttavia non sarà pronta prima del 2021, secondo quanto affermato dalla società coreana. Ecco perché molti utenti sono scettici sul fatto che il P40 riuscirà a integrare la tecnologia tra pochi mesi.
Android Auto si è aggiornato apportando al sistema diversi cambiamenti e migliorie: a seguito di queste ultime sono diverse le novità che si sono susseguite, una in particolare ha scosso gli utenti.
I mesi estivi hanno visto un grosso aggiornamento di Android Auto essere rilasciato: a seguito di quest’ultimo le novità implementate nella nuova versione di sistema sono state diverse ed hanno mutato, una volta e per tutte, le sembianze e le caratteristiche di Auto in modo irreversibili. Grazie alla versione 4.5, infatti, gli utenti hanno potuto accedere ad un sistema completamente migliorato e creato con uno scopo ben preciso: quello di limitare al massimo le distrazioni del guidatore.
Per raggiungere tale obiettivo, il team dietro Android Auto si è prefissato un obiettivo in particolare: quello di eliminare integralmente l’utilizzo dello smartphone per compiere delle azioni.
Android Auto dice addio agli smartphone, ma Google ha già pensato ad una soluzione che arriverà presto attraverso l’assistente vocale.
Visto tale novità appare subito logico che presto l’applicazione di Auto sparirà dagli smartphone degli utenti. Quest’ultimi dovranno, quindi, fare presto a meno dell’app. Ciononostante non bisogna avere paura poichè Google ed il suo Team hanno già provveduto a trovare una soluzione: ben presto l’assistente Vocale di Mountain View si arricchirà di una nuova funzione denominata “Driving Mode“.
Pronunciando il comando “Hey Google, Guidiamo!” Google Assistant avvierà la nuova modalità di guida con la quale sarà possibile scegliere una destinazione e ricevere tutte le informazioni a riguardo su come raggiungerla. Non è ancora chiaro quando questa farà la sua apparsa, ma con l’arrivo del nuovo anno la nuova funzione sembra essere ormai confermata. Maggiori informazioni seguiranno quando Google rilascerà eventuali comunicazioni ufficiali o un upgrade contenente la nuova opzione.