Intel presenterà solo nel 2021 le sue CPU desktop Core di undicesima generazione basate su architettura Rocket Lake, tuttavia è praticamente impossibile al giorno d’oggi tenere nascosto un prodotto fino al giorno effettivo del lancio. Anche in questo caso una delle CPU 11th Gen è apparsa tra i risultati del benchmark Ashes of The Singularity e non stiamo parlando di una CPU qualsiasi ma di Core i9-11900K, la quale dovrebbe riportare in casa Intel la corona di regina delle CPU da gaming!
Intel Core i9-11900K, la quale dovrebbe arrivare sul mercato tra qualche mese, punta a riprendersi il titolo di miglior CPU per il gaming. Il processore sembra sia dotato di soli 8 core contro i 10 presenti sul modello top di gamma attuale di Intel (il Core i9-10900K) tuttavia, sembra che l’architettura dei core chiamata Cypress Cove sia in grado di colmare la differenza di prestazioni data dalla diminuzione del conteggio delle unità di calcolo.
Il chip, secondo le ultime indiscrezioni, sarà dotato di 8 core e 16 thread. La memoria cache L3 ammonterà a 16MB (2MB per core) mentre la cache L2 sarà di 4MB (512KB per core). La CPU dovrebbe funzionare a una frequenza base di 3,5GHz mentre sarà caratterizzata da un boost clock massimo di 5,2GHz single core e una frequenza di boost su tutti i core di 4,8GHz.
Il sempre attento @TUM_APISAK ha notato la CPU tra i risultati del benchmark Ashes of The Singularity con un risultato di 62,8 FPS in risoluzione 1080p a settaggi Crazy. Il processore è stato accompagnato nel test da 32GB di RAM DDR4 e una GPU Nvidia RTX 2080 Ti. Lo stesso utente ha eseguito il benchmark con una CPU Intel Core i9-10900K, permettendoci di fare un confronto diretto tra le due CPU.
Rispetto al processore Comet Lake, la CPU Rocket Lake sembra poter contare su un incremento prestazionale del 9% circa, non male calcolando il minor numero di core fisici dovuto probabilmente al backporting di Cypress Cove sul nodo dal processo produttivo a 14nm. La futura regina della famiglia di CPU desktop Intel ha persino superato il Ryzen 9 5950X di AMD nello stesso test, processore che si è fermato a 57 FPS.
Ora non ci resta che attendere l’annuncio ufficiale di Intel per poter mettere alla prova di persona la nuova CPU che promette prestazioni sicuramente golose per i gamer più accaniti.
Windows 10 è sempre soggetto a cambiamenti, tra novità introdotte in aggiornamenti minori alle funzionalità e all’estetica del sistema operativo. Ma Microsoft in alcuni casi fa anche qualche passo indietro introducendo nuovamente delle feature viste in versioni precedenti dell'OS e poi abbandonate, come nel caso di Snip & Sketch.
Questa funzionalità era infatti apparsa ancora su Windows Vista in una fase pseudo-sperimentale, per poi essere confermata da parte di Microsoft nel successore Windows 7. In cosa consiste? Molto semplicemente, è uno strumento di cattura che consente di acquisire screenshot dell’intero schermo o parti evidenziate dall’utente, sostituendo così uno dei metodi più elementari e meccanici usato da molti (Stamp, incolla su Paint e modifica l’immagine) o programmi di terze parti come Gyazo.
Su Windows 8, 8.1 e Windows 10 questa feature era stata rimossa, ma a partire dal Windows 10 October 2020 Update e versioni successive Snip & Sketch è tornata ufficialmente nel sistema operativo. Sebbene inizialmente risultasse preinstallato e non rimovibile, con l’ultimo Patch Tuesday di dicembre risulta disinstallabile se gli utenti la ritengono poco utile o non necessaria: per farlo basterà accedere alla schermata Funzionalità opzionali tramite l’app Impostazioni. Una volta disinstallato, il programma verrà rimosso da Windows e non sarà più visibile nei risultati di ricerca di Windows o nel menu Start.
Tra i tanti strumenti resi opzionali sin dagli aggiornamenti di maggio ci sono anche Connect (Screencasting), Paint, WordPad e Blocco note. Consentendo agli utenti Windows 10 di rimuovere questi strumenti, il colosso di Redmond semplifica inoltre l'installazione di software di terze parti.
Rimanendo nel mondo Microsoft, il sistema operativo per computer di fascia bassa Windows 10X sembrerebbe prossimo al lancio: gli sviluppatori avrebbero infatti finalizzato internamente l’ultima Build 20XX (cifre soggette a modifiche) da rilasciare in molti nuovi laptop e notebook simil-Chromebook nel corso del 2021.
Vi ricordate di Windows 10X, il sistema operativo per computer di fascia bassa su cui Microsoft sta lavorando da tempo? Ebbene, dopo molti mesi di silenzio e dubbi al riguardo, negli ultimi giorni l’azienda avrebbe finalizzato internamente Windows 10X per lanciarla sui nuovi laptop e notebook all’inizio del prossimo anno.
Come riportato anche da Windows Latest, questa nuova versione dell’OS del colosso di Redmond sembrerebbe pronta per l’installazione nei computer a schermo singolo con la Build 202XX (due cifre soggette ancora a modifiche), seppure ancora con qualche limitazione tecnica non specificata. L’inghippo per chi vuole provarlo con mano è che sarà necessario acquistare i nuovi prodotti che arriveranno con Windows 10X preinstallato, previsti per il rilascio nei negozi nella primavera del 2021, o comunque tra aprile e giugno.
Ora come ora Windows 10X Build 202XX è disponibile solamente per dipendenti Microsoft, i quali stanno lavorando per raggiungere rapidamente la fase di convalida dei processi di distribuzione e di aggiornamento del nuovo OS. Dato che la versione finale di Windows 10X verrà rilasciata agli utenti il prossimo anno, le fonti interne all’azienda ritengono che le feature principali resteranno invariate, ergo l’OS 10X dovrebbe giungere ancora dotato di una nuova esperienza del menu Start, un Centro operativo incentrato sulle notifiche, Windows Update più veloce e altre novità che, in ogni caso, non impiegheranno troppe risorse.
Windows 10X, del resto, rimane una versione leggera dell’esperienza Windows originale ed è basato sull’OS Windows Core. L’attuale Build 202XX non dispone del supporto nativo per le app desktop, ma vari rapporti hanno suggerito che un servizio Cloud PC aiuterà gli utenti a trasmettere in streaming le proprie app Win32 su una connessione remota basata su Azure. Ricordiamo, infine, che Windows 10X verrà lanciato in primis su computer di fascia bassa simili ai Chromebook per offrire una piattaforma in grado di competere con Chrome OS, garantendo così maggiore versatilità e interfaccia meno ingombrante, come potete vedere anche dall’immagine di copertina del presunto menù del nuovo OS.
Intanto in casa Microsoft si lavora anche sulla compatibilità tra Windows 10 e i dispositivi basati sull’architettura ARM: la società di Redmond avrebbe infatti rilasciato un aggiornamento che consente agli utenti di emulare i programmi a 64 bit su Windows 10 ARM, dunque in prodotti come Samsung Galaxy Book S e Microsoft Surface Pro X.
Intel ha annunciato da tempo l'arrivo dei processori Rocket Lake per il settore desktop entro la fine del primo trimestre 2021. Le nuove CPU, compatibili sia con le piattaforme della serie 400 che i futuri chipset 500, offriranno fino a 8 core e 16 thread. Prodotti nuovamente a 14 nanometri, questi chip saranno i primi per PC desktop ad adottare una nuova architettura: Intel parla di core Cypress Cove, un adattamento dell'architettura Sunny Cove che abbiamo già visto sui chip mobile Ice Lake a 10 nanometri. Le CPU saranno inoltre pienamente compatibili con il PCI Express 4.0 e supporteranno memorie DDR4-3200 (ulteriori informazioni qui).
In attesa che Intel tolga ufficialmente i veli alla nuova offerta che sfiderà gli ultimi Ryzen 5000 Zen 3 di AMD, almeno per quanto riguarda il gaming visto il numero di massimo di core, in rete sono emerse le presunte specifiche di alcuni dei nuovi modelli che comporranno la gamma. Il portabandiera Core i9-11900K dovrebbe avere una frequenza di boost massima (single-thread) di 5,3 GHz, come l'attuale Core i9-10900K equipaggiato però con due core in più. Il clock in "all-core boost", ossia quello ottenibile con tutti i core attivi, dovrebbe invece assestarsi a 4,8 GHz, 100 MHz in meno del 10900K. Si vocifera inoltre di una frequenza base di 3,5 GHz, un calo di 200 MHz rispetto al predecessore, oltre che di valori di 125W per il Power Limit 1 e 250W per il Power Limit 2.
Non bisogna scordare che a fronte di frequenze non troppo differenti dall'attuale top di gamma Rocket Lake, in gaming i due core in meno non dovrebbero pesare, mentre ci si aspetta un aumento dell'IPC tra il 10% e il 20% dalla nuova architettura. Il Core i9-11900K non sarà però a quanto pare l'unico chip con 8 core e 16 thread nella futura offerta Intel, infatti ci sarà anche il Core i7-11700K (successore del Core i7-10700K).
A differenziare il Core i9 e il Core i7 potrebbero quindi esserci solo le frequenze, il che appare strano viste le differenze a livello di core e thread tra le due serie negli anni passati. Il Core i7-11700K, accompagnato da una frequenza all-core boost di 4,6 GHz, dovrebbe riuscire a spingersi a 5 GHz in single core supportando la tecnologia Thermal Velocity Boost (TVB).
Per quanto concerne la gamma Core i5, Intel dovrebbe continuare a offrire una configurazione a 6 core / 12 thread, mettendo in campo due modelli come il Core i5-11600K e il Core i5-11400, il primo dotato di moltiplicatore sbloccato come indicato dalla lettera K. Entrambi non dovrebbero supportare il TVB, ma potrebbero comunque interessare i videogiocatori, in particolare l'11600K con frequenze di boost che dovrebbero toccare i 4,9 GHz in single-core e i 4,7 GHz con tutti i core attivi. Il Core i5-11400 dovrebbe invece funzionare a 4,2 GHz in single core e 4,4 GHz con tutti i core attivi.
Il Core i9-11900K è apparso nelle scorse ore anche nel database del benchmark di Ashes of The Singularity. Il chip ha fatto segnare 62,8 FPS di media a 1080p con preset Crazy su una piattaforma con 32 GB di memoria DDR4 e una RTX 2080 Ti. Il risultato, confrontato con quello fatto segnare da un Core i9-10900K ottenuto sulla stessa piattaforma, mostra un progresso prestazionale del 9%. Allo stesso tempo, il chip sembrerebbe il 10% più veloce di un Ryzen 9 5950X testato su una piattaforma simile.
Invitandovi a prendere sia le specifiche tecniche che il test con cautela, sembra che i fondamentali della nuova architettura, seppur riadattati al processo a 14 nanometri, riescano a preservare la competitività di Intel nel settore del gaming. Certo, bisognerà attendere il quadro completo (consumi, prezzi, ecc.) per stabilire la bontà dei prodotti in relazione ai Ryzen 5000, tuttavia Rocket Lake sembrerebbe in grado di garantire a Intel un periodo di cuscinetto fino al passaggio ai 10 nanometri e a una roadmap più dinamica e innovativa.
L’AGON AG493UCX da 49" (124 cm) con aspect ratio di 32:9 è un monitor pensato per stuzzicare il palato dei giocatori. Con frequenza di aggiornamento di 120 Hz e tempo di risposta dell'immagine in movimento (MPRT) di un solo millisecondo (4 ms GtG), il nuovo monitor di AOC vanta una risoluzione di 5120x1440 pixel. Parliamo di un pannello VA curvo con una curvatura di 1800R (raggio di 1,8 m).
FreeSync Premium Pro di AMD elimina problemi di stutter e tearing e offre una bassa latenza anche con HDR abilitato. Rispetto a una configurazione a doppio monitor, in cui le cornici, per quanto sottili possano essere, si trovano inevitabilmente al centro dell'attenzione, l'AG493UCX offre uno spazio sullo schermo senza interruzioni.
Gli utenti possono anche dividere a metà lo schermo grazie alla modalità Picture by Picture, che mostra due diverse sorgenti in 16:9 affiancate. Oltre alla modalità Picture by Picture, il monitor offre lo switch KVM per più sorgenti di ingresso e connettività USB-C. Lo switch permette di utilizzare la stessa combinazione di mouse e tastiera per due PC. L'AG493UCX è predisposto anche per l'ingresso del display USB-C (tramite la modalità DP Alternate) e, ad esempio, può fornire 65W tramite l’USB-C Power Delivery a un laptop collegato.
Il pannello VA produce un rapporto di contrasto nativo di 3000:1, una luminosità massima di 550 nit, 121% di sRGB, 90% di AdobeRGB e 90% di copertura della gamma DCI-P3 e offre angoli di visione di 178/178°. Abbiamo certificazione DisplayHDR 400 VESA. Ecco il resto delle caratteristiche tecniche.
Supporto robusto da 100 mm di altezza, regolabile a -3.5/13.5° di inclinazione e orientabile di -15.5/15.5°
2x speaker da 5W
2 HDMI 2.0 e 2 DP 1.4 inputs
3-porte USB 3.1 hub con input USB-C (video e power delivery da 65W)
Contatore di fotogrammi FPS e Dial Point (reticolo overlay)
3 modalità personalizzabili dall'utente, in totale 6 modalità di gioco per diversi generi
Tecnologia FlickerFree e modalità Low Blue
Un nuovo, elegante OSD e OSD software (AOC G-Menu)
Il monitor AOC AGON AG493UCX sarà disponibile in Europa a partire da dicembre 2020 ad un prezzo consigliato di €1.089. Va in diretta competizione con la soluzione Odissey QLED di Samsung.