Vivo V17 è ora ufficiale. La società ha appena annunciato che il nuovo smartphone sarà commercializzato inizialmente in Russia. Scrutando le specifiche tecniche attualmente disponibili, non possiamo che capire che questo device altro non è che la versione globale di S1 Pro, che si era fermato nelle Filippine.
L’azienda cinese è solita effettuare queste scelte. Poco tempo fa, infatti, decise di proporre Vivo U20, ovvero il rebrand di Vivo U3 (pensato per il mercato thailandese). Con V17, quindi, Vivo potrebbe portare anche in altri stati uno smartphone con delle caratteristiche tecniche davvero molto interessanti.
Sotto la scocca troviamo il SoC Snapdragon 665, accompagnato da 8 GB di RAM e 128 GB di memoria interna (espandibile tramite microSD fino a 256 GB). Ad alimentare lo smartphone sarà presente una batteria da 4.500 mAh, compatibile con la ricarica rapida fino a 18 W. Troviamo, inoltre, un display Super AMOLED da 6,38 pollici (con una risoluzione di 2340 x 1080 pixel).
Per quanto riguarda il comparto fotografico, sarà presente una quad camera posteriore disposta a diamante. I sensori saranno da 48 MP, 8 MP (ultrawide), 2 MP (macro) e 2 MP (sensore di profondità). La singola camera frontale è da soli 32 MP.
I preordini in Russia sono già iniziati e continueranno fino al 5 dicembre. Il costo è pari a 22.990 rubli russi (che corrispondono a circa 325 euro). Non sappiamo ancora se il device arriverà anche in Italia o meno.
Intel si rivolge ufficialmente ai propri clienti e partner commerciali, e lo fa per chiedere scusa. Il colosso dell'informatica, forte degli ottimi risultati ottenuti nel corso del terzo trimestre, ha deciso di prendere posizione. Così, per tutelare il rapporto con tutti i soggetti che hanno incontrato difficoltà legate ai ritardi nella fornitura di CPU per PC, ha parlato apertamente dei problemi dell'ultimo anno. Ovvero dell'incapacità di adeguare i ritmi riproduzione alla domanda del mercato.
Nel comunicato reso disponibile sul proprio sito (potete consultarlo integralmente al link in FONTE), Intel ha spiegato come abbia effettuato investimenti record aumentando considerevolmente il Capex (CAPital EXpenditure, cioè le spese in conto capitale) in risposta alla pressante e continua domanda del mercato, accrescendo la capacità produttiva diwafer a 14nm, e contestualmente accelerando quella a 10 nm.
Nella lettera, firmata dall'Executive VP and GM of Sales, Marketing, and Communications Michelle Johnston Holthaus, Intel illustra come gli sforzi prodotti abbiano permesso il conseguimento di risultati significativi in termini di produzione:
La capacità addizionale ci ha permesso, nella seconda metà dell'anno, di ottenere aumenti a doppia cifra nella fornitura di CPU per PC se comparata con la prima metà.
Nonostante ciò, Intel è però costretta ad ammettere che la crescita del mercato nel 2019 ha determinato una domanda che le capacità produttive dell'azienda non sono state in grado di soddisfare pienamente. Ed è consapevole di aver creato, così, un disagio.
Tutto questo è risultato nel ritardo delle spedizioni che ci rendiamo conto stia creando sfide importanti per il vostro business.
Intel ha inoltre garantito che, al di là di questa comunicazione rivolta a tutti i soggetti interessati, offrirà il supporto ai propri clienti, partner e distributori per fornire maggiori informazioni.
Stando a quanto riferito da un insider, allo stato attuale PS5 sarebbe più potente di Xbox Scarlett, almeno a giudicare dalle performance dei devkit.
PS5 è più potente di Xbox Scarlett, considerando l'attuale situazione dei devkit di entrambe le console: lo ha rivelato sul forum ResetEra Kleegamefan, un insider che sostiene di conoscere entrambe le piattaforme.
"Al momento le prestazioni con i giochi sono migliori su PlayStation 5", ha scritto l'insider. "Credo che le cose stiano così probabilmente perché il kit di sviluppo Sony si trova in uno stato più avanzato, ma mi aspetto di certo che Scarlett colmi il gap non appena Microsoft consegnerà agli sviluppatori degli strumenti aggiornati."
"Bisogna dire inoltre che tradizionalmente Microsoft è specializzata nella realizzazione del software piuttosto che dell'hardware, dunque è decisamente plausibile che possano realizzare uno strumento di sviluppo su DirectX più avanzato, che consenta ai giochi di girare meglio su Xbox Scarlett anche in presenza di un hardware meno prestante."
Naturalmente queste affermazioni, anche fossero veritiere, andrebbero prese con le pinze: ci troviamo in uno stadio ancora preliminare dello sviluppo delle nuove console, e molte cose potrebbero cambiare da qui al lancio.
Lenovo e Intel insieme per il nuovo supercomputer del FAS Research Computing dell'Università di Harvard e per il consiglio Project Everyscale.
Servirà nell’ambito della ricerca scientifica per applicazioni come le previsioni dei terremoti, lo studio dei modelli di propagazione delle patologie e delle dinamiche che regolano la formazione delle stelle. Il nuovo supercomputer realizzato da Lenovo in collaborazione con Intel e destinato al FAS Research Computing dell’Università di Harvard è stato battezzato Cannon in omaggio all’astronoma americana Annie Jump Cannon.
Lenovo e Intel per il supercomputer Cannon
Oltre a offrire un incremento in termini di prestazioni (dalle tre alle quattro volte) grazie all’adozione dei server NeXtScale ThinkSystem SD650 (670 in totale) con processori Xeon Platinum 8268 di seconda generazione (oltre 30.000 core), l’infrastruttura è la prima dotata di tecnologia per il raffreddamento a liquido Neptune progettata da Lenovo che sfruttando la proprietà di conducibilità dell’acqua consente di abbattere il consumo di energia e di conseguenza l’impatto sull’ambiente.
La collaborazione siglata da Lenovo con Intel e FASRC, in questo caso indirizzata all’ambito HPC (High Performance Computing), rientra nella a pieno titolo nella visione Smarter Technology for All del gruppo che mira a rendere la tecnologia più avanzata accessibile a tutti, anche in ambito accademico e nel mondo della ricerca, mediante un approccio che il gruppo cinese definisce “From Exascale to Everyscale”.
Lo storage di Cannon è dislocato in più sedi, ma il cuore pulsante dell’infrastruttura, quello che rappresenta il centro di calcolo primario, prende vita presso il Green High Performance Computing Center di Holyoke, nel Massachusetts. Queste le parole di Scott Yockel, Director of Research Computing della facoltà di Arte e Scienze dell’Università di Harvard.
La scienza si basa sull’iterazione e la ripetibilità, ma l’iterazione è un lusso che non è sempre disponibile nel campo della ricerca universitaria, perché molto spesso si lavora contro il tempo. Con la maggiore capacità di calcolo e l’elaborazione più veloce del cluster Cannon, i nostri ricercatori hanno l’opportunità di effettuare molteplici tentativi nella loro sperimentazione. La possibilità di commettere errori e di imparare da essi consente ai nostri ricercatori di essere più competitivi.
Nasce l’Exascale Visionary Council
Nell’occasione è stata annunciata anche la nascita di un consiglio il cui obiettivo sarà promuovere i vantaggi della tecnologia exascale. Il gruppo si chiama Project Everyscale e sarà formato da membri che a partire dai primi mesi del 2020 metteranno sul tavolo le loro competenze al fine di spingere l’innovazione su questo fronte, segnando la direzione da seguire per il futuro del settore.
Insieme a Lenovo, Intel e FASRC anche National Computational Infrastructure (NCI), Flatiron Institute, Leibniz Supercomputing Centre, Istituto di Ricerca sull’Impatto Climatico di Potsdam, Rutgers University, Texas A&M University, Tsinghua University, Università di Birmingham, Università di Chicago e Università di Toronto. Insieme si dibatteranno temi legati a settori che vanno dalla chimica computazionale all’analisi geospaziale, dall’astronomia allo studio dei cambiamenti climatici, fino a ricerca sanitaria e meteorologia.
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OnePlus ha appena rilasciato un nuovo aggiornamento software riservato ai suoi OnePlus 7 e 7 Pro, in particolare al loro canale Open Beta. I nuovi update si riferiscono alla sesta release Open Beta ed includono alcuni fix software al sistema che, presumibilmente, miglioreranno l’esperienza utente quotidiana. Andiamo a vedere insieme il changelog.
Sistema
Risoluzione al problema della visualizzazione dell’icona relativa al sensore d’impronte.
Risoluzione del problema relativo all’interruzione dell’app Music durante l’attivazione dell’Ambient Display.
Miglioramento dell’animazione relativa al sensore d’impronte.
Patch di sicurezza Android aggiornate a novembre 2019.
Miglioramenti alla stabilità del sistema e bugfix vari.
Zen Mode
Aggiunta dell’opzione Disable nella sezione delle informazioni dell’app.
L’aggiornamento che abbiamo descritto è in fase di distribuzione automatica via OTA a tutti i possessori di OnePlus 7 e 7 Pro che hanno installato la precedente Open Beta. Chi si trova sul canale software stabile deve necessariamente passare manualmente alla Open Beta, scaricando ed installando manualmente l’ultima release disponibile. Qui sotto riportiamo le pagine di download ufficiali per i due smartphone.