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Apple rilascia iOS ed iPadOS 13.2.3: corretti bug a mail, messaggi ed altro

Apple ha rilasciato nuovi iOS ed iPadOS 13.2.3 per iPhone e iPad. Questo aggiornamento arriva dopo dieci giorni dalla precedente release, la ‌‌13.2.2, rilasciata lo scorso 7 novembre.

I nuovi aggiornamenti sono disponibili in modalità OTA su tutti i dispositivi compatibili tramite l'apposito menù nelle impostazioni di sistema. Per quanto riguarda le novità, il numero di versione suggerisce che si tratta di un aggiornamento minore (dal peso di poco più di 90 MB), pertanto è probabile che questo nuovo software non introduca nuove ed importanti funzionalità per l'utente finale.

Secondo le note di rilascio di Apple, l'aggiornamento corregge alcuni errori ed offre miglioramenti alle prestazioni ed alla sicurezza di iPhone, iPad ed iPod Touch.

Ecco il changelog completo:

Risolve un problema che poteva impedire il funzionamento della ricerca nel sistema e all’interno delle app Mail, File e Note.

Risolve un problema per cui le foto, i link e altri tipi di allegati potevano non venire visualizzati nella vista dettagliata dell’app Messaggi.

Risolve un problema che poteva impedire alle app di scaricare contenuti in background.

Risolve un problema che impediva all'app Mail di ricevere i nuovi messaggi e agli account Exchange di includere e citare i contenuti del messaggio originale.

Per informazioni sul contenuto di sicurezza degli aggiornamenti software

Con iOS ed iPadOS 13.2.2 è stato risolto un problema che poteva causare la chiusura imprevista delle app durante l'esecuzione in background.

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Motorola Razr è il primo vero smartphone pieghevole. L’abbiamo provato e ce ne siamo innamorati

Abbiamo passato qualche ora insieme al nuovo Motorola Razr. Lo smartphone pieghevole nato nei laboratori di Chicago è esattamente quello che si può desiderare da un prodotto simile: bello, veloce, piccolo e incredibilmente cool.

Tecnologia e innovazione vera, uscita dai laboratori di Chicago di Motorola. Gli ingegneri che ci hanno lavorato, abbiamo avuto modo di parlarci all’evento di lancio di Londra, non riescono a nascondere il sorriso e la soddisfazione per essere usciti da un tunnel lungo 4 anni. Perché sono quasi 50 i mesi richiesti per sviluppare questo prodotto, un lungo e continuo tira e molla tra designer, ingegneri e reparto marketing, ognuno con le sue esigenze e le sue necessità. Avessero dato retta al marketing, probabilmente sarebbe uscito lo smartphone che molti appassionati sognavano, con tante fotocamere, una batteria gigante e un processore potente, ma sarebbe anche stato grosso il doppio, pesante e costoso.

Per fortuna hanno vinto i designer, e il prodotto che abbiamo aperto, e chiuso, e aperto cento volte a Londra e che ci ha fatto davvero riscoprire il piacere di tenere tra le mani un qualcosa di veramente nuovo non sarebbe mai nato se non fosse stato per la loro insistenza. Gli ingegneri hanno fatto il resto, e hanno confezionato quello che sembra essere la versione “Ritorno al futuro” del prodotto che 15 anni fa molti di noi tenevano in tasca.

Il primo vero smartphone pieghevole, perché è uno smartphone fatto per diventare più piccolo, non un tablet che diventa smartphone come possono esserlo il Mate X o il Galaxy Fold.

Un prodotto davvero curato sotto ogni aspetto, soprattutto per quanto riguarda quel delicato schermo che, lo sappiamo noi e lo sa bene Samsung, potrebbero rompersi molto facilmente. Motorola ha realizzato il suo Razr partendo da uno schermo flessibile pOLED da 6.2” ma solo la parte centrale è flessibile: il resto è ancorato ad un supporto di acciaio, fisso nella parte alta e montato su una slitta nella parte bassa. La gif qui sotto mostra il sistema: quando si piega lo smartphone il display rientra di qualche millimetri nella zona inferiore, un movimento assistito da una serie di molle che lo tirano verso il basso. 

Le stesse molle che lo mantengono anche teso quando lo smartphone è aperto: la piega, visibilissima su un Galaxy Fold, qui non è affatto evidente, si sente solo sotto il polpastrello.

A qualcuno potrebbero non piacere certe scelte

Un appassionato di tecnologia deve chiudere più di un occhio per certe soluzioni adottate da Motorola: la batteria è stata divisa in due ed è piccola, molto piccola, il processore è solo uno Snapdragon 710 e soprattutto lo schermo è sagomato, non è affatto dritto. Sia sopra, dove c’è il notch, sia sotto, dove c’è una curva, quello che l’utente vede quando guarda un video di YouTube è una sagoma a barilotto. Non il modo perfetto per godere di un film, ma poco importa, nonostante lo schermo sagomato il Razr resta bellissimo se inserito nel contesto di un prodotto innovativo che deve rompere alcuni schemi, formato dello schermo incluso.

Sottile e ben bilanciato, il Razr si apre e si chiude senza il minimo sforzo: sembra talmente robusto che durante la presentazione lo abbiamo maltrattato come se fosse un veterano di guerra, un prodotto con una cerniera fatta apposta per non spezzarsi. La sensazione di solidità che ci ha dato il Razr non ce l’ha data nessun altro pieghevole che abbiamo provato, e una delle persone che hanno lavorato ai test di resistenza dello schermo ci ha assicurato che anche se entra un granello di polvere, lo schermo non si dovrebbero rompere.

Dovesse succedere nessun problema: lo schermo OLED, montato sulla slitta, è agganciato solo nella parte alta e la sostituzione è semplicissima, motivo per il quale Motorola fa pagare solo 299 euro nel caso di rottura dello schermo fuori garanzia. All’interno c’è uno Snapdragon 710, non il più veloce della gamma ma quello che offre il miglior rapporto velocità consumi, e effettivamente ci è sembrato di trovarci di fronte ad un prodotto scattante e fluido. Il Razr non è uno smartphone da prestazioni, è uno smartphone per un utente che già oggi arriva fino a sera con il telefono, che ha un secondo telefono da usare per lavoro e che vuole come primo telefono un prodotto che sia piacere. E aprire il Razr di fronti agli amici, e di chi non ha mai visto uno schermo olle piegarsi su se stesso, è comunque goduria vera. 

Motorola non ha badato al risparmio: la batteria più grossa non ci stava, un processore più potente scaldava troppo, ha messo il meglio che poteva in ogni ambito. Anche la fotocamera, 16 megapixel f/1.7, è la più ampia che poteva mettere se si considera lo spessore ridotto. E ha inserito pure un sensore ToF per l’effetto sfuocato, andando così ad aiutare il processore Snapdragon nel calcolo di un effetto di defocus che non è semplice per un processore di questa fascia. 

Solo un paio i dubbi: si riempie di ditate con una facilità incredibile. Lo abbiamo dovuto pulire almeno 10 volte mentre facevamo foto e video, crediamo che sia lo smartphone che più attira impronte che ci sia finito sotto mano nell’ultimo anno. E poi c’è quel display frontale piccolo e utilissimo, che però richiede il supporto degli sviluppatori per rendere al meglio: Motorola ha implementato mail, notifiche, centro di controllo, widget musicale e altre piccole chicche, ma serve un buon lavoro da parte di Google per aiutare a sfruttare il modo seamless i due schermi, passando da quello interno a quello esterno con disinvoltura. Anche così, in ogni caso, sembra andare già più che bene.

Razr costerà 1599 euro, e sarà un prodotto per pochi. Ovviamente. Ma è un prodotto bellissimo, che per chi ha usato un Razr ai tempi avrò un sapore ancora più particolare. Il primo varo smartphone pieghevole.

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Oppo presenta Reno2 Zoom durante la finale di League of Legends

Il campionato mondiale League of Legends 2019 è arrivato alla fine dopo oltre un mese di gare a Parigi. In occasione dell’evento, la società Oppo, lo sponsor del torneo, ha presentato il suo ultimo smartphone Oppo Reno2 Zoom. Il device è stato mostrato durante l’evento in uno stand allestito per l’occasione dalla società.

Nel torneo che è iniziato il 2 ottobre a Berlino, 24 squadre hanno partecipato a una serie di epiche partite. Come sponsor del torneo, la società di smartphone Oppo ha allestito uno stand dal 5 al 10 novembre. Ha anche consegnato il premio Most Valuable Player (MVP) e ha presentato il suo smartphone.

Oppo e League Of Legends, la partnership è solo all’inizio

La società ha annunciato ufficialmente a settembre di essere diventata l’esclusivo partner globale per smartphone per gli eventi internazionali di LoL Esports, tra cui The World Championship, Mid-Season Invitational e All-Star Event. In particolare, questa è una partnership a lungo termine e Oppo ha già firmato per cinque anni.

La società ha affermato che non vede l’ora di continuare a collaborare per gli Esports e ha aggiunto che c’è molto altro in serbo. Oppo ha affermato che questa partnership a lungo termine con Riot Games e League of Legends durerà fino al 2024. Dunque, ci sarà tempo per scoprire cosa ha in serbo il produttore di device per gli amanti del Moba.

League of Legends Esports si è unito all’elenco dei partner sportivi di Oppo, che comprende Wimbledon, FC Barcelona, ​​il Consiglio internazionale del cricket e un altro torneo mobile di Esports: la Tencent Playerunknown Battle Ground Mobile Challenger Cup.

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Nokia: tre nuovi smartphone ricevono la certificazione EEC

Sembra che l’azienda HMD Global si stia preparando ad annunciare molto presto almeno tre nuovi dispositivi mobile. Nel corso delle ultime ore, infatti, ben tre smartphone a marchio Nokia sono stati registrati dall’ente EEC con i numeri di modello TA-1205, TA-1212 e TA-1234.

HMD Global potrebbe presentare a breve tre nuovi smartphone Nokia

Gli ultimi smartphone dell’azienda a marchio Nokia che sono stati presentati ufficialmente sul mercato sono gli attuali Nokia 7.2 e Nokia 6.2. Come già anticipato, però, questi ultimi potrebbero essere affiancati molto presto da ben tre nuovi dispositivi. Nello specifico, i dispositivi registrati come TA-1205, TA-1212 e TA-1234 hanno ricevuto la certificazione EEC (Eurasian Economic Commission) e questo significa che arriveranno anche per il mercato europeo.

Per il momento non conosciamo ancora l’effettiva identità di questi tre misteriosi dispositivi, dato che è la prima volta che appaiono in rete questi numeri di modello. Nonostante questo, è molto probabile che questi dispositivi possano essere i futuri Nokia 5.2, Nokia 8.2 e Nokia 2.3. Questi ultimi sono stati già protagonisti di diversi rumors e indiscrezioni ed è molto probabile che arrivino sul mercato nel corso delle prossime settimane.

Per quanto riguarda il modello più prestante dei tre, ovvero il Nokia 8.2, per ora sappiamo che avrà il supporto alla connettività 5G e che sarà alimentato dal processore Snapdragon 735 di Qualcomm. Il modello intermedio, ovvero il Nokia 5.2, ha invece ricevuto qualche settimana fa la certificazione FCC, e da quest’ultima è emerso che potrebbe avere un display da 5.7 pollici. L’ultimo modello, il Nokia 2.3, potrebbe essere invece alimentato dal processore MediaTek Helio A22 con 3 GB di RAM e 32 GB di storage interno.

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Huawei Watch GT 2: migliora in tutto anche nell’autonomia. La recensione

A seguito del recente divieto degli Stati Uniti, il futuro del Huawei Mate 30 Pro è ancora in sospeso in Europa con l’impossibilità di vendere lo smartphone con la certificazione da parte di Google e dunque con la presenza del Play Store e di tutti quei servizi connessi. A differenza però di questo nuovo smartwatch, l’azienda ha potuto immettere sul mercato il nuovo Watch GT 2, una versione rinnovata del fortunato orologio capace di raggiungere autonomie da primo della classe. 

Come con il suo predecessore, Huawei Watch GT 2 mostra tante promesse dall’autonomia, all’hardware passando per i materiali anche se forse non riesce a raggiungere ancora il massimo con il sistema operativo LiteOS che non completa l’esperienza dell’utente a livello di personalizzazioni. Ma vediamo nel dettaglio cosa ci è piaciuto e cosa no di questo nuovo Watch GT 2 di Huawei. 

UNBOXING: un doppio cinturino!

Una rapida occhiata nella confezione rivela che Huawei decide di includere oltre all’orologio un piccolo caricatore magnetico pronto ad accompagnare l’utente durante i viaggi senza però creare problemi di spazio. Il caricabatterie si collega ad una presa a muro tramite USB di tipo C, nella confezione è presente anche un cavo di questo tipo che porta ad una porta USB-A e che permette dunque di unirlo ad un classico alimentatore pronto a caricare il Watch GT 2 velocemente. Il resto vede la presenza da non sottovalutare di un doppio cinturino, uno in pelle di colore marrone chiaro più elegante ed uno invece in silicone nero più sportivo. 

L’orologio è compatibile con Android 4.4 e iOS 9 o versioni successive e comunica con uno smartphone associato tramite Huawei Health, l’applicazione rilasciata ufficialmente su App Store o Play Store da Huawei. 

DESIGN e DISPLAY: bello e grosso

A livello di design quello che Huawei ha cercato di impostare nella progettazione riguarda soprattutto il somigliare il più possibile ad uno classico orologio come gli utenti lo conoscono ormai da anni. Ecco che a livello estetico ha scelto una versione circolare dalle dimensioni giuste sia per polsi esigui che per quelli più importanti. A livello dimensionale l’azienda propone una doppia versione: una con cassa da 46 mm di diametro e ghiera disegnata ed una con cassa da 42 mm con l’assenza della ghiera. 

Il quadrante della versione da 46 mm, da noi provata, è circondato da una lunetta in ceramica che propone un aspetto in parte sportivo anche se quest’ultima componente risulta fissa e non rotativa. Il corpo in acciaio inossidabile presenta due pulsanti sul lato destro per essere usato al meglio nelle funzionalità del suo sistema operativo. La qualità costruttiva è elevata ed è palpabile non appena si prende in mano il Watch GT 2 così come quando lo si pone al polso. 

È un orologio abbastanza comodo con un peso di soli 41 grammi senza il cinturino ed uno spessore di 11,7 mm di spessore. Un plus non indifferente rispetto ad altri watch di altri concorrenti soprattutto per la possibilità di tenerlo facilmente al polso anche di notte senza subire alcun tipo di indolenzimento. Il design, come detto, non cambia poi tanto rispetto a quanto Huawei aveva fatto con la prima versione del suo Watch GT. Ciò che cambia in questa nuova versione è senza dubbio la cornice. Qui possiede marcatori di secondi e minuti direttamente stampati sulla ghiera, che ricordo non si muove, e che si mantiene a filo dello schermo permettendo un design più pulito e meno pesante della passata generazione. 

Al centro di tutto c'è lo schermo AMOLED sempre attivo dell'orologio caratterizzato da un vetro 3D senza cornici. Sul modello più grande, è un pannello da 1,34 pollici con risoluzione di 454 x 454 pixel, mentre la versione più piccola possiede uno schermo con dimensione di 1,2 pollici e risoluzione di 390 x 390 pixel. La qualità è ottima con un’elevata luminosità in ogni situazione, bei colori e tanta nitidezza nei contenuti. Sicuramente uno dei migliori pannelli visti su di uno smartwatch. In esterno nessun tipo di problematica con la luce diretta del sole che non tende a creare riflessi fastidiosi e dunque nemmeno di lettura. Oltre all’impostazione manuale, il Watch GT 2, possiede un sensore di luminosità automatico che permette di avere il settaggio del display sempre attivo in ogni occasione al cambiare della luce esterna. 

Da sottolineare la presenza del doppio cinturino che utilizza in entrambi i casi materiali di alta qualità con confezionamento elevato soprattutto a livello di durabilità visto che anche dopo giorni e giorni di utilizzo in situazioni estreme non hanno subito problematiche anche con la presenza di polvere o schizzi d’acqua. Un aspetto da sicuramente non tralasciato da Huawei. Oltretutto la resistenza a 5 atmosfere garantisce un utilizzo a 360 gradi permettendo di indossarlo anche in piscina o sotto la doccia chiaramente con cinturino in silicone. 

Huawei Watch GT 2 è anche il primo smartwatch alimentato dal SoC Kirin A1 realizzato chiaramente in casa a Shenzhen. Il chipset è il primo ad essere certificato BLE / BT 5.1 a doppia modalità e presenta un processore audio a 356 MHz che, combinato con la tecnologia di trasmissione isocrona a doppio canale, offre un'esperienza audio impressionante. La qualità audio dipende dal livello delle cuffie che si usano ma di fatto tutto questo non è altro che un ulteriore punto a favore dello smrtwatch. 

SISTEMA OPERATIVO: poca personalizzazione

Parliamo ora del sistema operativo e delle funzionalità che il nuovo Huawei Watch GT 2 possiede. Innanzitutto partiamo dal presupposto che una volta indossato non troveremo WearOS di Google bensì il sistema operativo proprietario di Huawei: LiteOS. Sicuramente un vantaggio per alcuni aspetti ma anche uno svantaggio per altri. Uno degli aspetti positivi della scelta di creare un proprio sistema è senza dubbio la ricerca di un’autonomia ben più ampia di quella che altri produttori raggiungono con il sistema operativo di Google. Qui Huawei lavora nel semplificare al massimo le cose e garantire agli utenti di non dover ricaricare ogni sera il Watch GT 2. Effettivamente questo viene confermato nell’uso quotidiano perché l’ottimizzazione del software con l’hardware non fa che garantire addirittura fino a due settimane di utilizzo continuativo che risulta un record per questo tipo di prodotto. 

Huawei non fa che concentrarsi sulle cose essenziali ed efficaci andando ad eliminare quelle superflue o meno importanti, almeno per la maggior parte degli utenti. Lo smartwatch manca di un app store e dunque è possibile utilizzare esclusivamente quello che l’azienda ha posto in essere sull’orologio. Di fatto comunque oltre alle app per lo sport ed il fitness, ci sono strumenti utili come una bussola e un barometro, una torcia, un lettore musicale, un timer e un'app per il meteo.

Mentre le chiamate in arrivo vengono visualizzate con i dati della rubrica, Watch GT 2 può avviare una telefonata solo dai contatti dei preferiti o dalla cronologia delle chiamate. Durante una chiamata, lo schermo si spegne o torna al quadrante di standby come farebbe uno smartphone e la funzionalità lavora nel complesso bene soprattutto mentre si è in mobilità o si hanno le mani occupate. 

LiteOS di Huawei come detto risulta semplificato al massimo e forse questo non permette di personalizzare lo smartwatch come si potrebbe volere. Le watchfaces ossia i quadranti che caratterizzano l’orologio quotidianamente sono aumentate ma di fatto non possono essere modificate in nessun modo nei loro parametri, informazioni o colori. Questo rende un po’ primitivo l’orologio che dunque non garantisce quella varietà che è invece caratteristica principale di un Apple Watch, ad esempio. Un po’ frustrante anche andare alla ricerca di una qualche impostazione nel menu delle stesse dovendo scorrere i vari sottomenu che a volte sono ridondanti o poco chiari. 

Watch GT 2 di Huawei permette anche di mostrare alcune informazioni sempre grazie al display sempre attivo. In questo caso due le scelte dell’utente che potrà osservare l’ora anche in standby con un orologio digitale oppure con uno analogico. In entrambi i casi non appena lo smartwatch non verrà utilizzato il display vedrà l’abbassamento della luminosità e si attiverà un quadrante semplificato nei colori e nella grafica ma comunque capace di dare le informazioni di orario e data. 

E le notifiche? Nota in parte dolente questa perché Huawei semplificando al massimo anche questo aspetto lo allontana completamente da ciò che l’utente WearOS riesce a fare. Qui le notifiche vengono recepite sempre e comunque in modo preciso con una piacevole vibrazione peccato che le stesse non siano raggruppate individualmente per applicazione e non permettano alcun tipo di interazione di risposta. Questo significa che ci si dovrà accontentare esclusivamente di leggere un’ipotetica email, un SMS o qualsiasi altra notifica senza poter rispondere direttamente da smartwatch. Peccato. 

Huawei WATCH GT 2: fitness tracker

Con LiteOS, come detto, alcuni elementi più professionali sono stati rimossi rispetto ad altri smartwatch ma di fatto su alcune attività l’azienda non ha voluto esimersi: ecco che le attività, il monitoraggio della frequenza cardiaca e il monitoraggio del sonno vengono analizzate in maniera precisa e approfondita dal Watch GT 2. L’azienda aveva realizzato un ottimo lavoro già con la prima versione di questo orologio ma qui il tutto viene nuovamente ridefinito, puntualizzato e migliorato grazie anche agli aggiornamenti effettuati con l’applicazione Huawei Health specifica per smartphone sia iOS che Android.

Come ogni tracker che si rispetti anche il Huawei Watch GT 2 permette di visualizzare i vari parametri fitness con una sorta di tacche colorate per i passi effettuati, le calorie consumate e chiaramente anche i chilometri percorsi durante l’intera giornata. La precisione in questo caso sembra essere migliorata sia rispetto alla prima versione sia rispetto ai concorrenti con quelli più economici meno precisi e con gli altri in linea. 

Il monitoraggio del sonno, ad esempio, è particolarmente dettagliato e preciso con Huawei Health che fornisce un unico punteggio complessivo, accompagnato da una suddivisione del tempo trascorso in sonno profondo, sonno leggero e sonno REM. Per ogni categoria, l'app permette di avere una visione completa dell'intervallo normale ed in caso di avere anche un sacco di consigli su come migliorare il sonno.

Ottimo anche il monitoraggio dello stress che risulta dettagliato, mostrando i grafici per il giorno, settimana, mese o anno accompagnati da brevi riepiloghi predefiniti. Laddove molti dispositivi indossabili per il fitness si fermano esclusivamente sulla grafica della frequenza cardiaca, l'app Huawei aiuta a provare ed interpretare i dati di allenamento dando punteggi sull’allenamento aerobico e anaerobico e avvisando sul tempo che è necessario lasciare per il recupero prima del prossimo allenamento. Questo tipo di informazioni sono di solito proposte su orologi sportivi di marchi più specifici come Garmin, quindi vederlo su uno smartwatch a questo prezzo è sicuramente un vantaggio.

Huawei Watch GT 2 nasce come smartwatch pensato per l'attività sportiva all'aria aperta: integra infatti un GPS così come un sensore di battito cardiaco, componenti fondamentali per poter tracciare al meglio qualsiasi attività sportiva. La precisione dei GPS integrati è ormai elevata nei moderni smartwatch anche quelli non progettati per attività del genere. Ecco che complessivamente le differenze con la concorrenza possono arrivare al massimo al 2% che significa muoversi sui 200 metri nell’ordine di una percorso di 10 chilometri. Sul battito cardiaco invece la situazione è ben diversa visto che i sensori di rilevamento possono far registrare rilevazioni diverse in base al prodotto ma anche al posizionamento sul polso come anche alle caratteristiche dell’utente che lo indossa a causa della sua pelle. 

La precisione della rilevazione del battito cardiaco è valida nel suo complesso anche se a farla da padrona vi è senza dubbio la necessità di posizionare l'orologio ad una adeguata distanza dal polso proprio come dichiarato dalle istruzioni dello smartwatch. I risultati possono essere equiparati quasi a quelli di un prodotto con fascia il problema però arriva se l’orologio viene posto in maniera errata al polso visto che basta poco per cambiare anche di 20 battiti la misurazione. Oltretutto si deve avere la necessità di stringere molto il cinturino per non far muovere durante la corsa l’orologio, anche qui, per non permettere misurazioni errate.

Huawei ha implementato dei preset per le differenti attività sportive che possono essere registrate da Watch GT 2. Presenti dunque una corsa guidata, all'aperto e al chiuso, passeggiata, alpinismo, corsa cross country, bicicletta all'aperto, cyclette, nuoto al chiuso, nuoto all'aperto e un'attività generica differente da quelle appena indicate. Per ciascuna è possibile configurare opzioni per la visualizzazione dei dati durante l'attività, ma anche il modo con il quale l'attività viene svolta. Pecca quella di non poter esportare i dati registrati dall’applicazione di Huawei in quelle di terze parti più specifiche come Strava o altro. 

Sulla batteria Huawei afferma che il Watch GT 2 può addirittura durare fino a due settimane tra una ricarica e l'altra. La verità? Siamo riusciti addirittura a superare questa situazione di un giorno. Il risultato è sorprendente e il Watch GT 2 di Huawei permette di dimenticare o quasi l’alimentatore permettendo di viaggiare o di far allenare senza avere paura di avere l’orologio poi scarico. 

Dopo 7 giorni di utilizzo dell'orologio con il monitoraggio della frequenza cardiaca "in tempo reale" attivato e la schermata di blocco sempre attiva abilitata per uno di quei giorni, il Wathc GT 2 mostrava il 40% di carica residua della batteria. Passando al monitoraggio della frequenza cardiaca su "intelligente" e scegliendo impostazioni di visualizzazione più conservative, non è difficile estendere l’autonomia. Naturalmente, se si utilizza il GPS regolarmente, la batteria si scaricherà più rapidamente rispetto a quando non lo si utilizza affatto, ma ancora una volta le affermazioni di Huawei sono impressionanti su questo fronte. 

CONCLUSIONI

Huawei Watch GT 2 ha eccellenti credenziali di tracciamento sportivo rapportate al suo prezzo di vendita. Oltre a registrare un numero impressionante di attività e offrire informazioni utili sugli allenamenti, stress, sonno, riesce a battere qualsiasi smartwatch della concorrenza sull’autonomia capace di arrivare addirittura a due settimane. 

L'interfaccia LiteOS è intuitiva e semplice. Pecca forse di personalizzazione da parte dell’utente che deve accontentarsi delle watchfaces presenti che non sono nemmeno rimodulabili. Non ci sono app di terze parti, ma onestamente Watch GT fornisce tutti gli elementi essenziali necessari per il monitoraggio delle attività quotidiane. Il suo tallone d'Achille è l’impossibilità di esportare i dati di allenamento su altre piattaforme che non siano quelle di Huawei. Un qualcosa visto già in passato con i dispositivi Huawei ed è qualcosa che la società deve risolvere per competere con i dispositivi indossabili per il fitness di altri produttori che invece lo permettono. 

Nel complesso, Huawei Watch GT 2 è una buona scelta per un prezzo di 229€ di listino. Ci piacerebbe magari avere in futuro la possibilità di esportare i dati di allenamento con altri servizi. Ma probabile che per quello ci si debba affidare a prodotti più specializzati. Di fatto Huawei Watch GT 2 è un "signor" smartwatch migliorato rispetto alla precedente generazione.

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