ACER aggiunge a listino il monitor gaming Predator CG7, un prodotto annunciato la scorsa primavera che appartiene alla linea di monitor LFGD (Large Format Gaming Display ) e che si colloca nel segmento di fascia alta del mercato consumer. Le caratteristiche tecniche dell'ACER Predator CG7 (CG437K/Pbmiiippuzx) lo rendono sicuramente molto appetibile: offre un'ampia superficie di visualizzazione, risoluzione UltraHD e una frequenza di aggiornamento che può arrivare a 144Hz, supportando tra l'altro le tecnologie AdaptiveSync e G-Sync.
Grazie al pannello da 43" di tipo VA capace di offrire una copertura della gamma DCI-P3 pari al 90%, questo display può trovare anche impieghi diversi da quello ludico. A conferma di questo segnaliamo la certificazione VESA Certified DisplayHDR 1000, per una luminosità di 1000 nit e un contrasto pari a 4000:1.
Segnaliamo infine la presenza di un sistema di retroilluminazione a led, tipico dei prodotti appartenenti alla linea ACER Predator, nonchè di due altoparlanti da 10W. ACER Predator CG7 è disponibile sul sito del produttore a un prezzo di 1499,99 dollari (link nel VIA).
Caratteristiche tecniche ACER Predator CG7:
Modello CG437K/Pbmiiippuzx
Pannello VA 43" DCI-P3 90% (16,7 milioni di colori)
Risoluzione 3840x2160 pixel (16:9)
Tempo di risposta 1ms con modalità Visual Response Boost
Contrasto 4000:1
Luminosità 1000 nit
Angoli di visione 178/178°
Supporto G-Sync e Adaptive-Sync
Connettori: 3x HDMI, 2x DisplayPort, 1x USB Type-C, 2x USB 3.0, 2x USB 2.0
Altoparlanti 2x 10W
Prezzo 1499,99 dollari
“Canon ha annunciato che la collaborazione con Apple e Adobe ha portato al supporto dei file H.265/XF-HEVC realizzati con Canon XF705 permettendo così di avere file di dimensioni compatte ma con elevata qualità.”
Canon ha annunciato alcune novità per quanto riguarda il settore professionale. La società nipponica ha infatti dichiarato che l'ultima versione di Adobe Premiere Pro e Apple Final Cut Pro (versione 10.4.7) supportano il formato H.265/XF-HEVC impiegato dalla videocamera Canon XF705.
Questa novità permetterà ai professionista di non limitarsi a utilizzare il formato H.264 ma anche il più recente H.265/XF-HEVC che è supportato dalla Canon XF705 potendo avvantaggiarsi in termini di compressione dei file con una riduzione del bit-rate fino al 50% mantenendo la stessa qualità.
Gli aggiornamenti di Apple e Adobe sono nati anche grazie a una collaborazione con la società nipponica che vuole dare il meglio ai propri utenti compresi quelli che hanno acquistato o che utilizzano la Canon XF705.
Sempre in termini di tutela dell'acquisto da parte degli utenti (soprattutto professionali), Canon ha annunciato che l'ultima versione di Adobe Premiere Pro supporta la nuova videocamera Canon EOS C500 Mark II e il formato Cinema RAW Light (anche in questo caso andando a impattare positivamente sulle dimensioni del file).
Per quanto riguarda invece Apple Final Cut Pro, il plug-in RAW Canon sarà rilasciato in versione aggiornata nel mese di Dicembre. Questo permetterà di supportare Cinema RAW Light e la C500 Mark II.
Apple ha da poco rilasciato un nuovo giro di sistemi operativi in versione beta destinati agli sviluppatori iscritti al programma di testing, le beta numero 2 di iOS/iPadOS 13.3, tvOS 13.3 e watchOS 6.1.1 sono finalmente disponibili.
Come al solito, il download potrà essere effettuato tramite Apple Developer Center o attraverso il download via OTA ove disponibile, queste versioni arrivano dopo l'introduzione delle prime distribuzioni lo scorso 5 novembre.
Come sempre, eventuali novità dovranno essere valutate nelle prossime ore, al momento si prefigurano come aggiornamenti principalmente correttivi e prestazionali, ma ci riserviamo eventuali aggiornamenti in caso di importanti novità.
Vi ricordiamo infine, che solamente pochi giorni fa Apple ha rilasciato la prima beta sviluppatori di MacOS Catalina 10.15.2 iOS/iPadOS 13.2.2 in versione pubblica.
Seagate presenta FireCuda 520, un SSD ad alte prestazioni con interfaccia PCI-E 4.0 (NVMe 1.3)pensato per il segmento consumer/gaming e adatto anche a quegli utenti che sono in procinto di eseguire un upgrade al proprio PC introducendo una soluzione storage di ultima generazione, in coppia magari con i processori AMD Ryzen 3a gen e le schede madri X570.
Insieme al FireCUDA 520, l'azienda annuncia inoltre FireCuda Gaming Dock, un sistema di memorizzazione esterna con hard disk da 4TB, interfaccia Thunderbolt 3 e slot M.2 NVMe aggiuntivo per un ulteriore upgrade a unità disco più veloci.
Seagate FireCuda 520 utilizza il form-factor M.2 2280 e monta memorie NAND 3D TLC; è disponibile in tagli da 500GB, 1 e 2TB con prestazioni che raggiungono i 5000 MB/s in lettura sequenziale e picchi di 760.000 IOPS nelle letture casuali 4K. La garanzia è estesa a 5 anni, mentre per i prezzi si parla di 124,99$, 249,99$ e 429,99$, rispettivamente per i modelli da 500GB, 1TB e 2TB. A seguire le caratteristiche tecniche di rilievo, per i dettagli vi rimandiamo al link integrato nel VIA.
Interfaccia PCI-E 4.0 (NVMe 1.3)
Formato M.2 2280
NAND 3D TLC (96 layer)
Capacità 500GB, 1e 2 TB
Prestazioni fino a 5000/4400 MB/s in lettura/scrittura sequenziale
Fino a 760.000/700.000 IOPS nelle letture/scritture casuali 4K
Consumo di picco 6W
Resistenza fino a 3600 TBW
MTBF 1,8 milioni di ore
Garanzia 5 anni
Come anticipato sopra, FireCuda Gaming DOCK è un'unità di memorizzazione esterna da 4TB con interfaccia Thunderbolt 3. A bordo è presente un hard disk da 3,5" con una capacità di 4TB, tuttavia è disponibile uno slot M.2 aggiuntivo che permette in alternativa di installare un più veloce SSD PCI-E (gen 3.0).
Oltre al connettore Thunderbolt 3, FireCuda Gaming Dock include anche una porta Thunderbolt 3 accessoria, DisplayPort 1.4, una porta di rete Ethernet RJ45, jack audio in/mic da 3,5 mm, un jack audio out da 3,5 mm, quattro porte USB 3.1 Gen2 e una porta di ricarica USB 3.1 Gen2. Non manca infine un sistema di retroilluminazione che potrà essere personalizzato con il software proprietario Toolkit.
Seagate FireCuda Gaming DOCK sarà coperto da una garanzia di 3 anni e costerà 349,99 dollari, la disponibilità è attesa per le prossime settimane.
Dopo iOS 13 e iOS 13.2 è la volta di iOS 13.2.2, un update scevro di novità software importanti, ma necessario per sistemare una serie di piccoli bug segnalati dagli utenti Apple durante le ultime settimane.
L’update va a sistemare alcuni errori presenti nelle precedenti versioni del sistema operativo mobile. In questi giorni gli utenti avevano iniziato a riscontrare diversi problemi molto fastidiosi per lo più legati al multitasking. Tutto risolto quindi? No. Anzi, tutt’altro. Con il rilascio di iOS 13.2.2 gli utenti hanno iniziato a rilevare un nuovo fastidioso problema: un consumo anomalo di batteria. In concomitanza con l’installazione di iOS 13.2.2., l’iPhone di molti utenti ha cominciato a scaricarsi più velocemente. Senza un motivo apparente,
Il nuovo bug di iOS
Altro giorno altro bug. Pare che l’aggiornamento iOS 13.2.2 rilasciato per correggere le anomalie prontamente segnalate dagli Apple user abbia sì risolto gli errori riportati dai numerosi possessori dei dispositivi mobile dell’azienda californiana, ma, al contempo, sembra aver introdotto un nuovo e ancora più fastidioso bug per gli iPad e i melafonini della casa di Cupertino. A quanto sembra, entrambi i device sembrano consumare moltissima energia in più del normale prosciugando in fretta la carica della batteria.
La prima versione di iOS 13 aveva ottimizzato l’uso della batteria, ma, successivamente, con il rilascio della versione iOS 13.1.2 il consumo della stessa è aumentato vertiginosamente. Il bug è stato subito corretto con il rilascio della patch 13.2, ma ora, con l’ultimo aggiornamento 13.2.2 il problema è tornato auge e la situazione sembra essere addirittura peggiorata.
iOS 13.2.2: le lamentele online
Molti utenti sono preoccupati per questo nuovo bug che affligge l’ultimo sistema operativo della mela morsicata. Moltissimi i tweet e le segnalazioni online che raccontano l’odioso errore che impedisce ai possessori di un iPhone di utilizzare i loro device in tutta tranquillità senza rimanere a secco di energia.
A quanto pare, stando sempre alle numerosissime segnalazioni degli utenti, il problema non sembra essere relativo all’utilizzo di specifiche app, ma dovrebbe trattarsi di un’anomalia legata proprio al sistema operativo. A Cupertino gli sviluppatori dovranno mettere di nuovo e al più presto le mani sul codice di iOS 13 per risolvere questo bug.