Se qualcuno di voi è con Samsung da un po’ potrebbe ricordarsi delle problematiche emerse a seguito del rilascio di Android Pie (+ One UI) con la suite di app Good Lock.
C’erano voluti circa due mesi per avere la compatibilità tra il sistema operativo di Google e le varie applicazioni realizzate da Samsung. Probabilmente anche per questo, la società coreana ha deciso di muoversi in anticipo con Android 10.
Sono stati infatti già rilasciati due aggiornamenti per One Hand Operation + e EdgeLighting + (in foto) che vanno ad aggiungere il supporto alla nuova versione di Android, anche se stiamo ancora alle prime versioni beta ufficiali.
Esattamente come capita con Android, i dispositivi con a bordo Chrome OS hanno un periodo di supporto software definito, all’interno del quale Google supporta la piattaforma hardware con aggiornamenti automatici. Ma quanto è lungo questo periodo di supporto? Ora Chrome OS è più trasparente, e ci mostra la data precisa.
Andando nelle impostazioni, all’interno delle informazioni su Chrome OS troverete i dati riguardanti l’End-of-Life del dispositivo, ovvero “la data di scadenza” del software al suo interno. Secondo vecchi report, ogni nuova piattaforma hardware dovrebbe essere supportata per 6,5 anni, ma ora nessuna pagina di Google riporta questo dato.
In ogni caso, se doveste comprare un Chromebook, potrete vedere nelle impostazioni fino a quando il dispositivo otterrà aggiornamenti software. Ovviamente allo scadere del periodo di supporto il vostro portatile non morirà: solamente non riceverà più aggiornamenti. Un po’ come gli smartphone Android.
Ci siamo. A poche settimane dal lancio dell’Apple Watch Series 5, il noto analista Ming-Chi Kuo ha condiviso le prime informazioni sul prossimo modello.
In una nota di ricerca inviata in queste ore ai propri investitori, l’analista Ming-Chi Kuo ha previsto che i modelli di Apple Watch 2020 offriranno prestazioni più veloci, una migliore resistenza all’acqua e una migliore trasmissione wireless per Wi-Fi e connessione dati.
Kuo ritiene che tutti questi progressi su Apple Watch Series 6 saranno resi possibili dal passaggio al polimero a cristalli liquidi o a materiali LCP per i circuiti flessibili dello smartwatch, il cui lancio è previsto per la seconda metà del 2020. I modelli della serie 5 e precedenti utilizzano invece un materiale noto come poliimmide o PI. Molto probabilmente, Apple integrerà anche un nuovo chip della serie S in grado di offrire prestazioni migliori e una maggiore ottimizzazione dei consumi.
Per quanto riguarda la resistenza all’acqua, con ulteriori miglioramenti i modelli della Serie 6 potrebbero essere utilizzati per alcune attività acquatiche particolari, come le immersioni subacquee o lo sci d’acqua.
Il giorno 11 novembre è globalmente riconosciuto come il Single’s Day e in questa occasione Honor ha dato il via al festival dello shopping. Per lanciare gli sconti e le promozioni, il CEO del brand George Zhao, ha tenuto una breve conferenza in live-streaming.
L’amministratore delegato ha sfruttato l’occasione per parlare del nuovissimo Honor V30 e annunciare la data di lancio. Il device sarà presentato in Cina il prossimo 26 novembre. Secondo le parole di George Zhao, l’intera famiglia di device supporterà attivamente il 5G e per questo i prezzi di partenza saranno più alti rispetto al predecessore Honor V20.
Oltre al supporto per il 5G, l’attesa per Honor V30 è anche relativa al comparto fotografico. Il device sarà il primo nella storia del branda a dotarsi della tecnologia chiamata “Camera Matrix” che identifica un nuovo algoritmo di scatto. Il sensore principale sarà da 60 MP e ci si aspetta una qualità fotografica impressionante.
Honor V30 avrà una comparto fotografico da paura
All’interno della famiglia Huawei non è la prima volta che si parla della tecnologia “Camera Matrix”, più volte associata alle Cine Lens. Quest’ottica è presente su Huawei Mate 30 Pro e permette di effettuare riprese video di qualità cinematografica con una risoluzione 4K a 60fps. Utilizzando l’ottica per gli slow-motion è possibile arrivare a 7680fps. Possiamo aspettarci quindi una sfida diretta tra le fotocamera di Honor V30 e quelle di Huawei Mate 30 Pro.
Honor V30 inoltre è atteso con un display LCD dotato di un buco sullo schermo che ospiterà la fotocamera, così come il modello precedente. Inoltre il display avrà una frequenza di aggiornamento a 90Hz. La batteria sarà da 4000mAh con supporto alla ricarica rapida a 22.5W.
Continua il periodo-no per Android Auto. Dopo la confusione creata dall'eliminazione e reintegro nel Play Store, arrivano i problemi col riconoscimento vocale
11 Novembre 2019 - Sono settimane piuttosto movimentate, queste ultime, per Android Auto. La piattaforma che consente di collegare e sincronizzare lo smartphone con i sistemi di infotainment di moltissimi produttori auto è stata prima cancellata da Android 10 (ma integrata nel codice del sistema operativo stesso) per poi essere reintegrata qualche giorno più tardi.
Ciò ha generato – e continua a generare – non poca confusione tra gli utenti, ancora incerti se l’app sia o meno installata sui loro dispositivi e su cosa fare per averla indietro. Come se non bastasse, arriva una notizia che di certo non farà contenti gli sviluppatori di Mountain View. Da qualche giorno a questa parte, infatti, la piattaforma sembra avere qualche “problema di udito”, tanto da non riuscire più a comprendere e interpretare i comandi che gli utenti le inviano vovalmente. Un problema noto negli ambienti di Big G già da settembre, ma che nelle ultime settimane ha visto crescere in maniera esponenziale il numero di segnalazioni.
Android Auto non capisce cosa dico: cosa succede?
A quanto sembra, Google Assistente non interagisce in maniera corretta con Android Auto, ignorando i comandi o le domande che gli vengono poste da chi si trova alla guida o dagli altri occupanti del veicolo. Le pagine dell’assistenza ai prodotti Google sono subissate da decine e decine di messaggi che sottolineano strani comportamenti di Google Assistant di volta in volta completamente nuovi e diversi.
Alcuni affermano di percepire un doppio segnale acustico dopo aver pronunciato la oramai celebre frase “Ok Google” o quando premono il pulsante del microfono, il che fa presupporre ad una risposta errata e silenziosa di Google Assistant. Altri segnalano di non ricevere alcun feedback audio o, addirittura, di ricevere risposte inutili e “inquietanti” come “Non sono in grado di farlo”, “Bene”, “Ti sento”. Sembra quasi di essere in presenza del primo assistente digitale con esaurimento digitale nervoso.
E Google?
È dall’inizio del mese di settembre che Google è al corrente di questo particolare bug di Android Auto, ma allo stato attuale il colosso californiano non ha ancora fatto nulla per correggerlo. E, cosa ancora più preoccupante, gli utenti possono fare ben poco per provare ad aggirare il problema. Si tratta, infatti, di un errore presente nel codice sorgente dell’app, che può essere corretto solo “alla fonte”. Necessario, dunque, attendere che Google trovi una soluzione e rilasci l’aggiornamento dell’app.