Dopo l’annuncio della nuova linea di prodotti della serie ENVY (disponibile in questo articolo), HP ha deciso di dare una rinfrescata anche alla linea ZBook, pensata soprattutto per tutti i professionisti che necessitano di elevate capacità di calcolo, che in questa gamma di prodotti saranno garantite dalle CPU Intel Xeon e dalle GPU Nvidia Quadro.
I due portatili della famiglia Zbook presentano due nomi diversi (ZBook Create e Zbook Studio), ma fino ad ora l’unica differenza annunciata la troviamo nella componentistica GPU: lo Zbook Studio monterà delle schede video Nvidia Quadro (fino alla Quadro RTX 5000), mentre lo Zbook Create potrà essere configurato con una RTX 2080 SUPER. Entrambi i portatili potranno sfruttare i driver Studio di Nvidia.
Per quanto riguarda le CPU invece non sono ancora chiare le specifiche, ma HP assicura che verranno offerte soluzioni di fascia molto alta come Intel Core i9 e Intel Xeon.
L’azienda non vuole di certo tralasciare il Display di questi notebook, parte fondamentale per i professionisti della grafica; HP ha annunciato che questi due modelli saranno i primi ad equipaggiare i display “DreamColor” da 15,6 pollici. Due dei pannelli che troveremo nei nuovi ZBook sono già stati annunciati e hanno entrambi risoluzione UHD: il primo HDR-400 con certificazione “Pantone”, profondità colore a 10-bit e copertura del 100% degli standard di colore DCI-P3, sRGB e Adobe RGB. Il secondo, pensato per chi ha bisogno di una gamma di contrasti più elevata, sarà un display sempre UHD ma con un pannello OLED HDR-500. Il rapporto tra display e superficie del dispositivo sarà dell’87%.
Per quanto riguarda il sistema di raffreddamento, HP ha deciso di sfruttare un sistema a camera di vapore abbinato all’algoritmo “Predictive Fan”. Il tutto può essere gestito dallo “Z Power Slider”, che permetterà all’utente di poter controllare la dissipazione.
Nonostante l’hardware presente su questo notebook e il sistema di dissipazione, HP ha annunciato che ci saranno dei miglioramenti anche dal punto di vista estetico e da quello dell’autonomia: i notebook avranno infatti una dimensione ridotta del 22% rispetto agli scorsi modelli, mentre l’autonomia dichiarata a batteria (sicuramente non a pieno carico di lavoro) sarà di ben 17,5 ore.
I due Zbook Create e ZBook Studio saranno disponibili ad agosto, con un prezzo non ancora annunciato ufficialmente da HP.
Presto potrebbero arrivare interessanti novità da parte di Microsoft: Surface Book 3 e Surface Go 2 sarebbero in lizza per essere i prossimi prodotti ad essere lanciati. Ma le domande più importanti sono: quali sono le specifiche? Sa soprattutto: quanto costeranno?
A rispondere a queste domande arriva una lista di un rivenditore, la quale mostra specifiche e, soprattutto, prezzo delle varie configurazioni. Ma partiamo con le specifiche:
Display: 13,5″ o 15″
CPU: Intel Core i5-10210U o Core i7-10510U
RAM: 8 / 16 / 32 GB
Memoria interna: 256 / 512 GB o 1 TB, SSD NVMe
GPU dedicata: fino ad una NVIDIA Quadro
I prezzi spaziano da poco più di 1.000€ fino a quasi 3.500€. Prezzi elevati ma tuttavia interessanti, se confrontati con la generazione attuale. L’unico dubbio riguarda la tassazione: se questa mancasse dai prezzi indicati dai rivenditori, forse la situazione si potrebbe ribaltare (non a favore di Surface Book 3).
D’altra parte, potreste voler acquistare il più economico Surface Go 2: schermo 1.800 x 1.200 pixel, 4 / 8 GB di RAM e 64 / 128 GB di SSD. Come CPU, potremmo trovare Pentium o Core m3, forse non le alternative migliori sul mercato, ma dovrebbero garantire una ottima autonomia. Non dovrebbe mancare la variante con LTE. Prezzo? Tra i 500 e i 1.000€ in base alla configurazione.
La fine della campagna su Indiegogo dedicata a CHUWI AeroBook Pro 15.6 è ancora lontana (manca circa un mese) eppure il nuovo terminale del brand cinese si è rivelato un successo, con tantissimi sostenitori a cui se ne aggiungeranno di certo altri nel corso dei prossimi giorni. La curiosità intorno al notebook è ovviamente alle stelle e per questo motivo qualche tempo fa l'azienda ha pubblicato un video Hands-on con vari test. Eppure le richieste continuano ad arrivare e stavolta CHUWI si sposta su un diverso punto di vista, mostrandoci le capacità del dispositivo in fatto di gaming.
CHUWI AeroBook Pro: ecco qualche test per il gaming
Grazie al display da 15.6″ con risoluzione 4K, giocare con CHUWI AeroBook Pro non sarà di certo problematico per quanto riguarda la vista. In termini di performance, il notebook è equipaggiato con un processore Intel Core i5 6287U ed una scheda grafica Intel Iris 550, soluzione con una frequenza base di 300 MHz fino a 1.1 GHz. Abbiamo poi a disposizione 8 GB di RAM LPDDR4 (con uno storage SSD da 256 GB).
Com'è facile intuire da questa configurazione, non ci saranno problemi con la stragrande maggioranza dei titoli online, come si evince anche dalle immagini in alto. Il terminale si mantiene sugli 80 fps a 1080p e nei momenti più concitati comunque si assesta intorno ai 55 fps. Stesso valore anche per CS:GO, ancora una volta intorno ai 55 fps, e per Tomb Raider.
Le temperature restano accettabili grazie al sistema di dissipazione del calore presente all'interno della scocca. Tornano alla parte grafica, la soluzione Iris 550 a bordo di CHUWI AeroBook Pro è paragonabile (come dichiarato dalla stessa azienda) alla scheda MX150. Ovviamente ciò non significa di avere a che fare con un notebook da gaming – quella è un'altra categoria – ma per far girare i classici titoli online e quelli standalone più leggeri non ci saranno problemi, come si vede anche dai test.
Se volete saperne di più su CHUWI AeroBook Pro vi rimandiamo alla pagina ufficiale dedicata alla campagna su Indiegogo e vi ricordiamo che i vari prezzi scontati proposti dal portale sono validi solo per la fase di crowdfunding.
Addio farfalla, si torna indietro. Anche i grandi sbagliano e, quando sbagliano troppo, non possono che rimediare cambiando strada. È proprio quello che è successo ad Apple con la sua famosa tastiera “Butterfly” introdotta nel 2015 per offrire una digitazione più comoda ed efficace agli utenti dei MacBook.
Ma la scelta fatta da Apple nel 2015 si rivelò un incubo per moltissimi utenti, visto che il particolare meccanismo “a farfalla” si riempiva di polvere e sporcizia rendendo quasi impossibile l’utilizzo dei tasti della tastiera perché, in pratica, restavano incollati e non tornavano su. Ed ecco, allora, che Apple corre ai ripari tornando alla normale tastiera con meccanismo a forbice a partire dal prossimo MacBook Pro, che arriverà quest’anno. O almeno così raccontano diversi leaker, secondo i quali potrebbe anche arrivare una versione da 14 pollici del MacBook Pro in sostituzione di quella attuale da 13 pollici.
MacBook Pro 2020, come sarà la tastiera
I problemi delle tastiere a farfalla sono stati così tanti e così gravi che Apple, già nel 2018, è stata costretta a sostituirne migliaia in tutto il mondo a sue spese. Poi ha deciso di abbandonare questo meccanismo, a partire dai MacBook Pro da 16 pollici (introdotto a Novembre 2019) e dal MacBook Air da 13 pollici (presentato durante l’estate 2019 e dotato di “Magic Keyboard“). Ora Apple si appresta a sostituire la tastiera anche al MacBook Pro con lo schermo più piccolo, chiaro sintomo che il meccanismo dei tasti a farfalla è stato definitivamente archiviato dalla casa di Cupertino.
MacBook Pro 2020: come sarà
Il nuovo MacBook Pro, nome in codice J223, dovrebbe arrivare a breve. Forse già a maggio (coronavirus permettendo) come ritiene il noto leaker Jon Prosser. Le indiscrezioni, però, divergono quando si parla del display: secondo alcuni analisti, infatti, Apple presenterà un modello con schermo da 14 pollici, mentre secondo altri riproporrà lo schermo da 13 pollici. In entrambi i casi, però, le dimensioni totali della scocca di questo laptop Apple non cambierebbero perché il pollice in più sarebbe compensato da una cornice molto più sottile. È quasi certo, infine, che il nuovo MacBook Pro 2020 da 13/14 pollici sarà dotato di una CPU Intel con architettura Ice Lake di decima generazione, realizzato cioè con processo produttivo a 10 nanometri.
iFixit ha smontato il nuovo MacBook Air 2020, versione rinnovata dell’Air che Apple ha presentato pochi giorni addietro. Tra le peculiarità dell’ultima versione del notebook che le Mela definisce “il più amato al mondo”, processori di ultima generazione, la nuova Magic Keyboard, già vista volta sul MacBook Pro 16″; questa vanta i tasti con meccanismo a forbice ed escursione di 1 mm, e i tasti freccia disposti a T capovolta, più facili da trovare, senza bisogno di guardare la tastiera.
iFixit scrive che la nuova tastiera aggiunge solo mezzo millimetro allo spessore dell’Air e l’altezza ora varia tra 0,41 e 1,61 cm. Per accedere all’interno basta svitare le ormai classiche viti pentalobe che tengono in sede la cover inferiore; all’interno si notano alcune novità (rispetto al precedente Air): un dissipatore più grande sul nuovo processore e un nuovo cavo tra la scheda logica e il trackpad. Sono aumentate le viti che tengono in sede gli speaker.
Il nuovo cavo che collega il trackpad, a detta del sito specializzato nella vendita di parti di ricambio, offre dei vantaggi. I cavi del trackpad lo scorso anno erano intrappolati sotto la scheda logica mentre ora possono essere scollegati più facilmente ed in pratica possibile rimuovere il trackpad subito dopo avere aperto la cover inferiore.
Anche la batteria (stesso modello e specifiche dello scorso anno) è più facile da rimuovere; gli speaker sono tenuti in sede con strisce adesive ma sono state aggiunte delle viti. L’unità SSD e la RAM continuano a essere saldati e dunque non è possibile effettuare aggiornamenti o modifiche.
iFixit ha assegnato alla macchina un punteggio di 4 su 10 per la riparabilità. Tra le note positive la semplicità di accesso all’interno, la possibilità di sostituire trackpad e batteria. La tastiera è sicuramente migliore rispetto a prima ma è ancora integrata nel top case: in caso sia necessario sostituirla, bisogna effettuare un completo teardown della macchina.