Le voci sulle nuove schede grafiche di Intel si susseguono ormai da tempo. Il CEO di Intel ha confermato l'esistenza del progetto già nell'ultimo report finanziario della società, seguito in questi giorni dal responsabile del marketing che ha fornito un'altra interessante informazione.
Bob Swan, CEO di Intel, ha confermando che la società sta proseguendo lo sviluppo per le prime GPU dedicate proprietarie. Il tutto è stato rafforzato dal Graphics and Visual Technologies Marketing Chief di Intel, Chris "Spooky" Hook, che dopo aver postato la frase "It's alive!" ha anche rivelato il nome in codice della GPU in questione, chiamata DG1, che probabilmente sta per "development graphics". DG1 sarà essenzialmente il banco di prova per il nuovo percorso di Intel, prima di passare allo sviluppo di schede grafiche più performanti. Come sappiamo infatti, le prime schede Intel XE saranno indirizzate sul mercato entry-level. Hook ha poi confermato la prima disponibilità per la fine del 2020.
Le nuove schede Intel XE dovrebbero avere una capacità di circa 1-2 TFLOP ma la vera caratteristica "killer" potrebbe risiedere nel supporto Multi-GPU. Altri leak emersi durante l'estate hanno suggerito poi una produzione a 10 nanometri.
Fra poche settimane arriveranno ufficialmente sul mercato mobile i nuovi smartphone di punta dell’azienda cinese Honor, ovvero i prossimi Honor V30 e Honor V30 Pro. Assieme a loro, però, sembra che verrà presentato ufficialmente anche un altro dispositivo. Stiamo parlando del prossimo Honor Tab 6.
Honor Tab 6 in arrivo con SoC Kirin 810?
Durante l’evento di presentazione dei suoi nuovi smartphone, Honor annuncerà anche un nuovo tablet, cioè Honor Tab 6. A svelare questa primissima indiscrezione è stato un utente del noto social cinese Weibo tramite un post sulla propria pagina. Oltre a rivelare l’arrivo di questo nuovo tablet, l’utente si è lasciato sfuggire anche un altro piccolo dettaglio. Come processore, a bordo del nuovo terminale dell’azienda cinese potrebbe esserci il SoC HiSilicon Kirin 810.
Ovviamente queste sono soltanto alcune prime indiscrezioni riguardanti il futuro tablet dell’azienda, quindi prendete queste informazioni con le dovute cautele. Se dovesse risultare vero quanto trapelato, comunque, come potrebbe essere questo futuro table di Honor? Il suo predecessore, ovvero il tablet Honor Tab 5, dispone di un display con una diagonale pari a 8 pollici in risoluzione 1920 x 1200 pixel. Per quanto riguarda le prestazioni, a bordo del precedente modello avevamo il SoC HiSilicon Kirin 710, quindi non è così inverosimile che sul futuro Honor Tab 6 potremmo trovare il SoC HiSilicon Kirin 810. Staremo a vedere.
Nel frattempo, vi ricordiamo che verranno annunciati senza alcun dubbio i nuovi flagship Honor V30 e Honor V30 Pro. Questi ultimi saranno caratterizzati da un display con dei fori per le fotocamere anteriori (un foro per la versione standard e due fori per la versione Pro).
Huawei ha annunciato il bellissimo Mate X lo scorso mese di aprile, smartphone pieghevole che si è sin da subito configurato come la migliore soluzione della categoria. Tuttavia, dal lancio ad oggi ne sono successe di cose in casa Huawei: per via del ban di Trump ci sono stati ritardi nella consegna dei componenti necessari per la produzione, e l'ingresso dell'azienda nella entity list ha causato il divieto delle app Google su smartphone e tablet.
Nonostante le problematiche, Huawei Mate X debutterà nei negozi in Cina il prossimo 15 Novembre. Al momento non ci sono novità in merito al rilascio del foldable cinese anche su altri mercati, ma è probabile che il ban degli USA peserà parecchio sulla decisione dell'azienda di esportare il device. Secondo un portavoce di Huawei interpellato da TheVerge, inoltre, "la strategia di rilascio si basa sul roll-out del 5G nelle diverse regioni".
Non è ancora esclusa la commercializzazione in altri mercati, secondo il portavoce: "Il piano per il lancio globale è attualmente in considerazione". Mate X avrà un prezzo di listino di 16.999 Yuan, pari a 2.400 dollari o 2.160 euro circa: in proporzione, Galaxy Fold di Samsung viene proposto a 1.980 dollari sul mercato USA.
Rispetto al foldable di Samsung, Mate X vanta un design più coraggioso e un display unico più ampio e privo di notch. Di contro, la soluzione di Huawei ha una faccia del display sempre a vista e probabilmente soggetta a maggiore usura rispetto al Galaxy Fold, che ha un design più tradizionale a conchiglia con due display separati.
Huawei Mate X ha un display da 8" con una risoluzione di 2480x2200 pixel. Quando ripiegato il display può essere usato in una sola sua parte con diagonale di 6,6", aspect-ratio di 19.5:9 e risoluzione 2480x1148 pixel, o con diagonale di 6,4" con aspect-ratio di 25:9 e risoluzione 2480x892 pixel (sulla parte posteriore). Sotto la scocca abbiamo un processore Kirin 980 proprietario, 8GB di RAM e storage da 512GB. La batteria è da 4.500 mAh, ed è chiaramente presente un modem 5G per la connessione alle reti di nuova generazione.
Circa sei mesi fa ARM ha presentato l’architettura di prossimo livello per le sue GPU: Valhall. Da quanto comunicato all’epoca questa debutterà su Mali-G77, un processore pensato per i top di gamma, ma oggi l’azienda ha svelato che arriverà anche una GPU pensata per la fascia media, Mali-G57, e disegnata per adattarsi a molteplici dispositivi, dagli smartphone alle smart TV a headset per la Realtà Aumentata/Realtà Virtuale.
Mali-G77 infatti promette un aumento del 30% delle performance, dell’efficienza energetica e della compattezza in confronto a Mali-G52. La GPU supporterà interfacce ad alta risoluzione in 4K e 8K (segno che ARM punta anche a TV e set top box), oltre che PBR, HDR ed effetti volumetrici. Il chip sarà equipaggiato con 6 core – Mali-G77 ne ha almeno 7 – e sarà in grado di gestire applicazioni in Realtà Virtuale e in Realtà Aumentata. In particolare ARM punta a portare l’esperienza AR anche su dispositivi di fascia media con questa GPU, grazie allo scarico computazionale dovuto al foveated rendering (una tecnica che segue il movimento dell’occhio per diminuire i dettagli nella zona della vista periferica).
Mali-G57 può supportare anche il machine learning, anche se nella pratica il compito dovrebbe pesare sulle spalle di una NPU. Proprio a questo riguardo ARM ha presentato la nuova linea di NPU Ethos: Ethos-N77, Ethos-N57 e Ethos-N37. Tutti e tre sono basati sullo stesso motore computazionale, ma si differenziano in base alla loro quantità. I tre processori sono pensati per coprire tutto lo spettro dai top di gamma ai modelli di fascia economica. In particolare la loro potenza, anche grazie a tecniche di compressione loseless, consente di diminuire la richiesta di RAM e di banda di 1,5-3 volte. Questo significa che un’operazione come la traduzione del parlato in tempo reale può avvenire senza appoggiarsi al cloud.
Chiude la carrellata un DPU entry level, Mali-D37 supporta la risoluzione QHD+ (1.440 x 2.880 pixel), ma è ottimizzata per il 1.080p con tanto di HDR10 e HLG.
Samsung per il 2020 sta preparando uno smartphone veloce e performante: avrà schermo a 120Hz e fotocamera da 108 Megapixel. Scopri tutte le novità
C’è un’enorme attesa attorno al nuovo Galaxy S11, il nuovo top di gamma che Samsung lancerà nel primo trimestre 2020. Il dispositivo sarà la prima risposta sudcoreana all’iPhone 11 che, stando ai dati di vendita, ha avuto un’accoglienza più che positiva.
Diverse le novità attese a bordo del Galaxy S11. In questi ultimi giorni, ad esempio, è stato annunciato il nuovo SoC Exynos 990 realizzato con processo produttivo a 7 nanometri e il modem 5123, che garantirà la connettività con le reti 5G. Ma le novità non sono finite qui: il Samsung Galaxy S11 sarà dotato di uno schermo con frequenza di aggiornamento di 120Hz, mentre la fotocamera posteriore sarà formata da un sensore con risoluzione 108 Megapixel. Insomma, il mercato si fa sempre più competitivo, e l’azienda desidera mantenere il suo primato in fatto di vendite.
Samsung Galaxy S11: caratteristiche dello schermo e della fotocamera
Il Samsung Galaxy S11 si preannuncia come uno dei dispositivi più potenti e performanti del 2020. Da alcuni mesi si rincorrono le indiscrezioni sul nuovo smartphone. Per esempio sarà caratterizzato da una batteria infinita grazie all’uso di un materiale innovativo: il grafene. Secondo gli esperti, il grafene riduce i tempi di ricarica, incrementando l’autonomia del telefono.
Questa non è l’unica caratteristica rivoluzionaria del nuovo smartphone Samsung: lo schermo, ad esempio, avrà una ferquenza di aggiornamento di 120 Hz, mostrando così video più fluidi e dettagliati. Il comparto fotografico, invece, sarà dotato di un sensore ToF (Time of Flight) proprio come il Galaxy Note 10+. Questa tecnologia potrebbe essere presente in tutte le versioni del Galaxy S11, discendenti dirette dei S10+ e S10e, che attualmente sono indicati con le sigle SM-G988 e SM-G981. Oltre a questo, ci sarà anche la versione 5G chiamata SM-G986B.
Dal punto di vista grafico, lo smartphone monterà la GPU Mali-G77 MP11, che consentirà di migliorare l’efficienza energetica del dispositivo e le performance del 20%. Insomma, le previsioni sono ottime, anche se molti si dichiarano scettici: neanche così Samsung riuscirà a competere con Apple, che per i prossimi anni promette un salto tecnologico senza paragoni.
Molti segnalano anche l’arrivo del modem integrato: il Modem 5123, che supporterà una velocità di upload fino a 422Mbps e di download fino a 3Gbps. Insomma, le tecnologie in ballo sono tante: non resta che attendere ulteriori notizie su uno degli smartphone più attesi del prossimo anno.