Il valzer delle indiscrezioni prosegue incessantemente riguardo il MacBook Pro da 16": torna in auge il rumor che vorrebbe un rilascio anticipato a settembre, così come inizialmente supposto da IHS Markit (v. articolo a seguire) e come ribadito da Digitimes in queste ultime ore. Secondo la fonte, infatti, Apple avrebbe fatto richiesta a Quanta di produrre il portatile, rendendolo pronto per il debutto già a fine estate. La fonte fornisce un ulteriore dettaglio sulla soluzione che Apple avrebbe adottato per integrare uno schermo più ampio: grazie alle riduzione dello spessore dell cornici, la casa di Cupertino sarebbe in grado alloggiare il nuovo pannello (fornito da LG) nella scocca attualmente usata per il modello da 15".
Secondo le ultime informazioni, Apple avrebbe modificato completamente il meccanismo a farfalla che contraddistingue le ultime generazioni di tastiere sui Macbook. Il nuovo 16 pollici, e supponiamo tutta la nuova generazione, potrebbe adottare un sistema a forbice in grado di migliorare non solo il confort di scrittura ma, soprattutto, la resistenza dei tasti. Il problema del sistema a farfalla è infatti legato alla fragilità dello stesso e alla durata nel tempo piuttosto scarsa.
Apple MacBook Pro da 16" potrebbe arrivare questo ottobre, e potrebbe essere il più costoso di sempre: secondo la testata finanziaria taiwanese udn.com, il prezzo di partenza sarebbe superiore ai 3.000 dollari. Le fonti, da ricercarsi come al solito tra i fornitori, segnalano che il portatile sarà equipaggiato ancora con un display LCD, non OLED, e che avrà una risoluzione di 3.072 x 1.920 pixel. La produzione materiale sarà suddivisa tra Foxconn e Quanta, due dei più grandi costruttori di dispositivi elettronici di tutto il mondo, che lavorano regolarmente per Apple e altre grandi aziende del settore.
La maggior parte delle informazioni succose, come tecnologia/dimensioni del display e finestra di rilascio, sono sostanzialmente già state divulgate in passato da altre fonti. IHS Markit aveva fatto previsioni sostanzialmente analoghe, indicando però l'arrivo a settembreinvece che ottobre (potrebbero anche avere ragioni entrambi: una data potrebbe riferirsi alla presentazione e una alla disponibilità effettiva).
In ogni caso, è dal lontano 2012, anno in cui Apple ha ritirato il MacBook Pro da 17", che gli utenti della Mela hanno i display da 15" come dimensione massima a disposizione.
Xiaomi Mi 9T, la versione europea di Redmi K20, è dotato di una tripla fotocamera posteriore di ottima qualità, ma come accade spesso è possibile ottenere risultati qualitativamente superiori grazie a Google Fotocamera (GCam o Google Camera).
Un porting dell’applicazione, realizzato per Redmi K20 e K20 Pro, e di conseguenza anche per Xiaomi Mi 9T, permette di ottenere scatti migliori di quelli che è possibile realizzare con la fotocamera stock di Xiaomi. Ovviamente non mancano le controindicazioni, visto che non è possibile utilizzare il sensore ultra grandangolare e lo zoom ottico, per cui dovrete “accontentarvi” degli scatti acquisiti con il sensore principale Sony da 48 megapixel.
Va inoltre segnalato che una discreta quantità di foto scattate con Google Fotocamera non vengono salvate, rendendo a volte frustrante l’utilizzo. È comunque probabile che la situazione migliori con i prossimi aggiornamenti, che non dovrebbero tardare ad arrivare.
A seguire abbiamo una galleria con alcuni sample, prima quelli realizzati con la fotocamera stock e in seguito quelli realizzati con il porting di Google Fotocamera. Se volte testare di persona il funzionamento del porting non vi resta che scaricare il file APK da questo indirizzo e iniziare a scattare con il vostro Xiaomi Mi 9T, per rendervi conto dei miglioramenti e dei difetti ancora presenti.
Lo schermo di OnePlus 7 Pro è uno dei più fluidi mai visti in circolazione, grazie a una frequenza di refresh di 90 Hz. È dunque normale che i possessori di altri smartphone OnePlus possano desiderare una funzione simile e, grazie a una mod non troppo aggressiva, gli utenti di OnePlus 6 possono provare ad avvicinarsi.
È infatti sufficiente incrementare la frequenza di refresh fino a 70 Hz (a 75 il sistema era leggermente instabile) per garantire una fluidità immediatamente percepibile, che non dovrebbe avere un impatto particolarmente significativo sulla batteria e sull’autonomia dell’intero sistema.
La modifica non è però compatibile con OnePlus 6T, sebbene si tratti di un modello molto simile al predecessore, pertanto non installatelo perché, molto semplicemente, non funzionerà. L’installazione richiede l’utilizzo di un PC Windows con un file batch da scaricare ed eseguire, dopo aver messo OnePlus 6in modalità fastboot e averlo collegato al computer.
Al termine della procedura potete riavviare lo smartphone e godervi la fluidità dello schermo, dovuta al leggero incremento della frequenza di refresh. nel thread su XDA è inoltre presente uno script che riporta la frequenza di refresh a 60 Hz nel caso ci fossero problemi o i risultati non dovessero sembrarvi soddisfacenti.
Dopo l'annuncio ufficiale di ASUS ROG Phone II, il primo smartphone a utilizzare il nuovo SoC Qualcomm Snapdragon 855 Plus, anche Black Shark 2 Pro si prepara ad arrivare sul mercato. Questa nuova versione dello smartphone gaming punterà quindi a un aumento della potenza operativa, aggiornando la parte hardware rispetto al modello uscente.
Abbiamo recentemente analizzato le prestazioni di Black Shark 2 nella nostra recensione e probabilmente Black Shark 2 Pro non porterà a una rivoluzione, anche se qualche miglioramento è auspicabile. Quello che sappiamo è che ufficialmente adotterà il nuovo processore e quindi ci sarà un incremento della potenza.
Stando alle ultime indiscrezioni, Black Shark 2 Pro dovrebbe poter contare su Snapdragon 855 Plus unito, GPU Adreno 640, ben 12 GB di RAM e 256 GB di spazio di storage. Ovviamente lo scopo è stupire gli utenti con prestazioni da vero top-di-gamma ritagliandosi così la sua fetta di mercato.
La diagonale dello schermo non è stata resa nota ma la risoluzione sarà invece FHD+ pari 2340 x 1080 pixel. I risultati forniti da AnTuTu sembrano mostrare un incremento prestazionale passando dai 367 mila punti ai 405 mila punti tra la versione standard e quella Pro.
La zona posteriore sarà leggermente modificata con la banda centrale di Black Shark 2 Pro che contiene anche il logo "S" che sarà più stretta. Non mancheranno i LED per illuminare la zona centrale e gli angoli dello smartphone. Il nuovo modello sarà rivelato il 30 Luglio 2019 e in quella data sapremo quali saranno le altre novità rispetto alle unità attualmente in commercio.
Alcatel annunciata che il suo nuovo tablet Alcatel 3T 10, dotato del sistema smart 2 in 1, arriva sul mercato italiano. Si tratta di un dispositivo pensato per l’attività lavorativa in multitasking, pur rimanendo adatto a momenti di svago e relax. Il tablet viene commercializzato con Android 9.0 Pie e, grazie sistema di riconoscimento vocale DSP (con un raggio di 3 metri) permette di sfruttare le potenzialità di Google Assistant preinstallato.
Equipaggiato con due speaker frontali e uno schermo HD da 10″ Alcatel 3T 10 si presta alla visione di contenuti multimediali, film, serie tv e giochi. Inoltre l’azienda garantisce che la batteria integrata da 4.080 mAh consente sessioni di binge watching.
Al tablet è possibile abbinare la Audio Station (disponibile anche in bundle), uno speaker che migliora e amplifica la qualità del suono offrendo fino a sette ore di riproduzione musicale non-stop. Audio Station è dotata di una connessione Bluetooth automatica al tablet, di una porta da 3,5 mm, Micro-USB e lettore schede microSD, per poter riprodurre l’audio anche da qualsiasi lettore multimediale esterno. Inoltre, possiede i connettori pogo pin per un accesso rapido e una carica più veloce.
Alcatel 3T 10 è disponibile a partire da 179,00€ nelle colorazioni Prime Black e Midnight Blue. Se invece siete interessati anche all’Audio Station il bundle parte da 199,00€.