Difficile rallentare la macchina dei rumor, anche se mancano pochi giorni all’evento più importante dell’anno per Google. Mercoledì, lo sappiamo, l’azienda presenterà il Google Pixel 5, protagonista di una nuova indiscrezione che corre rapida dal Giappone.
L’aspetto curioso della vicenda è che di mezzo c’è l’account ufficiale di Google, il quale ha pubblicato un tweet promozionale su Google Pixel 5. Che alla base ci sia un errore grossolano, se qualcuno avesse dubbi a riguardo, lo si evince sia dal link allegato che rimanda ad una pagina che probabilmente sarà attiva dopo la presentazione di mercoledì.
“Google Pixel 5, l’ultimo smartphone compatibile con le reti 5G di Google, può essere preordinato. Goditi download rapidi di film e capacità fotografiche di livello professionale. L’esperienza 5G con le migliori specifiche”, recita il tweet rimosso frettolosamente dai gestori dell’account giapponese di Google.
Lo scivolone però ha fornito un’importante indicazione sul prezzo di vendita: in Giappone, dice il tweet sfuggito a Google, costerà 74.800 yen, al cambio attuale l’equivalente di 610 euro, una cifra che potrebbe ingolosire alcuni appassionati italiani se a Mountain View avessero deciso di venderlo anche in Italia. Così invece non sarà, almeno nel primo periodo di vita di Google Pixel 5. Poi, chissà.
ROG Swift 360Hz PG259QN è un monitor sicuramente molto diverso dai monitor gaming a cui siamo abituati: come abbiamo già visto si spinge infatti fino a 360 Hz. Include un pannello Fast IPS Full HD (1920 x 1080) da 24,5” con cristalli liquidi che si accendono e spengono quattro volte più velocemente dei classici pannelli IPS, garantendo un tempo di risposta super rapido pari a 1ms gray-to-gray (GTG). Il pannello è anche compatibile con HDR10 per garantire colori e luminosità superiore a quelli dei classici monitor.
ROG Swift 360Hz PG259QN ha un design pensato per gli Esports che consente ai giocatori di concentrarsi sull’azione a schermo grazie a diverse funzionalità che riducono al minimo le distrazioni. Una speciale cornice inferiore antiriflesso, ad esempio, aiuta a diminuire i riflessi sullo schermo mentre un supporto salvaspazio a forma di V consente di avvicinare mouse e tastiera al monitor così da liberare più spazio per il proprio setup da gaming.
Il monitor include un grande dissipatore personalizzato con una superficie per lo scambio di calore più ampia rispetto a quelle degli altri display, assicurando un raffreddamento efficiente durante lunghe sessioni di gioco.
Dell toglie i veli alla nuova serie XPS da 13”: rivisti in chiave Tiger Lake i nuovi notebook possono contate su un design rivisto, memorie più veloci e porta Thunderbolt 4. Arrivano in Europa in ottobre
I notebook con processore Tiger Lake di Intel stanno arrivando sul mercato. Dell ha tolto i veli alla collezione XPS 13”, uno dei notebook in assoluto più apprezzati dell’azienda americana per l’eccezionale rapporto prestazioni / dimensioni.
XPS 13” e XPS 13 2 in 1 sono stati interamente ridisegnati: Dell non si è limitata a cambiare il processore, ma ha ricostruito interamente il notebook attorno al processore. Il modello più interessante è l’XPS liscio, che Dell propone anche nella sua nota Developer Edition con a bordo Linux Ubuntu.
Il cambiamento più vistoso riguarda lo schermo: nonostante la scocca sia leggermente più piccola di quella della generazione precedente Dell, grazie a cornici sottilissime, è riuscita a inserire uno schermo da 13.4” con un rapporto screen to body del 91.5%.
Dell propone tre diverse varianti di questo schermo a seconda della configurazione scelta dall’utente: c’è il 13.4” 4K Ultra HD da 500 nits di luminosità, copertura del 90% dello spazio colore P3, finitura glossy e touch screen, c’è la versione Full HD dello stesso schermo, sempre touch ma senza wide color e c’è la versione sempre Full HD con finitura opaca antiriflesso e priva di touch, anche lei senza wide color. Abbiamo scritto 4K e Full HD, ma trattandosi di schermi con rapporto di forma 16:10 sono pari a 3840 x 2400 e 1920 x 1200.
Dell XPS 13” edizione 2020 TigerLake sarà disponibile al lancio con tre tipologie di processori, il Core i3-1115G4, il Core i5-1135G7 e il Core i7-1165G7, 4 core e 4.7 Ghz di clock. Più avanti sarà possibile avere anche il Core i7-1185G7, la versione con un clock leggermente più alto. Tutti processori con TDP variabile da 12 a 28 watt, e nelle versioni Core i5 e Core i7 con la nuova GPU Iris Xe. La versione Core i3 avrà invece la classica GPU Intel UHD Graphic.
Più veloci le memorie: Dell passa dalle LPDDR4x da 3733MHz a quelle a 4267MHz, e saranno tutte memorie saldate sulla mainboard configurabili a 8, 16 e 32 GB. Quattro le configurazioni per lo storage: 256 GB, 512 GB, 1 TB e 2TB.
Il Dell XP 13” è realizzato interamente in alluminio e sarà disponibile in due finiture, Artic White e Platinum Silver, finitura che discrimina anche il materiale usato per il parapolsi, in un caso fibra di carbonio nell’altro fibra di vetro.
La batteria integrata è da 54 WHr, e il caricatore in dotazione USB Tipo C da 45 watt. La piattaforma TigerLake di Intel porta in dote il Wi-fi 6 e la possibilità di avere Thunderbolt 4, e il nuovo XPS 13” avrà due porte Thunderbolt 4 compatibili USB 4.0 con PowerDelivery e DisplayPort. Restano il jack audio e resta anche i lettore di card SD.
Non migliora purtroppo la fotocamera frontale: è una camera IR per Windows Hello ma la risoluzione del sensore webcam è il classico 720p.
Il peso è di 1.2 Kg per le versioni non touch e di 1.27 Kg per le versioni touch. I prezzi purtroppo non ce li hanno ancora confermati.
Il Dell XPS 13” 2-in-1 è la versione convertibile, con il monitor agganciato ad una cerniera che permette la rotazione di 360°.
Cambia il form factor, e cambiano leggermente le opzioni: non sarà possibile ordinarlo con il processore Core i7-1185G7 e non si potranno avere i 2 TB di SSD.
Trattandosi di un notebook che può essere usato anche come tablet, sparisce l’opzione per lo schermo non touch: si può scegliere tra 4K e Full HD sempre 16:10, ed entrambi saranno touch screen con finitura lucida. La batteria sarà leggermente più piccola, 51 WHr, e il peso ovviamente superiore, ma non di tanto, 1.32 Kg.
La versione XPS 13” liscia sarà disponibile anche in versione “Developer” con a bordo Ubuntu 20.04. Le configurazioni possibili sono le stesse identiche della versione Windows, e chi compra la versione Windows c’è una sorpresa: Dell sul modello 2020 rilascerà un software che permetterà di trasformare la versione Windows in una Developer Edition ufficiale anche post vendita. Si potrà decidere di tenere entrambi i sistemi o di avere un dual boot.
I Pixel non son smartphone come gli altri, almeno per la mia esperienza personale. Prima di addentrarmi in considerazioni vorrei fare una precisazione: non sono un fan né Android, né Apple, o meglio, forse lo sono di entrambi... Nel senso che nella mia vita personale e professionale ho sempre alternato con estremo piacere dispositivi appartenenti a entrambe le sponde, apprezzandone (e criticandone) diversi aspetti di una e dell'altra parte.
Nel panorama di smartphone con OS Google, però, il rapporto che ho avuto con i Pixel ora, e con i Nexus prima, è stato un po' burrascoso, una sorta di rapporto sentimentale fatto di alti e bassi, di odi et amo. E anche con Pixel 4 XL la storia si è ripetuta.
Posso proprio dire che l'ho visto crescere, questo 4 XL: prima con Android 10, ora con Android 11, è stato mio fedele compagno per tutti questi ultimi mesi. Così ho potuto conoscerlo, valutandone le prestazioni in termini assoluti (come va?) e relativi (com'è variato nel tempo con le due major release?). E allora questa riprova a distanza di 11 mesi dalla nostra recensione non sarà una disamina del sistema operativo (non vuole esserlo, per quello c'è il nostro approfondimento dedicato), ma solo il racconto di un'esperienza personale e di come questa sia cambiata (se è cambiata) nel tempo.
display: OLED 6,3" QHD+ 19:9, 537ppi, contrasto 100000:1, Smooth Display con refresh rate fino a 90Hz, Corning Gorilla Glass 5, HDR
scocca: alluminio con rivestimento ibrido, Corning Gorilla Glass 5 sul retro
certificazione: IP68
processore: Qualcomm Snapdragon 855
Adreno 640
Pixel Neural Core
Modulo di sicurezza Titan M
memoria: 6GB di RAM LPDDR4x
64/128GB interna non espandibile
sensori: Active Edge
Motion Sense
connettività: 4G LTE (con eSIM), WiFi 802.11ac dual band, 2x2 MIMO, Bluetooth 5.0 LE, NFC, USB-C, GPS, Glonass, Beidou, Galileo
audio: speaker stereo, 3x microfoni con eliminazione dei rumori
dimensioni e peso: 160,4x75,1x8,2mm
193 grammi
compatibilità AR/VR: ARCore
batteria: 3.700mAh, ricarica tramite USB-C 18W, ricarica wireless con certificazione Qi
fotocamera anteriore: 8MP, pixel da 1,22μm, f/2,0, FF, FOV 90°, trasmettitore di flusso NIR, proiettore di punti NIR, 2 fotocamere NIR
video fino a 1080p @30fps
fotocamere posteriori: 16MP, pixel da 1μm, PDAF, OIS+EIS, f/2,4, FOV 52°
12,2MP, pixel da 1,4 μm, AF con tecnologia Dual Pixel a rilevamento di fase, OIS+EIS, f/1,7, FOV 77°
video fino a 4K @30fps
HO UN PIXEL 4 XL A SETTEMBRE 2020
Il 30 settembre sarà presentato Pixel 5 (cui si affiancherà il 4a 5G). I cambiamenti saranno tanti, dal design alla fascia di mercato in cui si andrà a posizionare. Ha dunque senso aspettare il nuovo modello? Pixel 4 e 4 XL sono stati gli ultimi top di gamma della serie? É ancora valido il 4 XL dopo un anno dalla sua uscita?
É difficile - forse sbagliato - dare una risposta univoca. Molto probabilmente dal punto di vista estetico Pixel 5 piacerà di più, anche se ritengo il Pixel 4 XL "diversamente bello", pensiero che avevo a ottobre 2019 al momento dell'annuncio e che mantengo inalterato oggi. Pixel 4 XL lo vedo ancora attuale, merito dei suoi lineamenti anticonformisti e della sua capacità di fare tutto, e bene. E se il confronto con Pixel 5 è ancora prematuro - lo faremo a tempo debito - nulla ci impedisce di andare ad individuare alcuni aspetti che, per la fascia alta 2020, risultano un po' troppo anacronistici. Mi limito ad elencarne due:
"il grandangolo no": parafrasando Renato Zero, il primo motivo di "insoddisfazione" riguarda l'assenza della fotocamera ultra-wide. "La gente non la vuole, preferisce lo zoom, e spesso i risultati sono scadenti", diceva Google lo scorso anno. Peccato però che la domanda sul mercato l'abbia fatta tornare sui suoi passi: su Pixel 5 e 4a 5G il grandangolo ci sarà, eccome, e a farne le spese sarà proprio il sensore tele.
64GB son pochi: non è un "difetto" limitato al Pixel - anche iPhone 11 parte dallo stesso quantitativo minimo di memoria interna, con la scusante però di non essere il top fra i top - ma non è possibile che un flagship 2019 offra così poco spazio di archiviazione, figuriamoci nel 2020. Io le foto le salvo sul cloud (Google Foto, a massima risoluzione), la musica la ascolto in streaming (abbonamento a YouTube Music) e i documenti li salvo su Drive, sfruttando così appieno i servizi offerti dall'ecosistema di Mountain View. Dunque i 64GB sono privi di qualsivoglia file "accessorio", eppure ho "l'ansia da memoria piena" ogni volta che installo un'applicazione. Ormai i Pixel 4 sono già usciti di produzione da diverso tempo, ma se decideste di cercarne uno presso store terzi vi consiglio caldamente di puntare al 128GB.
ANDROID 11: ESPERIENZA D'USO CAMBIATA?
Spoiler: no. Lo dice anche Matteo nel video di approfondimento, non possiamo parlare di rilascio di una major release, almeno come l'abbiamo intesa sino ad oggi. Il passaggio da Android 10 ad Android 11 rappresenta un affinamento di quanto di buono già c'era sulla versione precedente. Parlo esclusivamente di esperienza d'uso: "l'uomo di strada" non si accorgerà praticamente di nulla, e solo gli appassionati come noi possono trovare differenze degne di essere considerate tali. Sì, la tendina delle notifiche è stata rimaneggiata, ci sono le conversazioni, per non parlare delle bolle. Non è una rivoluzione. Ecco, un aspetto che ritengo sia stato ben implementato è la rinnovata gestione dei permessi di geolocalizzazione, completamente personalizzabili applicazione per applicazione attraverso il menu Impostazioni>App e notifiche>Mostra tutte le app>nome_app>Autorizzazioni.
Le prestazioni non sono cambiate: lo smartphone è fluido, rapido e la batteria, tutto sommato, discreta era e discreta rimane. Con un utilizzo ponderato si arriva a sera, ma se si passa una giornata fuori ad ascoltare la musica in streaming e a scattare foto, beh, allora è meglio portarsi con sé un power bank. É un peccato che Google non osi un po' di più con la batteria.
UNA COSA POSITIVA
Trattandosi di una riprova e non di una recensione, preferisco concentrarmi su un unico aspetto, quello che più mi è piaciuto nel tempo considerando anche ciò che la concorrenza offre oggi sul mercato.
Non devo girarci troppo intorno: Pixel 4 XL fa foto eccezionali. Manca il grandangolo, è vero, ed è un peccato. Questo è un punto a favore della generazione che verrà, ma se ci si sofferma sulla qualità dello scatto in generale è difficile restare delusi. Ad oggi, settembre 2020, lo ritengo personalmente ancora tra i migliori cameraphone in commercio. Eppure tra Xiaomi (Mi 10 Ultra in particolare) e Huawei (P40 Pro e Pro Plus), senza ovviamente dimenticare i top gamma Samsung ed Apple, la sfida è davvero serrata. Del Pixel 4 XL mi piace la nitidezza dell'immagine, apprezzo il bilanciamento dei colori e resto sempre meravigliato da come riesca a scattare al buio. Forse a volte l'algoritmo scontorna in modo un po' approssimativo i volti nei ritratti (specie nei capelli), ma la funzione di correzione della profondità post-produzione è un valido strumento per sistemare le cose.
UNA COSA NEGATIVA
Della batteria ho già detto: non mi soddisfa appieno, su uno smartphone da 6,3" avrei sperato in qualcosa di più, specie considerando che non ha interfacce pesanti o fronzoli che lo facciano consumare più di quanto dovrebbe. Eppure si vede che a volte fatica, anche in operazioni "elementari" (dunque non parlo di sessioni di gioco impegnative o di elaborazioni drenanti). Il retro della scocca - in corrispondenza dello Snapdragon 855 - tende a scaldare troppo, e contestualmente la batteria ne risente.
Pixel 4 XL, come del resto tutta la famiglia Pixel, è senza fronzoli, si diceva. Questo mi piace, mi è sempre piaciuto ed è uno dei motivi per cui tendo a preferirlo ad altre proposte Android. Mi piace che non si sia costretti a ritrovarsi due o più app per fare la stessa cosa, che non ci siano due store, due sveglie, due calendari.
Insomma, apprezzo il fatto che, tirato fuori dalla scatola e acceso per la prima volta, abbia pre-installato solo il necessario. Odi et amo, dicevo a inizio articolo: sì, perché il rovescio della medaglia è che Pixel 4 XL rischia di diventare troppo piatto nel tempo. Fa tutto, lo fa bene, ma è sin troppo diligente senza osare, senza offrire funzioni personalizzate "alla Samsung". E allora c'è il rischio che, come già mi è successo in passato con Nexus e Pixel, mi possa stancare prima del previsto.
CONCLUSIONI
Se già è difficile fare una riprova, figuriamoci farla per un membro della famiglia Pixel. Sarò rapido e sincero: Pixel 4 XL mi piace molto, lo ritengo ad oggi il miglior esemplare mai proposto da Google (Nexus a parte), vuoi per il suo look alternativo che non si adegua alla massa (giusto Sony è rimasta con i cornicioni), vuoi anche - e soprattutto - per le sue prestazioni equilibrate in tutti i contesti. Fantastiche le foto, bene la fluidità del sistema, fatta eccezione per un paio di episodi in cui (a) il touch non rispondeva più correttamente e (b) era scomparso l'audio - in entrambi i casi è bastato riavviare. Forse un po' troppo monotono, ma in fin dei conti è proprio quello che cercavo.
Dunque:
è il miglior Pixel sinora proposto da Google? A mio parere, sì (anche se trovo piuttosto inutili le gesture del Project Soli, e Google questo l'ha capito).
è ancora un top di gamma nel 2020? Sì e no: lo è per il comparto fotografico, ma lo Snapdragon 855 è stato soppiantato - e bene - dal suo successore SD865 (e variante Plus). In generale, però, le prestazioni restano da smartphone di fascia alta, un gradino sotto comunque i flagship di questi ultimi mesi.
vale la pena acquistarlo ora? Meglio attendere fine mese e scoprire tutti i dettagli di Pixel 5 (che non sarà commercializzato direttamente in Italia, ma nei Paesi vicini sì) e di Pixel 4a 5G. Saranno di fascia media, sì, ma promettono bene e l'estetica è stata profondamente rivista. Per non parlare del prezzo, che sarà inferiore.
cambiamenti nel tempo, specie nel passaggio da Android 10 all'11? Sincero? No. Forse - ma dico forse - l'autonomia della batteria è leggermente migliorata, ma si tratta di una variazione quasi impercettibile. Per il resto non trovo modifiche nell'esperienza d'uso in questi mesi che siano degne di essere menzionate. Alla fin dei conti è un buon segno, significa che Pixel 4 XL gli anni i mesi li porta bene.
watchOS 7 sembra stia causando diversi problemi agli Apple Watch Series 3, con bug e riavvii casuali del dispositivo oltre a problemi di performance.
watchOS 7 è disponibili da poco più di una settimana con nuove watchfaces, modalità sonno e tanto altro. Il sistema operativo è supportato ufficialmente anche da Apple Watch Series 3, che sembra però non passarsela proprio benissimo.
Alcuni utenti stanno infatti segnalando diverse problematiche attraverso i canali ufficiali, problematiche che non riguardano solamente bug e rallentamenti ma anche riavii anomali del dispositivo. Questi ultimi sembrano essere decisamente ricorrenti, con diversi riavvii anomali anche nel corso della stessa giornata. Alcuni utenti non ci hanno messo molto a giudicare watchOS 7 il peggior aggiornamento per Apple Watch. Tale sistema operativo sembra infatti afflitto da diversi problemi di perfomance, problemi che non sembrano al momento essere stati mitigati nemmeno con il recente rilascio di watchOS 7.0.1 pochi giorni fa.
Purtroppo come ben sappiamo non esiste metodo per effettuare un downgrade e tornare a watchOS 6, motivo per cui al momento non possiamo fare altro che suggerirvi di pazientare in attesa di un nuovo aggiornamento correttivo da parte di Apple. Se siete possessori di Apple Watch Series 3 e non avete ancora effettuato l’aggiornamento allora vi consigliamo di attendere. Apple potrebbe molto presto rilasciare un nuovo aggiornamento correttivo per cui restate sintonizzati.
Anche voi state incrontrando questi problemi? Fatecelo sapere.