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Oppo Reno 4 Lite: ecco tutto sul re-branded di Oppo F17 Pro

Soltanto l’altro giorno Oppo ha ufficializzato l’arrivo sul mercato del nuovo Oppo Reno 4 SE, ma ora l’azienda cinese sembra intenzionata a portare in veste ufficiale l’ennesimo smartphone della serie Reno 4. Nello specifico, stiamo parlando del prossimo Oppo Reno 4 Lite, il quale sarà una versione re-branded di Oppo F17 Pro (disponibile per il mercato indiano da qualche settimana).

Oppo Reno 4 Lite: immagini renders e specifiche

Il nuovo smartphone del produttore cinese sembra essere in dirittura d’arrivo presso altri mercati differenti da quello indiano. Nel corso delle ultime ore, infatti, il nuovo Oppo Reno 4 Lite è stato ufficializzato presso uno store online in Ucraina. Come già accennato, questo device è in sostanza una versione re-branded di Oppo F17 Pro, il quale è già disponibile all’acquisto in India da alcune settimane.

Sullo store online, sono stati ovviamente riportati il prezzo di vendita, le immagini renders e le specifiche tecniche del dispositivo. Dal punto di vista estetico, il nuovo dispositivo di casa Oppo ricorda il design di Oppo Reno 4 SE. La backcover posteriore ospita infatti i sensori fotografici posti in una zona quadrata sul lato sinistro. Oltre a questo, la colorazione e i motivi della backcover sono pressoché identici a quelli del fratello annunciato qualche giorno fa.

La parte frontale del device, però, presenta alcune differenze, dato che qui abbiamo un display con due fori laterali. La scheda tecnica, invece, include un display AMOLED da 6.43 pollici in risoluzione FullHD+ e con un sensore biometrico integrato, il SoC MediaTek Helio P95, Android 10, una batteria da 4015 mAh con ricarica rapida da 30W e quattro sensori fotografici da 48+8+2+2 megapixel). Il prezzo di vendita in Ucraina, infine, è di circa 365 euro al cambio nell’unico taglio di memoria da 8/128 GB.

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Lenovo LP1, gli auricolari TWS con Bluetooth 5.0 a soli 14,45 euro

Se state cercando un paio di auricolari completamente senza fili e volete spendere il minimo indispensabile, pur senza rinunciare alla qualità, allora date un’occhiata ai Lenovo LP1 che al momento, grazie ad un’offerta lampo, si possono comprare per pochissimo: solo 14,45 euro per la precisione.

Questi auricolari come dicevamo sono di tipo TWS, acronimo di True Wireless Stereo, il che vuol dire che non utilizzano alcun cavo. Sono insomma come gli AirPods di Apple per concezione. Sono accompagnati da una batteria che permette di estenderne l’autonomia e ricaricarli quando non sono in uso: complessivamente promettono fino a 12 ore di autonomia, quindi con una ricarica potete indossarli praticamente per buona parte della giornata sia per ascoltare la musica che per le telefonate.

Utilizzano la più recente tecnologia Bluetooth 5.0 quindi oltre ai consumi ridotti promettono una migliore trasmissione del segnale, buona portata e affidabilità. La ricarica della batteria della custodia avviene tramite presa USB-C – e si ricaricano completamente in appena un’ora e mezza – e grazie alla superficie touch esterna è possibile controllare la riproduzione musicale, rispondere alle telefonate e interagire con l’assistente vocale con il semplice tap e sfioramento. Non ci sono insomma pulsanti fisici, il che li rende più duraturi nel tempo perché non ci sono parti meccaniche che alla lunga potrebbero usurarsi.

Si accoppiano col telefono in automatico non appena vengono sfilati dalla custodia e grazie al gommino in-ear oltre a garantire una buonissima vestibilità, promettono anche una migliore insonorizzazione dai rumori esterni. Esteticamente sono molto curati: hanno un design lineare e moderno.

Se siete interessati all’acquisto, come dicevamo al momento potete approfittare del vantaggioso prezzo in offerta su Gearbest dove potete portarveli a casa per soli 14,45 euro. Un prezzo eccellente per poter provare la tecnologia senza investire grandi somme. L’offerta è valida fino ad esaurimento scorte; per ulteriori informazioni sui costi e tempi di spedizione, eventuali oneri e gestione degli ordini, è possibile consultare il sito del venditore.

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Sleepbuds II, da Bose le cuffie che non suonano ma ti fanno dormire

Sembrano normali auricolari bluetooth di ultima generazione, e invece servono a isolare dai rumori esterni e assicurare un riposo migliore

PUBBLICATO IL27 Settembre 2020 ULTIMA MODIFICA27 Settembre 202016:09

Bose ha annunciato Sleepbuds II, la nuova generazione dei suoi dispositivi per migliorare il riposo notturno. Non sono cuffie attive con cancellazione del rumore o cuffie in-ear con funzione aggiuntiva, e non riproducono musica in streaming né consentono di ricevere o effettuare chiamate, poiché ogni dettaglio è stato ottimizzato per un unico scopo: dormire meglio, per tutta notte.

Rispetto al modello precedente, gli Sleepbuds II presentano una migliore riduzione del rumore e introducono nuove categorie di contenuti per combattere l’altra barriera che spesso impedisce il riposo: l'incapacità di rilassarsi. Unendo un nuovo design acustico all’elettronica, ecco come il nuovo involucro più leggero di una moneta da un centesimo, caratterizza i nuovi auricolari proprietari per una vestibilità sicura e super morbida, fornendo altresì oltre 35 tracce libere, tutte metodicamente prodotte e testate. Due minuscoli auricolari, ultra confortevoli e senza alcun cavo che bloccano, nascondono e coprono le distrazioni udibili ad esempio da partner o vicini rumorosi, cani e traffico, riducendo e sostituendo inoltre le distrazioni mentali derivanti da lunghe e impegnative giornate.

Bose ha collaborato per uno studio unico nel suo genere con l'Università del Colorado Anschutz Medical Campus e l'UCHealth CARE Innovation Center, al fine di testare l'impatto della sua tecnologia del sonno, che si è dimostrata clinicamente valida nell’aiutare le persone ad addormentarsi più velocemente.

I Bose Sleepbuds II saranno disponibili a partire dal 13 ottobre al prezzo di € 269,95 e si possono già ordinare.

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Intel lancia i processori Atom e Core dedicati al mondo IoT

A inizio settembre Intel ha annunciato i primi processori Core di 11ma generazione, pensati per essere integrati nei notebook thin and light. Conosciuti anche con il nome in codice Tiger Lake, i nuovi processori sono basati sul processo produttivo a 10 nanometri. La stessa microarchitettura è anche alla base di una nuova famiglia di processori Core di undicesima generazione, nome in codice Tiger Lake-UP3, contraddistinta da una serie di caratteristiche specifiche per l'integrazione in sistemi industriali. Insieme ai nuovi processori Core, Intel ha anche annunciato la nuova piattaforma Eklhart Lake, sempre pensata per gli scenari Edge IoT, e composta dalle famiglie di processori Atom, Pentium e Celeron.

Intel punta sull'evoluzione del cloud in ottica Edge IoT 

L'occasione per il lancio dei nuovi processori e per presentare la strategia per il mondo industriale è l'Intel Industrial Summit 2020 (per registrarsi cliccare qui), un evento virtuale con oltre 40 partner, che propone keynote, panel e sessioni per approfondire tutte le tematiche legate all'evoluzione dell'Edge IoT. Alla base della strategia di Intel per l'industria c'è una visione, condivisa da molti, che il cloud è centrale in qualsiasi ambito produttivo. Un cloud non più completamente centralizzato, ma sempre più articolato in varie componenti, con un “cuore” che è ancora nei data center degli hyperscaler, ma a cui è necessario affiancare capacità di compute e storage anche nell'edge.

Diventa quindi indispensabile avere performance elevate in ogni nodo della rete aziendale, per poter elaborare in locale i dati prodotti dagli innumerevoli device IoT che sempre più fanno parte dell'infrastruttura aziendale. Intel, per essere coerente con questa visione, lancia l'Edge Software Hub, una piattaforma che permette di ridurre i costi di sviluppo e, soprattutto, di creare una ecosistema hardware-software comune che permetta di integrare cloud ed edge in modo trasparente.

Processori Intel pensati per l'industria 

In uno scenario in cui prestazioni, sicurezza e interoperabilità devono essere garantite a tutti i livelli, Intel ha deciso di lanciare dei processori con specifiche funzionalità per l'Edge IoT.

I nuovi Intel Atom X6000E sono stati sviluppati specificamente per il settore industriale, garantendo consumi molto contenuti e vengono proposti in configurazioni a 2 o 4 core, con significativi incrementi di prestazioni rispetto alla generazione precedente. A seconda del benchmark preso in considerazione, l'incremento di prestazioni va da 1,5x a 2x. La sicurezza della piattaforma è garantita dall'integrazione della tecnologia Intel Safety Island.

I nuovi Intel Core di undicesima generazione invece sono pensati per applicazioni IoT che hanno bisogno di un livello di prestazioni elevato e vengono proposti sia in versioni per sistemi embedded che per integrazioni in ambito industriale. In particolare sono ottimizzati per i carichi di lavoro legati ad applicazioni di intelligenza artificiale o che devono appoggiarsi a una componente GPU con performance molto elevate. Supportano una moltitudine di sistemi operativi utilizzati in ambito industriale come Windows 10 IoT Enterprise, diverse distribuzioni Linux e VxWorks. Possono operare a temperature estreme e sono supportate diverse tecnologie legate alla sicurezza, come Boot Guard e la Total Memory Ecnryption.

Questi nuovi annunci testimoniano l'impegno di Intel per il settore industriale e per sostenere un nuovo paradigma del cloud basato sull'edge.

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MSI Optix MAG274R, la recensione

La recensione dell'MSI Optix MAG274R ci riporta ai classici monitor piatti da 144Hz in 1080p con un pannello IPS 8-bit + FRC da 27 pollici, con 1 millisecondo di tempo di risposta dichiarati, che rilegge però questa formula in ottica premium, guardando non solo al gaming ma, almeno in parte, anche a un uso professionale. Combina infatti una reattività dichiarata di un millisecondo con caratteristiche come Wide Color Gamut, estetica premium, possibilità di orientare il pannello in verticale e un sacco di opzioni che permettono anche di attivare tecnologie dedicate ai giocatori come la Night Vision.

Qualità costruttiva

Poggiato su una base compatta ma piena di angoli inclinati, per certi versi simile ai veicoli di Alien o a un bombardiere F117, il monitor MSI arriva scomposto nella classica trinità fatta di base, sostegno e pannello. Tre componenti che si combinano rapidamente, con le classiche viti sul retro e una vite a farfalla per l'appoggio, mettendoci di fronte a un monitor elegante e facile da posizionare, complice proprio una base dalle dimensioni contenute seppur comunque sufficientemente stabile per uno schermo da 27 pollici.

A produrre qualche ondeggiamento, anche se a meno di scossoni alla scrivania la cosa non rappresenta un problema, è il meccanismo di aggancio del pannello, a quanto pare pensato per non alzare troppo i costi, garantendo comunque un'ergonomia da monitor di fascia alta. Possiamo infatti alzare o abbassare il pannello di 10 centimetri, inclinarlo di un buon su entrambi gli assi e, come anticipato, orientarlo in verticale, cosa utile non solo per determinati tipi di gioco o di applicazione ma anche per accedere facilmente alla connettività. Un elemento importante per un monitor che oltre alla display port, alle 2 porte HDMI 2.0b e alla porta USB Type-C, tutte capaci di trasmettere immagini a 144Hz, include un HUB USB con due porte 2.0 Type-A e una porta 2.0 Type-B. Non manca inoltre il classico jack audio da 3,5mm che consente permette di collegare un dispositivo di riproduzione audio direttamente allo schermo.

Tornando all'estetica passiamo alle cornici che sono tutto sommato sottili ad eccezione, come d'abitudine, di quella inferiore che si fa notare però una lunga cresta che riprendere il design della base d'appoggio. L'area dello schermo è invece minimale, restando sul retro fedele allo stile degli ultimi modelli MSI, con la classica pennellata di plastica liscia caratterizzata da fregi hi-tech che taglia il retro del monitor correndo in parallelo a una striscia di luci RGB Mystic Light. Le altre superfici sono invece tutte in plastica ruvida, sempre più gettonata per evitare ditate e alla fine dei conti anche più elegante.

Prestazioni

Estetica, ergonomia e connettività sono fattori importanti per uno schermo che punta anche su questi fattori per giustificare un prezzo non certo contenuto per un modello 1080p da 144Hz. Ma la qualità dell'immagine resta il fattore più importante per un monitor da gioco e anche in questo caso l'MSI Optix MAG274R ha qualche asso nella manica. Una di queste è l'HDR ma non è il caso di lasciarsi andare a entusiasmi. Parliamo infatti di HDR Ready, inevitabilmente frenato dalla retroilluminazione modesta, sapendo che si tratta di un compromesso molto diffuso e probabilmente inevitabile al di sotto di una certa soglia di prezzo.

Non che l'MSI Optix MAG274R, come anticipato, sia economico, almeno per essere uno schermo 1080p, ma punta su altri fattori per distinguersi dalla media, promettendo ai giocatori un display accurato pensato per ottenere la vittoria definitiva. Ed è qui che gioca un ruolo importante una buona reattività quantificabile, senza spingere al massimo il tempo di risposta, in un MPRT di circa 2 millisecondi. Va detto che guardando con attenzione si intravede un pizzico di ghosting, ma la resa è in gioco è ottima e lo è anche nei titoli competitivi. Là dove si fa valere anche la dotazione software che, accessibile tramite il classico stick intuitivo, include una valanga di opzioni che includono temperatura delle di ognuno dei colori primari RGB, tempo di risposta, filtro di miglioramento dell'immagine, finestra divisa, macro, tasti programmabili e la Night Mode che come sappiamo aumenta effettivamente la visibilità di nemici e oggetti, non solo quando nel gioco è notte.

Puntando sulla tecnologia IPS combinata con una luminanza non certo elevatissima di 300 nit, il monitor MSI non cerca il contrasto particolarmente marcato, ma garantisce comunque un'immagine vivida grazie a una luminosità superiore a quella del diretto predecessore. Migliorano inoltre l'uniformità dell'illuminazione e dei neri che vanno a rendere più interessante un monitor che bilancia i compromessi con con una copertura dello spazio di colore effettiva vicina a quella del 95% per lo standard DCI-P3 e del 132% per lo standard sRGB. In questo caso siamo leggermente sotto ai valori MAG273R, ma si tratta comunque di valori sufficienti a considerare applicazioni professionali sebbene in questo campo si faccia sentire il limite di una risoluzione leggermente sottodimensionata per i 27 pollici. Ma l'immagine risulta più definita rispetto ad altri monitor dalle stesse caratteristiche e se la cava ancora meglio in gaming laddove a farla da padrone è il refresh, non più al top ma abbastanza elevato da soddisfare chi non punta a schede video di fascia estrema e preferisce un buon dettaglio a framerate estremi. Il tutto comunque combinato con la sincronizzazione FreeSync Premium che, al contrario del FreeSync base del MAG273R, comprende la tecnologia Low Frame Rate Compensation andando a migliorare la distribuzione dei frame ma anche la fluidità base dell'immagine.

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