Samsung Galaxy Watch Active 2 è stato rilasciato lo scorso anno ad agosto, come successore del Galaxy Watch Active. Fra le sue funzionalità peculiari rispetto al predecessore troviamo una nuova ghiera con funzionalità touch, un design più curato, sensori più affidabili per il monitoraggio delle attività fitness, supporto alla funzione di rilevamento delle cadute e, su tutti, la funzione elettrocardiogramma (ECG), feature già presenti da diverso tempo su Apple Watch.
Durante lo stesso annuncio, tuttavia, Samsung aveva chiarito che sia il rilevamento delle cadute sia la funzione ECG, sarebbero arrivate solo in seguito all'ottenimento dell'approvazione da parte della FDA. A distanza di parecchi mesi dal lancio ufficiale Samsung non ha più parlato della funzionalità sul proprio wearable, almeno fino agli scorsi giorni in cui è intervenuto un responsabile della divisione Samsung Health che ha confermato quanto si sospettava.
Attraverso un messaggio riportato da TizenHelp si scopre che è necessario attendere del tempo, non sappiamo quanto per l'esattezza, prima che la feature sia rifinita a sufficienza per essere pronta per la diffusione al pubblico: "Come precedentemente indicato, stiamo attualmente sviluppando il servizio ECG per Galaxy Watch Active 2. Potrebbe essere necessario del tempo prima di ottenere un servizio stabile, e invieremo le notifiche agli utenti quando sarà disponibile".
La società non ha indicato alcuna tempistica relativamente all'arrivo della funzione sul modello di orologio, nonostante questo sia sul mercato da tempo. Una situazione incresciosa, soprattutto per quegli utenti che hanno acquistato il nuovo modello proprio in virtù delle funzionalità annunciate al lancio, per poi scoprire che ancora dopo mesi dall'arrivo sarebbero state assenti. Ad oggi, inoltre, n non c'è una data da parte di Samsung che indica l'arrivo dell'ECG su Galaxy Active 2.
HiSilicon Kirin 820 5G è ufficiale: è un SoC di fascia alta (non top, quindi) con modem 5G, un diretto concorrente dello Snapdragon 765 e del 765G di Qualcomm. Se ne era vociferato già da diverso tempo, e il primo smartphone su cui è montato è stato anch'esso presentato oggi: si tratta di Honor 30S.
A livello di architettura le differenze con il predecessore Kirin 810 non sono molte: il processo produttivo è sempre a 7 nm, e gli otto core sono sempre quattro Arm Cortex-A76 e quattro Cortex-A55. Tuttavia, Huawei ha apportato delle modifiche alla gerarchia dei core: uno dei quattro A76 può infatti raggiungere un clock più elevato, fino a 2,36 GHz, mentre gli altri si spingono al massimo a 2,22 come accadeva su Kirin 810. Di conseguenza, Huawei può dire che le prestazioni del nuovo SoC migliorano fino al 27% rispetto alla precedente generazione.
La GPU è invece una Arm Mali-G57 MP6, vale a dire esacore: sul Kirin 810 c'era invece una Mali-G52. Il miglioramento prestazionale dichiarato è pari al 38%, in più va considerato il supporto a GPU Turbo e a Kirin Gaming+, due servizi software il cui scopo è ottimizzare le prestazioni durante i videogiochi.
Su Kirin 820 è anche presente una NPU custom che incrementa le prestazioni AI del 73%. Anche l'ISP è tutto nuovo: è il Kirin ISP 5.0, lo stesso visto sul Kirin 990. Il nuovo processore offre quindi migliori prestazioni nell'elaborazione di dati acquisiti dai sensori fotocamera, e sblocca la registrazione di video 4K a 60 FPS. Anche lato modem, Kirin 820 attinge al SoC top di gamma, con supporto alle reti SA e NSA.
Che gli aggiornamenti di Windows 10 portino con sé almeno tanti bug quanti ne risolvano è ormai dato quasi per scontato da moltissimi utenti. La storia recente degli ultimi due o tre anni, d’altronde, sembra proprio confermarlo. L’ultimo bug, che impedisce a molti utenti di connettersi a Internet, arriva però in un momento quanto mai inopportuno: mentre oltre un miliardo di persone è in quarantena e deve lavorare da casa, via Internet.
Il bug è stato portato dall’aggiornamento KB4535996, rilasciato a fine febbraio per risolvere oltre 50 problemi diversi. Il KB4535996 è stato già segnalato come la fonte di altri pesanti bug, alcuni dei quali impediscono di fare il login a Windows o causano crash improvvisi su molti PC aggiornati con tale update. Ora, come se non bastasse, arriva pure la segnalazione che questo aggiornamento “risolvi problemi” ha creato più di un guaio di connessione a tantissimi utenti. Sembrerebbe che il bug in questione si presenti solo in determinate condizioni, ma la cosa certa è che Microsoft non ha ancora rilasciato una patch per risolvere il bug causato dall’aggiornamento.
KB4535996: i problemi alla connessione
Il problema portato dall’update KB4535996 è semplicissimo da spiegare: il computer non si connette a Internet. È stato riscontrato sulle versioni di Windows 10 con il “May update” del 2019 e con il “November update” del 2019, entrambe poi aggiornate anche con il KB4535996. Microsoft ritiene che il difetto stia tutto nei componenti WinHTTP e WinINet, che gestiscono alcuni aspetti delle connessioni HTTP e FTP, alla base del funzionamento di Internet. Sembrerebbe, inoltre, che il problema si verifichi quasi esclusivamente se l’utente navighi sul Web tramite una rete privata virtuale (VPN).
Problemi di connessione su Windows 10, come risolverli
Molti utenti affermano che la maggior parte delle volte in cui perdono la connessione a Internet è subito dopo essersi connessi alla VPN, o subito dopo esserne usciti. Un riavvio del sistema, poi, spesso fa ripartire la connessione. Il problema, però, è che mentre il problema si manifesta non è possibile lavorare in smart working: Office 365, ad esempio, non funziona. Come non funzionano i servizi di videochat e riunioni virtuali, che hanno bisogno della connessione sempre attiva.
Una possibile soluzione è quella di non usare l’eventuale VPN, ma è sconsigliatissima: proprio se stiamo lavorando da casa dobbiamo proteggere i dati sensibili (nostri e dell’azienda) sui quali stiamo lavorando e una VPN è uno dei metodi più efficaci per farlo. Disinstallare l’aggiornamento KB4535996 sembra una soluzione più percorribile, sempre che il nostro PC non era affetto da uno degli oltre 50 bug corretti da questo update.
Apple ha da poco rilasciato un nuovo aggiornamento del suo ultimo sistema operativo: iOS 13.4 e iPadOS 13.4. Molte le nuove funzionalità introdotte con il nuovo software dalla casa di Cupertino, un aggiornamento veramente corposo che introduce su iPad il supporto al trackpad e migliora su entrambi i device la nuova modalità scura, nuove funzionalità di ricerca nell’app Messaggi, insieme alla possibilità di usare nuove Memoji, un nuovo sistema di eliminazione delle app, miglioramenti per la condivisione di foto e video e di Apple Maps.
La funzione più interessante, però, riguarda il blocco delle chiamate dagli sconosciuti. L’ultima versione del sistema operativo mobile di Apple ha introdotto uno strumento che blocca in automatico tutte le chiamate provenienti da numeri sconosciuti, soprattutto quelle dei call center. Per attivare la funzione basta entrare nelle Impostazioni e poi nella sezione Telefono. Ecco come fare.
Come bloccare le chiamate degli sconosciuti con iOS 13.4
Gli aggiornamenti iOS 13.4 e iPadOS 13.4 migliorano uno strumento introdotto con iOS 13 e ora reso più funzionale. Sull’iPhone e sull’iPad è possibile bloccare le chiamate in entrate dei numeri sconosciuti. Grazie a questa funzione, il nuovo sistema operativo consentirà solo le chiamate provenienti dai contatti presenti sul telefono o dai numeri telefonici trovati in Mail o in Messaggi. Tutte le altre telefonate che non rientrano in queste “liste” autorizzate, tipo le fastidiose telefonate dei dei call center saranno deviate automaticamente alla segreteria telefonica.
Per attivare la funzione bisogna entrare nelle Impostazioni, premere su Telefono e poi attivare l’interruttore presente di fianco alla voce “Silenzia chiamate sconosciute“.
Come funziona Accedi con Apple
Un’altra funzione volta alla protezione della privacy introdotta con iOS 13 e ora migliorata con iOS 13.4 è “Accedi con Apple”. Questa funzionalità permette di accedere ad un account o ad un’app senza il bisogno di inserire il proprio indirizzo e-mail. Apple è così in grado di proteggere gli utenti dalle app di terze parti evitando il tracciamento. Sì tratta di uno strumento molto simile a quelli che già sono presenti su Facebook e Google, ma con un’eccezione.
Se accedere ad un account o un’app utilizzando un account Facebook o Google permette il tracciamento online, la nuova funzione di Apple utilizza l’iPhone o l’iPad per autenticare le credenziali di accesso tramite il FaceID, senza rivelare alcuna informazione personale. Inoltre, è possibile scegliere se condividere o nascondere il proprio indirizzo e-mail e chiedere ad Apple di creare un’e-mail casuale per un’app o un servizio che viene inoltrato al proprio indirizzo e-mail effettivo, mascherando in tal modo la vera identità dell’utente.
Ormai sono rimasti ben pochi segreti sui prossimi top di gamma OnePlus, i dispositivi che passeranno alla storia come OnePlus 8 e OnePlus 8 Pro. Dopo aver appreso gli ultimi dettagli sul display della variante Pro, scopriamo il look completo di OnePlus 8.
Il solito Evan Blass e WinFuture hanno diffuso le immagini che ritraggono l’aspetto completo di OnePlus 8. Come vedete dalle immagini presenti nella galleria in basso, uno dei punti sui quali punterà il produttore cinese corrisponde alle colorazioni: come suggerito dal recente tweet di Ishan Agarwal, OnePlus arriverà in Interstellar Glow, Glacial Green e Oxyx Black. Le immagini ci confermano l’addio definitivo al notch anche per la variante standard, in favore del foro sul display in alto a destra.
Superiormente al display troviamo lo spazio per la griglia dello speaker mentre posteriormente troviamo il modulo fotografico, con sensore principale da 48 megapixel, uno grandangolare da 16 megapixel e un terzo da 2 megapixel per la stima della profondità. Sempre posteriormente prende posto il nuovo logo OnePlus. Dal punto di vista tecnico, viene ulteriormente confermato il display da 6,55″ a 90 Hz, il SoC Snapdragon 865 e la RAM da 8 / 12 GB. Per le presunte specifiche complete vi rimandiamo a questo nostro articolo in cui le abbiamo elencate nel dettaglio.
Le ultime novità trapelate in rete non riguardano solo la variante standard di OnePlus 8: il secondo tweet di Agarwal che leggete qui sotto chiarisce maggiormente gli aspetti tecnici che caratterizzeranno la fotocamera di OnePlus 8 Pro. Il sensore principale sarà un Sony IMX689 da 48 megapixel con f/1.78, il grandangolo sarà un Sony IMX586 da 48 megapixel con f/2.2 e FOV pari a 120°, quindi troviamo un telephoto da 8 megapixel con f/2.4 e dotato di zoom ottico 3x e zoom digitale 30x, il quarto sensore sarà un Color Filter da 5 megapixel.
Il comparto fotografico di OnePlus 8 Pro offrirà una modalità Ritratto tutta nuova, la registrazione video in modalità 3-HDR, diversi effetti per la registrazione video e una stabilizzazione ottica ottimizzata rispetto alle generazioni precedenti.