Mancano ancora diversi mesi a settembre quando, Coronavirus permettendo, Apple dovrebbe togliere i veli dal suo nuovo Apple Watch. Ma, come ormai d’abitudine, iniziano già a rimbalzare diverse indiscrezioni su come sarà l’Apple Watch 6 e quali dovrebbero essere le nuove funzionalità.
Se sul primo fronte – quello dell’aspetto estetico – non dovrebbero esserci delle novità (almeno per il prossimo anno), per quel che riguarda il secondo la situazione è in continua evoluzione. Apple, infatti, dovrebbe introdurre finalmente il monitoraggio del sonno e nuovi strumenti per tenersi sempre allenati e in forma. Insomma, un dispositivo che si va sempre più specializzando verso il lato “sportivo”, con funzioni e strumenti ad hoc per gli amanti dell’attività fisica.
Design: un Apple Watch rotondo?
Dal 2014, anno in cui l’Apple Watch è stato introdotto, il design dell’orologio della mela morsicata non è mai stato cambiato, salvo alcune piccole modifiche come uno schermo più grande, nuovi design e materiali per i cinturini. In questi mesi si rincorrono online le voci della possibile realizzazione di un Apple Watch rotondo, come già avviene in Android con il Samsung Galaxy Watch. In più, un paio di brevetti depositati da Apple che prevedono l’utilizzo di un display circolare hanno buttato benzina sul fuoco. Si tratta però di fumo negli occhi: prima di poter realizzare un Apple Watch con quadrante rotondo, infatti, la casa di Cupertino dovrebbe non solo riprogettare l’intero hardware del dispositivo, ma anche sviluppare un nuovo sistema operativo, che adatti la sua interfaccia al quadrante circolare. Insomma, un’operazione che richiede diverso tempo (forse anni).
Nuova app fitness
Più probabile, invece, che gli sviluppatori della mela morsicata concentrino le loro energie nella creazione di nuove funzionalità per il fitness. Da tempo, infatti, lo smartwatch di casa Apple si è ritagliato una consistente fetta di mercato nel settore dei cosiddetti “sportwatch”, utilizzati principalmente da appassionati di corsa, nuoto e attività fisica in genere. La nuova appa Fitness in corso di realizzazione non dovrebbe solo tenere traccia delle attività sportive che facciamo, ma potrebbe proporre allenamenti personalizzati in varie discipline come corsa, ciclismo, nuoto, yoga, canottaggio e altre ancora. L’app potrebbe essere gratuita, oppure, secondo alcuni, prevederebbe un costo mensile in abbonamento, come avviene già per Apple Music.
Monitoraggio del sonno
Attualmente, il monitoraggio del sonno è disponibile su Apple Watch solamente tramite app di terze parti, ma questo ha un effetto deleterio per la durata della batteria. I tecnici della casa di Cupertino stanno lavorando per implementare nativamente la funzione nel sistema operativo del loro orologio, in modo da non incidere eccessivamente sull’autonomia del dispositivo. Dopo diversi tentativi, sembra che finalmente siano riusciti in questa impresa e con l’Apple Watch Series 6 dovrebbe arrivare finalmente il monitoraggio del sonno in maniera nativa.
Salute: i livelli di ossigeno nel sangue
Una grande novità che potrebbe essere introdotta con la serie 6 di Apple Watch potrebbe essere il tracciamento dei livelli di ossigeno nel sangue con la possibilità di inviare delle notifiche all’utente nel caso in cui si vada al di sotto di una determinata soglia. Qualcosa di simile già avviene con la frequenza cardiaca con l’Apple Watch che ti avvisa quando l’orologio rileva un batto cardiaco anormale indicativo di una possibile fibrillazione atriale.
Motorola Moto G8 Power Lite arriverà a breve anche in Italia Ebbene sì, è ufficiale: Motorola ha svelato Moto G8 Power Lite, forse lo smartphone dell’azienda dal nome più lungo mai lanciato sul mercato. Dal nome si capiscono subito i due elementi fondamentali di questo telefono: la grande autonomia e il fatto di essere una versione meno potente di Moto G8 Power (lanciato due mesi fa).
Caratteristiche tecniche Motorola Moto G8 Power Lite
Schermo: 6,5″ 720 x 1.600 pixel (LCD TFT IPS HD+ 20:9)
CPU: MediaTek Helio P35 (octa-core, 4 x 2,3 GHz e 4 x 1,8 GHz)
GPU: IMG PowerVR GE8320
Memoria interna: 4 GB RAM / 64 GB espandibili tramite microSD fino a 256 GB
Fotocamere posteriori: Principale: 16 MP (f/2.0, 1μm)
Profondità: 2 MP (f/2.4, 1.75μm)
Macro: 2 MP (f/2.4, 1.75μm)
Fotocamera frontale: 8MP (f/2.0, 1.12μ)
Connettività: Bluetooth 4.2, Wi-Fi b/g/n
Batteria: 5.000 mAh, ricarica da 10 W
Dimensioni: 164,94 x 75,76 x 9,2 mm
Peso: 200 grammi
OS: Android 9
Altro: Sensore di impronte digitali, jack audio, porta microUSB, Dual SIM
La grande batteria, secondo Motorola, permetterebbe di ascoltare musica per 100 ore o guardare video per 19 ore. Peccato per la presenza di Android 9, quando il fratellone Moto G8 Power è stato lanciato già con Android 10 a bordo. Ma, a dire il vero, è un altro il dettaglio che fa storcere di più il naso: la presenza della porta microUSB, che ormai dovrebbe essere un rimasuglio del passato. Ah, e manca anche l’NFC, però almeno è presente il jack audio.
Motorola Moto G8 Power Lite arriverà “nelle prossime settimane” ad un prezzo non ancora annunciato. Sempre, ovviamente, che vi interessi questo modello: forse proprio l’incognita del prezzo ci dirà se questo smartphone potrà ritagliarsi una fettina di mercato. Per maggiori informazioni, vi consigliamo di fare un salto sulla pagina ufficiale del sito di Motorola.
Il prodotto pensato per la produttività e la creatività in movimento ha un gran bel design, ma l’architettura ARM presenta ancora qualche limite
Diciamo subito che il Surface Pro X di Microsoft è probabilmente l’oggetto più simile all’iPad Pro ma nel mondo Windows. Quindi i punti di forza sono evidenti e immediati: produttività eccellente anche in movimento, relax e multimedia senza limitazioni. È un dispositivo evoluto, ma non è perfetto.
La versatilità è indubbiamente uno dei suoi punti di forza, lo è però davvero solo usando la tastiera opzionale Signature Keyboard con Slim Pen. Solo così infatti il dispositivo può essere utilizzato nelle sue prerogative 2-in-1, tablet e/o notebook. Ma in questo modo il prodotto si imbolsisce e all’eccellente peso della sola tavoletta, che si ferma a 774 grammi, si devono aggiungere altri 281 grammi della tastiera.
Nessuna sbavatura riguarda invece il design, bello, elegante, solido e rifinito come un vero prodotto di lusso. Si apprezza non solo lo spessore di appena 7 millimetri ma anche il generoso display da 13 pollici con risoluzione 2880 x 1920 in formato 3:2 che colpisce per i riflessi molto contenuti. Un applauso lo merita il Kickstand, l’aletta posteriore che si alza per consentire di appoggiare il tablet sul tavolo, regolando l’inclinazione a piacimento.
Qualche dubbio di efficacia la ipotizziamo in riferimento alle porte e gli ingressi del Surface Pro X. Se infatti abbiamo apprezzato la scomparsa della vecchia e obsoleta Usb Type-A, sostituita da due Usb Type-C, rimpiangiamo la scomparsa dello slot per le schede microSD. Decisamente incomprensibile e azzardata è invece la rimozione del jack per le cuffie, accessorio che almeno sui tablet non sembra affatto desueto.
Va detto, non come giustificazione, che il Surface Pro X sprigiona un eccellente audio sfruttando gli speaker integrati. Non del tutto chiara è anche la scelta di mantenere il connettore proprietario per la ricarica del tablet. In questo modo è necessario portarsi dietro un alimentatore non certo compatto e leggero. E’ vero che la ricarica può avvenire anche usando gli ingressi Usb, a questo punto però tanto valeva prevedere una porta in più e un alimentatore più compatto.
Elemento distintivo è invece la presenza della connettività LTE grazie allo slot per la sim posta nella porzione posteriore, facile da raggiungere e da gestire. Questo vuol dire che la produttività aumenta sensibilmente in mobilità ed è un sicuro asset per chi svolge attività on the go. Bene, molto bene, anche utilizzo della penna integrata nella tastiera opzionale o acquistabile come accessorio.
Proprio l’uso della Slim Pen, riprogettata dal punto di vista del design rappresenta un valore tangibile specialmente per i creativi. Ora la penna, piatta come le matite per falegnami, si aggancia in modo magnetico nell’apposita fessura della tastiera e si ricarica in modo automatico. La scrittura è estremamente precisa, senza latenza e i professionisti del disegno apprezzeranno sicuramente i 4096 livelli di pressione e i diversi gradi d’inclinazione.
Ora veniamo al tema centrale di questo prodotto, ovvero le prestazioni. Nel complesso l’esperienza è soddisfacente ma l’architettura ARM che lo caratterizza, quindi con SoC SQ1 che Microsoft ha sviluppato insieme a Qualcomm ha sia dei limiti che delle potenzialità. La questione è piuttosto tecnica ma possiamo sintetizzarla in tre punti. Il primo è che su questo tablet è presente un vero e proprio Windows 10, quindi interfaccia utente ed esperienza d’uso sono assimilabili a qualsiasi pc.
Il secondo è che sulla piattaforma Windows on ARM però non possono essere installati tutti i software che girerebbero su un laptop tradizionale. Totalmente inibiti sono quelli iscritti esclusivamente per i sistemi x64, si possono invece emulare i programmi a 32 bit, ma girano un po’ con il freno a mano perché necessitano tecnicamente di una emulazione. Tradotto: molte app non funziono (almeno per il momento) o funzionano senza brillare.
Terzo punto, perché allora la scelta di un processore ARM? E’ sicuramente un’opzione interessante come alternativa a Intel, inoltre offre maggiore efficienza che si traduce in consumi ridotti. Consente anche di alleggerire i dispositivi e assicura una più semplice integrazione del modulo LTE. Ma se in futuro sempre più sviluppatori decideranno di ottimizzare programmi e app per questa piattaforma, al momento il recinto operativo è piuttosto ristretto. Per esempio Adobe sta lavorando sui suoi cavalli di battaglia (Photoshop, Lightroom, ecc…) però ci vorrà ancora del tempo.
Dunque, in conclusione, vale la pena l’acquisto di Surface X Pro? Chi punta a leggerezza e affidabilità e si limita ad applicazioni tipicamente Office, può trovare un ottimo alleato. Lo è anche, certamente, per i chi lavora sui disegni artistici. Nessuna grossa limitazione si riscontra nell’uso delle app multimediali. Inoltre c’è l’indubbio plus della connettività LTE a bordo, elemento che può fare la differenza in contesti specifici.
Deve però essere un acquisto consapevole, l’utente cioè deve avere chiaro che esistono dei limiti e che non tutte le applicazioni e i programmi funzionano o girano al meglio. Inoltre le 13 ore dichiarate da Microsoft come autonomia massima, in realtà si fermano a 8 con un utilizzo normale. Inoltre il prezzo non è una questione secondaria. Si parte da 999 euro per la versione base (8+128 GB) e si arriva a 1.799 euro per la versione top di gamma (16+512 GB). A cui si dovrebbero aggiungere 299 euro di tastiera. Insomma, la cifra diventa importante.
Ci risiamo. Anche il nuovo aggiornamento a iOS 13.4, oltre ad introdurre nuove ed interessanti funzionalità, presenta una serie di bug prontamente segnalati dagli utenti dell’iPhone. Problemi che, a quanto sembra, la Apple ha già dichiarato di correggere a breve con il rilascio di un nuovo update, iOS 13.4.1.
Il problema maggiore è stato segnalato dalla nota rivista americana Forbes che ha individuato un preoccupante bug che consentirebbe ai dati di rimanere accessibili utilizzando la VPN. In particolare, le informazioni contenute sull’iPhone come i file multimediali, i contatti e, cosa più grave, le password, potrebbero essere accessibili a dei malintenzionati digitali che potrebbero bypassare il blocco di una connessione con la VPN attivata. Cosa che in pratica vanifica il funzionamento principale della VPN, ossia quello di proteggere i dati personali degli utenti quando accedono al Web.
Le falle del nuovo aggiornamento
iOS 13.4 ha fatto il suo debutto da pochi giorni, ma gli utenti già iniziano a segnalare i primi problemi. Quello più grave riguarda il malfunzionamento della VPN che a quanto sembra non protegge i dati degli utenti mentre navigano online. Un malfunzionamento che già in passato era stato segnalato ad Apple e che ora gli sviluppatori sono pronti a sistemare con una patch ad hoc.
Un altro strano errore segnalato dagli utenti è relativo al segno “+” che, dopo essere stato digitato nel campo riservato alla ricerca su Google viene cancellato automaticamente e sostituito da uno spazio. Stranamente questo bug si verifica solo sulla pagina di ricerca di Mountain View, mentre sugli altri motori di ricerca non accade. Un errore fastidioso che accade quando, ad esempio, si effettua una ricerca con una parola che comprende il “+” come, ad esempio, sta accadendo in questi giorni con “Disney +“, la nuova piattaforma di video streaming della Disney. Questo bug dovrebbe essere però risolto e corretto lato server, in quanto dovrebbe riguardare la maniera in cui il browser Safari di casa Apple permette la codifica delle ricerche.
iOS 13.4: le novità introdotte
La nuova versione del sistema operativo iOS 13.4 introduce diverse novità. Finalmente Apple ha aggiunto il supporto al trackpad e al mouse per iPad, non solo per gli ultimi modelli dotati di scanner LiDAR, ma anche per alcuni dispositivi appartenenti alle generazioni precedenti. In questa maniera è possibile utilizzare il tablet della mela morsicata come se fosse un laptop attraverso l’uso delle gesture, oppure sfruttando il puntatore. L’importanza di questo aggiornamento consiste nel fatto che non solo tastiere e mouse prodotti dall’azienda di Cupertino saranno supportate da questa nuova funzione, ma anche mouse USB e tastiere Bluetooth di terze parti.
L’aggiornamento ha poi reso disponibili nuove Memoji, ha ottimizzato l’interfaccia e i controlli in Mail, oltre ad incrementare nuove funzionalità nell’app File per limitare e gestire l’accesso, modificare i file e le cartelle condivise.
Quando viene lanciato un nuovo smartphone ci si domanda sempre se questo arriverà e come, anche nel nostro mercato. Di recente Redmi ha lanciato i mid range Note 9 Pro Max e Note 9 Pro, quest’ultimo arrivato sul mercato globale come Redmi Note 9S, dispositivo che però non è stato accolto nel migliore dei modi nonostante una scheda tecnica di tutto rispetto. A rianimare l’hype ci pensa un rumors che sembra suggerire l’arrivo di una nuova variante global che equipaggerà un processore MediaTek.
Ebbene si, un processore che per molto tempo è stato bistrattato dal popolo tech, ma che invece ha saputo stupire proprio sulla precedente generazione, ossia con il Redmi Note 8 Pro, tanto da diventare un vero best seller nei vari negozi online.
In arrivo un nuovo Redmi Note 9 Pro per il mercato global con CPU MediaTek e ricarica rapida a 22.5W
Il rumros però potrebbe avere una conferma, vista la recente certificazione 3C proveniente dalla Cina, che ci mostra un nuovo dispositivo Redmi, il modello M2003J15SC, il quale dovrebbe anche godere del supporto alla ricarica rapida a 22,5 W. La certificazione non da conferme che si tratti di un nuovo device appartenente alla famiglia Redmi Note 9 / 9 Pro, ma in precedenza avevamo assistito ad un ulteriore certificazione da parte del MIIT, che suggeriva proprio come nome Redmi Note 9 Pro e che questo era dedicato al mercato globale.
Da entrambe le certificazioni non mergono ulteriori specifiche se non che il misterioso smartphone non godrà di connettività 5G ma bensì l’attuale 4G, notizia a mio avviso positivo perchè significherebbe avere a che fare con un terminale a basso costo su cui l’azienda potrebbe puntare con l’aggiunta di altre caratteristiche hardware che in combinata al processore MediaTek potrebbero decretare il presunto Redmi Note 9 Pro Global un degno successore dell’attuale Redmi Note 8 Pro.
Si spera soltanto che Redmi punti su una CPU MediaTek Dimensity 800L oppure il più potente Dimensity 1000, ma al momento non ci resta che attendere nuovi sviluppi che non tarderemo di raccontarvi nel nostro blog.