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XBOX SERIES X COME PS5? "TRANSIZIONI ISTANTANEE" GRAZIE ALLA RAM, SECONDO UNO SVILUPPATORE

Il CEO Senior di Wild Sphere, Terry Malham, offre alla redazione di GamingBolt il suo punto di vista sui benefici apportati dalla RAM GDDR6 di Xbox Series X nella gestione dei caricamenti dei videogiochi nextgen, una discussione che interessa anche PS5 in virtù dell'impiego delle medesime memorie.

Nel fornire il suo giudizio al riguardo, Malham spiega che quella di Xbox Series X "è una memoria di velocità superiore rispetto a quella della generazione precedente, un fattore che aumenterà le prestazioni generali dei giochi. Altrettanto importante è poi il quantitativo di memoria RAM presente sulla console, ossia 16GB".

A detta di Malham, il balzo prestazionale garantito dalle nuove memorie RAM di Xbox Series X e, conseguentemente, di PS5, consentirà a molti sviluppatori di "far girare i loro giochi interamente all'interno della RAM, consentendo transizioni istantanee". Tale situazione potrebbe facilmente verificarsi in quei titoli indie o di dimensioni più contenute che non richiedono un eccessivo spazio di archiviazione su hard disk o SSD, come nel caso specifico delle console nextgen di Sony e Microsoft.

Pur constatando come Microsoft abbia deciso di suddividere tale quantitativo di memoria RAM tra giochi (13GB) e sistema operativo (3GB), e non avendo ancora ben chiara la soluzione adottata in tal senso Sony per gestire le risorse di sistema di PlayStation 5, le dichiarazioni di Terry Malham vanno a riallacciarsi inevitabilmente alla diatriba sorta in questi giorni sul confronto tra le specifiche hardware di PS5 e Xbox Series X. Il dibattito sulla capacità delle due piattaforme, soprattutto in relazione alla velocità dell'SSD e alla differenza tra TeraFlops, sembra perciò essere destinato a proseguire fino all'uscita di PS5 e Xbox Series X e forse anche oltre, con le immancabili comparative tra i giochi multipiattaforma.

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LG V60 ThinQ 5G sta per arrivare in Italia ed il prezzo è bellissimo

LG V60 ThinQ sta per arrivare in Italia, in un call conference con i rappresentanti dell’azienda per il nostro paese, ci hanno effettivamente confermata la commercializzazione sul territorio entro la fine del prossimo mese ad un prezzo molto interessante.

Il nuovo smartphone, che doveva essere presentato direttamente presso il MWC 2020 di Barcellona (però rimandato a causa del Coronavirus), presenta caratteristiche tecniche davvero rivoluzionarie, a partire dall’ampissimo display OLED FullVision da 6.8 pollici con notch a goccia, passando comunque per la possibilità di utilizzare il dual screen (accessorio venduto a parte) e da collegare direttamente al dispositivo.

La batteria si prospetta essere di qualità elevatissima, i 5000mAh garantiranno una durata notevole, con standby fino a 180 ore e 14 ore in conversazione, nonché piena compatibilità con ricarica wireless da 9W.

Il comparto fotografico è da top di gamma assoluto, troviamo una doppia fotocamera con sensore da 64MP e grandangolare da 13 megapixel, affiancato dal sensore Time of Flight. Le specifiche ovviamente non terminano qui, per conoscerlo da vicino leggete il nostro articolo completo.

LG V60 ThinQ 5G: ecco quanto costerà

Arriviamo alla domanda da un milione di dollari, la diffusione sul territorio avverrà a partire dalla fine del prossimo mese (aprile 2020) ad uno dei prezzi più aggressivi di sempre, pensate, sarà infatti in vendita a meno di 1000 euro in versione completamente no brand.

Ora non ci resta che attendere di poterlo provare di persona per vedere l’ottimo lavoro compiuto da LG, nel frattempo vi invitiamo ad avviare il video inserito qui sotto con tutte le novità raccontateci direttamente dall’azienda.

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Xperia 1 II, sensori fotografici Sony e Samsung e memoria UFS 3.0

Xperia 1 II, nuovo smartphone dell’azienda presentato poco più di un mese fa, sembrerebbe avere delle inedite caratteristiche tecniche non svelate in fase di presentazione. In particolare dal punto di vista del comparto fotografico e dello storage interno.

In seguito alla decisione di annullare la partecipazione all’evento del Mobile World Congress di Barcellona, Sony ha presentato il nuovo smartphone tramite diretta streaming mostrando alcune delle caratteristiche che contraddistinguono il nuovo dispositivo.

Tra queste, il comparto fotografico è uno dei punti forti su cui l’azienda ha voluto porre particolare attenzione: Xperia 1 II dispone infatti di due sensori prodotti dalla stessa Sony e due sensori realizzati da Samsung. Nello specifico, un sensore principale Sony IMX557 da 12 Megapixel 24mm f/1.7 e un sensore ultra grandangolare Sony IMX363 da 12 Megapixel 16mm f/2.2 . Il teleobiettivo implementato è invece un sensore Samsung ISOCELL S5K3T2 da 12 Megapixel 70 mm f/2.4. Troviamo infine un ulteriore sensore Samsung S5K4H7 utilizzato per la fotocamera frontale da 8 MP 24mm f/2.0.

La caratteristica inedita per l’Xperia 1 II sembrerebbe dunque il sensore principale IMX557, sensore molto simile all’ IMX555 che l’azienda Samsung ha deciso di montare sui nuovi flagship della serie S20 da poco presentati.

Non dimentichiamo che Xperia 1 II è il primo device ad essere in grado di offrire funzioni di tracking AF/AE a 20 FPS, con calcolo continuo AF/AE 60 volte al secondo ed infine Real-time Eye AF che si basa sul riconoscimento tramite AI.

Con riferimento allo storage interno, secondo quanto emerso da Androbench, la memoria UFS 3.0 implementata sul dispositivo ha una velocità di lettura e scrittura di elevata velocità.

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Cosa è Windows Polaris

Per quanto possiamo aggiornarlo ogni mese, scaricando e installando tutti i suoi problematici update, Windows 10 è un sistema operativo vecchio. Disponibile da fine luglio 2015, Windows 10 ha già cinque anni ma in realtà ne ha molti di più: è infatti l’erede e l’evoluzione di Windows 8.1, e ancor prima di Windows 7 e Vista.

Ma, a dirla tutta, se guardiamo all’interfaccia e all’impostazione di base si potrebbe tornare indietro fino a Windows XP, un sistema operativo che un adolescente di oggi non ha mai usato. E questo, a lungo andare, potrebbe diventare un grosso problema per Microsoft che, nel frattempo, deve continuare a sviluppare i sistemi operativi delle sue console Xbox, dei dispositivi wearable come HoloLens e dei futuri device mobili Surface, anche pieghevoli. La soluzione a queste sfide? In realtà sono tre: Windows Core OS, Windows Polaris, Andromeda OS. Nulla di tutto questo è ufficiale, ma di tutto questo si parla ormai sempre più insistentemente.

Windows Core OS

L’unica traccia ufficiale di Windows Core OS è il profilo Linkedin Naim Ayat, ingegnere Microsoft che descrive il suo lavoro così: “Sono nel team di sviluppo di Windows Core OS: la base delle future versioni di Windows 10, Windows Mixed Reality (HoloLens) e del sistema operativo Xbox“. Windows Core OS, per quanto se ne sa al momento, sarà il cuore dei futuri sistemi operativi di Microsoft: unico per tutti gli OS, da personalizzare con appositi moduli in base a dove dovrà essere installato. Le due principali implementazioni di Windows Core OS saranno Windows Polaris e Andromeda OS.

Windows Polaris

Sempre in base alle indiscrezioni, Windows Polaris è il futuro erede di Windows 10 Home: un sistema operativo dedicato ai computer domestici, molto più snello dell’attuale Windows 10 e con un’interfaccia più accattivante e immediata per i giovani. App come Notepad e Paint dovrebbero sparire, così come il supporto al fax, mentre il vecchio Pannello di Controllo dovrebbe essere sostituito da una app Impostazioni più moderna e funzionale. Destino simile anche per Esplora file. Ancora molti dubbi se, insieme a queste piccole modifiche, ne arriverà anche una molto più grande: la fine del supporto alle app a 32 bit.

Andromeda OS

Andromeda OS sarà il sistema operativo dedicato ai dispositivi mobili con form factor alternativi. Quindi i pieghevoli di vario tipo e i dual screen. Anch’esso basato sul nocciolo di Windows Core OS, porterà grandi novità in fatto di interfaccia utente. È da tempo oggetto dei leak più disparati ma, al momento, di questo sistema operativo si sa pochissimo.

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Royole FlexPai 2 svelato: sparisce la piega sul display pieghevole

Royole FlexPai 2 è stato svelato ufficialmente. Parliamo del successore del primo vero smartphone pieghevole al mondo. La presentazione si è concentrata sugli aspetti peculiari del dispositivo, ossia display e cerniera, omettendo i dettagli tecnici più classici. Sulla scheda tecnica, la società si è limitata a riferire della presenza dello Snapdragon 865 di Qualcomm con tanto di supporto 5G e di quattro fotocamere. Nessun’altra informazione. Passiamo dunque a scoprire quali sono le novità relative allo schermo flessibile.

FlexPai 2 ha uno schermo da 7,8 pollici con fattore di forma di 4:3 quando è completamente aperto. Il display pieghevole – definito Cicada Screen – è stato reso più sottile e flessibile mantenendo al tempo stesso un elevato grado di resistenza nel tempo. Secondo quanto riferito da Royole, infatti, dovrebbe resistere a 200 mila piegature. Il raggio di curvatura è migliorato passando dai 3 mm della generazione precedente a quello attuale di 1 mm. Questo comporta un’eliminazione quasi totale di un elemento che ha sempre fatto storcere il naso agli utenti: la piega visibile al centro del pannello.

Il pannello beneficia anche di un aumento di luminosità, contrasto, gamma di colori e angolo di visione, che sono ulteriormente migliorati grazie a un nuovo chip driver personalizzato. Per i più esperti, si parla di un valore JCND (Just Noticeable Color Difference) inferiore a 0,6 a un angolo di visione di 30°. Per quanto riguarda la cerniera, invece, la grande novità riguarda la possibilità di bloccarla in qualsiasi posizione lasciando scegliere all’utente l’angolo di visuale che preferisce. In pratica, è possibile muovere il display come facciamo con i nostri laptop. Come già detto, non sono stati forniti altri dettagli in merito al dispositivo.

Royole infine ha annunciato una partnership con ZTE, il che ci porta a pensare che probabilmente presto vedremo il display Cicada Screen su altri dispositivi. Chissà dunque se la società è pronta a fornire la propria tecnologia anche ad altri produttori. Staremo a vedere!

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