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Apple rilascia la beta 4 di iOS 13.3, iPad OS 13.3, watchOS 6.1.1 e tvOS 13.3

Da pochi minuti, ad un’ora del tutto inusuale rispetto al solito, Apple ha rilasciato la nuova beta 4 di iOS 13.3, iPad OS 13.3, watchOS 6.1.1 e tvOS 13.3

Tutte le beta in oggetto sono al momento disponibili unicamente per sviluppatori ma come suggerito da 9to5mac è probabile che nelle prossime ore possa fare la sua comparsa anche qualche beta pubblica.

Per accedere alle beta per sviluppatori ricordiamo che è necessario essere in possesso di una sottoscrizione attiva al programma Apple Developer, che consente l’accesso al programma beta e quindi alla possibilità di installare le nuove release.

Al momento sembra che queste nuove beta portino solamente bugfix e aggiornamenti alle prestazioni, il che ci porta a pensare che Apple sia ormai pronta per il rilascio pubblico dei nuovi minor updates dei suoi sistemi operativi. Vedremo nei prossimi giorni

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DISPONIBILE ELEMENTARY OS 5.1 “HERA”: ARRIVA IL SUPPORTO PER FLATPAK

Il team di elementary OS ha annunciato l’arrivo di elementary OS 5.1 Hera. elementary OS è un’alternativa a Windows e macOS che si caratterizza per l’estrema velocità e per la bellezza della UI, non nascondo che mi piace molto. E’ completamente open source e pone molta attenzione alla privacy degli utenti.

Hera è un aggiornamento che arriva dopo oltre un anno di sviluppo: introduce migliorie e nuove funzionalità oltre a componenti aggiornati e ad un nuovo artwork.

Ve lo avevo già preannunciato in un precedente articolo: a partire da questa release è presente, di default, il supporto per Flatpak. Le Flatpak apps possono essere installate direttamente dall’AppCenter del sistema operativo. Per gestire il caso in cui un’app fosse disponibile per il download da più fonti (es: AppCenter, repo, Flatpak) è stato predisposto un drop down menu che permette di selezionare la fonte preferita.

Inoltre gli aggiornamenti alle Flatpak app installate attraverso l’AppCenter sono gestite dallo stesso parallelamente agli altri aggiornamenti. Per intenderci non c’è un’app separata per gestire gli update come avviene su Ubuntu (che richiede di andare in Ubuntu Software > Updates).

Se la compatibilità con Flatpak è garantita non la è quella con repo di terzi come Flathub. Questo significa che non è possibile cercare e installare applicazioni presenti su Flathub.

Per gestire le cose al meglio gli sviluppatori hanno pensato di implementare una nuova applicazione che gestisca i file .flatpakref scaricati da siti come Flathub. Il Flatpak handler è stato battezzato Sideload: si tratta di un utility dotata di GUI che consente di installare le Flatpak apps in un click. La scelta di creare un’app dedicata alla gestione dei Flatpak va nella direzione della sicurezza:

Piuttosto che incoraggiare gli utenti ad usare impropriamente il terminale aggiungendo PPA poco sicuri o installando pacchetti che finiscono con l’avere i privilegi di root abbiamo creato un’utility che permette di installare facilmente le Flatpak apps.

queste le parole di Cassidy James Blaede, co-founder e CXO di elementary.

Elementary OS 5.1 “Hera”

Tralasciando l’arrivo del supporto per Flatpak un’altra novità importante è l’aumento della velocità dell’AppCenter in una situazione in cui vi sono molti processi in esecuzione. Si parla addirittura di un incremento prestazionale pari a 10 volte rispetto a elementary OS 5.0 “Juno” in alcune condizioni. Sempre nell’AppCenter è presente una nuova animazione per gli screenshot, migliorato il supporto offline e introdotti nuovi bottoni per la navigazione (avanti/indietro).

Una delle prime cose che si nota installando elementary OS 5.1 “Hera” è il nuovo login screen greeter. Funziona meglio con display HiDPI e avvisa se Caps o Num Lock sono attivi. Migliorata anche l’opzione “Login as Guest”, lo switcher è più intuitivo da usare.

Onboarding è una nuova app che facilita l’impostazione di alcuni parametri del sistema operativo: gestione della privacy, abilitazione di impostazioni come Night Light o la cancellazione automatica dei file temporanei. Presenti grosse migliorie anche per i pannelli di System Settings (Sound settings, Mouse & Touchpad settings, Desktop Appearance settings, Displays settings, Bluetooth settings, Date & Time settings, Language & Region settings, Network settings, Power settings, Security & Privacy settings).

Inoltre praticamente tutte le app native hanno qualche modifica di cui parlare: il calendario è stato rivisitato, la Camera è più veloce e NextCloud (a proposito, interessanti le parole del fondatore di NC su Linux) è stato integrato nell’app Files.

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Android 11 R potrebbe non spegnere il Bluetooth in modalità aereo

Android 11 R potrebbe includere una piccola ma significativa novità nella logica di attivazione della modalità aereo, che finalmente non disattiverà più anche la radio Bluetooth. L'hanno scoperto i ragazzi di xda-developers, frugando nel codice sorgente del sistema operativo. A quanto pare, Google intende fare le cose come si deve - vale a dire che il Bluetooth non sarà disattivato quando il sistema rileverà la connessione di auricolari o apparecchi acustici senza fili.

La modifica è sostanzialmente il frutto dei tempi che cambiano. Da un lato, il motivo principale che ha portato alla nascita della modalità aereo tanti anni fa - e cioè il fatto che i cellulari potevano causare pericolose interferenze ai sistemi di navigazione di bordo degli aeroplani - è stato in larga parte risolto, tanto che negli ultimi anni le restrizioni sull'uso dei dispositivi elettronici a bordo si sono rilassate moltissimo, anche se non tutti sono entusiasti; dall'altro, sempre più consumatori fanno ricorso alle cuffie senza fili - vuoi perché molti modelli di smartphone popolari, primi fra tutti gli Apple iPhone, non hanno più il jack, vuoi perché le soluzioni true wireless offrono finalmente il giusto equilibrio tra funzionalità e praticità d'uso da spingere la massa a fare il passo avanti (e anche qui la vera protagonista di questa rivoluzione è Apple, con i suoi AirPods).

Android 11 R arriverà probabilmente sui Pixel tra una decina di mesi, ma i lavori sono già iniziati da qualche tempo. È chiaramente troppo presto per affermare con certezza che la modifica alla modalità aereo verrà effettivamente ufficializzata, ma diciamo che sarebbe ora.

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Windows 10 2004 è il nome del prossimo feature update

Il prossimo major update di Windows 10 in arrivo nella primavera 2020, conosciuto con il nome in codice 20H1, ha finalmente un “nome di versione”: si chiama Windows 10 2004. Due giorni fa è stata rilasciata la build 19033 nei canali Fast e Slow di Windows Insider e nelle note di rilascio Microsoft ha confermato che il nome della prossima versione del suo sistema operativo è Windows 10 2004.

“Gli Insider dall’occhio fino sicuramente noteranno che da questa build, 20H1 sarà identificato come versione 2004. Abbiamo scelto di utilizzare 2004 e non 2003 come versione per eliminare la confusione con i nomi di prodotti usciti in precedenza (come Windows server 2003)”.

Il watermark “Windows Insider” solitamente presente nelle build Insider, nell’angolo in basso a destra del desktop, non è presente in quest’ultima build, ha aggiunto Microsoft, ma ciò non significa che lo sviluppo e il lavoro sulla prossima versione di Windows siano già terminati. Non dovremmo però essere lontani dalla conclusione.

Windows 10 2004 dovrebbe arrivare sui PC con il nome Windows 10 May 2020 Update, almeno stando a precedenti indiscrezioni e se Microsoft rispetterà la cadenza tenuta finora. In base a voci di corridoio, la nuova versione di Windows dovrebbe essere finalizzata (RTM, Release to Manufacturing) nel mese di dicembre, tre mesi in anticipo rispetto a quanto visto finora.

Un cambiamento che sarebbe frutto della scelta di Microsoft di spostare Windows sotto il controllo del team Azure per allineare i cicli di sviluppo.

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Windows 10, Microsoft non lo aggiornerà per chi ha installato certe versioni di Avast e AVG

Microsoft ha fermato gli aggiornamenti di Windows 10, versioni 1909 e 1903 per gli utenti degli antivirus Avast e AVG con installate le versioni 19.5.4444.567 o precedenti. Per riattivare gli aggiornamenti del sistema operativo bisogna aggiornare i due programmi. Per farlo basta andare sulle pagine ufficiali dei due antivirus.

AVG

Avast

Anche se è la prima volta che Microsoft segnala problemi di compatibilità con AVG e Avast, è da agosto 2019 che alcuni utenti riportano di non riuscire ad aggiornare il sistema operativo.

Microsoft ha imposto il blocco alle vecchie versioni dei due antivirus per non meglio specificati problemi di sicurezza. Da notare che Avast ha acquisito AVG nel 2016, quindi attualmente stiamo parlando della stessa compagnia.

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