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AMD Radeon RX 5700, il lancio dei modelli custom si avvicina

Dopo il lancio ufficiale avvenuto all'ultima E3 di Los Angeles | AMD @ E3 2019: GPU Radeon RX 5700 Series e CPU Ryzen 9 3950X | Prezzi | i partner AMD sono pronti a proporre le prime varianti custom delle schede grafiche Radeon RX 5700 con GPU Navi, attese sul mercato per la metà di agosto | AMD Radeon RX 5700: primi modelli custom in arrivo a metà agosto.

A questo proposito, il ChinaJoy 2019 (Shanghai 2-5 agosto) è stato la vetrina ideale per le prime Radeon RX 5700 custom, in particolare per aziende come Yeston, XFX e PowerColor; a queste si aggiungono poi altri produttori come ASUS, ASRock, MSI e HIS, pronti a rispondere con ulteriori soluzioni personalizzate.

La cinese Yeston ha mostrato all'evento di Shanghai la nuova lineup composta al momento da 3 modelli, tutti con GPU Radeon RX 5700 XT, indirizzati al segmento dell'eSports e in particolare ai team femminili. Le tre schede presentano un design particolare con nomi altrettanto curiosi (SAKURA, Game Master Women e Cute Pet), di queste due utilizzano un dissipatore a tripla ventola e una a doppia ventola di raffreddamento. Il prezzo delle Yeston RX 5700 XT sul mercato cinese è di 3299 yaun.

XFX ha svelato invece la Radeon RX 5700 XT Black Wolf Edition, caratterizzata da un dissipatore a doppia ventola con logo retroilluminato sulla parte laterale. Dalle immagini a disposizione si nota che l'azienda ha dotato questa scheda di un generoso corpo dissipante in alluminio, affiancato a un backplate e a un particolare design aerodinamico che dovrebbe contribuire a migliorarne l'efficienza.

La scheda è alimentata da due connettori PCI-e 6+8pin e ha un prezzo inferiore alla proposta Yeston, ossia 3099 yuan (392 euro).

PowerColor invece è pronta con l'ennesimo restyling dell'ormai famigerata Red Devil, soluzione rivolta soprattutto agli overclocker e solitamente molto propensa a sopportare parametri fuori specifica. Come per gli altri modelli, non sono note le specifiche tecniche ma molto probabilmente siamo di fronte a una GPU overcloccata di fabbrica.

La PowerColor Radeon RX 5700XT Red Devil monta un generoso dissipatore a tripla ventola con heatpipe in rame e corpo in alluminio; è presente anche un backplate dotato di retroilluminazione RGB. Al momento non è trapelato nessun dettaglio sul prezzo.

ASUS ovviamente non si farà trovare impreparata e di sicuro proporrà due varianti custom per le nuove Radeon RX 5700. Stando a quanto riporta hardware.info, il produttore taiwanese presenterà la Radeon RX 5700 XT ROG Strix (niente RX 5700 liscia per il momento) e due modelli TUF Gaming X3, Radeon RX 5700 e Radeon RX 5700 XT.

Il modello di punta, ASUS ROG Strix RX 5700 XT, offrirà il meglio delle tecnologie ASUS: DirectCU III, Dual-BIOS, VRM rinforzato, LED RGB etc. Le due versione TUG Gaming X3 invece avranno un design più sobrio, ma comunque ad alto profilo; a bordo è previsto un dissipatore con top in alluminio e tre ventole di raffreddamento, oltre a tutte le opzioni previste dalla linea ad alta affidabilità ASUS TUF.

Oltre ad ASUS, anche altri partner taiwanesi AMD sono vicini al lancio dei nuovi modelli Radeon RX 5700: MSI ha mostrato le nuove RX 5700 XT Evoke e Mech, ASRock è pronta con la serie Challenger, mentre HIS risponde con le RX 5700 IceQ X2. Attualmente non abbiamo dettagli sui prezzi di questi ultimi modelli, tutti caratterizzati da un design a doppia ventola e probabilmente appartenenti a una fascia di prezzo inferiore alla proposta ASUS.

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Google e ARM inventano le MTE per rendere Android ancora più sicuro

Google e ARM stanno lavorando per ridurre le vulnerabilità di sicurezza di Android che originano da bug nella gestione della memoria, che secondo Google rappresentano più del 50% delle falle scoperte finora in Android 9 Pie. Con il nuovo Android Q sono state implementate alcune contromisure che aiutano a mitigare la pericolosità di queste falle, ma purtroppo intervenire solamente lato software non basta: servono modifiche importanti anche lato hardware.

Le due società hanno quindi sviluppato le MTE, o Memory Tagging Extension. L'obiettivo di questa feature hardware è diagnosticare con molta più facilità i cosiddetti memory safety bug, che sono relativamente comuni nei linguaggi usati per sviluppare app Android, come C e C++, ma sono difficili e dispendiosi in termini di tempo da individuare. Le MTE potranno operare in due modi:

Preciso: informazioni dettagliate e complete sulla violazione di memoria.

Impreciso: consuma meno risorse del processore e si può mantenere sempre attivo.

Android dispone di un tool integrato, chiamato ASan (Address Sanitizer) il cui scopo è proprio rilevare i problemi relativi alla memoria. Con Android Q e in determinati dispositivi, sarà disponibile una versione del tool che supporta l'accelerazione hardware (HWASan), e quindi sarà più veloce. Le MTE rappresentano un ulteriore step evolutivo - anzi, anche due o tre:

MTE fornisce una versione di ASan/HWASan che è più facile da usare per test di laboratorio. Troverà più bug in una frazione del tempo e a un costo inferiore, riducendo la complessità del processo di sviluppo.

Non ci sono tempistiche dettagliate sul rilascio di questi MTE, ma Google promette che Android sarà pronto a supportarli quando arriveranno nei primi prodotti finiti. Il colosso di Mountain View li ritiene talmente importanti che potrebbero diventare obbligatori su certi dispositivi. Ma qui si parla di futuro piuttosto lontano.

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Mail per macOS, come aggiungere un allegato sempre alla fine dei messaggi

Una comoda opzione in Mail che forse non conoscete permette di allegare documenti e file vari sempre e comunque alla fine dei messaggi, indipendentemente da dove è collocato il cursore mentre scriviamo la mail.

Mail consente come qualsiasi altra applicazione per la gestione della posta di allegare file alle mail, ad esempio documenti e foto. Per aggiungere un allegato basta scrivere o rispondere a un messaggio, e allegare il file facendo click sull’icona dedicata nella barra degli strumenti della finestra che permette di comporre il messaggio e selezionare il documento desiderato.

Per default il messaggio viene allegato nel punto del messaggio in cui ci troviamo con il cursore. Se non gradite questo comportamento, è possibile fare in modo che Mail inserisca gli allegati alla fine del messaggio stesso. Ecco come procedere:

Se volete farlo per il solo messaggio che state scrivendo:

Scegliete dal menu “Modifica” la voce “Allegati” e da qui “Inserisci allegati alla fine del messaggio”.

Se volete attivare questa opzione per tutti i messaggi che d’ora in poi scriverete:

Aprite Mail

Non aprite nessun messaggio, selezionate dal menu “Modifica” la voce “Allegati” e mettete il segno di spunta su “Inserisci allegati sempre alla fine del messaggio”.

Ricordiamo che con macOS 10.10 o successivi, è possibile utilizzare la funzione “Mail Drop” per inviare file che superano la dimensione massima consentita dal provider dell’ account e-mail. Mail Drop carica gli allegati di grandi dimensioni su iCloud, dove vengono codificati e archiviati per 30 giorni.

Se disponiamo di un account iCloud e abbiamo eseguito l’accesso a iCloud quando facciamo clic su Invia, Mail invia automaticamente l’allegato utilizzando Mail Drop. Gli allegati Mail Drop non rientrano nel conteggio dello spazio di archiviazione disponibile su iCloud.

Se non disponiamo di un account iCloud o se non abbiamo eseguito l’accesso, Mail chiede se utilizzare Mail Drop (seleziona “Non chiedermelo più per questo account” per utilizzare sempre Mail Drop).

Se un destinatario utilizza Mail con OS X 10.10 o versione successiva, gli allegati vengono inclusi nel messaggio. In altri casi, il messaggio include i link per scaricare gli allegati e la relativa data di scadenza.

Per attivare o disattivare Mail Drop per un account bqsta scegli Mail > Preferenze, fare clic su Account, selezionare l’account, fare clic su Avanzate, quindi selezionare o deselezionare “Invia allegati grandi usando Mail Drop”.

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Sul profilo hardware della fotocamera non c’è storia, Mate 30 Pro vince su Galaxy Note 10

La competizione sul comparto fotocamera tra Huawei e Samsung (ma non solo) va avanti da molti anni, e tra poco ci sarà un nuovo scontro: Galaxy Note 10 contro Mate 30 Pro. Ma chi vincerà? Il risultato finale non possiamo saperlo, ma possiamo fare delle congetture a partire dall’hardware.

Secondo Ice Universe, noto leaker, non c’è storia: i sensori di Mate 30 Pro sono decisamente più grandi rispetto a quelli di Note 10. Questo significa maggiore possibilità di catturare luce dalla scena, e quindi (ipoteticamente) di fare foto migliori anche in condizioni avverse.

Ma sappiamo tutti che l’hardware non è tutto: potrà il software colmare la differenza che arriva dall’hardware? Potremo saperlo presto. Certo è che Huawei punterà molto sul comparto fotografico, tanto da voler battere P30 Pro nella classifica di DxOMark. Chi vincerà?

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Ammirate i dettagli dei nuovi Samsung Galaxy Note 10 / 10+ negli ultimi render, in compagnia delle loro S Pen

Il noto leaker Evan Blass ha pubblicato da poco nuovi render delle due varianti del prossimo top di gamma in casa Samsung. Anche se la presentazione ufficiale è tra poco meno di una settimana, nelle immagini è possibile ammirare i vari dettagli di Galaxy Note 10 e Galaxy Note 10+. I due modelli sono praticamente identici, fatta eccezione per il sensore ToF presente sul retro del secondo, tuttavia non sappiamo ancora con certezza quale funzione supporterà.

Insieme ai telefoni è possibile anche vedere quali saranno gli abbinamenti di colore con le S Pen: mentre le colorazioni nera e bianca avranno un pennino in pendant, la versione con gradiente Aura Glow sembra che sarà accompagnata da una S Pen blu. Altra cosa curiosa che si nota dalle immagini è che sul fianco destro non sembra esserci alcun pulsante fisico. A questo punto, prendendo per buoni i render, possiamo ipotizzare che l’accensione/spegnimento sarà comandata dal lato sinistro oppure che Samsung abbia adottato almeno in parte quell’approccio buttonless di cui si è vociferato per un po’.

In attesa della presentazione ufficiale che dovrebbe confermare questi dettagli, potete scorrere la galleria qui sotto e cliccare su “File originale” per vedere le immagini alla massima risoluzione. Il design dei nuovo Galaxy Note merita una nota finale: le cornici sono davvero ridotte ai minimi termini, non solo lateralmente (anche grazie al vetro curvo del display), ma anche sul bordo superiore e inferiore. Infatti avete mai visto un chin così sottile?

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