Nuovo grande aggiornamento di sicurezza per Windows 10 e molti altri prodotti di Microsoft, in occasione del consueto “patch tuesday” rilasciato il secondo martedì di ogni mese. Questa volta le correzioni in totale sono 113 e riguardano 11 prodotti. Tra gli aggiornamenti ci sono anche le patch per tre pericolose vulnerabilità “zero-day“.
Almeno due di queste gravi vulnerabilità sarebbero note agli hacker, che le avrebbero già utilizzate in diversi attacchi. Per il resto, come sempre, i dettagli rimangono scarsi perché le informazioni sugli attacchi zero-day vengono generalmente tenute nascoste per giorni o addirittura settimane, per dare agli utenti il tempo di installare gli aggiornamenti software e impedire agli hacker di effettuare nuovi attacchi. Il fatto che una vulnerabilità sia stata già sfruttata, infatti, non vuol dire che è nota a tutti i cybercriminali e Microsoft non vuole e non deve diffondere informazioni su come hackerare un sistema operativo o un’app. Le tre vulnerabilità risolte sono state identificate con i codici CVE-2020-1020, CVE-2020-0938 e CVE-2020-1027. A queste si aggiunge la vulnerabilità CVE-2020-0968 che al momento sembrerebbe ancora ignota agli hacker. Alcuni di questi bug sono stati scoperti e comunicati a Microsoft dal team di sicurezza di Google.
La vulnerabilità CVE-2020-1020
Una vulnerabilità CVE-2020-1020 è presente nella libreria di Adobe Type Manager di Windows e consente agli aggressori di eseguire codice su sistemi vulnerabili. Gli attacchi possono essere eseguiti da remoto contro il sistema operativo Windows 10. I dettagli su questa zero-day sono diventati pubblici il mese scorso, ma la patch è stata rilasciata solo ora.
La vulnerabilità CVE-2020-0938
Anche la vulnerabilità CVE-2020-0938 riguarda la stessa libreria Adobe Type Manager di Windows. E’ un bug grave, simile al precedente, ma a differenza del primo fino ad oggi era rimasto segreto. Le mitigazioni Microsoft pubblicate il mese scorso, se applicate, hanno anche bloccato gli attacchi che sfruttano questo secondo bug.
La vulnerabilità CVE-2020-1027
Infine, la vulnerabilità CVE-2020-1027 è un bug grave presente direttamente nel kernel di Windows 10. Permette ad un hacker di prendere il controllo del kernel ed eseguire codice malevolo con i massimi privilegi. Di conseguenza, l’hacker può arrivare al controllo pressoché totale del nostro computer.
Insieme ai nuovi OnePlus 8 e 8 Pro, OnePlus ha annunciato anche il suo nuovo modello di auricolari wireless: parliamo di OnePlus Bullets Wireless Z. Si tratta di un paio di cuffie che riprendono il form factor delle precedenti Bullets Wireless, che rimangono tra gli auricolari con laccetto che ci avevano convinto di più in assoluto.
A proposito di form factor, ancora una volta troviamo il magnete per poter unire (e spegnere) gli auricolari quando non li usiamo; inoltre, uno dei punti di forza di queste OnePlus Bullets Wireless Z sembra essere l’autonomia: 20 ore in totale, ma soprattutto 10 ore di musica dopo soltanto 10 minuti di ricarica. Le OnePlus Bullets Z hanno poi certificazione IP55, il che garantisce che possono resistere tranquillamente sotto la pioggia.
Le OnePlus Bullets Wireless Z arriveranno a breve sul sito ufficiale di OnePlus e costeranno 49,95€. Saranno disponibili in 4 coloraizoni: nero, blu, menta e avena.
Windows 10 ha risolto molti dei problemi presenti nelle precedenti versioni del sistema operativo di Microsoft, rendendo i computer più veloci e scattanti. Un problema, però, è rimasto lo stesso: dopo un certo periodo di utilizzo il PC comincia a mostrare i primi segni di rallentamento, con i programmi che si aprono più lentamente. Purtroppo si tratta di un problema comune a molti dispositivi: lo stesso capita anche con gli smartphone Android. Come fare per velocizzare Windows 10?
Esiste una soluzione abbastanza semplice al problema: riportare il computer alle impostazioni di fabbrica. Nelle impostazioni di tutti i PC con Windows 10 esiste un’opzione che permette agli utenti di eliminare tutte le modifiche fatte con il tempo sul computer per farlo tornare alle prestazioni di un tempo. Si tratta di un’operazione abbastanza semplice, ma che necessita comunque di molta attenzione. In primis bisogna esser certi di avere a disposizione un backup di tutti i dati presenti sull’hard disk del computer: nel caso in cui il ripristino andasse storto, si potrebbero perdere tutti i file salvati. Ecco come fare il ripristino alle impostazioni di fabbrica con Windows 10.
Come velocizzare Windows 10
Prima di partire con il ripristino del computer vi suggeriamo di effettuare il backup dei dati presenti sull’hard disk. Si hanno diverse possibilità: salvare tutti i dati su un hard disk esterno oppure trasferirli su uno spazio cloud. Scegliete quello che meglio si adatta alla vostra situazione.
Eseguito il backup si può iniziare la procedura per fare il ripristino di Windows 10. Per prima cosa bisogna premere insieme i tasti “Windows + A“. Si aprirà la taskbar con le notifiche e in basso i tasti rapidi: premete su “Tutte le impostazioni” raffigurato dall’icona con la rotella. Si aprirà una finestra con le impostazioni di Windows 10 e dovete premere su “Aggiornamento e sicurezza” e poi su Ripristino (presente nella colonna di sinistra). A questo punto cliccate sul pulsante “Inizia” presente sotto la voce “Reimposta il PC”. Si aprirà un’ulteriore finestra nella quale dover scegliere tra mantenere i propri dati personali oppure rimuoverli tutti prima di effettuare il ripristino di Windows 10. La scelta che si effettua è molto importante perché comporta due strade differenti da seguire.
Optando di mantenere i propri dati personali, durante il ripristino non verrà cancellato nessun file presente nell’hard disk. Il sistema operativo offre, però, la possibilità di eliminare solamente qualche programma inutilizzato, in modo da liberare spazio.
Nel caso in cui, invece, si decida di cancellare tutti i file si deve essere sicuri di avere un backup a disposizione in modo da recuperare qualche documento importante in futuro. Questa seconda opzione è l’ideale nel caso in cui si decida di vendere il computer.
Una volta decisa la strada da seguire, basta premere su Ripristino per avviare il ripristino alle impostazioni di fabbrica di Windows 10. Vedrete che il computer tornerà a essere performante come all’inziio.
Presto potrebbero arrivare interessanti novità da parte di Microsoft: Surface Book 3 e Surface Go 2 sarebbero in lizza per essere i prossimi prodotti ad essere lanciati. Ma le domande più importanti sono: quali sono le specifiche? Sa soprattutto: quanto costeranno?
A rispondere a queste domande arriva una lista di un rivenditore, la quale mostra specifiche e, soprattutto, prezzo delle varie configurazioni. Ma partiamo con le specifiche:
Display: 13,5″ o 15″
CPU: Intel Core i5-10210U o Core i7-10510U
RAM: 8 / 16 / 32 GB
Memoria interna: 256 / 512 GB o 1 TB, SSD NVMe
GPU dedicata: fino ad una NVIDIA Quadro
I prezzi spaziano da poco più di 1.000€ fino a quasi 3.500€. Prezzi elevati ma tuttavia interessanti, se confrontati con la generazione attuale. L’unico dubbio riguarda la tassazione: se questa mancasse dai prezzi indicati dai rivenditori, forse la situazione si potrebbe ribaltare (non a favore di Surface Book 3).
D’altra parte, potreste voler acquistare il più economico Surface Go 2: schermo 1.800 x 1.200 pixel, 4 / 8 GB di RAM e 64 / 128 GB di SSD. Come CPU, potremmo trovare Pentium o Core m3, forse non le alternative migliori sul mercato, ma dovrebbero garantire una ottima autonomia. Non dovrebbe mancare la variante con LTE. Prezzo? Tra i 500 e i 1.000€ in base alla configurazione.