Le segnalazioni degli utenti si stanno moltiplicando negli ultimi giorni per un motivo preciso: si tratta di una notifica relativa ai messaggi temporanei, una nuova modalità di conversazione attivata in questi giorni all’interno di WhatsApp. I messaggi inviati a questi contatti vengono eliminati automaticamente dopo 7 giorni.
In questi giorni all'interno della piattaforma di messaggistica istantanea WhatsApp alcune conversazioni stanno venendo contrassegnate con il simbolo di un orologio – una piccola icona sovrimpressa nell'angolo in basso a destra della fotografia dei contatti con i quali la conversazione è aperta. La novità è stata accolta con stupore da una parte di utenti, ma fa riferimento a una funzionalità della piattaforma anticipata da mesi e attivata negli scorsi giorni su smartphone e sul web: i messaggi temporanei.
Chi segue le vicende che ruotano intorno a WhatsApp e al suo sviluppo aspettava questa funzionalità da mesi: si tratta di una speciale modalità che è possibile attivare in ogni singola conversazione, e che fa in modo che i messaggi inviati al loro interno vengano cancellati automaticamente dalla cronologia dopo un periodo di 7 giorni. La modalità si attiva e si disattiva tra le impostazioni delle singole chat mentre, per distinguere le conversazioni e i gruppi con messaggi in modalità temporanea, l'app utilizza il simbolo di un orologio apposto sull'immagine del profilo o del gruppo; in questo modo i partecipanti sanno in ogni momento che le informazioni scambiate all'interno delle relative stanze virtuali sono volatili.
Gli sviluppatori chiamano queste speciali missive messaggi effimeri; nonostante l'annuncio pubblico dei giorni scorsi sul web però, all'interno dell'app la novità non è stata particolarmente pubblicizzata. Ecco perché alcuni utenti si sono trovati di fronte alla relativa icona senza sapere cosa significasse: in questi casi l'amministratore del gruppo o l'altro interlocutore hanno attivato la modalità messaggi effimeri senza avvertire; WhatsApp dal canto suo lancia una speciale notifica all'interno della conversazione, che però può facilmente passare inosservata.
Microsoft sta cercando lentamente di sbarazzarsi del Pannello di controllo in stile classico che Windows 10 include. La transizione durerà ancora per qualche tempo, in quanto prima l’azienda deve realizzare delle alternative in stile moderno a tutti gli utili tool inclusi nel pannello. Una prima versione moderna del gestore di partizioni e dischi è finalmente disponibile ma sembra mancare di una funzione importantissima.
Di recente, Microsoft ha lanciato una nuova versione del suo tool Gestione Dischi in una delle ultime build Insider di Windows 10. La pagina, ora contenuta nelle Impostazioni di sistema, si chiama Gestisci Dischi e Volumi.
Per chi non lo sapesse, Gestione Dischi è un tool di sistema che permette di assegnare o modificare le lettere di percorso delle unità, formattare i dischi, cancellare e creare le varie partizioni e molto altro ancora.
La variante moderna è stata riscritta da zero per una migliore integrazione con l’app Impostazioni che molto presto sostituirà il tanto amato Pannello di Controllo, raccolta di tool fondamentali per gli utenti avanzati di Windows.
Purtroppo nel tool dalla grafica rinnovata mancano ancora molte funzioni avanzate ed una fondamentale: non è al momento possibile, infatti, ridimensionare le partizioni. Inoltre il tool non mostra graficamente nemmeno la divisione in partizione dei dischi, ciò rende la gestione sicuramente meno intuitiva rispetto al vecchio programma.
Ricordiamo che Microsoft non ha ancora rilasciato pubblicamente il tool di nuova generazione per la gestione dei dischi ed è quindi possibile che i lavori siano ancora in corso per dotarlo di tutte le funzioni fondamentali che abbiamo imparato ad apprezzare nella versione classica.
Come ricorda BleepingComputer, sicuramente l’azienda di Redmond perfezionerà il programma strada facendo e lo renderà più utile e completo prima di rimuovere per sempre la versione accessibile dal Pannello di Controllo nelle future versioni di Windows 10.
Windows 10 1903 ha ormai i giorni contati e Microsoft consiglia ai suoi utilizzatori di aggiornare il proprio sistema almeno a Windows 10 1909 per evitare potenziali problemi di sicurezza.
Infatti, il gigante di Redmond, come indicato dai colleghi di Bleeping Computer, smetterà di offrire supporto tecnico e correzioni di bug e problemi relativi alla sicurezza dal prossimo mese.
Tramite una nota ufficiale, Microsoft ha affermato:
Tutte le edizioni di Windows 10 1903 e Windows 10 Server 1903 saranno supportate sino all’8 dicembre 2020. Ti consigliamo di aggiornare questi dispositivi a una versione supportata il prima possibile per continuare a ricevere aggiornamenti qualitativi mensili con correzioni di sicurezza e non.
Nello specifico, questi sono i sistemi operativi che non saranno più supportati dal 9 dicembre:
Windows 10 Home 1903
Windows 10 Pro 1903
Windows 10 Pro Education versione 1903
Windows 10 Pro for Workstations versione 1903
Windows 10 Enterprise versione 1903
Windows 10 Education versione 1903
Windows 10 IoT Enterprise versione 1903
Anche le edizioni Home, Pro, Pro for Workstation e IoT Core di Windows 10 versione 1809 (nota anche come aggiornamento di ottobre 2018) non saranno più supportate da domani.
Dopo tale data, gli utenti che utilizzano tali versioni saranno obbligati ad aggiornare a Windows 10 1909 per mantenere per ricevere gli aggiornamenti di sicurezza per proteggerli dalle minacce più recenti.
L’aggiornamento sarà installato come un più classico update mensile, offrendo un’esperienza più veloce del solito. Ovviamente, sarà possibile anche effettuare l’upgrade all’ultima versione disponibile, Windows 10 20H2, stando attenti a non ricadere tra i dispositivi affetti da altri tipi di problemi.
Recentemente Microsoft sta investigando anche su un bug che porta alla nota “schermata blu” (BSOD) quando gli utenti collegano un SSD Thunderbolt NVMe. Stando agli utenti, l’errore riportato è “DRIVER_VERIFIER_DMA_VIOLATION (e6). Un operazione DMA illegale è stata tentata da un driver in fase di verifica.” Ovviamente, questo bug interessa solo i possessori di sistemi dotati almeno di un SSD NVMe Thunderbolt e, conseguentemente, di una porta Thunderbolt.
WhatsApp ha ormai soppiantato quasi completamente i classici SMS. Ma mentre tutti quanti sanno come utilizzare quest’app per i messaggi non tutti sono a conoscenza delle funzioni di videochiamata della stessa. In questo articolo analizzeremo in profondità come vedere i nostri cari a distanza con questa semplice funzione di WhatsApp.
Come fare le videochiamate su WhatsApp
In questo periodo di incertezza è diventato estremamente importante riuscire a comunicare con i propri cari o colleghi in maniera efficiente. Le videochiamate di WhatsApp permettono di metterci a contatto con le persone care e di vederle in maniera semplice e veloce.
Iniziamo subito a capire come vedere i nostri cari a distanza con questa semplice funzione di WhatsApp.
Per prima cosa è necessario aprire l’app di WhatsApp e entrare nella chat della persona che si vuole contattare. Ora è necessario dare uno sguardo alle icone in alto a sinistra.
L’icona a forma di telefono permetterà di chiamare le persone in modalità normale. Mentre l’altra icona, a forma di videocamera, permetterà di fare le videochiamate.
Una volta chiamata la persona bisognerà aspettare un attimo che entrambi i telefoni si connettano. Inoltre, è necessario fare attenzione che si abbiano abbastanza dati per sostenere la videochiamata.
Come mettere in silenzioso, togliere la videocamera e tanto altro
Una volta iniziata la videochiamata ci sono tre cose a cui fare attenzione. Queste sono precisamente i tasti in basso, il piccolo schermo sulla sinistra e il pulsante con il simbolo più in alto a destra.
Iniziamo con i pulsanti. Per richiamarli è necessario premere sullo schermo del telefono. Dovrebbero ora essere presenti quattro pulsanti. Il pulsante rosso permette di chiudere la chiamata. I tre pulsanti in basso permettono invece di controllare la videocamera e il microfono.
Il pulsante a destra permette di cambiare la videocamera in uso e di inquadrare quel che si trova davanti al telefono. Quello centrale permette invece di bloccare il video, funzione utile quando non ci si vuole far vedere magari per pochi attimi. Quello a sinistra, invece, silenzia il microfono.
Lo schermetto in basso a sinistra mostra, invece, quel che l’altra persona sta vedendo, ossia ciò che la camera sta inquadrando in quel momento.
Infine il pulsante in altro a destra permette di aggiungere un’altra persona alla videochiamata.
La funzione di WhatsApp per segnalare un contatto molesto, che invia spam o che vogliamo bloccare perché magari ci invia dei messaggi che preferiremmo non leggere (ad esempio un ex partner che ci minaccia), sta per ricevere una importante novità. Per la precisione a cambiare sarà il procedimento per la segnalazione di un contatto, funzione che WhatsApp chiama “Report and block” in inglese e “Segnala contatto” in italiano.
La nuova funzione sarà più potente e probabilmente più efficace, ma allo stesso tempo solleva leciti dubbi sulla privacy nel caso in cui il contatto segnalato non sia effettivamente molesto o pericoloso. A cambiare, infatti, è la quantità di informazioni su quel contatto che verranno inviate a WhatsApp, decisamente superiore rispetto a quella attuale. Come gestirà WhatsApp queste informazioni? E, soprattutto, per quale motivo dovrebbe essere WhatsApp a gestirle e non, ad esempio, un organo di polizia? Tanti dubbi non sono campati in aria, ma derivano dalla sostanza della novità introdotta dalla piattaforma di messaggistica istantanea.
Segnalare un contatto su WhatsApp: cosa cambia
Al momento è possibile segnalare un contatto a WhatsApp aprendo la chat scambiata con tale contatto, facendo tap sul nome, scorrendo in basso fino al fondo della schermata e scegliendo “Segnala contatto“. Questo metodo porta all’elaborazione di un report automatico che viene inviato a WhatsApp, che poi tiene in considerazione anche eventuali ulteriori segnalazioni da parte di altri utenti al fine di capire se quel contatto va espulso dalla piattaforma, ad esempio perché fa spam di massa.
Con la nuova funzione di segnalazione, introdotta nella beta 2.20.206.3 per Android, il report inviato a WhatsApp include anche i messaggi recenti scambiati con il contatto segnalato. In questo modo WhatsApp ha modo di capire meglio se l’utente che è stato segnalato ha messo in atto comportamenti effettivamente non conformi alle regole della piattaforma.
Nuove segnalazioni WhatsApp: il problema della privacy
Tutto questo rende le segnalazioni degli utenti su WhatsApp certamente più efficaci, ma allo stesso tempo pone enormi dubbi in merito alla privacy: chi leggerà quei messaggi? Sarà un algoritmo o un umano in carne ed ossa? E, soprattutto, per quale motivo si dovrebbe dare la possibilità a chiunque di inviare una chat privata ad una piattaforma con crittografia end-to-end?
Tale crittografia, lo ricordiamo, funziona in modo che neanche WhatsApp possa leggere i messaggi scambiati sulla piattaforma, almeno in teoria. Con la nuova funzione di segnalazione, invece, le conversazioni di un utente che non ha fatto nulla di realmente grave potrebbero essere inviate a WhatsApp e lette da qualcuno.