Microsoft ha recentemente rilasciato l’aggiornamento KB4576754 per Windows 10 che sostituisce il vecchio browser Edge con la nuova versione basata su Chromium. La motivazione ufficiale di questo update, afferma Microsoft, è quella di risolvere problemi di sicurezza e compatibilità facendo fuori la vecchia versione ormai obsoleta.
Sebbene ciò sia qualcosa di giusto e comprensibile, quello che molti non hanno apprezzato è il fatto che il KB4576754 sia un aggiornamento obbligatorio. L’utente, cioè, non può scegliere di restare con la vecchia versione di Edge: deve passare per forza alla nuova, simile a Chrome. In molti non hanno gradito la forzatura e tanti utenti se ne stanno lamentando sui forum, su Reddit e sui social network. L’aggiornamento KB4576754 è rivolto specificamente alle versioni di Windows 10 1809, 1903, 1909 e 2004, mentre il KB4576753 è l’equivalente per Windows 10 versione 1803 (il primo grande update del 2018).
Edge obbligatorio: cosa cambia
Come già accennato, l’aggiornamento KB4576754 è tra quelli obbligatori. Ciò vuol dire che si scarica e installa in autonomia tramite Windows Update. Ad un certo punto l’utente riceve la notifica che è necessario riavviare il computer per completare gli aggiornamenti e, al successivo avvio, si ritrova con il nuovo Edge posizionato nella barra del menu Start e con un collegamento sul desktop che punta al browser di Microsoft.
La vecchia versione viene cancellata e se l’utente prova ad aprire una copia del vecchio Edge, inoltre, Windows 10 se ne accorge e lancia al suo posto la nuova versione. Se l’utente non ha mai scaricato il nuovo Edge, invece, se lo ritrova nel computer subito dopo l’aggiornamento. Insomma, non si scappa: nel giro di pochi mesi tutti i computer con Windows 10 avranno una copia di Edge installata. Anche se l’utente non l’ha mai richiesta.
Come dire no ad Edge
Non c’è un modo che funziona per evitare, senza rischi, che Microsoft ci regali una copia del suo browser: l’aggiornamento è obbligatorio e anche se lo disinstalliamo Windows Update ce lo ripropone a breve e lo reinstalla da solo al prossimo update cumulativo.
L’unica cosa che si può fare è mettere in pausa gli aggiornamenti tramite Windows Update, ma è sconsigliatissimo: anche altri aggiornamenti, realmente utili e importanti per la sicurezza, verrebbero bloccati. La scelta migliore, quindi, è probabilmente quella di tenerci questo browser parcheggiato nell’hard disk anche se non lo usiamo. Oppure cominciarlo a usare, scoprendo pro e contro di Edge.
Tutti noi sappiamo bene quanta RAM utilizza Google Chrome sin da quando lo apriamo, e pure Big G lo sa ma ha sempre atteso l’aiuto di Microsoft tramite aggiornamenti a Windows 10. L’aggiornamento di maggio 2020 ha effettivamente portato il primo fix, ma non risultava funzionare su bene Chrome. Come risolvere allora questo problema?
L’update di maggio del sistema operativo dell’azienda di Redmond funziona per i browser basati su Chromium: stando alle analisi condotte da Microsoft, il fix chiamato “Segment Heap” già presente su Windows 10 ha ridotto del 27% l’uso di memoria da parte di Microsoft Edge e anche di Chrome, solo che quest’ultimo risultava richiedere maggiori risorse al processore. Per questo motivo, Google ha infine deciso di non adottare la soluzione offerta da Microsoft, ma ha chiesto a quest’ultima di aggiungere due stringhe di codice per renderlo perfettamente funzionante anche nel suo browser.
Secondo uno sviluppatore di Big G, infatti, basterebbe aggiungere una funzione particolare a Windows 10 per far sì che Google Chrome consumi meno RAM e non aumenti l’utilizzo del processore a discapito delle performance del PC. Con un post su GitHub il developer Bruce Dawson ha dunque richiesto direttamente a Microsoft di implementare queste stringhe di codice per risolvere il problema una volta per tutte.
Noi utenti dunque dovremo attendere la risposta ufficiale del colosso di Redmond e un eventuale update del suo sistema operativo per poter finalmente usare il browser di Google senza preoccuparci dell’utilizzo eccessivo di risorse.
Intanto, su Windows 10 stanno per arrivare molte altre funzioni come Meet Now, l’alternativa a Skype, Microsoft Teams e Zoom pre-installata in ogni versione dell’OS a partire dalla build 20211 in arrivo per gli sviluppatori.
Apple ha rilasciato iOS e iPadOs 13.7, concentrandosi sull’espansione dell’API di notifica dell’esposizione COVID-19.
Secondo Apple, questo aggiornamento consentirà agli utenti di attivare le notifiche di esposizione COVID-19 senza la necessità di scaricare un’app dell’autorità sanitaria pubblica locale.
Con iOS 13.7, Apple aggiunge una nuova funzionalità chiamata Exposure Notifications Express, che consente alle autorità sanitarie pubbliche di supportare il tracciamento dei contatti COVID-19 senza sviluppare e mantenere la propria applicazione.
Dopo l’aggiornamento, gli utenti di iOS 13.7 vedranno una nuova sezione “Notifica di esposizione” nell’app Impostazioni, all’interno della quale si trova un interruttore che ci consente di attivare le notifiche di esposizione.
L’attivazione delle notifiche di esposizione ci consente di sapere se la funzione è disponibile nel nostro paese, stato o regione tramite un’app di tracciamento dei contatti. Nelle aree che partecipano al programma, gli utenti potranno attivare le notifiche di esposizione senza la necessità di scaricare un’app.
Nelle aree che non partecipano al programma Exposure Notifications Express, il tentativo di attivare le notifiche di esposizione indirizzerà gli utenti ad un’app creata da un’autorità sanitaria pubblica nel loro stato, se disponibile, o informerà loro che le notifiche di esposizione non sono ancora disponibili nella loro zona.
I nuovi aggiornamenti sono disponibili via OTA su tutti i dispositivi idonei nell’app Impostazioni. Per accedere agli aggiornamenti, andiamo su Impostazioni> Generali> Aggiornamento software.
Come ogni anno, anche durante questo 2020 Apple ha deciso di rendere disponibile pubblicamente la versione Beta del suo sistema operativo per smartwatch, in questo caso watchOS 7. Le novità sono tante, ma fortunatamente c’è chi le ha già provate per noi e ci può dare un primo parere.
Iniziamo però con il punto principale: come posso provare watchOS 7 Beta? Innanzitutto avrete bisogno di un iPhone con installato iOS 14, e tramite quest’ultimo andare sulla pagina del portale Beta di Apple. Qui dovrete eseguire il login, scegliere dal menù in alto “Enroll Your Device” e selezionare watchOS.
Tornando alla pagina principale del portale, potrete scaricare il profilo e installarlo, dopodiché l’Apple Watch si riavvierà. Attenzione: il processo è irreversibile, ovvero non si può tornare ad una versione precedente.
E come va? Tech Crunch ne parla con poco entusiasmo, anche se tutto funziona a dovere. Non solo, ma elogia una delle nuove funzioni che non è stata menzionata a fondo durante la presentazione: il traduttore. Questo, oltre a supportare le lingue principali, è molto intuitivo. Potete trovare l’intera prova a questo link.
Fare le dovute riflessioni ed obbligo nel momento in cui ci si rapporta a tante piattaforme sul web. Tra queste rientra di diritto anche WhatsApp, ovviamente una delle più utilizzate ogni giorno per via delle sue funzionalità che ormai sono noti a tutti.
La nota applicazione di messaggistica istantanea è stata in grado di cambiare il corso degli eventi per quanto riguarda le telecomunicazioni. Basti pensare che i tanto amati SMS sono andati quasi completamente in pensione visto che neanche più le promozioni telefoniche li includono al loro interno. WhatsApp ha dunque permesso a tutti di modificare le proprie abitudini, riuscendo ad introdurre funzioni molto interessanti che vanno ben oltre la semplice messaggistica. Sembra essere tutto rose e fiori, anche se in realtà non lo è. Molte persone infatti continuano a lamentarsi dei messaggi che girano all’interno della chat che spesso contengono degli inganni.
WhatsApp, ora diversi utenti sono stanchi: in molti abbandonano la chat
È capitato già tante altre volte che ci siamo ritrovati a parlare di una situazione del genere. WhatsApp è un’applicazione che non lascia fuori nessuna tipologia di utente, per cui ci sono anche coloro che di messaggiare proprio non ne hanno voglia. Molte persone infatti diffondono truffe incredibili con lo scopo di estorcere soldi al prossimo, e di questo purtroppo WhatsApp non può averne colpa.
Con alcuni aggiornamenti l’applicazione sta provando a contrastare il fenomeno, ma più di questo di certo non si può. Molte persone però hanno deciso di scappare via e di recarsi presso la concorrenza che in questo momento è rappresentata al meglio da Telegram. Scopriremo col passare delle settimane se si è trattato solo di un fenomeno isolato o magari di una prossima tendenza.