Recensione Xiaomi Mi Curved Gaming Monitor 34
Sbarcato a inizio settembre sul mercato italiano, Mi Curved Gaming Monitor 34″ è uno dei tanti prodotti dell’ecosistema Xiaomi che cerca di attirare l’utenza con una scheda tecnica di tutto rispetto, un prezzo accettabile e, in questo caso, un look elegante e discreto. Scopriamolo insieme!
Confezione
La confezione non riserva chissà quale sorpresa. Oltre al monitor ci sono il piedistallo, le viti per il suo montaggio (e per il fissaggio a parete), una cavo DisplayPort (presenza gradita), manualistica e poco altro. Non c’è la staffa da parete, ma il monitor è comunque compatibile con lo standard Vesa 100.
Costruzione
Montare il piedistallo sul monitor è questione di pochi minuti. Lo schermo è particolarmente ampio, vi servirà quindi un po’ di spazio extra, ma il peso non è così elevato da richiedere necessariamente l’assistenza di qualcuno per l’assemblaggio. Per la cronaca, siamo intorno agli 8 chilogrammi.
Ciò che salta subito all’occhio di questo monitor Xiaomi è l’eleganza. Non ci sono loghi vistosi, colori sgargianti o caratteristiche che potrebbero portare a pensare che si tratti effettivamente di un monitor gaming. L’unico indizio della presenza di Xiaomi è il logo Mi sulla scocca posteriore. Per il resto, tutte le superfici sono lisce di colore nero opaco. La cornice che circonda il pannello vero e proprio è particolarmente sottile (8/9 mm), non andando a sprecare quindi ulteriore spazio se non quello occupato appunto dall’estensione dello schermo. Il lato inferiore è leggermente più ampio (15 mm circa), ed è quello che, sul lato destra, ospita l’unico LED frontale che segnala se il dispositivo è acceso o meno. Il raggio di curvatura è di ben 1500R. Sul lato posteriore, guardandolo frontalmente sul lato destro, troviamo i pulsanti fisici per la navigazione nel menu di gestione del monitor. Questi ultimi sono abbastanza plasticosi, dotati di quel feedback classico sia uditivo che tattile un po’ “cheap”. La realtà è che una volta impostato il metodo di utilizzo preferito li userete ben poche volte.
La base è molto solida e ampia e garantisce una più che discreta stabilità al monitor. Il piedistallo nasconde un paio di sorprese niente male. Sia lo sportello posteriore che nasconde le porte che un ulteriore sportello che corre lungo la sezione posteriore del piedistallo sono magnetici. Possono essere rimossi entrambi sia per collocare i fili in posizione, sia per nasconderli e farli correre appunto dietro, in modo da mantenere la postazione ordinata.
L’aggancio del monitor vi permette di modificarne l’altezza, la rotazione e l’inclinazione. Molto semplice quindi trovare la posizione adatta alle vostre esigenze, anche se dobbiamo necessariamente fare un appunto. L’altezza massima raggiungibile dal monitor, circa 50 centimetri misurati dal bordo superiore alla scrivania, non è così elevata. Certi utenti potrebbero trovarlo un po’ più basso del dovuto. C’è anche da dire che, se non si è abituati a questo genere di formati, ci si potrebbe semplicemente trovare solo un po’ spaesati, abituandosi velocemente all’altezza massima raggiungibile. L’alternativa è una staffa da parete.
Non sono presenti speaker. Lato porte troviamo due HDMI 2.0, 2 DisplayPort 1.4 e un jack audio. Si poteva forse azzardare qualcosa in più, ma dipende, come al solito, dalle esigenze che uno ha. Diamo una rapida occhiata alle specifiche tecniche salienti:
Schermo: panello VA Samsung 34″ WQHD (3.440 x 1.440 pixel), 21:9, 121% sRGB, 300 nit
Rapporto di contrasto: 3000:1
Tempi di risposta: 4 ms
Curvatura: 1500R
Refresh Rate: 144 Hz, tecnologia AMD FreeSync
Porte: 2 x HDMI 2.0, 2 x DisplayPort 1.4, 1 x jack audio
Dimensioni (stand incluso): 810,39 x 520,61 x 242,53 mm
Colore: nero
Esperienza d'uso
Lavorare e giocare su uno schermo così ampio è un vero piacere. Anche stavolta dipende tantissimo da quali sono le esigenze lavorative e videoludiche del singolo, ma è innegabile che tanto spazio in qualche modo torna sempre utile. La sua larghezza, pari a circa 810 mm, potrebbe come già accennato spaesare. Affiancando due finestre di lavoro non sacrificherete niente di entrambe le interfacce, che siano programmi o pagine web. Gli occhi però dovranno “viaggiare più del dovuto” per spostarsi da una schermata all’altra. La curvatura in tal senso aiuta, ma stiamo comunque parlando di uno spazio veramente ampio.
La risoluzione è pari a 3.440 x 1.440 pixel, WQHD (wide QHD) 21:9 quindi. Non 4K, ma considerate comunque che in ambito gaming tende a sforzare maggiormente le GPU di un monitor classico. Il pannello è un VA prodotto da Samsung che, sulla carta, vanta delle caratteristiche davvero niente male. L’indice sRGB è pari a 121% (più che ottimo quindi), e la luminosità massima, pari a 300 nit, è elevata e indicata sia per stanze luminose che per ambienti più bui. La frequenza di aggiornamento è pari a 144 Hz e a bordo troviamo la tecnologia FreeSync di AMD. In teoria funziona anche il G-Sync di NVIDIA. Nel nostro caso è possibile abilitarlo dal Pannello di Controllo NVIDIA, anche se è presente la dicitura “Lo schermo selezionato non è stato indicato come compatibile con G-Sync”. Manca quindi in sostanza la certificazione. Altri utenti che lo hanno acquistato lo utilizzano con G-Sync senza problemi di sorta. Il tempo di risposta di 4 ms non è male soprattutto in ambito gaming, considerato che altri monitor wide da 34″ hanno valori più elevati. Peccato solo per l’assenza dell’HDR.
Giocare a 21:9 è un vero spettacolo. Questo è Genshin Impact, uscito proprio in questi giorni su dispositivi mobili, PC e PS4. Ci sono alcune funzionalità degne di nota attivabili dal menu del monitor, accessibile solo tramite i pulsanti fisici a cui facevamo cenno prima. Scorrendo fino al menu Impostazioni finestra è possibile suddividere l’area del monitor in due sezioni, una dedicata ad un ingresso, l’altra ad un ingresso completamente diverso. Potete quindi collegarci due diversi PC e lavorare contemporaneamente ad entrambi avendo sufficiente spazio per entrambi. Potete anche optare per la funzionalità PIP e mettere il secondo ingresso in un’area piccola (in stile PIP appunto) nell’angolo in basso a destra. Nel menu Modalità Smart è selezionabile una modalità per la protezione degli occhi, un classico filtro luce blu che, in combinazione con le tante altre regolazioni dell’immagine, possono contribuire ad affaticare meno la vista per sessioni prolungate. Ci sono forse un po’ pochi profili di utilizzo, ECO, Gioco, Cinema, RTS, luce blu e RTS, ma in ogni caso i parametri da regolare manualmente non mancano. Nei nostri test lo abbiamo utilizzato prevalentemente in modalità Standard.
In ambito multimediale, per l’utilizzo quindi di servizi di streaming e simili, l’ampiezza del monitor risulta ovviamente un po’ inutile. La resa dei colori è ottima, nonostante l’assenza dell’HDR, ma vi ritroverete con delle vistose bande nere di lato visto il rapporto di forma dei contenuti presenti sulle piattaforme di streaming.
Documentario Netflix in riproduzione sul monitor Xiaomi. L’alternativa è cercare contenuti ad-hoc in 21:9, come alcuni filmati presenti anche su YouTube. Il problema è che il mercato degli schermi con questo rapporto di nicchia è considerabile di nicchia, non tale quindi da spingere chi propone servizi di streaming o di acquisto/noleggio di film a proporre contenuti in 21:9.
Un video in 21:9 di New York disponibile su YouTube. Tutto un altro discorso per il gaming. È proprio per questo scopo che nascono monitor del genere, e in effetti giocare ad Overwatch in 16:9 o in 21:9 è un esperienza completamente diversa. Idem dicasi per tanti altri giochi che supportano il rapporto di forma in questione. In ogni caso, come già specificato, nonostante il monitor riporti la dicitura Gaming nel nome stesso, il suo aspetto, le sue impostazioni e alcune delle sue specifiche lo rendono un’ottima scelta anche per altri ambiti.
Prezzo
Il prezzo di listino di Xiaomi Mi Curved Gaming Monitor 34″ ammonta a 449,99€, in linea quindi con altri monitor della stessa estensione. Quello di Xiaomi però, dalla sua, ha delle caratteristiche gaming leggermente più spinte.
Il nostro esemplare viene dallo store HomeCleaner.it, dove tra l’altro è possibile acquistarlo al prezzo scontato di 419€ (spedizione dall’Italia gratuita, 24 mesi di garanzia. Inserendo il codice dedicato SMARTWORLD5 riceverete ulteriori 5€ di sconto.
Lenovo ha annunciato il nuovo ThinkPad X1 Nano. Secondo l'azienda ci troviamo davanti "al ThinkPad più leggero di sempre", con appena 907 grammi di peso (e uno spessore di 13,8 mm). Si tratta inoltre del primo ThinkPad basato sulla piattaforma Intel Evo con CPU Intel Core di undicesima generazione Tiger Lake fino ai Core i7 con grafica Iris Xe. Per quanto riguarda RAM e storage, sono previste configurazioni fino a 16 GB di LPDDR4x e un SSD PCIe fino a 1 TB.
Il notebook è dotato di un display 2K (2160x1350 pixel, 450 nit) da 13 pollici incastonato in cornici sottili, contraddistinto da un rapporto 16:10 e un ampio angolo di visione. Il pannello copre il 100% della gamma sRGB e sono disponibili anche display touch opzionali. Il comparto audio è composto da quattro altoparlanti con supporto Dolby Atmos e quattro microfoni a 360 gradi per chiamate audio e video cristalline.
X1 Nano è dotato di due porte Thunderbolt 4, utili per gestire con un unico cavo alimentazione, monitor, storage e a molti altri dispositivi esterni. Non mancano un jack combo da 3,5 mm, Wi-Fi 6 e Bluetooth 5. La batteria, da 48 Wh, garantisce fino a 17,3 ore di autonomia.
Il nuovo ThinkPad è anche il primo a disporre di una suite aggiornata di funzionalità di sicurezza ThinkShield AI e biometriche. Queste vanno dal nuovo riconoscimento vocale al rilevamento della presenza umana e consentono l'accesso senza interazione tattile e il blocco del dispositivo quando l'utente si allontana, fino al lettore di impronte digitali Match on Chip.
Lenovo ThinkPad X1 Nano sarà disponibile con Windows 10 Pro oppure Ubuntu Linux e con connettività 5G opzionale nel corso del quarto trimestre a un prezzo di partenza non ancora comunicato.
Nel mentre PC e notebook si fanno sempre più potenti, la categoria dei mini PC è ormai in grado di offrire prestazioni di tutto rispetto, come nel caso di CHUWI CoreBox Pro. Il produttore ha annunciato l'arrivo di questa nuova macchina, disponibile dal 20 ottobre in fase di crowdfunding.
All'interno di CHUWI CoreBox Pro troveremo una configurazione hardware capitanata dal chipset a 10 nm Intel Core i3-1005G1 di decima generazione. Al suo interno troviamo una CPU dual-core con 4 thread ad 1,20 GHz, in grado di spingersi in modalità Turbo fino a 3,4 GHz. Ad essa sono associati 12 GB di RAM LPDDR4 e 256 GB di SSD NVMe fino a 2000 MB/s, un buon quantitativo sia per l'utilizzo quotidiano che per le mansioni più tipicamente tecniche.
Essendo un mini PC pensato per un target più professionale, CHUWI CoreBox Pro offre il supporto all'interfaccia Thunderbolt 3. Questa feature permette di godere di una velocità di trasferimento dati fino a 40 Gb/s, oltre a poter collegare due monitor 4K simultaneamente ed una GPU esterna. Il comparto connettività comprende anche il supporto alle reti Wi-Fi 6 con Intel AX200 e Bluetooth 5.1, oltre a due porte Ethernet e 4 porte USB 3.0 in dimensioni di 17,3 x 15,8 x 7,3 cm.
CHUWI CoreBox Pro sarà in vendita nelle prossime settimane sullo store ufficiale ad un prezzo di listino di 399$, ma ci saranno sconti per coloro che si registreranno inserendo la propria mail nella pagina dedicata.
ROG Swift 360Hz PG259QN è un monitor sicuramente molto diverso dai monitor gaming a cui siamo abituati: come abbiamo già visto si spinge infatti fino a 360 Hz. Include un pannello Fast IPS Full HD (1920 x 1080) da 24,5” con cristalli liquidi che si accendono e spengono quattro volte più velocemente dei classici pannelli IPS, garantendo un tempo di risposta super rapido pari a 1ms gray-to-gray (GTG). Il pannello è anche compatibile con HDR10 per garantire colori e luminosità superiore a quelli dei classici monitor.
ROG Swift 360Hz PG259QN ha un design pensato per gli Esports che consente ai giocatori di concentrarsi sull’azione a schermo grazie a diverse funzionalità che riducono al minimo le distrazioni. Una speciale cornice inferiore antiriflesso, ad esempio, aiuta a diminuire i riflessi sullo schermo mentre un supporto salvaspazio a forma di V consente di avvicinare mouse e tastiera al monitor così da liberare più spazio per il proprio setup da gaming.
Il monitor include un grande dissipatore personalizzato con una superficie per lo scambio di calore più ampia rispetto a quelle degli altri display, assicurando un raffreddamento efficiente durante lunghe sessioni di gioco.
Dell toglie i veli alla nuova serie XPS da 13”: rivisti in chiave Tiger Lake i nuovi notebook possono contate su un design rivisto, memorie più veloci e porta Thunderbolt 4. Arrivano in Europa in ottobre
I notebook con processore Tiger Lake di Intel stanno arrivando sul mercato. Dell ha tolto i veli alla collezione XPS 13”, uno dei notebook in assoluto più apprezzati dell’azienda americana per l’eccezionale rapporto prestazioni / dimensioni.
XPS 13” e XPS 13 2 in 1 sono stati interamente ridisegnati: Dell non si è limitata a cambiare il processore, ma ha ricostruito interamente il notebook attorno al processore. Il modello più interessante è l’XPS liscio, che Dell propone anche nella sua nota Developer Edition con a bordo Linux Ubuntu.
Il cambiamento più vistoso riguarda lo schermo: nonostante la scocca sia leggermente più piccola di quella della generazione precedente Dell, grazie a cornici sottilissime, è riuscita a inserire uno schermo da 13.4” con un rapporto screen to body del 91.5%.
Dell propone tre diverse varianti di questo schermo a seconda della configurazione scelta dall’utente: c’è il 13.4” 4K Ultra HD da 500 nits di luminosità, copertura del 90% dello spazio colore P3, finitura glossy e touch screen, c’è la versione Full HD dello stesso schermo, sempre touch ma senza wide color e c’è la versione sempre Full HD con finitura opaca antiriflesso e priva di touch, anche lei senza wide color. Abbiamo scritto 4K e Full HD, ma trattandosi di schermi con rapporto di forma 16:10 sono pari a 3840 x 2400 e 1920 x 1200.
Dell XPS 13” edizione 2020 TigerLake sarà disponibile al lancio con tre tipologie di processori, il Core i3-1115G4, il Core i5-1135G7 e il Core i7-1165G7, 4 core e 4.7 Ghz di clock. Più avanti sarà possibile avere anche il Core i7-1185G7, la versione con un clock leggermente più alto. Tutti processori con TDP variabile da 12 a 28 watt, e nelle versioni Core i5 e Core i7 con la nuova GPU Iris Xe. La versione Core i3 avrà invece la classica GPU Intel UHD Graphic.
Più veloci le memorie: Dell passa dalle LPDDR4x da 3733MHz a quelle a 4267MHz, e saranno tutte memorie saldate sulla mainboard configurabili a 8, 16 e 32 GB. Quattro le configurazioni per lo storage: 256 GB, 512 GB, 1 TB e 2TB.
Il Dell XP 13” è realizzato interamente in alluminio e sarà disponibile in due finiture, Artic White e Platinum Silver, finitura che discrimina anche il materiale usato per il parapolsi, in un caso fibra di carbonio nell’altro fibra di vetro.
La batteria integrata è da 54 WHr, e il caricatore in dotazione USB Tipo C da 45 watt. La piattaforma TigerLake di Intel porta in dote il Wi-fi 6 e la possibilità di avere Thunderbolt 4, e il nuovo XPS 13” avrà due porte Thunderbolt 4 compatibili USB 4.0 con PowerDelivery e DisplayPort. Restano il jack audio e resta anche i lettore di card SD.
Non migliora purtroppo la fotocamera frontale: è una camera IR per Windows Hello ma la risoluzione del sensore webcam è il classico 720p.
Il peso è di 1.2 Kg per le versioni non touch e di 1.27 Kg per le versioni touch. I prezzi purtroppo non ce li hanno ancora confermati.
Il Dell XPS 13” 2-in-1 è la versione convertibile, con il monitor agganciato ad una cerniera che permette la rotazione di 360°.
Cambia il form factor, e cambiano leggermente le opzioni: non sarà possibile ordinarlo con il processore Core i7-1185G7 e non si potranno avere i 2 TB di SSD.
Trattandosi di un notebook che può essere usato anche come tablet, sparisce l’opzione per lo schermo non touch: si può scegliere tra 4K e Full HD sempre 16:10, ed entrambi saranno touch screen con finitura lucida. La batteria sarà leggermente più piccola, 51 WHr, e il peso ovviamente superiore, ma non di tanto, 1.32 Kg.
La versione XPS 13” liscia sarà disponibile anche in versione “Developer” con a bordo Ubuntu 20.04. Le configurazioni possibili sono le stesse identiche della versione Windows, e chi compra la versione Windows c’è una sorpresa: Dell sul modello 2020 rilascerà un software che permetterà di trasformare la versione Windows in una Developer Edition ufficiale anche post vendita. Si potrà decidere di tenere entrambi i sistemi o di avere un dual boot.