La Gamescom 2019 non è stata soltanto teatro dei consueti annunci videoludici e della solita miriade di presentazioni a porte chiuse e stazioni demo dove poter vedere e provare le novità dell'anno in corso e quelle che presumibilmente vedremo sul mercato in futuro. Ma più di qualche produttore hardware ha approfittato dell'inevitabile concentrazione di giornalisti per organizzare eventi e incontri dove mostrare le nuove line-up in via di produzione. Qui su Multiplayer.it avrete sicuramente già letto diversi articoli e notizie dedicati alle periferiche e alla componentistica che siamo riusciti a vedere e provare nel corso di questi eventi "monomarca" e anche questo hands-on è legato proprio a questa deriva della fiera tedesca. Durante l'intenso evento messo in piedi da ASUS abbiamo infatti avuto modo di provare, tra le altre cose, le ROG Strix Go 2.4, delle cuffie wireless estremamente interessanti che ci hanno colpito per la qualità costruttiva, la cura nel packaging e soprattutto per una lista di compatibilità davvero generosa. Queste nuove cuffie del produttore taiwanese possono infatti essere utilizzate con Nintendo Switch, con PS4 e con qualsiasi smartphone disponibile sul mercato, a patto che abbia un collegamento di tipo USB-C.
Le specifiche
Le ASUS ROG Strix Go 2.4 sono infatti delle cuffie senza fili (in realtà è disponibile un attacco mini-jack da 3,5mm per il collegamento cablato con qualsiasi fonte audio che presenti questa uscita) che si appoggiano alla connessione 2,4 GHz attraverso un adattatore wireless USB-C di dimensioni ridotte. Una sorta di dongle, del tipo che è possibile trovare in alcuni mouse senza fili, che permette una connessione estremamente stabile, con un range maggiore e con molta meno latenza rispetto al protocollo Bluetooth, il che rende queste cuffie compatibili praticamente con qualsiasi device presente sul mercato, compresi numerosi smartphone e tablet e soprattutto Nintendo Switch che, a tutt'oggi, ad eccezione di una manciata di aggeggi di dubbia qualità, non permette di essere utilizzato con degli headphone wireless sensati. Le Go 2.4 presentano due driver da 40mm in neodimio certificati Hi-Res audio con una frequenza in risposta di 20Hz - 20KHz quando collegati in 2.4 GHz e 10Hz - 40KHz quando collegati con il jack da 3,5mm; una impedenza di 32ohm e un design certificato ASUS che sfrutta una camera stagna che garantisce un buon range di vibrazione all'altoparlante che è così in grado di restituire dei bassi più corposi e profondi accanto ai consueti alti cristallini tipici delle cuffie di qualità.
Inoltre il design dell'archetto e dei padiglioni rende queste cuffie pieghevoli e ASUS le distribuisce all'interno di un comodo astuccio completo di tutta la cavistica utile da portarsi dietro, un po' come avviene, ad esempio, con gli headphone Bose più costosi. Il peso è di 290 grammi senza il microfono che può essere tranquillamente sganciato e implementa la nuovissima tecnologia di cancellazione del rumore ambientale sviluppata da ASUS e che si appoggia all'elaborazione di uno specifico chip di intelligenza artificiale che analizza costantemente l'ambiente circostante eliminando tutti i rumori non direttamente connessi alla nostra voce. Non lavorando sulle frequenze ma su un'analisi ambientale, il risultato è davvero strabiliante e abbiamo sperimentato sulle nostre orecchie come le Go 2.4 siano in grado di eliminare persino il rumore dei tasti premuti sulla tastiera. Il microfono è ovviamente bi-direzionale, ha una frequenza in risposta di 100Hz - 10KHz e una sensibilità di -54dB.
La nostra prova
Ovviamente il contesto di un evento di settore, con decine di giornalisti che ti passano accanto urlando, registrando video e scattando fotografie, non è il luogo ideale per la prova di una periferica, in particolare di cuffie che richiederebbero invece un ambiente di prova silenzioso o comunque controllato. Quello che possiamo dire, al di fuori dell'incredibile cancellazione del rumore del microfono, è che le Strix Go 2.4 sono effettivamente molto leggere e comode da indossare, e la possibilità di rimuovere al volo l'asta del mic le trasforma in un attimo in delle eccellenti cuffie da passeggio: discrete, con un'ottima copertura dei padiglioni auricolari e assolutamente ideali per l'uso, ad esempio, con uno smartphone che possiamo tenere in tasca o ad una generosa distanza, senza preoccuparci troppo della perdita di qualità e segnale tipici del Bluetooth.
ASUS aveva poi messo a disposizione una Switch per testare al volo le cuffie con la console Nintendo e anche in questo caso dobbiamo ammettere di essere rimasti molto soddisfatti della rapidità di collegamento (basta agganciare il dongle alla presa USB-C sulla cornice inferiore della console e in meno di un secondo l'audio inizia a suonare negli altoparlanti) e della resa audio. Ovviamente c'è da tenere conto che il piccolo adattatore rende impossibile l'uso delle cuffie mentre Switch è incassata nel dock, ma ci sembra naturale immaginare che un giocatore possa essere interessato a utilizzare delle cuffie senza fili con la console, esclusivamente mentre si trova in movimento. Neanche a dirlo, queste cuffie sono perfettamente compatibili anche con PC e Mac. Ultimo elemento da segnalare, ma che per ovvi motivi non abbiamo potuto testare, è l'autonomia delle Strix Go 2.4: stando ai dati dichiarati da ASUS, una carica completa consente di avere 25 ore di utilizzo, mentre con una carica rapida di 15 minuti si arriva a circa 3 ore di autonomia. Le cuffie saranno disponibili sul mercato italiano entro la fine di quest'anno con una forbice di prezzo che dovrebbe aggirarsi tra i 179€ e i 199€.
I prossimi top di gamma che presenterà Huawei a breve tornano ad attirare la nostra attenzione grazie agli ultimi particolari emersi in rete, i quali coinvolgono il comparto fotografico ed il display.
Stando agli ultimi dettagli trapelati in rete, e diffusi da DigitalChatStation, i nuovi Huawei Mate 30 potrebbero adottare dei display forniti da Samsung, contrariamente a quanto visto lo scorso anno con i Huawei Mate 20 che integravano display forniti da LG e BOE. Inizialmente si è parlato di BOE anche come fornitore di questi componenti per i nuovi Mate 30 ma Huawei avrebbe preferito accordarsi con Samsung, la quale ha garantito delle tempistiche di consegna più affidabili.
Secondo alcune voci Huawei avrebbe scelto i pannelli di Samsung anche per evitare i saltuari problemi che si sono verificati con i display dei possessori di Mate 20 Pro, consistenti in alcuni intoppi nella gestione della luminosità e della gamma cromatica. Inoltre, sembra che entrambi i Mate 30 e Mate 30 Pro presenteranno dei display con risoluzione FullHD+, inferiore a quella offerta da Mate 20 Pro, ma questo non è stato confermato ufficialmente.
L’altra rilevante novità emersa nelle ultime ore consiste nella disposizione del comparto fotografico per i due nuovi Mate 30 e Mate 30 Pro: nella galleria in basso potete osservare alcune cover posteriori prodotte per i nuovi dispositivi di Huawei, le quali evidenziano la disposizione circolare del modulo fotografico posteriore affiancato dal flash LED in alto a sinistra. Queste immagini confermano quanto già visto in precedenza e avvalorerebbe il punto in comune con la disposizione delle fotocamere suggerita per OnePlus 7T.
Osservando ancora gli accessori notiamo che solo la cover per Mate 30 integra lo spazio per i pulsanti volume, mentre quella per Mate 30 Pro avrebbe dei bordi più curvi. Un ulteriore dettaglio importante potete scorgerlo osservando la parte inferiore della cover per Mate 30: vedrete un foro che sembra proprio quello destinato al jack per le cuffie, foro non presente sulla cover per la variante Pro dello smartphone.
L'OpenPOWER Summit North America 2019, conferenza dedicata all'architettura POWER di IBM, è stata l'occasione per IBM per annunciare il rilascio dell'ISA POWER come open source. Una novità che porta l'architettura a competere sullo stesso terreno di RISC-V, potendo però contare su un ecosistema già presente e in alcuni casi ben radicato. La OpenPOWER Foundation, che gestirà l'evoluzione dell'ISA d'ora in poi, entra poi a far parte della Linux Foundation.
L'ISA POWER diventa open source e passa sotto la Linux Foundation
L'ISA, o Instruction Set Architecture per esteso, è un modello astratto che definisce l'architettura di un processore. È fondamentale per poter realizzare implementazioni dell'architettura e costruire poi fisicamente i microprocessori. L'annuncio di IBM di voler rendere open source l'ISA POWER implica dunque che in futuro chiunque potrà costruire processori compatibili con tale architettura. In questo senso ciò pone l'architettura POWER in diretta competizione con RISC-V e MIPS, anch'esse open source.
Questa evoluzione è particolarmente rilevante poiché rende disponibile un'architettura alternativa ad ARM, AMD64 e RISC-V con cui le aziende interessate possono costruire processori. Ciò dà un'alternativa ad alte prestazioni alle aziende che dovessero trovarsi nella condizione di non poter utilizzare processori AMD64 o ARM, ad esempio per via di guerre commerciali.
Un ulteriore aspetto da considerare è quello del controllo totale sulla piattaforma: già ora è possibile acquistare server e desktop che fanno uso di processori POWER con hardware e software open source e l'ISA permette ora di avere anche il processore aperto. Ciò può essere particolarmente interessante per realtà dove la certezza di non avere backdoor di alcun tipo sia una necessità.
L'architettura POWER è al momento utilizzata in ambito enterprise e HPC per la maggior parte. La sua nuova natura aperta potrebbe portarla al di là di questi confini o rinforzare la presenza in tali mercati. La Linux Foundation, che ora controlla la OpenPOWER Foundation, assicura che continuerà a sviluppare l'architettura con l'intento di farla crescere.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della OpenPOWER Foundation e in questo annunciodella Linux Foundation.
Se Oppo Reno2 e i vociferati Reno 2Z e 2F non dovessero bastarvi, ecco che il produttore cinese potrebbe presto proporre anche Reno A, perlomeno secondo quanto riportato da Mysmartprice. Chissà allora che all'evento del prossimo 28 agosto non possa esserci anche questo inedito modello, il cui render evidenzia un design "classico", con notch a goccia, "mento" pronunciato e bordi laterali abbastanza contenuti.
Sul retro è presente una doppia fotocamera - con flash LED - posizionata verticalmente, e pare essere assente il sensore delle impronte digitali. Qui si entra nel campo delle mere speculazioni: non è tuttavia da escludere la possibilità che tale sensore ci sia, ma sia integrato sotto il display (che, a questo punto, dovrebbe essere un AMOLED).
dimensioni: 158,4x75,4x7,8mm per 169 grammi
display (AMOLED?) da 6,5" FullHD+
Qualcomm Snapdragon 710
6GB di RAM
64/128GB di memoria interna
batteria da 3.600mAh
fotocamera anteriore da 25MP con apertura f/2,4
doppia fotocamera posteriore: 16MP con apertura f/1,6
2MP per la profondità
Oppo Reno A potrebbe essere lanciato sul mercato nelle colorazioni blu e nera, anche se dal render riportato qui sopra sembra che possa esserci anche una variante verde a gradiente. Indicazioni sul prezzo di vendita non ce ne sono ancora, per questo bisognerà attendere il 28 agosto.
Nelle ultime settimane se ne sono dette di tutti i colori sul futuro Xiaomi Mi MIX 4, con tanto di alcune immagini provenienti da un brevetto dell'azienda, il quale illustra un dispositivo con fotocamera pop-up ed uno zoom periscopico in stile OPPO Reno. Quest'oggi, un nuovo leak ci propone quelle che dovrebbero essere le specifiche del top di gamma, tra dettagli già visto, altri ipotizzati e qualche elemento inedito.
Xiaomi Mi MIX 4: questa sarebbe la scheda tecnica del top di gamma, secondo un nuovo leak
Il “leak” arriva dal social cinese Weibo e – come al solito in questi casi – è da prendere alla stregua di un rumor privo di fondamento, almeno fino a delle conferme ufficiali da parte dell'azienda. Secondo quanto riportato dall'utente, lo Xiaomi Mi MIX 4 monterà un pannello con bordi curvi (magari sulla scia di Mate 30 Pro e Vivo NEX 3?) con risoluzione 2K, mentre il retro sarà realizzato ancora una volta in ceramica.
La batteria dovrebbe essere una capiente unità da 4500 mAh con ricarica rapida da 45W(e quindi i 100W si fanno sempre più lontani) e ricarica wireless da 30W, con supporto alla ricarica inversa. A muovere il tutto penserà il nuovo Snapdragon 855+, accompagnato da memorie fino a 12 GB di RAM e addirittura 1 TB di storage UFS 3.0.
Il comparto fotografico introdurrà sensore Samsung ISOCELL da 108 MP, con un modulo da 16 MP, uno da 12 MP ed un quarto con zoom periscopico. Non mancheranno chicche come un obiettivo ultra-grandangolare ed un sensore macro.
Si concludere con NFC, l'ingresso mini-jack per le cuffie e – ovviamente – l'inedita MIUI 11. Insomma, un concentrato di tecnologia e potenza, si spera con un design da urlo. Che ne pensate di queste specifiche? C'è qualche altra feature che vorreste a bordo? Ma soprattutto… quanto costerà la presunta variante colossale da 12/1 TB?