Con la recensione del Samsung 980 Pro da 512 GB torniamo a parlare di SSD PCIe 4.0 NVMe, ma lo facciamo con un modello consumer che sfruttando un controller tutto nuovo raggiunge velocità ben più alte dei primi modelli Gen 4 equipaggiati con il controller Phison E16. Passiamo infatti da 5000 MB/s a 6900 Mb/s con un raddoppio di velocità rispetto alle più rapide unità SSD PCIe 3.0. Un bello scatto frenato però in fase di scrittura, dove il limite è di 5000 MB/s contro i 4600 MB/s delle SSD Gen 4 di prima generazione. In ogni caso parliamo comunque di 1500 MB/s in più rispetto alle unità PCIe 3.0 e di una velocità di scrittura sequenziale dieci volte superiore a una SSD Sata III.
L'interfaccia PCIe 4.0
Le unità SSD Gen 4 sono le uniche componenti consumer che al momento sfruttano l'interfaccia PCIe 4.0, al momento vincolata esclusivamente alle schede madri X570 e B550 combinate con processori della serie Ryzen 3000. Ma la tecnologia sarà ovviamente tra le caratteristiche della serie Ryzen 5000, sempre abbinata alle schede madri della serie 500, e arriverà anche sulle piattaforme Intel con i processori Rocket Lake. Ed è a quel punto che ci aspettiamo che venga sfruttata non solo per la velocità di trasferimento, in una configurazione da gioco utile fino a un certo punto, ma per sfruttare la tecnologia NVIDIA RTX IO e il probabile analogo delle future schede Radeon.
Le nuove schede NVIDIA e le GPU RDNA 2, in arrivo a breve anche sulle console next gen, godono infatti di inedite tecnologie che riducendo il traffico di dati nel sistema e velocizzando la decompressione promettono caricamenti talmente veloci da poter essere utilizzati in funzione delle meccaniche di gioco, come abbiamo visto nel caso di Ratchet & Clank: Rift Apart per PS5. Non ci aspettiamo che su PC si vedano applicazioni di questo tipo prima di qualche anno, vista l'assenza di standard per gli storage che contano ancora un gran numero di comunque veloci unità Sata III, ma i vantaggi dovrebbero comunque essere tangibili nel caricamento dei motori grafici che sfruttano lo streaming dei dati, nei tempi di viaggio rapido degli open world e, ovviamente, nei tempi di caricamento a tutto tondo. Inoltre, pensando al futuro, l'utilità dello standard PCIe 4.0 al di fuori delle SSD potrebbe non essere troppo lontana. In un paio d'anni infatti, quando la potenza delle schede video arriverà probabilmente a doppiare quella di una RTX 2080 Ti, uno slot PCIe 3.0 X16 potrebbe trasformarsi in un limite.
Caratteristiche hardware
Ma torniamo alle SSD con la prestante unità Samsung 980 Pro che non può certo essere misurata solo in termini di lettura sequenziale. Nell'uso quotidiano sono infatti più importanti le prestazioni con i piccoli file che compongono giochi, applicazioni e archivi. Ma anche qui le promesse sono piuttosto alte con 1000000 IOPS in lettura e scrittura casuali per il modello da 1TB che in quanto a velocità di lettura sequenziale, tra l'altro, supera i 7000 MB/s. Il modello che ci è arrivato, invece, si ferma a 800000 IOPS (4K, QD32), ma risulta comunque sensibilmente più veloce delle unità Gen 3 di fascia alta, almeno su carta. Ed è in buona parte merito del controller Samsung Elpis che macina 120 flussi input/output superando di quattro volte le capacità del controller utilizzato per le precedenti unità della compagnia.
Al cambio di controller va poi aggiunta l'ottimizzazione della memoria V-NAND MLC che passa dai 2-bit dei precedenti drive Pro ai 3-bit, con i vantaggi del triple cell in termini di densità e quindi dimensioni delle SSD, conquistando comunque un 10% in prestazioni. Inoltre è aumentata la cache, che nel caso del modello da 500 GB è di 512 MB di LPDDR4, ed è quadruplicato lo spazio sfruttato dalla tecnologia Intelligent TurboWrite 2.0 che promette la velocità massima per trasferimenti di dati fino a 90 GB. Esauriti quelli, ma salvo rari casi è davvero difficile che accada, la velocità dovrebbe calare fino a 2000 Mb/s, ma solo per il tempo necessario al buffer di svuotarsi. Non dovrebbe incidere troppo, quindi, anche nel caso di chi ha intenzione di fare un uso professionale di una SSD che non costa poco. Parliamo infatti di quasi 170 euro per 500 GB, con una garanzia di 5 anni o di 300TB di scrittura, che sono ormai pochi visto il peso crescente dei giochi che per i tripla A si aggira intorno ai 100 GB e nel caso di Call of Duty: Warzone ha superato i 250GB. La velocità, però, fa gola e ci siamo premurati di verificarla in prima persona.
Benchmark
Installata l'SSD, utilizzando il dissipatore integrato della Gigayte X570 Aorus Master, non abbiamo avuto problemi di sorta creando il volume e verificandone integrità e temperature con il software Samsung Magician, ormai piuttosto funzionale e accattivante. Soddisfatti da temperature in idle intorno ai 30 gradi e sotto sforzo di massimo 55 gradi, ci siamo lanciati sul classico CrystalMark che ci ha dato conferma delle velocità massime del Samsung 980 Pro da 512 GB che sulla nostra configurazione ha toccato i 6883 Mb/s in lettura sequenziale, con una media di 6800 MB/s, e i 4930 Mb/s in lettura sequenziale, con una media di 4890 MB/s, arrivando nel primo caso a sfiorare la velocità massima e nel secondo avvicinandola a sufficienza.
Abbiamo invece usato Atto per avere un quadro chiaro delle velocità con file di diverse dimensioni, con circa 6300 Mb/s di media al di sopra dei 512 KB una volta superata la soglia del megabyte, laddove la velocità di scrittura si è mantenuta quasi sempre a 4550 Mb/s, scendendo di poco a 256 KB. Ed è addirittura salita a 128 KB e 64 KB, dove però è la velocità di lettura che si è abbassata, raggiunta da quella di scrittura a 32 KB, dove il calo prestazionale inizia a farsi netto. In lettura random 4K, comunque, parliamo di ottime velocità con oltre 550000 IOPS effettive che contribuiscono a una velocità effettiva di trasferimento, per una cartella da oltre 50GB, di circa 1910 MB/s. Ma anche se il salto per questo tipo di unità è netto, in termini di velocità effettiva non parliamo del doppio di una Samsung 970 EVO Plus. Lo scarto nel caso di una situazione tipica è del 40% e non lo ritroviamo, tra l'altro, nei tempi di caricamento della demo Final Fantasy XIV: Stormblood dove entrambe le unità si aggirano intorno agli 11.10 secondi. Ma d'altronde un'unità del genere non si prende in considerazione nell'ottica dei caricamenti, già minimi con qualsiasi SSD NVMe M.2. Quello che più conta in questo caso sono l'eventuale necessità di spostare grandi file e le prospettive future, tra longevità e tecnologie gaming in divenire.
G.Skill ha annunciato l'arrivo sul mercato di nuovi kit di memoria DDR4 da 32 e 64 GB (formati da due o quattro moduli da 16 GB) caratterizzati da una frequenza di 3600 MHz e latenze molto contenute, indicate in 14-15-15-35. A garantire questi numeri ci pensano i "soliti" chip Samsung B-die.
Le nuove soluzioni arriveranno in diverse linee di prodotto - Trident Z Neo, Trident Z Royal, Trident Z RGB e Ripjaws V - e per dimostrarne le capacità l'azienda taiwanese ha testato i moduli su diverse piattaforme sia per CPU AMD che Intel, come la Asus ROG Maximus XII Hero (WI-FI), la PRIME X570-P o la MSI MEG Z490 Godlike.
Questi nuovi kit potrebbero essere un buon complemento per chi punta a realizzarsi un PC polivalente, basato su CPU con un elevato numero di core come alcuni modelli delle famiglie Ryzen 3000/5000 o i Ryzen Threadripper 3000, per lavorare nel campo del rendering ma anche per giocare. I nuovi kit raggiungeranno il mercato nel corso delle prossime settimane, e anche se G.Skill non ha comunicato i prezzi, non ci aspettiamo listini esattamente popolari.
Dopo le prime avvisaglie delle scorse settimane, secondo nuove indiscrezioni Nvidia starebbe preparando quattro modelli di GPU Ampere destinati ai notebook. In base alle voci di corridoio, l'azienda statunitense avrebbe iniziato a comunicare le prime specifiche ai partner, in vista di un annuncio che potrebbe arrivare all'inizio del prossimo anno.
La nuova gamma GeForce RTX 30 mobile dovrebbe inizialmente contare sui modelli GeForce RTX 3080, GeForce RTX 3070 e GeForce RTX 3060, con i primi due inizialmente solo in versione Max-Q (ottimizzata per consumare e scaldare meno), mentre il terzo sia nella variante Max-Q che in quella Max-P, pensata per offrire maggiori prestazioni.
Quali GPU userà Nvidia?
Non ci sono informazioni concrete sulle specifiche, ma Nvidia in genere cerca di replicare quanto più possibile i numeri delle soluzioni desktop anche in ambito mobile. Questa volta però le cose potrebbero cambiare, almeno per quanto concerne la RTX 3080, in quanto replicarne le specifiche richiederebbe l'uso di una GPU GA102 (apparentemente non adatta al settore notebook): il GA104 si ferma a 6144 CUDA core nella sua configurazione completa, a fronte degli 8704 CUDA core della RTX 3080.
Al momento, sulla base delle precedenti indiscrezioni, l'unica informazione di un qualche valore è relativa alla memoria che accompagnerà la RTX 3070 mobile, che dovrebbe essere di tipo GDDR6 e impostata a 12 Gbps, anziché a 14 Gbps come la scheda desktop in arrivo nei prossimi giorni. Questo modello, a ogni modo, dovrebbe essere basato su GPU GA104.
Per quanto concerne la GeForce RTX 3060, la soluzione mobile potrebbe adottare una GPU GA104 oppure un inedito GA106. Non resta che attendere maggiori informazioni, anche sulla piattaforma su cui troveremo queste GPU: sembra infatti che nonostante Intel preveda l'arrivo di soluzioni Tiger Lake-H fino a 8 core e 16 thread, le soluzioni di Nvidia troveranno inizialmente posto accanto alle attuali CPU Intel Core di decima generazione "Comet-Lake".
In occasione dell'evento ROG DAY 2020, ASUS ha presentato diverse novità e prodotti rivolti soprattutto al mercato asiatico; tra questi spicca la nuova linea di componenti GUNDAM che, tra le varie proposte, prevede una nuova variante custom della potente NVIDIA GeForce RTX 3090 (Recensione).
L'ASUS ROG STRIX RTX 3090 GUNDAM - affiancata a due modelli custom più economici basati invece su GeForce GTX 1660 SUPER - riprende sostanzialmente il design della ROG STRIX RTX 3090 che l'azienda aveva presentato in occasione del lancio delle GeForce RTX 30 i primi di settembre; la differenza sostanziale tra i due modelli risiede nel backplate e nella cover, questa volta con una colorazione completamente bianca.
Il resto delle specifiche tecniche dovrebbe rimanere invariata, partendo dalla frequenza GPU che dovrebbe toccare i 1890 MHz, così come per la ASUS ROG Strix RTX 3090 "standard". A bordo troviamo poi un dissipatore a tripla ventola, sistema di illuminazione RGB e tre connettori di alimentazione ausiliari PCI-E 8pin; nessun cambiamento per il TDP che rimane a 480W e quindi rende questa scheda una valida opzione anche per l'overclock.
Stando a quanto trapelato, ASUS ROG STRIX RTX 3090 GUNDAM sarà una scheda prodotta in edizione limitata, destinata al solo mercato asiatico, tuttavia, a nostro avviso qualche esemplare non tarderà ad arrivare su canali di vendita alternativi (vedi eBay). Il prezzo retail purtroppo è a dir poco proibitivo: 16,999 Yuan, al cambio 2158 euro, ossia uno dei modelli custom più cari visti fino ad ora per una GeForce RTX 3090.
Il lancio dei nuovi processori AMD della serie Ryzen 5000 non è molto lontano ed il noto utente Twitter @Tum_Apisak ha scoperto alcuni benchmark preliminari del modello Ryzen 9 5950X. Data la tempistica del benchmark, è molto probabile che si tratti della versione definitiva del componente che troveremo anche sugli scaffali dei negozi.
Essendo il fiore all’occhiello della famiglia Zen 3, il Ryzen 9 5950X è a dir poco impressionante. Il chip, realizzato con il processo produttivo a 7nm, presenta una configurazione a 16 core e 32 thread con 64MB di cache L3, un clock di base di 3,4GHz e un boost clock fino a 4,9GHz. A prima vista, il Ryzen 9 5950X non sembra molto diverso rispetto all’attuale Ryzen 9 3950X. In realtà, il Ryzen 9 5950X ha in realtà un clock di base inferiore di 100 MHz, ma che viene compensato con un boost clock di 200 MHz più alto. Tuttavia, la vera novità risiede nella nuova microarchitettura Zen 3.
Il Ryzen 9 5950X ha ottenuto un rispettabile punteggio delle capacità aritmetiche del processore di 611,94 GOPS, quando il punteggio aggregato per un Ryzen 9 3950X è 562,11 GOPS. Il Ryzen 9 5950X è circa l’8,9% più veloce in questo particolare benchmark. Passando al test delle capacità multimediali, il Ryzen 9 5950X ha ottenuto 2066,49Mpix/s. Il Ryzen 9 3950X ha una media di 1650,49 Mpix/s nello stesso benchmark, quindi si ha una notevole differenza del 25,2% a favore del Ryzen 9 5950X.
I benchmark Ryzen 9 5950X non si fermano al solo software SiSoftware Sandra, ma il processore è stato avvistato anche in Geekbench 5, sebbene si tratti di un sample pesantemente overcloccato, presumibilmente raffreddato ad azoto liquido.
Per permettere di fare un confronto sensato, l’utente @Tum_Apisak ha scovato uno speciale Ryzen 9 3900X. Il Ryzen 9 3900X operava a 5,89 GHz e il Ryzen 9 5950X, che è un engineering sample, a 6,02 GHz. Le velocità di clock non sono esattamente identiche, ma dovrebbero comunque darci una buona idea del livello di aumento delle prestazioni.
Il Ryzen 9 5950X ha ottenuto un punteggio single-core di 2.022 punti, mentre il Ryzen 9 3900X si era fermato a 1.696, registrando un miglioramento sostanziale del 19,2%. Secondo i risultati, il Ryzen 9 5950X ha fornito prestazioni multi-core del 12,9% in più rispetto al Ryzen 9 3900X.
Ricordiamo che la serie Ryzen 5000 arriverà sugli scaffali dei negozi il prossimo 5 novembre.