il nuovo Sony Xperia 1.1 sarà molto probabilmente annunciato in questo 2020 all’ evento MWC 2020 il prossimo febbraio, a Barcellona. Scopriamo i dettagli della possibilità.
Sony Xperia 1.1 sarà annunciato al MWC 2020
Il nuovo atteso smartphone della serie Sony Xperia sarà con buona probabilità annunciato in Spagna, al prossimo MWC 2020. La Sony aveva presentato al MWC 2019 il precedente top di gamma Xperia 1, mentre il suo “gemello” Xperia 5 era stato svelato all’IFA 2019. Stavolta potrebbe toccare al suo successore Sony Xperia 1.1 anche se non è da escludere che possa invece toccare al successore del suo gemello, ovvero il nuovo Sony Xperia 5 Plus. Tuttavia, toccherà ad uno dei due. Ad ogni modo, scopriamo le caratteristiche del più quotato dei due smartphone che potrebbe essere annunciato a febbraio 2020 in Spagna, ovvero Sony Xperia 1.1.
Sony Xperia 1.1: caratteristiche e specifiche
Il nuovo Sony Xperia 1.1 dovrebbe avere un display OLED da 6,6 pollici con risoluzione 4K HDR ed un rapporto di aspetto 21:9. Sulla cornice superiore dello smartphone ci sarà la fotocamera frontale, probabilmente da 8 megapixel. Il modulo fotografico posteriore, invece dovrebbe essere piazzato nell’angolo superiore sinistro, ed includerà ben quattro lenti. Tre saranno le fotocamere con rispettivamente un obiettivo standard, uno ultra grandangolare ed un tele, mentre una quarta lente sarà per il sensore ToF (Time-of-Flight). Il processore dovrebbe essere uno Snapdragon 865, con 8 GB RAM e storage di almeno 128 GB. Dovrebbe essere integrato, previa chip, un modem 5G. Non resterà che attendere quale dei due top di gamma sarà annunciato. Non è da escludere che la casa giapponese possa annunciare ulteriori smartphone di fascia non top nel corso dell’evento.
Spesso mi chiedono quale smartphone utilizzi nella mia vita privata, fuori dal trambusto delle recensioni e delle prove, ma la risposta non soddisfa mai nessuno. La verità è che, purtroppo, non ho il tempo di godermi un "telefono personale"; una sfortuna dal mio punto di vista, perché perdo tante cose, un gran privilegio da altre prospettive, se si considera l'opportunità di provare di continuo gli "ultimi modelli" e stare al passo con il flusso.
Per testare davvero un terminale bisogna usarlo, e usarlo bene nelle situazioni più comuni per giorni, settimane o mesi, anche se spesso bisogna correre contro il tempo; da momenti di calma, come quello attuale, si passa infatti al "fiume in piena" con ritmi serrati. Il periodo a cavallo del nuovo anno è tendenzialmente quello più tranquillo con pochissimi nuovi smartphone sotto i riflettori, un momento perfetto per godersi qualcosa senza esser inseguiti.
Da metà dicembre al CES 2020 ho così utilizzato il Mate 30 Pro, lanciato da Huawei un po' in sordina anche nel nostro paese a fine novembre e tra i più interessanti modelli della casa cinese. Al netto del ban, infatti, è il primo dei loro smartphone con il Kirin 990, display waterfall e ultime soluzioni tecnologiche in ambito fotografico. Per questo ho voluto toccare con mano ciò abbiamo anche noi discusso in fase di lancio e, soprattutto, avere a disposizione durante le vacanze delle fotocamere all'altezza delle mie aspettative.
In questo articolo non svilupperò quindi una classica recensione, gli eventi sono in rapida trasformazione e credo quindi sia opportuno attendere gli sviluppi di queste settimane, tirando poi le somme una volta che il quadro politico-aziendale sarà più chiaro. Anche perché, per capire meglio la serie P40 che verrà bisogna inevitabilmente passare per questa famiglia Mate.
Prima di mostrarvi qualche scatto e commentarli voglio mettere l'accento sull'applicazione della fotocamera e sulla rapidità di passaggio tra i diversi sensori d'immagine, migliorata rispetto a quella di P30/P30 Pro nel suo complesso. Sarà anche per il Kirin 990 e relativo ISP 5.0, noto una velocità praticamente raddoppiata rispetto a P30 Pro se si passa, ad esempio, dalla principale alla grandangolare.
Tutto è quindi più fluido e piacevole da usare, con quattro sensori d'immagine ben congeniati che rispondono alle esigenze primarie: la 40 MP Super Sensing Wide F1.6 è straordinaria di notte, grazie anche alla modalità dedicata, e tra le migliori di giorno. Bokeh preciso e pulito negli scatti più ravvicinati, buona fedeltà cromatica e pochi micromossi. Peccato solo che in automatico si scatti come di consueto a 10MP e bisogna selezionare dalle impostazioni la massima risoluzione per avere i 40MP sia con la principale sia con la grandangolare.
A destare molto interesse anche la grandangolare con apertura F1.8 e lunghezza focale di 18 mm, sempre divertente e soprattutto all'altezza di scattare in notturna senza troppe remore, con poco più rumore di fondo ma una resa complessivamente ottima, anche in presenza di luci forti. In generale si nota un evoluzione di questa ultra wide, negli anni precedente relegata a pura companion e poco incisiva in condizioni di scarsa luminosità (su P30 Pro è una 20 MP F2.2), adesso capace invece di farsi rispettare in tutto e per tutto.
Di certo il rumore di fondo non manca se si utilizza la modalità notte e si cerca di immortalare un cielo stellato, ma per quello bisogna inevitabilmente passare sullo scenario Pro che fornisce strumenti e controlli più diretti e funzionali. Sono curioso di vedere le differenze rispetto ai migliori di questo campo, i Pixel 4 e i nuovi iPhone 11, non è escluso un prossimo confronto per rifare il punto sulle foto notturne a sei mesi dal precedente.
Bene anche la tele 3X da 8MP con apertura focale F2.4 equivalente ad un 80mm, una fotocamera più spinta ma stabilizzata (OIS) con cui si riesce a fissare più rapidamente un soggetto grazie ad un autofocus più accurato di quello visto su P30 Pro.
Passaggio rapido tra le fotocamere e 3 diversi punti di vista, con la tele che si può spingere fino allo zoom ibrido 5x e può anche andare oltre (fino a 30x in digitale), ma io sconsiglio sempre di sfondare tale muro pena la perdita consistente di dettagli. Di seguito una sequenza di scatti realizzati a Maiorca che mostrano fin dove ci si può spingere a partire dalla grandangolare "0,6x".
Non sembra invece cambiata da P30 Pro la frontale da 32 MP F2.0, precisa quanto basta e con il rilevamento dei volti rapido che bilancia sufficientemente bene le luci. Migliorabili i colori, in generale mi aspettavo qualcosa di più dal sistema anteriore con tacca che nasconde anche la 3D Depth Sensing Camera, sempre utile per lo sblocco con viso veloce e più sicuro.
Migliorati anche i video soprattutto sul fronte stabilizzazione, ancora abilitati fino all'acquisizione in 4K a 30fps ma capaci di spingersi fino ai 1080p a 960fps (Super Slow Motion). La qualità delle immagini è più che ottima, Huawei ha lavorato negli ultimi anni per colmare questo gap che si era creato con la concorrenza, adesso serve ulteriore ottimizzazione che permetta dei passaggi più fluidi e indolori tra i diversi sensori d'immagine in fase di registrazione.
Intendiamoci, tutti gli smartphone soffrono in registrazione questi passaggi quando si varia lo zoom, ma su altri top di gamma, come gli iPhone di ultima generazione, la transizione appare meno traumatica, più rapida e indolore.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Display 6,53" OLED, risoluzione da 2400 x 1176 pixel con lettore impronte sotto al display e tecnologia Acoustic Design per la trasmissione del suono
SoC Kirin 990
CPU 8 core (2 x Cortex-A76 a 2,86GHz + 2 x Cortex-A76 a 2,09GHz + 4 x Cortex-A55 a 1,86GHz)
GPU Mali-G76
NPU dual-core
Memoria: 8GB di RAM
128 o 256GB di storage (espandibile) a seconda dei mercati
Connettività: Bluetooth 5.1, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, NFC, USB-C, 5G SA (per modello 5G), GPS (doppia frequenza L1+L5)/AGPS/Glonass/Beidou/Galileo (doppia frequenza E1 + E5a)/QZSS (doppia frequenza L1+L5), Dual SIM
Batteria 4.500mAh
Ricarica rapida a 40W (via cavo)
Ricarica rapida a 24W (wireless)
Ricarica inversa
Dimensioni e peso: 158,1 x 73,1 x 8,8 mm
198 grammi
Resistenza all'acqua: Certificato IP68
Sistema operativo: Android 10 con EMUI 10
fotocamera anteriore 32MP (f/2,0)
fotocamere posteriori 40MP Ultra-Wide Cine (f/1,8, lunghezza focale 18 mm)
40MP Super Sensing Wide (f/1,6, lunghezza focale 27mm), OIS
8MP (f/2,4, lunghezza focale 80mm) tele, OIS zoom ottico 3x
zoom ibrido 5x (risultato della somma di 3 foto scattate dalle 3 cam)
zoom digitale 30x
sensore di profondità 3D
ISO sino a 409600
L'AUTONOMIA È UNA CONFERMA
Se ho scelto Mate 30 Pro per le mie vacanze natalizie è anche per la sua batteria da 4.500mAh che mi aveva già impressionato positivamente ad inizio autunno, d'altronde Huawei vanta un sistema poco energivoro e le aspettative sul nuovo SoC erano del tutto buone. Sensazioni confermate che incoronano il Mate 30 Pro come uno degli smartphone con la miglior autonomia in assoluto, sulla stessa linea della famiglia P30 e del binomio Kirin/EMUI.
Ho viaggiato tanto nello scorso mese ed avere un terminale capace di chiudere qualsiasi giornata più intensa, con tanto di energia residua alla sera, fa per me la differenza. Sono perfino arrivato a ricaricare una volta ogni due giorni nei momenti più blandi, quelli in cui non guardi tutto il tempo il telefono e le eventuali notifiche sulla schermata Always On bastano ed avanzano.
Questo è il livello di autonomia che mi aspetto nel 2020 in uno smartphone, difficile chiedere di più, tanti altri devono ancora lavorare per avvicinarsi a questo livello di gestione delle risorse.
SOFTWARE: E LE APP?
Il lungo periodo di tempo passato con Mate 30 Pro e il non aver resistito alla tentazione e installare le Google Apps utilizzando uno dei metodi ufficiosi che si trovano in rete (in pratica un passaggio del tutto simile a quello mostrato nel nostro approfondimento di settembre), ci impedisce di valutare Mate 30 Pro nel suo complesso.
Il motivo è quello che immaginate: sebbene Play Store e App Google generiche funzionino in modo sufficiente, nell'utilizzo vero, prolungato e usando Mate 30 Pro come smartphone principale per settimane, ci sono alcune problematiche che vanno oggettivamente affrontate e una difficoltà che limita l'uso di Mate 30 Pro ad un qualunque utente normale. Localizzazione, app bancarie, applicazioni che integrano api Google e altro ancora sono funzionalità che, nonostante i servizi installati, sono difficili da far funzionare.
Un peccato, ma torneremo presto su questo argomento alla prima occasione possibile visto che la situazione non si è ancora sbloccata. La casa cinese ha tutte le intenzioni di spingere sul proprio store e le motivazioni per gli sviluppatori di certo non mancano ma sarà un argomento da valutare con P40 lasciando a Mate 30 Pro l'amara soddisfazione di essere uno dei migliori cameraphone del 2019...
DESIGN O CONCRETEZZA?
Ritengo il Mate 30 Pro uno degli smartphone più "sexy" del 2019 e la mia idea non è cambiata dopo averlo provato per settimane; il suo modulo posteriore iconico crea curiosità agli occhi degli altri e le sue linee circolari si coniugano bene con i bordi stondati. Gli elementi principali sono particolari e questo gli fa onore in mezzo ad un mare di smartphone tutti uguali, ma a che prezzo?
Alla lunga si paga in usabilità, l'ergonomia è discretamente buona ma i bordi così curvi impongono dei limiti in alcune operazioni come la semplice scrittura di un messaggio a due mani. La cosa è soggettiva perché ognuno impugna differentemente i dispositivi mobili, ma più in generale ho riscoperto nell'ultimo anno una certa ammirazione per i display flat, orizzontali e senza fronzoli che sono sempre più semplici nell'interazione diretta.
Bella ad esempio l'idea del bilanciere del volume "flottante", virtuale e attivabile con un doppio tocco su uno o entrambi i bordi, dopo qualche giorno ci si abitua al movimento e viene anche spontaneo ma, ne abbiamo davvero bisogno? Credo di no, penso che il classico doppio tasto sia ancora più comodo e funzionale. Insomma concretezza batte design, almeno in questa tornata.
Due nuovi e per ora misteriosi smartphone di Xiaomi, uno dei quali potrebbe in realtà essere a marchio Redmi e corrispondere al modello Note 9 Pro, hanno appena ottenuto in Cina l’importante certificazione del MIIT (Ministry of Industry and Information Technology), presupposto fondamentale per il futuro arrivo sul mercato.
Lo scorso anno Xiaomi e il suo sub-brand Redmi hanno tenuto un ritmo forsennato, presentando una sfilza di nuovi smartphone. In attesa di scoprire se anche il 2020 sarà altrettanto pieno di nuovi modelli, negli ultimi giorni, in casa Xiaomi, si è parlato soprattutto della nuova MIUI 12 e del prossimo flagship Mi 10.
Il produttore cinese ha già manifestato nei mesi addietro la volontà di puntare con forza sul 5G, lanciando almeno 10 modelli compatibili con il nuovo standard di rete nel 2020. Naturalmente ciò non significa che quest’anno arriveranno soltanto smartphone Xiaomi e Redmi 5G e la conferma arriva proprio dai due nuovi modelli, entrambi 4G, facenti capo a Xiaomi Communication Technology Co., Ltd. e da poco approvati dal MIIT cinese.
I rumor della prima attribuirebbero il primo modello a Redmi, spingendosi addirittura a identificarlo come Note 9 Pro. Il secondo, invece, dovrebbe essere a marchio Xiaomi e far parte della serie Mi. Purtroppo al momento, visto che dei due device sono noti esclusivamente i model number (M2003J15SC e M2003J15SE) e nessuna informazione di carattere tecnico, si tratta di mere ipotesi e come tali vanno considerate.
In ogni caso, conoscendo il modus operandi di Xiaomi e di Redmi, informazioni più dettagliate non tarderanno ad emergere, continuate a seguirci per non perdervele.
Redmi Note 8T è disponibile in offerta su Amazon.it a 160.00 euro (link all'acquisto). Si trova online anche su molti altri negozi, contiamo circa 50 offerte. Se invece sei interessato alle caratteristiche puoi leggere la scheda tecnica di Redmi Note 8T.
Dovranno passare ancora alcuni mesi prima del lancio ufficiale dei nuovi top di gamma realizzati da Huawei, ma i rumor si susseguono incessanti. La famiglia P40 infatti è sempre nel mirino delle indiscrezioni e ogni giorno si aggiunge un dettaglio.
Nell’immagine in apertura, pubblicata sul social network cinese Weibo, è possibile vedere una cover per il device. Non è chiaro se si tratta di Huawei P40 o P40 Pro, ma certamente è uno dei device della famiglia. Il render mostra il display del dispositivo che presenta i bordi laterali curvi. La doppia fotocamera frontale è posizionata in alto a sinistra ed è inserita all’interno di un notch di forma allungata e ovale.
Per quanto riguarda la parte posteriore, a catturare l’attenzione sarà certamente il comparto fotografico. Huawei infatti ha intenzione di utilizzare quattro fotocamere su P40 e ben cinque su P40 Pro. In questo caso un assaggio del possibile layout ci è stato mostrato con un render pubblicato qualche giorno fa.
Huawei P40 e P40 Pro, emergono nuovi dettagli
Per quanto riguarda la scheda tecnica,si presume che Huawei P40 Pro sarà caratterizzato da un display da 6.6 pollici con bordi curvi su tutti i lati. Grazie a questa soluzione, è atteso un rapporto tra schermo e scocca pari al 98%, un valore molto elevato. La doppia fotocamera anteriore vanterà un sensore principale da 32 e uno secondario da 2MP. Non mancherà il lettore di impronte digitali integrato nel display OLED.
Le cinque fotocamere posteriori avranno come sensore principale uno da 64MP a cui si affianca un grandangolo da 20MP, una lente periscopica da 12MP a 10x. A queste ottiche si aggiungeranno anche una lente dedicata agli scatti macro e un sensore ToF per la gestione della profondità.
Sebbene molte caratteristiche saranno condivise tra i due device, ce ne saranno anche alcune molto diverse. Il Huawei P40 avrà una diagonale inferiore pari a circa 6.1 pollici e quattro ottiche posteriori. Il sensore principale resterà invariato ma non ci sarà lo zoom periscopico a 10x e forse il sensore ToF. Dal punto di vista del SoC, Huawei monterà su entrambi il Kirin 990. La batteria attesa sarà da almeno 5000mAh e per entrambi il display sarà da almeno 90Hz.
In nuova foto pubblicata sul sito cinese Weibo, scattata probabilmente in una linea di produzione, vengono mostrate delle scocche per moduli fotografici posteriori che, stando a quanto riportato dalla fonte, sarebbero destinate al Huawei P40 in versione "normale", non PRO vista la presenza di tre fori destinati ad ospitare altrettanti sensori fotografici. Lateralmente, invece, ci sarebbero gli spazi per il flash ed altri sensori. Il disegno della scocca, tuttavia, non sembra corrispondere del tutto con quello dei render che abbiamo visto fino ad oggi.
Nemmeno il tempo di annunciare le patch di sicurezza di P30 Pro che già torniamo a parlare dell'atteso successore: P40 Pro è infatti protagonista di un leak condiviso da Slashleaks in cui vengono mostrate sia la scocca anteriore che quella posteriore. Come sempre, consigliamo di prendere questi render (basati sulle indiscrezioni sin qui emerse) con le dovute cautele.
Il proteggi schermo dello smartphone (che più probabilmente dovrebbe essere il sample fornito ai produttori delle pellicole e dei vetri protettivi) è stato avvistato appena pochi giorni fa, ma in questo caso abbiamo l'opportunità di osservare più nel dettaglio il design del dispositivo che, a quanto pare, sarà dotato di un display con foro allungato in alto a sinistra per ospitare la doppia fotocamera da 32+2MP.
Il vetro anteriore appare leggermente curvo su tutti e quattro i lati, con cornici ridotte al minimo e un rapporto schermo-scocca elevato (si parla del 98%). Il display dovrebbe avere una diagonale compresa tra i 6,5 e i 6,7 pollici, ma non ci sono ancora conferme in tal senso. La parte posteriore dello smartphone che debutterà a fine marzo (parole del CEO) propone ben 5 fotocamere (4 per la variante non Pro, vedasi immagine a seguire)
Stando a quanto finora emerso, le fotocamere dovrebbero essere:
64MP Sony IMX686
20 MP grandangolare
12MP tele periscopica 10X (5X per P40)
macro
ToF
Il layout risulta essere differente rispetto a quanto proposto dall'immagine condivisa pochi giorni fa, in cui quattro delle fotocamere erano posizionate verticalmente lasciando sul lato destro solamente quella periscopica. Anche il flash LED è differente: nel render precedente è esterno al modulo di colore nero, in questo caso è invece inclusa in esso.
Dello smartphone si conosce ancora poco, e nessuna delle caratteristiche ha ancora ricevuto una conferma: si parla di un display con refresh rate a 120Hz, di una batteria da 5.500mAh e di un SoC Kirin 990.
I render riprendono a grandi linee quanto già visto grazie a OnLeaks prima di Natale: sarà davvero così il prossimo top di gamma di Huawei? Quel che è certo, per ora, è che sarà basato su Android 10 ma non avrà a disposizione le GApps.