Xiaomi Mi 9T, la versione europea di Redmi K20, è dotato di una tripla fotocamera posteriore di ottima qualità, ma come accade spesso è possibile ottenere risultati qualitativamente superiori grazie a Google Fotocamera (GCam o Google Camera).
Un porting dell’applicazione, realizzato per Redmi K20 e K20 Pro, e di conseguenza anche per Xiaomi Mi 9T, permette di ottenere scatti migliori di quelli che è possibile realizzare con la fotocamera stock di Xiaomi. Ovviamente non mancano le controindicazioni, visto che non è possibile utilizzare il sensore ultra grandangolare e lo zoom ottico, per cui dovrete “accontentarvi” degli scatti acquisiti con il sensore principale Sony da 48 megapixel.
Va inoltre segnalato che una discreta quantità di foto scattate con Google Fotocamera non vengono salvate, rendendo a volte frustrante l’utilizzo. È comunque probabile che la situazione migliori con i prossimi aggiornamenti, che non dovrebbero tardare ad arrivare.
A seguire abbiamo una galleria con alcuni sample, prima quelli realizzati con la fotocamera stock e in seguito quelli realizzati con il porting di Google Fotocamera. Se volte testare di persona il funzionamento del porting non vi resta che scaricare il file APK da questo indirizzo e iniziare a scattare con il vostro Xiaomi Mi 9T, per rendervi conto dei miglioramenti e dei difetti ancora presenti.
Lo schermo di OnePlus 7 Pro è uno dei più fluidi mai visti in circolazione, grazie a una frequenza di refresh di 90 Hz. È dunque normale che i possessori di altri smartphone OnePlus possano desiderare una funzione simile e, grazie a una mod non troppo aggressiva, gli utenti di OnePlus 6 possono provare ad avvicinarsi.
È infatti sufficiente incrementare la frequenza di refresh fino a 70 Hz (a 75 il sistema era leggermente instabile) per garantire una fluidità immediatamente percepibile, che non dovrebbe avere un impatto particolarmente significativo sulla batteria e sull’autonomia dell’intero sistema.
La modifica non è però compatibile con OnePlus 6T, sebbene si tratti di un modello molto simile al predecessore, pertanto non installatelo perché, molto semplicemente, non funzionerà. L’installazione richiede l’utilizzo di un PC Windows con un file batch da scaricare ed eseguire, dopo aver messo OnePlus 6in modalità fastboot e averlo collegato al computer.
Al termine della procedura potete riavviare lo smartphone e godervi la fluidità dello schermo, dovuta al leggero incremento della frequenza di refresh. nel thread su XDA è inoltre presente uno script che riporta la frequenza di refresh a 60 Hz nel caso ci fossero problemi o i risultati non dovessero sembrarvi soddisfacenti.
Dopo l'annuncio ufficiale di ASUS ROG Phone II, il primo smartphone a utilizzare il nuovo SoC Qualcomm Snapdragon 855 Plus, anche Black Shark 2 Pro si prepara ad arrivare sul mercato. Questa nuova versione dello smartphone gaming punterà quindi a un aumento della potenza operativa, aggiornando la parte hardware rispetto al modello uscente.
Abbiamo recentemente analizzato le prestazioni di Black Shark 2 nella nostra recensione e probabilmente Black Shark 2 Pro non porterà a una rivoluzione, anche se qualche miglioramento è auspicabile. Quello che sappiamo è che ufficialmente adotterà il nuovo processore e quindi ci sarà un incremento della potenza.
Stando alle ultime indiscrezioni, Black Shark 2 Pro dovrebbe poter contare su Snapdragon 855 Plus unito, GPU Adreno 640, ben 12 GB di RAM e 256 GB di spazio di storage. Ovviamente lo scopo è stupire gli utenti con prestazioni da vero top-di-gamma ritagliandosi così la sua fetta di mercato.
La diagonale dello schermo non è stata resa nota ma la risoluzione sarà invece FHD+ pari 2340 x 1080 pixel. I risultati forniti da AnTuTu sembrano mostrare un incremento prestazionale passando dai 367 mila punti ai 405 mila punti tra la versione standard e quella Pro.
La zona posteriore sarà leggermente modificata con la banda centrale di Black Shark 2 Pro che contiene anche il logo "S" che sarà più stretta. Non mancheranno i LED per illuminare la zona centrale e gli angoli dello smartphone. Il nuovo modello sarà rivelato il 30 Luglio 2019 e in quella data sapremo quali saranno le altre novità rispetto alle unità attualmente in commercio.
Ming-Chi Kuo est sans doute l'analyse le plus fiable de ces dernières années autour de l'univers Apple, mais ce dernier a aussi eu ses ratés.
Après avoir annoncé que seuls 2 iPhone sur 3 auront la 5G en 2020, Apple pourrait finalement offrir le réseau de nouvelle génération à tous ses modèles y compris en entrée de gamme. Cette décision ferait suite à l'acquisition de l'activité modem d'Intel, qui pourrait permettre de mobiliser plus de ressources.
Mieux encore, tous les modèles géreraient l'ensemble des fréquences 5G, y compris les ondes dites « millimétriques » qui pourront offrir des performances supérieures, à condition que les opérateurs les prennent en charge -ce qui n'est pas encore le cas en Europe. A l'inverse, la concurrence sous Android se contente souvent des fréquences classiques, sous les 6GHz, ce qui permet de faire baisser les prix.
A priori, les iPhone de 2020 seront tous équipés de puces Qualcomm, les modem made in Cupertino n'étant pas prêts avant 2021, au mieux.
Censé être dévoilé en août avec les autres variantes de la série, le Galaxy Note 10+ 5G vient d’apparaître sur la Toile au travers d’un rendu presse. L’occasion de parler une nouvelle fois de son design.
Samsung lèvera le voile sur la série Galaxy Note 10 le 7 août prochain. Plusieurs modèles seront à cet effet annoncés afin de répondre au mieux aux besoins de chaque catégorie d’utilisateurs. En plus de la variante standard, il y aura ainsi un Galaxy Note 10+ et un Galaxy Note 10+ 5G.
Concernant justement ce dernier, il vient de faire l’objet d’une fuite de photos. Selon Fonearena, celles-ci proviennent du célèbre leaker @Evleaks. Elles suggèrent notamment une différence au niveau du module photo dorsal par rapport au Galaxy Note 10+.
Comme ce dernier, le prétendu Galaxy Note 10+ 5G que nous montrent les images comporte trois caméras à l’arrière. Le capteur ToF n’y est cependant pas visible.
Des caméras dorsales positionnées à la verticale
Le Galaxy Note 10+ 5G semble cependant n’avoir aucune différence physique majeure par rapport au Note 10+ mis à part cette absence de la caméra temps de vol. Il n’y a pas de lecteur d’empreintes digitales à l’arrière, ce qui signifie que l’élément a été déplacé sous l’écran. À l’avant, l’écran occupe presque la totalité de la façade, et ce, bien que la bordure inférieure soit un peu plus épaisse en comparaison avec celle du haut.
Alors que les caméras photo dorsales du Galaxy S10+ sont rangées horizontalement, Samsung compte visiblement nous proposer une configuration à la verticale. Quant à l’appareil photo frontal, il est logé dans un petit trou placé au milieu, en haut de la dalle. Pour ce qui est des boutons physiques, c’est-à-dire le bouton de mise en marche et la touche de réglage du volume sonore, ils se trouvent sur la tranche gauche du terminal. Le Galaxy Note 10+ 5G sera bien évidemment accompagné d’un stylet S Pen.
Une fiche technique de pointe
La série Galaxy Note 10 devrait offrir une configuration technique à la hauteur de nos attentes. Outre le processeur Exynos 9825 ou Snapdragon 855 Plus, on s’attend à ce que le Galaxy Note 10+ arbore par exemple un écran AMOLED dynamique QHD+ de 6,8 pouces. La capacité de sa mémoire vive serait de 12 Go, alors que pour le stockage interne, l’utilisateur aurait droit à un espace de 512 Go. Nous devrions connaître tous les détails dans quelques semaines.