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OPPO A9 2020: Snapdragon 665 e batteria da 5000 mAh?

OPPO A9 2020 si pone al centro dell’attenzione grazie ad alcuni teaser che ci svelano in anticipo alcune delle sue caratteristiche tecniche: Snapdragon 665 e batteria da 5000mAh.

Solamente alcuni giorni fa, l’azienda cinese ha annunciato la nuova serie di smartphone, ovvero Reno 2, Reno 2Z e Reno 2F. Ad oggi, nonostante manchi ancora “parecchio” al debutto dell’A9 2020, grazie ad alcune immagini pubblicate su una pagina social OPPO Vietnam possiamo iniziare ad avere un’idea “chiara” di come sarà il prossimo device. Disponibile nelle due varianti Marine Green e Space Purple, lo smartphone dovrebbe essere alimentato da un processore Snapdragon 665 accompagnato da 8 GB di RAM e 128 GB di storage interno. Alla base troverebbe spazio una batteria da 5000 mAh, si presuppone un supporto alla ricarica rapida.

Il comparto fotografico dovrebbe offrire un sistema quad-cam posteriore da 48 Megapixel, mentre frontalmente un sensore da 16 Megapixel. Altre fonti invece anticipano ulteriori dettagli sul design dello smartphone: display HD+ da 6,5 pollici (1600×720) con la presenza di notch a goccia con fotocamera frontale da 16 Megapixel (f/2.0), confermando la fotocamera da 48 Megapixel che dovrebbe essere affiancata da sensori da 8+2+2 Megapixel. Lo smartphone dovrebbe inoltre avere un peso di circa 195 grammi.

Nonostante per il momento non ci siano dettagli da parte della società, la pubblicazione delle immagini “anticipate” fa pensare che il lancio sul mercato potrebbe essere non del tutto lontano. In ogni caso attendiamo aggiornamenti ufficiali dalla stessa azienda.

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Apple Watch: "Wrist ID", cinturini motorizzati e luminosi in tre nuovi brevetti

Apple Watch si appresta a diventare un prodotto sempre più importante all'interno della lineup di Cupertino, come testimonia anche l'elevato numero di brevetti che Apple deposita per registrare quelle che potrebbero essere le nuove funzionalità dei prossimi Watch.

Questa volta vi parliamo di tre brevetti, scoperti di recente da Patently Apple, che illustrano unnuovo sistema di autenticazione biometrica - definito per comodità, e in maniera del tutto arbitraria, Wrist ID da 9to5Mac -, un particolare cinturino dotato di LED e un altro equipaggiato con dei motori che ne permettono la regolazione automatica, in modo che possa stringersi al polso in maniera autonoma.

L'autenticazione biometrica dovrebbe sfruttare dei sensori speciali - integrati nel cinturino e nella cassa - che rilevano la texture della pelle, la temperatura e persino la disposizione della peluria per creare "un'impronta" unica del possessore. In questo modo l'orologio potrebbe sbloccarsi automaticamente una volta indossato, senza dover digitare alcun PIN numerico, come avviene al momento.

Per quanto riguarda l'inclusione dei LED nel cinturino, invece, questi potrebbero essere utilizzati per fornire un feedback visivo riguardo alcuni aspetti, come ad esempio i progressi svolti nelle attività di movimento giornaliere, magari con delle barre luminose che indicano quante calorie sono state bruciate o quanti minuti di esercizio sono stati svolti. Queste, dato il loro orientamento, potrebbero anche permettere all'indossabile di mostrare informazioni sensibili con maggior discrezione, senza doverle riprodurre con dati numerici sul quadrante dell'orologio.

Per finire troviamo un particolare cinturino dotato di motori che gli permettono di modificare automaticamente il grado di presa attorno al polso dell'utente. Apple pensa che ciò possa essere utile in determinate situazioni, come ad esempio durante la misurazione dei dati cardiaci; in questo caso il cinturino potrebbe stringersi in modo da aderire perfettamente al polso, per poi tornare nello stato originario una volta terminata la lettura.

Insomma, Apple sta valutando tante possibilità per il suo Watch, ma vi ricordiamo che i brevetti non si traducono sempre in prodotti reali, quindi non è detto che ciò che è stato illustrato qui possa giungere effettivamente al vostro polso.

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Come scegliere quale scheda video usare su Windows 10

Come scegliere quale GPU un gioco o un’app deve usare su Windows 10? Forse non tutti sono a conoscenza di un’impostazione presente nel sistema operativo di Microsoft che permette all’utente di scegliere, per una determinata applicazione o gioco, quale GPU il computer deve usare.

In precedenza, per fare la stessa medesima cosa era necessario usare strumenti specifici quali potevano essere il Pannello di controllo di Nvidia o quello dei driver di AMD; ovviamente l’utilizzo dell’uno o dell’altro dipendeva esclusivamente dal produttore della GPU montata sul vostro PC.

Questa funzione particolarmente utile sui portatili, di cui parleremo in questa guida, non era nativamente presente su Windows 10 ma è stata aggiunta con l’aggiornamento rilasciato nell’aprile 2018.

Come assegnare un’applicazione o un gioco a una GPU

Se volete forzare l’esecuzione di un’applicazione su scheda video dedicata anziché quella integrata (o viceversa), basterà seguire questi passaggi. Per prima cosa bisogna andare su Impostazioni – Sistema – Schermo. Poi scorrere verso il basso e cliccare su “Impostazionigrafica”.

Ricordate che Windows 10 divide le applicazioni in “App classiche” e in “App Universali”.

Per selezionare un gioco o un’applicazione desktop tradizionale (in parole povere: quelle con un file .exe), selezionare “App classica” nella casella, fare clic sul pulsante “Sfoglia“, quindi individuare il file .exe sul sistema. Solitamente i file .exe delle applicazioni si possono trovare da qualche parte in una delle cartelle dei Programmi.

Se si desidera selezionare un’app universale che sono invece quelle che vengono solitamente installate dal Microsoft Store e non dispongono di file .exe, selezionare “App universale” nella casella, selezionare l’applicazione dall’elenco, quindi fare clic sul pulsante “Aggiungi“.

Tutte le applicazioni che avrete aggiunto tramite uno di questi due metodi appariranno nella schermata “Impostazioni grafiche”. Da questa stessa pagina è possibile cambiare la GPU alla quale assegnare una di queste applicazioni in qualsiasi momento e tutte le volte che vorrete. Per farlo basta selezionare una delle applicazioni aggiunte e cliccare poi sul pulsante “Opzioni”.

In questa schermata potete selezionare la GPU che desiderate. Le opzioni possibili sono 3: “Predefinito” ovvero la GPU predefinita usata per tutte le applicazioni; “Risparmio energia” che si riferisce alla GPU a basso consumo (in genere si tratta delle integrate nella CPU come le Intel Graphics); “Prestazioni elevate” fa riferimento alla GPU ad alto consumo ed alte prestazioni (ovviamente parliamo di GPU dedicate come le soluzioni di AMD o Nvidia).

Per avere conferma di quale GPU si andrà ad usare con ciascuna di queste tre opzioni basterà leggerne il nome assegnato che viene visualizzato nella prima riga della finestra sulla quale si è appena operato. È abbastanza scontato che se nel PC è presente una sola GPU allora visualizzerete lo stesso modello sia selezionando “Risparmio energetico” che “Alte prestazioni”. Se ad esempio per l’esecuzione di Microsoft Solitario avrete scelto la “Risparmia energia”, userete in ogni occasione l’integrata nel processore, risparmiando energia.

Una volta terminata questa operazione non resta che cliccare su “Salva”. Se il gioco o l’applicazione è attualmente in uso al momento del cambio di queste impostazioni allora sarà necessario riavviarlo per rendere effettive le modifiche.

Come verificare quale GPU sta usando un’applicazione

Per verificare quale GPU sta usando un gioco o un’applicazione, aprite il Task Manager e abilitate la colonna “Motore GPU” nel pannello “Processi” (tasto destro sulle intestazioni delle colonne e selezionate la voce). Vedrete quindi quale numero di GPU sta utilizzando un’applicazione (GPU 0, GPU 1, ecc.). Potete visualizzare quale GPU è associata a quale numero dalla scheda “Prestazioni”.

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Huawei Watch GT 2, lo smartwatch svelato dalle prime immagini stampa

Huawei ha in programma di lanciare una nuova versione dello smartwatch Watch GT, a suggerirlo intervengono le informazioni e le immagini fornite da WinFuture. Stando a quanto riportato dalla fonte, la nuova versione dell'indossabile del produttore cinese è identificata dal nome in codice "Latona" e dal model number LTN-B19, ed è sempre basata sul sistema operativo proprietario di Huawei - niente Wear OS.

Dalle immagini stampa condivise emerge il quadro di un dispositivo che non stravolge il design del precedente modello, limitandosi ad affinarne alcune caratteristiche, come lo spessore e le cornici che circondano il quadrante.

Tali valutazioni sono basate esclusivamente sul confronto con le immagini del precedente Watch GT, dalle quali emerge un design un po' più compatto, una cornice di dimensioni più contenute (e conseguentemente un quadrante un po' più grande). Viene inoltre confermata una batteria da 445 mAh (da 420 mAh nel primo modello).

Tra le novità della dotazione di serie rientra l'integrazione di un microfono e di un altoparlante, componenti che suggeriscono la possibilità di effettuare chiamate telefoniche; non manca il modulo GPS e il sensore per il rilevamento del battito cardiaco già integrati nel primo modello. Sul fronte connettività si segnala l'interfaccia Bluetooth per l'abbinamento allo smartphone, mentre non è ancora chiaro se ci sarà una variante LTE.

Il primo Huawei Watch è stato introdotto contestualmente al lancio della linea Huawei Mate 20; è verosimile quindi che l'azienda cinese rinnovi l'offerta dei suoi indossabili insieme all'introduzione della nuova linea Mate 30 il cui arrivo è fissato per il 19 settembre prossimo - in alternativa potrebbe farlo durante IFA 2019 che sta per prendere il via.

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Huawei Mate 30, data di presentazione ufficiale

Huawei ha appena annunciato la data e il luogo di presentazione ufficiale del Mate 30, il suo nuovo telefono di punta, forse il primo senza Google.

Huawei presenterà il Mate 30 il 19 settembre a Monaco, come confermato da un tweet ufficiale che potete trovare in fondo alla notizia. Il tweet contiene anche un breve video, che purtroppo non mostra nulla dell'apparecchio. Il motto "Rethink Possibilities" fa invece pensare alle difficoltà avute dalla multinazionale cinese dopo il bando americano. Il Mate 30 sarà infatti il suo primo smartphone ad arrivare sul mercato senza il supporto ufficiale per il sistema operativo Android e senza le applicazioni di Google. Quindi niente Gmail, Play Store, YouTube e tutte le altre. 

Insomma, oltre al Mate 30 in sé, la curiosità va tutta alla risposta di Huawei al boicottaggio USA e al fatto di vedere apparire il nuovo sistema operativo sviluppato internamente, quell'HarmonyOS di cui tanto si è parlato negli scorsi mesi, che dovrebbe proporre delle applicazioni sostitutive con funzioni simili a quelle di Google.

Comunque sia, senza una versione ufficiale di Android, il Mate 30 potrebbe incontrare qualche difficoltà sui principali mercati in cui sarà venduto, europeo compreso. Peccato, perché gli ultimi modelli di smartphone proposti dalla casa cinese, in particolare il P30 e il P30 Pro, sono tra i migliori sul mercato.

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