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Oppo Reno4 Z 5G ufficiale: nuovo nome per una vecchia conoscenza

Oppo Reno4 Z 5G è stato introdotto ufficialmente nel mercato taiwanese: il nome potrebbe risultare inedito - in realtà era stato già oggetto di rumor - ma la sostanza del prodotto non si discosta da quella dell'Oppo A92s presentato in Cina in primavera.

La versione di Oppo A92s destinata ai mercati internazionali ripropone la dotazione di serie basata sullo schermo da 6,57" FHD+ 120Hz e sulla piattaforma MediaTek Dimensity 800, abbinata a un quantitativo di memoria RAM pari a 8GB (non si fa invece riferimento alla variante con 6GB di RAM prevista per il gemello cinese) e a 128GB di memoria di archiviazione non espandibile. Chiudono il quadro un comparto fotocamera molto ricco (quadruplo modulo posteriore e doppio anteriore), e la batteria da 4.000 mAh con supporto alla ricarica a 18W.

Nessuna differenza rispetto a Oppo A92s nemmeno dal punto di vista estetico: frontalmente catturano l'attenzione il modulo fotocamera inserito in un foro nell'angolo superiore sinistro dello schermo e le cornici abbastanza ridotte - il mento è un po' più pronunciato -; posteriormente spiccano i quattro obiettivi racchiusi in un elemento di forma quadrata.

Nel mercato taiwanese Oppo Reno4 Z 5G viene commercializzato a 12.990 TWD, ovvero circa 380 euro (cambio diretto, tasse escluse).

Al momento mancano informazioni più dettagliate sulla commercializzazione in altri mercati, ma si ricorda che l'1 ottobre sarà possibile fare il punto sulla composizione della gamma Oppo Reno 4 destinata all'Italia. Reno4 Z 5G potrebbe rientrare tra i nuovi modelli in arrivo.

Display: LCD da 6,57" con risoluzione FHD+ (2400x1080 pixel), 120Hz

SoC: MediaTek Dimensity 800 (MT6873V) 7nm ​octa-core a 2,0 GHz

Memoria: 8 GB RAM LPDDR4x

128GB di memoria di archiviazione UFS 2.1, non espandibile

Fotocamera: Quadrupla Posteriore:

48M, ottica con apertura f/1.7

8MP ultra-wide, ottica con apertura f/2.2

2MP macro, ottica con apertura f/2.4

2MP ritratto, ottica con apertura f/2.4

Doppia Anteriore:

16 MP, ottica con apertura f/2.0

2MP sensore profondità, ottica con apertura f/2.4

Batteria: 4.000 mAh con ricarica a 18W

Connettività: dual SIM, WiFi dual band, Bluetooth 5.0, GPS/GLONASS,/GALILEO/QZSS/Beidou, USB Type-C, jack 3,5 mm, NFC

Sensori: riconoscimento impronte digitali laterale

Sistema operativo: ColorOS 7.1 basata su Android 10

Dimensioni e peso:: 163,8 × 75,5 × 8,1mm, 184 grammi

Colorazioni: Moxiu Black, Aroma White

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Recensione SAMSUNG GALAXY NOTE 20

Una recensione diversa dal solito, un confronto con il Note 20 Ultra a cui rimando per tutte le funzioni software, io trovo più comoda questa versione standard!

PESO E DIMENSIONI

161.6 x 75.2 x 8.3 mm

192 g

SISTEMA OPERATIVO

Android 10

STORAGE

256 GB

DISPLAY

6.7"

1080 x 2400

CAMERA

12 mpx 1.8

Frontale 10 mpx

SOC E RAM

Exynos 990

RAM 8 GB

RETE

HSPA 42.2/5.76 Mbps, LTE-A, 5G

BATTERIA

4300 mAH

SCHEDA TECNICA COMPLETA

Confezione e contenuto

In confezione troviamo il caricabatterie da 25W, il cavo USB-C to USB-C, le cuffie auricolari con ingresso USB-C.

Materiali design e touch-and-feel

Costruito in metallo e vetro satinato Gorilla Glass pesa 192g ed è spesso 8.3mm.

Troviamo il solito ottimo Always On Display di Samsung con possibilità di gestire le notifiche. Il comparto connettività è completissimo: WiFi 6, 5G (disponibile anche variante 4G), chip NFC, bluetooth 5.1 e porta USB-C 3.1. con anche modalità DEX Wireless. Troviamo anche la connessione "qui vicino" di Android che pian piano arriverà per tutti i device Android. Buono il GPS e nessun problema con Android Auto. La vibrazione è aptica ma non aptica come quella che troviamo su iPhone o Pixel.

Display

Il display è un'unità da 6.7" SuperAMOLED FullHD e con refresh rate a 60hz. Nulla da dire sulla qualità del pannello, ottimo come da tradizione Samsung. Peccato per la mancanza dei 120hz.

Processore e memoria

Il processore è un Exynos 990 affiancato da 8Gb di memoria RAM e 256Gb di memoria interna. Nulla da segnalare dal punto di vista della velocità e della fluidità.

Batteria

La batteria è un'unità da 4300 mAh dotata di ricarica rapida fino a 25W, ricarica wireless e ricarica wireless inversa. L'autonomia è da sempre il tallone d'achille dei Note, questo Note 20 non è l'eccezione. Riesce a portare a sera ma non ad andare oltre.

Software ed ecosistema

Il software è basato su Android 10 con interfaccia utente One UI 2.1., qui il focus è tutto sulla penna. Troviamo le nuove Air gesture e Air Command, belle certo, ma praticamente inutili. Ottimo invece il nuovo Samsung Note con cui è possibile scrivere sopra i PDF con pochissima latenza e ottimo anche il registratore audio che permette di prendere appunti nel frattempo e riportarci nello stesso punto della traccia audio dove abbiamo preso l'appunto. Grande ritorno la scrittura sul calendario. Da segnalare anche la comoda funzion di cambio diapositiva che la penna permette di utilizzare quando si sta usando la modalità DEX.

Reparto telefonico

Lui è dual sim. Buona la ricezione e l'audio in chiamata. Il dialer telefonico avvisa quando riceviamo una chiamata spam.

Foto e video

Il comparto fotografico è composto da un modulo di tre fotocamere: la principale da 12Mp, la grandangolare da 12Mp e la fotocamera zoom 3x da 64Mp. Rispetto al fratello maggiore Note 20 Ultra lui scatta foto leggermente peggiori con poche luci e nello zoom, paragonabili con buona luce. I video sono buoni ma solita tirata d’orecchie a Samsung che non riesce a gestire bene il 4K 60fps sulla grandangolare e il cambio camera durante la registrazione.

Audio

L'audio è stereo ed è buono, ottima la pressione sonora.

App e gaming

Il mio trittico viene superato agevolmente, nessun problema di lag o velocità.

Potenza ne ha. Presente il game booster e il solito, ottimo, Game Launcher. Real Racing si avvia in 7 secondi.

Giudizio finale

Note 20 costa circa 840 euro su Amazon in versione 4G e forse ha senso, se si vuole prendere Note 20, risparmiare al massimo e prendere la versione 4G. Nell’uso quotidiano io mi sono trovato meglio con Note 20 rispetto al fratello maggiore Ultra, vuoi il display piatto, vuoi la leggerezza l’ho trovato più comodo. L’unica cosa che mi ha dato fastidio è la mancanza dei 120hz ma il resto delle funzionalità leggermente inferiori alla versione Ultra sono cose che secondo me nella quotidianità non pesano così tanto come invece pesano gli euro di differenza e la differente ergonomia. Ovvio che per chi vuole tutto al top, Note 20 Ultra rimane un’ottima scelta.

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L’ultimo scivolone di Google su Pixel 5 ne svela il prezzo

Difficile rallentare la macchina dei rumor, anche se mancano pochi giorni all’evento più importante dell’anno per Google. Mercoledì, lo sappiamo, l’azienda presenterà il Google Pixel 5, protagonista di una nuova indiscrezione che corre rapida dal Giappone.

L’aspetto curioso della vicenda è che di mezzo c’è l’account ufficiale di Google, il quale ha pubblicato un tweet promozionale su Google Pixel 5. Che alla base ci sia un errore grossolano, se qualcuno avesse dubbi a riguardo, lo si evince sia dal link allegato che rimanda ad una pagina che probabilmente sarà attiva dopo la presentazione di mercoledì.

“Google Pixel 5, l’ultimo smartphone compatibile con le reti 5G di Google, può essere preordinato. Goditi download rapidi di film e capacità fotografiche di livello professionale. L’esperienza 5G con le migliori specifiche”, recita il tweet rimosso frettolosamente dai gestori dell’account giapponese di Google.

Lo scivolone però ha fornito un’importante indicazione sul prezzo di vendita: in Giappone, dice il tweet sfuggito a Google, costerà 74.800 yen, al cambio attuale l’equivalente di 610 euro, una cifra che potrebbe ingolosire alcuni appassionati italiani se a Mountain View avessero deciso di venderlo anche in Italia. Così invece non sarà, almeno nel primo periodo di vita di Google Pixel 5. Poi, chissà.

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Riprova Pixel 4 XL: Google anticonformista

I Pixel non son smartphone come gli altri, almeno per la mia esperienza personale. Prima di addentrarmi in considerazioni vorrei fare una precisazione: non sono un fan né Android, né Apple, o meglio, forse lo sono di entrambi... Nel senso che nella mia vita personale e professionale ho sempre alternato con estremo piacere dispositivi appartenenti a entrambe le sponde, apprezzandone (e criticandone) diversi aspetti di una e dell'altra parte.

Nel panorama di smartphone con OS Google, però, il rapporto che ho avuto con i Pixel ora, e con i Nexus prima, è stato un po' burrascoso, una sorta di rapporto sentimentale fatto di alti e bassi, di odi et amo. E anche con Pixel 4 XL la storia si è ripetuta.

Posso proprio dire che l'ho visto crescere, questo 4 XL: prima con Android 10, ora con Android 11, è stato mio fedele compagno per tutti questi ultimi mesi. Così ho potuto conoscerlo, valutandone le prestazioni in termini assoluti (come va?) e relativi (com'è variato nel tempo con le due major release?). E allora questa riprova a distanza di 11 mesi dalla nostra recensione non sarà una disamina del sistema operativo (non vuole esserlo, per quello c'è il nostro approfondimento dedicato), ma solo il racconto di un'esperienza personale e di come questa sia cambiata (se è cambiata) nel tempo.

display: OLED 6,3" QHD+ 19:9, 537ppi, contrasto 100000:1, Smooth Display con refresh rate fino a 90Hz, Corning Gorilla Glass 5, HDR

scocca: alluminio con rivestimento ibrido, Corning Gorilla Glass 5 sul retro

certificazione: IP68

processore: Qualcomm Snapdragon 855

Adreno 640

Pixel Neural Core

Modulo di sicurezza Titan M

memoria: 6GB di RAM LPDDR4x

64/128GB interna non espandibile

sensori: Active Edge

Motion Sense

connettività: 4G LTE (con eSIM), WiFi 802.11ac dual band, 2x2 MIMO, Bluetooth 5.0 LE, NFC, USB-C, GPS, Glonass, Beidou, Galileo

audio: speaker stereo, 3x microfoni con eliminazione dei rumori

dimensioni e peso: 160,4x75,1x8,2mm

193 grammi

compatibilità AR/VR: ARCore

batteria: 3.700mAh, ricarica tramite USB-C 18W, ricarica wireless con certificazione Qi

fotocamera anteriore: 8MP, pixel da 1,22μm, f/2,0, FF, FOV 90°, trasmettitore di flusso NIR, proiettore di punti NIR, 2 fotocamere NIR

video fino a 1080p @30fps

fotocamere posteriori: 16MP, pixel da 1μm, PDAF, OIS+EIS, f/2,4, FOV 52°

12,2MP, pixel da 1,4 μm, AF con tecnologia Dual Pixel a rilevamento di fase, OIS+EIS, f/1,7, FOV 77°

video fino a 4K @30fps

HO UN PIXEL 4 XL A SETTEMBRE 2020

Il 30 settembre sarà presentato Pixel 5 (cui si affiancherà il 4a 5G). I cambiamenti saranno tanti, dal design alla fascia di mercato in cui si andrà a posizionare. Ha dunque senso aspettare il nuovo modello? Pixel 4 e 4 XL sono stati gli ultimi top di gamma della serie? É ancora valido il 4 XL dopo un anno dalla sua uscita?

É difficile - forse sbagliato - dare una risposta univoca. Molto probabilmente dal punto di vista estetico Pixel 5 piacerà di più, anche se ritengo il Pixel 4 XL "diversamente bello", pensiero che avevo a ottobre 2019 al momento dell'annuncio e che mantengo inalterato oggi. Pixel 4 XL lo vedo ancora attuale, merito dei suoi lineamenti anticonformisti e della sua capacità di fare tutto, e bene. E se il confronto con Pixel 5 è ancora prematuro - lo faremo a tempo debito - nulla ci impedisce di andare ad individuare alcuni aspetti che, per la fascia alta 2020, risultano un po' troppo anacronistici. Mi limito ad elencarne due:

"il grandangolo no": parafrasando Renato Zero, il primo motivo di "insoddisfazione" riguarda l'assenza della fotocamera ultra-wide. "La gente non la vuole, preferisce lo zoom, e spesso i risultati sono scadenti", diceva Google lo scorso anno. Peccato però che la domanda sul mercato l'abbia fatta tornare sui suoi passi: su Pixel 5 e 4a 5G il grandangolo ci sarà, eccome, e a farne le spese sarà proprio il sensore tele.

64GB son pochi: non è un "difetto" limitato al Pixel - anche iPhone 11 parte dallo stesso quantitativo minimo di memoria interna, con la scusante però di non essere il top fra i top - ma non è possibile che un flagship 2019 offra così poco spazio di archiviazione, figuriamoci nel 2020. Io le foto le salvo sul cloud (Google Foto, a massima risoluzione), la musica la ascolto in streaming (abbonamento a YouTube Music) e i documenti li salvo su Drive, sfruttando così appieno i servizi offerti dall'ecosistema di Mountain View. Dunque i 64GB sono privi di qualsivoglia file "accessorio", eppure ho "l'ansia da memoria piena" ogni volta che installo un'applicazione. Ormai i Pixel 4 sono già usciti di produzione da diverso tempo, ma se decideste di cercarne uno presso store terzi vi consiglio caldamente di puntare al 128GB.

ANDROID 11: ESPERIENZA D'USO CAMBIATA?

Spoiler: no. Lo dice anche Matteo nel video di approfondimento, non possiamo parlare di rilascio di una major release, almeno come l'abbiamo intesa sino ad oggi. Il passaggio da Android 10 ad Android 11 rappresenta un affinamento di quanto di buono già c'era sulla versione precedente. Parlo esclusivamente di esperienza d'uso: "l'uomo di strada" non si accorgerà praticamente di nulla, e solo gli appassionati come noi possono trovare differenze degne di essere considerate tali. Sì, la tendina delle notifiche è stata rimaneggiata, ci sono le conversazioni, per non parlare delle bolle. Non è una rivoluzione. Ecco, un aspetto che ritengo sia stato ben implementato è la rinnovata gestione dei permessi di geolocalizzazione, completamente personalizzabili applicazione per applicazione attraverso il menu Impostazioni>App e notifiche>Mostra tutte le app>nome_app>Autorizzazioni.

Le prestazioni non sono cambiate: lo smartphone è fluido, rapido e la batteria, tutto sommato, discreta era e discreta rimane. Con un utilizzo ponderato si arriva a sera, ma se si passa una giornata fuori ad ascoltare la musica in streaming e a scattare foto, beh, allora è meglio portarsi con sé un power bank. É un peccato che Google non osi un po' di più con la batteria.

UNA COSA POSITIVA

Trattandosi di una riprova e non di una recensione, preferisco concentrarmi su un unico aspetto, quello che più mi è piaciuto nel tempo considerando anche ciò che la concorrenza offre oggi sul mercato.

Non devo girarci troppo intorno: Pixel 4 XL fa foto eccezionali. Manca il grandangolo, è vero, ed è un peccato. Questo è un punto a favore della generazione che verrà, ma se ci si sofferma sulla qualità dello scatto in generale è difficile restare delusi. Ad oggi, settembre 2020, lo ritengo personalmente ancora tra i migliori cameraphone in commercio. Eppure tra Xiaomi (Mi 10 Ultra in particolare) e Huawei (P40 Pro e Pro Plus), senza ovviamente dimenticare i top gamma Samsung ed Apple, la sfida è davvero serrata. Del Pixel 4 XL mi piace la nitidezza dell'immagine, apprezzo il bilanciamento dei colori e resto sempre meravigliato da come riesca a scattare al buio. Forse a volte l'algoritmo scontorna in modo un po' approssimativo i volti nei ritratti (specie nei capelli), ma la funzione di correzione della profondità post-produzione è un valido strumento per sistemare le cose.

UNA COSA NEGATIVA

Della batteria ho già detto: non mi soddisfa appieno, su uno smartphone da 6,3" avrei sperato in qualcosa di più, specie considerando che non ha interfacce pesanti o fronzoli che lo facciano consumare più di quanto dovrebbe. Eppure si vede che a volte fatica, anche in operazioni "elementari" (dunque non parlo di sessioni di gioco impegnative o di elaborazioni drenanti). Il retro della scocca - in corrispondenza dello Snapdragon 855 - tende a scaldare troppo, e contestualmente la batteria ne risente.

Pixel 4 XL, come del resto tutta la famiglia Pixel, è senza fronzoli, si diceva. Questo mi piace, mi è sempre piaciuto ed è uno dei motivi per cui tendo a preferirlo ad altre proposte Android. Mi piace che non si sia costretti a ritrovarsi due o più app per fare la stessa cosa, che non ci siano due store, due sveglie, due calendari.

Insomma, apprezzo il fatto che, tirato fuori dalla scatola e acceso per la prima volta, abbia pre-installato solo il necessario. Odi et amo, dicevo a inizio articolo: sì, perché il rovescio della medaglia è che Pixel 4 XL rischia di diventare troppo piatto nel tempo. Fa tutto, lo fa bene, ma è sin troppo diligente senza osare, senza offrire funzioni personalizzate "alla Samsung". E allora c'è il rischio che, come già mi è successo in passato con Nexus e Pixel, mi possa stancare prima del previsto.

CONCLUSIONI

Se già è difficile fare una riprova, figuriamoci farla per un membro della famiglia Pixel. Sarò rapido e sincero: Pixel 4 XL mi piace molto, lo ritengo ad oggi il miglior esemplare mai proposto da Google (Nexus a parte), vuoi per il suo look alternativo che non si adegua alla massa (giusto Sony è rimasta con i cornicioni), vuoi anche - e soprattutto - per le sue prestazioni equilibrate in tutti i contesti. Fantastiche le foto, bene la fluidità del sistema, fatta eccezione per un paio di episodi in cui (a) il touch non rispondeva più correttamente e (b) era scomparso l'audio - in entrambi i casi è bastato riavviare. Forse un po' troppo monotono, ma in fin dei conti è proprio quello che cercavo.

Dunque:

è il miglior Pixel sinora proposto da Google? A mio parere, sì (anche se trovo piuttosto inutili le gesture del Project Soli, e Google questo l'ha capito).

è ancora un top di gamma nel 2020? Sì e no: lo è per il comparto fotografico, ma lo Snapdragon 855 è stato soppiantato - e bene - dal suo successore SD865 (e variante Plus). In generale, però, le prestazioni restano da smartphone di fascia alta, un gradino sotto comunque i flagship di questi ultimi mesi.

vale la pena acquistarlo ora? Meglio attendere fine mese e scoprire tutti i dettagli di Pixel 5 (che non sarà commercializzato direttamente in Italia, ma nei Paesi vicini sì) e di Pixel 4a 5G. Saranno di fascia media, sì, ma promettono bene e l'estetica è stata profondamente rivista. Per non parlare del prezzo, che sarà inferiore.

cambiamenti nel tempo, specie nel passaggio da Android 10 all'11? Sincero? No. Forse - ma dico forse - l'autonomia della batteria è leggermente migliorata, ma si tratta di una variazione quasi impercettibile. Per il resto non trovo modifiche nell'esperienza d'uso in questi mesi che siano degne di essere menzionate. Alla fin dei conti è un buon segno, significa che Pixel 4 XL gli anni i mesi li porta bene.

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Oppo Reno 4 Lite: ecco tutto sul re-branded di Oppo F17 Pro

Soltanto l’altro giorno Oppo ha ufficializzato l’arrivo sul mercato del nuovo Oppo Reno 4 SE, ma ora l’azienda cinese sembra intenzionata a portare in veste ufficiale l’ennesimo smartphone della serie Reno 4. Nello specifico, stiamo parlando del prossimo Oppo Reno 4 Lite, il quale sarà una versione re-branded di Oppo F17 Pro (disponibile per il mercato indiano da qualche settimana).

Oppo Reno 4 Lite: immagini renders e specifiche

Il nuovo smartphone del produttore cinese sembra essere in dirittura d’arrivo presso altri mercati differenti da quello indiano. Nel corso delle ultime ore, infatti, il nuovo Oppo Reno 4 Lite è stato ufficializzato presso uno store online in Ucraina. Come già accennato, questo device è in sostanza una versione re-branded di Oppo F17 Pro, il quale è già disponibile all’acquisto in India da alcune settimane.

Sullo store online, sono stati ovviamente riportati il prezzo di vendita, le immagini renders e le specifiche tecniche del dispositivo. Dal punto di vista estetico, il nuovo dispositivo di casa Oppo ricorda il design di Oppo Reno 4 SE. La backcover posteriore ospita infatti i sensori fotografici posti in una zona quadrata sul lato sinistro. Oltre a questo, la colorazione e i motivi della backcover sono pressoché identici a quelli del fratello annunciato qualche giorno fa.

La parte frontale del device, però, presenta alcune differenze, dato che qui abbiamo un display con due fori laterali. La scheda tecnica, invece, include un display AMOLED da 6.43 pollici in risoluzione FullHD+ e con un sensore biometrico integrato, il SoC MediaTek Helio P95, Android 10, una batteria da 4015 mAh con ricarica rapida da 30W e quattro sensori fotografici da 48+8+2+2 megapixel). Il prezzo di vendita in Ucraina, infine, è di circa 365 euro al cambio nell’unico taglio di memoria da 8/128 GB.

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