Galaxy S21 passa per Geekbench e censisce numeri da record grazie all’utilizzo dell’Exynos 2100, che dovrebbe essere il nome in codice del prossimo SoC flagship Exynos 1000.
Lo smartphone realizza 1038 punti in single core e 3060 in multi core. Sono pur sempre numeri, ma se così fosse realizzato, sarebbe il più potente smartphone fino ad ora.
Oltre a questo, notiamo che la configurazione censita possiede 8 GB di RAM ma ovviamente ci saranno anche altre varianti. Android 11 il sistema operativo sulla quale ha avuto modo di girare il test e il SoC ha lavorato alla frequenza massima di 2,21 GHz.
Galaxy S21 avrà il nome in codice SM-G996B e, confrontandolo con gli attuali Galaxy Note 20 sotto il mero profilo dei numeri, notiamo che i risultati sono leggermente più alti.
Galaxy Note 20, con Exynos 990, ha totalizzato 885 punti in single core e 2580 punti in multi core;
Galaxy Note 20 Ultra, con Snapdragon 865+, ha totalizzato 960 punti in single core e 3050 punti in multi core.
Ricordiamo anche che Galaxy S21 dovrebbe essere il primo smartphone di Samsung (ma anche al mondo) a portare ad un nuovo livello la fotocamera con l’introduzione di due teleobiettivi.
Infine, i rumors hanno anche evidenziato che il prossimo Galaxy S21 Ultra costerà circa 200 dollari in meno rispetto al Galaxy S20 Ultra attuale. Probabilmente per via della filiera di produzione SoC che Samsung vuole al 100% Exynos senza dividere la torta, in base ai mercati, con Qualcomm e i suoi Snapdragon.
Manca poco ai prossimi iPhone, e già sappiamo molte informazioni cruciali dei nuovi melafonini. Ne abbiamo visto il design, infatti, e la stessa Apple ha annunciato già Apple A14 sul nuovo iPad Air, lo stesso processore che - forse con qualche modifica - dovrebbe essere introdotto anche sui prossimi smartphone della Mela. Sappiamo anche che saranno quattro i nuovi smartphone lanciati questo autunno, e adesso sono emerse indiscrezioni anche sui potenziali nomi.
Il leaker noto come "L0vetodream" ha pubblicato un post su Twitter in cui ha anticipato quale sarà il nome di tutti i modelli in dirittura d'arrivo. Molti sembrano quasi scontati, ma potrebbe esserci una sorpresa: iPhone 12 mini. Questo indicherà il modello di dimensioni più piccole, con display da 5,4", mentre avremo poi iPhone 12 (6,1"), iPhone 12 Pro (anch'esso da 6,1") e infine iPhone 12 Pro Max (6,7"). A parte il mini, insomma, non ci saranno grandi novità in termini di nomenclatura.
La denominazione dei modelli "Pro" segue infatti il branding che iPhone ha utilizzato anche in precedenza, tuttavia quest'anno Apple potrebbe presentare per la prima volta quattro nuovi modelli di iPhone che si aggiungeranno ad iPhone SE 2020. E' probabile che Apple abbia ricercato un metodo per posizionare con chiarezza i quattro nuovi modelli sul mercato, e l'uso di un nome d'impatto per l'entry-level, piuttosto che un brand già esistente, potrebbe essere efficace.
iPhone 12 mini sarebbe il primo smartphone "mini" dell'azienda di Cupertino, ma non il primo prodotto mini da parte di Apple. Mac mini, ad esempio, fa ancora parte del portfolio di prodotti della Mela, e abbiamo anche visto iPad mini e iPod mini. iPhone 12 mini potrebbe sottolineare il fatto che si tratta dell'iPhone più piccolo di questa generazione, all'interno di una categoria in cui gli smartphone di piccole dimensioni stanno diventando quasi del tutto introvabili.
Di recente Apple ha annunciato i nuovi Apple Watch e i nuovi iPad, ma non ha ancora ufficializzato la data di presentazione dei prossimi smartphone, che dovrebbero debuttare nel mese di ottobre.
OnePlus ha annunciato la Commemorative Edition del OnePlus 7T, una nuova variante in edizione limitata che - a detta della stessa azienda cinese su Weibo - rappresenta il miglior modo per dire addio al dispositivo annunciato ormai quasi un anno fa.
Caratteristica peculiare di questo nuovo modello, che per inciso sembrerebbe essere destinato unicamente al mercato cinese, è sicuramente la nuova ed elegante colorazione bianca, già utilizzata da OnePlus su altri terminali meno recenti come nel caso dell'edizione limitata Sandstone White di OnePlus 5T o ancora la Silk White di OnePlus 6.
Nessuna differenza è presente invece a livello hardware: sotto la scocca posteriore, realizzata ancora una volta in un finitura lucida attira ditate, batte sempre un processore Qualcomm Snapdragon 855+ coadiuvato da 8GB di memoria RAM (LPDDR4X) e 256GB di storage interno (UFS 3.0).
La batteria è un'unità da 3.800 mAh e supporta la ricarica rapida Warp Charge a 30W. Le restanti specifiche includono poi un display Optic AMOLED da 6,55" con risoluzione FHD+ (2400 x 1080 Pixel) e refresh rate a 90Hz, tripla fotocamera posteriore da 48+12+16MP e singola anteriore da 16MP.
Il dispositivo, come detto, dovrebbe essere disponibile all'acquisto unicamente nel mercato asiatico ad un prezzo di vendita non ancora comunicato dalla società.
Un classico, reinventato e migliorato! Ecco il nuovo Moto RAZR 5G. Costruito meglio del precedente ma, sopratutto, un display esterno che si può usare per fare quasi tutto rendendo compatto il telefono nell’uso quotidiano. Bello! Ma da provare sul campo per capirne l’autonomia.
In confezione troviamo un caricabatterie da 15W, un cavo USB-A to USB-C e delle cuffie auricolari con uscita USB-C.
Rispetto alla vecchia generazione la prima cosa che salta all’occhio e la diversa collocazione del sensore di impronte digitali adesso sul posteriore rispetto alla prima generazione che invece lo aveva posizionato sul frontale, trovo molto più comoda la nuova soluzione.
L’azienda ha raccolto i feedback degli utenti e per questa nuova versione ha applicato delle modifiche al display esterno dello smartphone rendendolo più grande e dunque più facilmente fruibile anche senza bisogno di aprire lo smartphone. Adesso è possibile fare praticamente tutto attraverso il display esterno.
Rimane il meccanismo di chiusura visto nella vecchia generazione ma viene migliorato modificandone la molla di apertura che adesso da un effetto Flip maggiore rispetto alla vecchia generazione che imponeva di accompagnare il display fino alla completa apertura.
Il sistema operativo è basato su Android 10 con un’interfaccia che sembra quasi stock ma che ha dalla sua le “motorolate” classiche dell’azienda.
Il display principale è un Flex View OLED da 6,2 pollici, in formato 21:9 CinemaVision con risoluzione di 2142 x 876 pixel. A muovere il tutto troviamo un processore Qualcomm Snapdragon 765G affiancato da 8Gb di memoria RAM e 256Gb di memoria interna non espandibile. Dal punto di vista della connettività troviamo il WiFi Dual-band, il 5G dual sim (una sim in formato e-sim), bluetooth 5.1., NFC e porta usb-C. La batteria è un’unità da 2800mAh. Purtroppo non troviamo il jack per le cuffie.
A differenza del vecchio modello che operava solo attraverso l’utilizzo di una e-sim, qui troviamo invece la possibilità di inserirne una fisica attraverso un classico carrellino.
Il razr 5G sarà disponibile in Italia dalla seconda metà di settembre, nelle colorazioni Polished Graphite, Liquid Mercury e Blush Gold con prezzi a partire da 1.599,99€
Nota di merito per la possibilità di attivare il menù “Moto Razr Retrò”! Di tutto questo vi parlerò presto all’interno della recensione completa!
Google ha appena inviato alla stampa l’invito per la presentazione ufficiale di tutta la gamma di prodotti in arrivo questo autunno.
L’evento sarà incentrato sulla presentazione di Google Pixel 5 e 4a 5G ma non solo, verranno presentati anche la nuova chromecast e dei nuovi smart speaker.
L’evento ufficiale si svolgerà online alle ore 20:00 di mercoledì 30 settembre.