Pete Lau è tornato a parlare di OnePlus 7T, mostrando per la prima volta tramite il proprio profilo Twitter, la confezione di vendita dello smartphone. Un ritorno al passato per agli appassionati del marchio, rossa e audace proprio come fu la prima scatola dell'intramontabile OnePlus One.
Contraddistinta da una forma rettangolare, sul lato destro è possibile intravedere la sigla OnePlus 7T.
Ecco OnePlus 7T in tutta la sua grazia: è Pete Lau in persona a rivelarne il design sul forum ufficiale, togliendo tra l'altro gli ultimi dubbi in merito all'eventuale presenza dell'elemento circolare che ospiterà le tre fotocamere posteriori (ampiamente anticipato negli ultimi giorni). Il CEO ha spiegato quali sono state le motivazioni che hanno spinto l'azienda ad adottare questo tipo di soluzione.
Quando guardi il retro di un telefono, la fotocamera è forse la prima cosa che attira la tua attenzione. È un pezzo incredibilmente importante del puzzle di progettazione, quindi abbiamo completamente reinventato l'alloggiamento della fotocamera per il nostro flagship in arrivo. La fotocamera dovrebbe avere un'espressione visiva audace, ma anche fluire in modo naturale con il design generale per un aspetto uniforme.
E ancora:
Con una simmetria perfetta da qualsiasi direzione, un design circolare è divenuta la scelta naturale. I bordi arrotondati di un cerchio producono un piacevole contrasto con le linee rette della forma rettangolare di uno smartphone per una sensazione di continuità ed equilibrio.
E dunque ecco il design definitivo del OnePlus 7T, erede di OnePlus 7 (Recensione) e il cui annuncio ufficiale avverrà tra pochi giorni in India e il 10 ottobre - in Europa, alle 17:00 ora italiana.
OxygenOS basato su Android 10
display Fluid AMOLED da 6,55" 2400x1080, densità di 402ppi, refresh rate 90Hz, HDR10+
sensore delle impronte digitali ottico integrato nel display
Qualcomm Snapdragon 855+
GPU Adreno 640
8GB di RAM
128/256GB di memoria interna
batteria da 3.800mAh con WARP Charge 30T Fast Charging (20% più rapido di OnePlus 7 Pro)
fotocamera anteriore da 16MP (f/2,0) con EIS
tripla cam posteriore: 48MP (f/1,6), OIS + EIS | 12MP tele (f/2,2) con zoom 2x | 16MP grandangolare 120° (f/2,2) | modalità Macro, Nightscape, Super Slow-Motion 720p @960fps
Mancano davvero poche ore alla presentazione ufficiale del nuovo Xiaomi Mi MIX Alpha ossia la quarta generazione dello smartphone che ha fatto la storia in quanto a display senza cornici. L'azienda però ha sempre sperimentato con questo tipo di smartphone e sembra che voglia ancora una volta stupire gli utenti ma anche le altre aziende proponendo un device nuovo nei materiali, nel design e nelle caratteristiche.
Xiaomi Mi MIX Alpha infatti stando alle indiscrezioni potrebbe addirittura possedere un display quasi a tutto corpo. Questo significa che gli utenti si potrebbero ritrovare un telefono con un rapporto tra il display e il corpo addirittura pari al 100%. Sì perché Xiaomi avrebbe pensato ad uno smartphone con un display ad ampiezza superiore addirittura alla superficie frontale a disposizione degli utenti e questo mediante la curvatura laterale del pannello stesso.
Xiaomi Mi MIX 4: che curvature!
L'immagine dell'invito non fa che confermare proprio questa indiscrezione visto che il futuro smartphone di Xiaomi viene posizionato accanto ad una pila di libri enfatizzando proprio la curvatura laterale del device che somiglia e molto alla spalla di un comune libro di testo. Le informazioni fino ad oggi giunte sul Web avevano intrapreso la via del dispositivo pieghevole alla moda di Samsung Galaxy Fold o Huawei Mate X. Il Mi MIX Alpha non sarà tutto questo ma di fatto permetterà all'azienda di realizzare una vera prova di forza con un device davvero particolare ed effettivamente precursore del futuro, chissà, Xiaomi Mi Fold.
Un'immagine rubata che sembra risultare una slide di presentazioni ad addetti ai lavori, non fa che confermare quanto detto sopra ma svela anche alcune caratteristiche del nuovo Mi MIX Alpha. Intanto lo smartphone risulta proprio quello visto in precedenza ossia con una doppia curvatura davvero esagerata. Quindi viene menzionato un Face ID che potrebbe addirittura essere stato integrato al di sotto del display visto che nel render del device non vi è traccia di alcuna notch sul pannello. Quindi si può osservare la presenza dello slot per la e-SIM ossia la sim virtuale (che difficilmente arriverà in Italia) ed infine un non sempre palese modulo NFC per i pagamenti.
Xiaomi Mi MIX Alpha potrebbe però anche risultare un device "progetto" per l'innovazione dei materiali. Il fondatore, Lei Jun, ha infatti pubblicato un'immagine in cui mostra non solo la capacità del Mi MIX Alpha di potersi connettere alla rete 5G ma anche di non avere una fotocamera a pop-up ma nemmeno con notch o altro e questo dunque non fa rimandare alla possibilità che Xiaomi abbia integrato al di sotto del display il sensore.
Infine i materiali saranno un punto nevralgico del nuovo smartphone. Xiaomi infatti potrebbe usare il titanio per il frame ma donando leggerezza, il biossido di silicio per il vetro e l'ossido di alluminiosempre per il vetro. Così almeno dichiara l'immagine condivisa appunto da Xiaomi in attesa del nuovo device che potrebbe rivelarsi più interessante di quanto effettivamente si pensava fino a qualche giorno fa.
Apple nel 2017 era stata accusata di azioni di obsolescenza programmata, riducendo le prestazioni dei vecchi iPhone per consentire al telefono di non avere arresti casuali dovuti all'invecchiamento delle batterie. Tutto questo aveva scatenato parecchio scalpore, tanto che Apple aveva offerto dei cambi di batteria a prezzi scontati per limitare il throttling del processore e continuare ad avere un dispositivo non limitato a livello software.
Successivamente, l'azienda di Cupertino ha offerto una nuova funzione nel proprio sistema operativo; aggiornando iOS, Apple aveva aggiunto un'impostazione che permetteva di togliere queste limitazioni del processore e quindi consentiva all'utente di scegliere come utilizzare il proprio dispositivo in ambito di prestazioni. La funzione ha comunque un'attivazione intelligenteche avviene solo dopo un arresto imprevisto di iPhone a causa di problemi di batteria.
Apple ha affermato che i nuovi modelli di iPhone dispongono di hardware di monitoraggio della potenza più avanzato, che dovrebbe ridurre l'impatto della limitazione. Questo nuovo hardware viene montato da iPhone 8 e X, che hanno comunque ottenuto la funzione di limitazione l'anno scorso con l'uscita dei fratelli maggiori XS e XR. Anche per i nuovi iPhone 11, 9to5Mac ha individuato una nuova pagina di supporto in cui Apple parla di batteria e di un sistema di gestione dell'alimentazione "più avanzati" rispetto ai telefoni più vecchi. L'azienda parla di una funzione automatica e sempre attiva, suggerendo che alcune versioni della funzione potrebbero essere disponibili dall'inizio.
La storia si ripete e con il prossimo aggiornamento di iOS, la versione 13.1, anche iPhone XS e XR otterranno questa funzione che, in caso di arresti anomali, potrebbe ridurre le prestazioni dello smartphone. Tutti i dispositivi alimentati a batteria si imbatteranno in problemi con l'età, poiché la loro batteria si indebolisce e non è più in grado di sostenere le nuove prestazione richieste dalle app e dal sistema operativo. Apple implementa tutto ciò per una questione di precauzione e mantenimento dei propri smartphone, anche se per i più malintenzionati può essere visto come un modo per far passare l'utente all'ultimo modello in circolazione.
L'aggiornamento arriverà il prossimo 24 settembre e porterà quindi la versione di iOS alla 13.1, dopo solo una settimana dall'aggiornamento ad iOS 13.
Chi segue il mondo della tecnologia, e soprattutto degli smartphone, conosce perfettamente il modo in cui operano le aziende. Nonostante si cerchi di mantenere sempre un certo riserbo, nel 90% dei casi alcune caratteristiche trapelano già prima del lancio ufficiale. Tale problematica accomuna tutti i brand, da quello meno conosciuto a quello che ogni anno vende milioni di pezzi. All'interno di questa trappola, dunque, sembra essere finita anche Lenovo con il proprio Lenovo K10.
Sebbene non siano state rilasciate tutte le specifiche tecniche di tale device, crediamo che Lenovo K10 sia destinato alla fascia bassa del mercato. Stando a quanto trapelato sul sito di Android Enterprise, infatti, sembra che questo smartphone sarà dotato di un comparto hardware abbastanza mediocre.
Dal punto di vista estetico, comunque, troverà spazio un display da 6,1 pollici di diagonale, caratterizzato dalla presenza di un notch nella parte superiore. Dalle immagini, inoltre, è chiaro come le cornici non sia particolarmente ridotte, mostrando uno screen-to-body-ratio basso. A bordo, poi, dovremmo trovare solo 2GB di RAM e 32GB di memoria interna. Dovrebbe mancare, invece, l'NFC. Solo sul profilo posteriore, infine dovremmo trovare un sensore biometrico per lo sblocco del device.
Speriamo di recuperare qualche dettaglio in più su Lenovo K10 nei prossimi giorni. Nel frattempo fateci sapere che cosa vi aspettate da questo brand, per il futuro, lasciando un commento qui sotto.
Samsung ha brevettato una nuova, originale idea per l'impiego dei display flessibili su uno smartphone. L'idea è per certi versi simile a quella di cellulari ormai passati alla storia come il Nokia 8110, reso famoso da Matrix (e recentemente rispolverato da HMD), ma adattata ai paradigmi "tutto schermo" a cui siamo abituati oggi. Per farla breve, lo smartphone può essere allungato, rimanendo "tutto schermo" grazie a un display flessibile e arrotolabile. I colleghi di Let's Go Digital, che hanno scoperto il brevetto, ci regalano come al solito dei concept render di buona qualità che dimostrano come potrebbe essere il prodotto finito.
È facile immaginare (ma c'è anche un disegno schematico nel brevetto che lo conferma) che nella parte bassa del dispositivo Samsung prevede di alloggiare un meccanismo in grado di arrotolare il display in eccesso quando lo smartphone è in posizione chiusa: una soluzione per certi versi simile a quella dimostrata da LG per il suo TV R.
È vero che negli ultimi anni gli smartphone sono diventati sempre più allungati, da quando si è abbandonato il formato 16:9 in favore dei 18:9, 19:9 e nel caso di Sony, da Xperia 1 in poi, addirittura 21:9. Le diagonali del display aumentano senza incrementare la larghezza, e questo può essere positivo, ma è sempre più scomodo raggiungere la parte superiore con il pollice. I sistemi operativi si sono adeguati, naturalmente, ma l'idea di Samsung potrebbe risultare davvero comoda in mobilità.
Il brevetto è stato depositato verso metà febbraio 2019, ed è stato pubblicato alla fine di questo agosto. Chissà se si trasformerà mai in un prodotto concreto?